Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
01-04-1956 - Giornata: 25 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Brescia AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Russi Franco, Travia Alfredo, Traverso (I) Luigi, Vitali Alessandro, Manenti Michele, Marchetto Giuseppe, Perin Gastone, Tinazzi Giorgio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Brescia: Riccardi; Zamboni, Gorlani; Neri, Raimondi, Gasperi; Rebizzi, Fattori, Genero, Buratti, Gasparini. All.: Fattori Osvaldo.

Arbitro: Caputo Pasquale (Napoli)
Note
Infortunato: 30’ Rebizzi [B]. Angoli: 6-2. Spettatori: 7.000 oppure 10.000. Giornata serena e leggero vento, terreno brullo. Inizio gara ore 15:30.

Commento
ALESSANDRIA-BRESCIA IN TONO MINORE: 0-0 Un referendum per aggiungere colori vivaci al grigio delle maglie: prima occorre pero' rendere più vivace il gioco Ad Alessandria è in corso una campagna di studio e di propaganda per «vivacizzare» la maglia; la parola è stata coniata dagli organizzatori che desidererebbero aggiungere colori vivi al grigio tradizionale. Dopo la partita con il Brescia però un altro problema diventa di attualità: «vivacizzare» la squadra, che è apparsa in questa circostanza talmente fredda ed abulica da impressionare coloro che seguono con passione le sorti del sodalizio alessandrino. E non è certo con discussioni violente, con insulti reciproci fra vecchi e nuovi dirigenti che si crea l’ambiente ideale per risollevare il morale dell’undici. Ieri abbiamo assistito nientemeno che ad un diverbio in tribuna d’onore. La squadra dell’Alessandria ha bisogno di serenità e non di grane per trovare la giusta strada, che porta alla salvezza. L’episodio del tutto marginale non deve comunque essere preso come sintomo di una latente crisi. Rimane però il fatto reale di un diffuso nervosismo, creato forse dalla scarsa vena dimostrata dai grigi in campo. Che brutta gara hanno disputato gli uomini di Sperone! Il pareggio – 0 a 0 – è l’unico risultato possibile in queste condizioni. Contro un avversario ridotto a dieci elementi per l’infortunio all’ala destra Rebizzi, gli alessandrini non sono riusciti neppure a dare l’impressione di pervenire al goal: Manenti non ha azzeccato un tiro, Tinazzi è rimasto bloccato da Zamboni, Perin ha accusato troppo presto la fatica, Marchetto non ha saputo destreggiarsi fra difensori abili e robusti, mentre Vitali, che fra tutti è forse il più a posto, ha peccato di scarsa volontà. Un attacco questo che difficilmente può far breccia, tanto più che all’insufficienza dei singoli si aggiunge l’assoluta mancanza di una impostazione tattica della manovra. Si va all’avventura, si spera in un errore degli avversari, si gioca quasi per passare il tempo. Non è troppo poco? La difesa piemontese non ha avuto difficoltà a tenere a bada gli avversari, che specialmente dopo l’incidente a Rebizzi (una distorsione al ginocchio sinistro accusata verso la mezz’ora del primo tempo) si sono preoccupati soltanto di salvare lo 0 a 0, riuscendo nell’intento un po’ per merito proprio e un po’ per demerito degli avversari. Fattori, il «vecchio» Fattori appostato a centrocampo, ha potuto dominare la zona con sicurezza. D’accordo sull’abilità dell’ex interista, ma bisogna pure ammettere che hanno provveduto ad aiutarlo proprio gli alessandrini, correndo al piccolo trotto, manovrando con passaggi brevi e sovente sbagliati. il football è sport dinamico, e non basta il caldo sole primaverile a giustificare il comportamento statico degli alessandrini. Zero a zero. Speriamo che la giornata di scarsa vena della squadra non debba influire in seguito sulla classifica. La cronaca della partita? Poco da dire. Bisognerebbe fare l’elenco degli sbagli, quasi una sagra degli errori. Ha iniziato Manenti all’8’ fallendo una «occasione d’oro» su lancio di Tinazzi, poi è stata la volta del centroattacco bresciano Genero, che tutto solo davanti a Stefani ha trovato modo di buttare fuori un pallone che sembrava destinato ormai a finire in rete. Gli ospiti hanno colpito anche un palo con tiro lungo di Gasparini mentre l’intera difesa alessandrina stava a guardare. La ripresa