Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
06-05-1956 - Giornata: 29 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Marzotto AC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 32. Manenti M.[A], 46. Marchetto G.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Russi Franco, Travia Alfredo, Bodi Luigi, Marchetto Giuseppe, Manenti Michele, Redegalli Luciano, Albertelli Lanfranco, Tinazzi Giorgio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Marzotto: Servidati; Formica, Zanoni; Mirabelli, Odone, Sacchiero; Bressa, Temellin, Parise, Busato, Borra. All.: Simoncello Aldo.

Arbitro: Griggi Nello (Brescia)
Note
Angoli: 4-7 (3-3). Spettatori: 3.500. Giornata di sole. Inizio gara ore 16:00; si trattò della prima gara dell'Alessandria trasmessa dalla televisione nazionale.

Commento
L'ALESSANDRIA INFRANGE IL CATENACCIO DEL MARZOTTO La prima esibizione dell’Alessandria davanti alle telecamere si è conclusa sabato pomeriggio con una convincente vittoria dei grigi per 2-0 sul Marzotto. Gli operatori della tv non hanno potuto inquadrare uno spettacolo molto appassionante poiché i biancocelesti veneti, ancora in pericolo di retrocessione, hanno affidato ad un energico «catenaccio» tutte le loro speranze di portar via un pareggio. La tattica ostruzionistica degli ospiti ha messo sensibilmente a disagio la squadra di Sperone, che ha saputo tuttavia fornire sprazzi di bel gioco e garantirsi il successo con due «a fondo» di Manenti e Marchetto. La novità nello schieramento mandrogno era costituita