ha registrato una pressione maggiore della squadra piemontese, una pressione puramente territoriale che non si è mai trasformata in una vera superiorità tecnica. I mediani laterali fornivano palloni che gli attaccanti a turno si incaricavano di «dare in omaggio» agli avversari o di sprecare nei modi più banali. Un calcio di punizione tirato da Tinazzi ha incocciato in pieno un palo. Tutto qui. Alla fine grandi bordate di fischi hanno salutato i grigi mentre rientravano negli spogliatoi. La folla, delusa per il mezzo insuccesso, non ha voluto nascondere il suo disappunto. Reazione più che logica alla prova troppo modesta della squadra di Sperone. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 2 aprile 1956) Oltre 10.000 spettatori erano accorsi a gremire gli spalti e le tribune del Moccagatta con la certezza di assistere ad una gara combattuta ed emozionante. Ogni aspettativa andò invece delusa. I 22 atleti in campo fecero del loro meglio per amareggiare il pubblico. Per la verità è la prima volta che ci capita di assistere a una gara così povera di contenuto tecnico e agonistico. A giudicare dal gioco svolto oggi dall’Alessandria vi è da domandarsi se tutti gli atleti sono invecchiati precocemente. La difesa è risultata l’ombra di quella che fu: Nardi e Bosio costellarono il loro gioco di fallosi interventi dando adito agli attaccanti bresciani di infilarsi pericolosamente nella loro area. La mediana non è quasi mai esistita fatta la debita eccezione di Russi che fornì una prestazione di un grado superiore alla mediocrità. Dei cinque attaccanti piemontesi non possiamo dire con matematica precisione quale fu il peggiore. Da Perin a Manente, da Tinazzi a Vitali e Marchetto tutti apparvero sconcertati e assolutamente incapaci di imbastire una sola azione degna di rilievo. Ma se l’Alessandria ha deluso il Brescia non ha invero soddisfatto. Comunque il pareggio ottenuto va tutto a suo vantaggio. Sceso in campo con il proponimento di uscire imbattuto dall’incontro è riuscito pienamente nel suo intento grazie alla stupenda prestazione fornita dall’onnipresente Fattori, il cardine sul quale il Brescia ha girato positivamente per tutti i novanta minuti della contesa. Oltre Fattori dobbiamo citare la volontà e la foga di Genero, il pericolo numero uno per i padroni di casa. I bresciani iniziarono la gara velocemente, portandosi sovente minacciosi in area grigia, ma in seguito all’infortunio di Rebizzi, verificatosi al 30’ del primo tempo, furono costretti ad adottare il catenaccio. La cronaca registra soltanto qualche sporadica azione saliente. All’attacco iniziale dei padroni di casa rispondevano prontamente i bresciani con un forte tiro a lato di Buratti. Alcune incursioni nell’una e nell’altra metà campo condotte senza eccessiva convinzione da entrambe le parti. Al 30’ Rebizzi, causa uno strappo muscolare, pur rimanendo in campo doveva accontentarsi di seguire inoperoso le azioni dei suoi compagni. Al 31’ l’unica buona occasione di realizzare presentatasi al Brescia veniva sciupata da Genero. La ripresa aveva identica fisionomia dei primi 45’: scorribande senza costrutto nell’una e nell’altra area di rigore. Falli a ripetizione e prolungate fischiate del pubblico. L’arbitro energicamente stroncava sul nascere il gioco pericoloso. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 2 aprile 1956) Altra prova deludente della squadra alessandrina, dopo la duplice infruttuosa trasferta in Sicilia; l’incontro di oggi aveva posto gli alessandrini nelle migliori condizioni di prevalere sulle sciolte e veloci rondinelle bresciane, private verso la metà del primo tempo dell’ausilio dell’ala destra Rebizzi che, colpito alla gamba destra, è rimasto in campo completamente inoperoso, mentre Gasperini, che ha subito anche egli un duro colpo ad un piede, è però tornato efficiente nella ripresa. Se l’attacco grigio è stato quanto mai sterile sia nello impostare le azioni offensive come nello sfruttare quelle conclusive, anche la mediana è apparsa troppe volte tagliata fuori dal vivo della lotta, così che non è riuscita a nutrire in profondità le azioni del proprio quintetto attaccante. Il Brescia da parte sua ha confermato le doti di squadra veloce, sempre pronta nella lotta, precisa nella difesa ove Gorlani è emerso su tutti per prontezza e potenza di intervento. La linea attaccante invece ha deluso per le incertezze e le perplessità dei suoi elementi migliori. Certo l’infortunio toccato all’ala destra ha sensibilmente diminuito il settore avanzato. Tuttavia pochi ed imprecisi sono stati i tiri effettuati contro la rete difesa da Stefani. Sole con leggero vento, campo ancora brullo. Gioco vivacissimo nei due settori con duri scontri: i più colpiti Rebizzi e Gasperini del Brescia, Manenti e Perin per l’Alessandria. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 2 aprile 1956) DOMANI AL MOCCAGATTA SPETTACOLO DI GALA L'Udinese e la Bolognani L’Alessandria è incappata domenica scorsa nella tradizionale «giornata nera», che gli sportivi definiscono del «balordone»: infatti il comportamento degli undici atleti grigi, compreso il sicuro Stefani, è stato semplicemente deludente. Si sono uditi numerosi fischi ma ormai questi sono di moda e li subiscono anche giocatori come Boniperti, Armano, Skoglund, Lorenzi, ecc. Tale constatazione non è cosa che rallegri, ma si deve però riconoscere che spesse volte il pubblico non ha torto. È grave rilevare che ex dirigenti che non avevano certo portato la squadra a migliori allori, oggi approfittino di un periodo di crisi della squadra per fomentare malcontenti e proteste. Lo sportivo deve sapersi elevare al di sopra dei piccoli attriti personali. A nostro avviso la squadra non può rendere adeguatamente per inefficienza fisica dei singoli giocatori. Non abbiamo seguito la squadra nelle trasferte in Sicilia e non siamo in grado di dire se ciò è dovuto a super allenamento o a mancanza di preparazione. Crediamo che si tratti di un sistema di allenamento forse troppo forzato, in particolar modo per Stefani, che ha perduto l’elasticità che era una delle sue migliori prerogative. Può anche darsi che alcuni giocatori non si comportino, durante la settimana, nel modo più adeguato ad un atleta: comunque, anche quando la squadra militava in Serie A ed elargiva lezioni di bel gioco in campo nazionale, alcuni elementi del consiglio si interessavano circa il comportamento dei giocatori in maglia grigia. Con questa parentesi, sorvoliamo sulla descrizione della partita Alessandria-Brescia, dove troppi sono stati gli errori e poca la volontà. Gli sportivi, dovendosi pronunciare per i colori della maglia che alcuni intendono «vivacizzare», hanno avuto il destro di pensare che forse – più che la casacca – occorreva cambiare… i giocatori, per il troppo grigiore del loro comportamento agonistico. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 7 aprile 1956) RISULTATI: Bari-Livorno 2-0 Catania-Verona 1-0 Como-Cagliari 3-3 Marzotto-Taranto 0-1 Palermo-Modena 1-0 Parma-Salernitana 0-0 Simmenthal Monza-Messina 1-0 Udinese-Legnano 3-0 CLASSIFICA: Palermo 37; Udinese 35; Simmenthal Monza 32; Catania, Como 31; Cagliari 28; Brescia, Legnano 26; Bari 25; Taranto 24; Verona 23; Messina, Modena, Parma 22; Marzotto 20; Alessandria 19; Livorno 15; Salernitana 12 MARCATORI: 20 gol: Secchi (Udinese) 15 gol: Milani (Monza) 13 gol: Baccalini (Bari) 12 gol: Bettolini (Legnano), Buzzin (Verona) 11 gol: Bredesen (Udinese), Bretti (Bari), Erba (Parma) 10 gol: Barbolini (Modena), Ghersetich (Cagliari) 9 gol: Bassetti (Catania), Bettini E. (Como) 8 gol: Caprile (Legnano), Regalia (Cagliari) 7 gol: Cappa (Bari), Ferrarese (Taranto), Loiodice (Monza), Marra (Como), Nicoletti (Messina), Puccinelli (Livorno), Rossi A. (Messina) Il punto sul campionato Nulla di invariato in vetta alla classifica del campionato di Serie B con la capolista Palermo che aveva sconfitto, di misura, il Modena: decisivo il gol di Milani. Tris dell’Udinese inflitto al Legnano: di Morelli, Secchi e Bredesen le reti realizzate. Distanziata di cinque lunghezze dalla vetta il Monza che aveva avuto la meglio sul Messina con il gol di Melani. Sconfiggendo il Verona, il Catania aveva raggiunto il quarto posto in coabitazione del Como, fermato sul pareggio dal Cagliari.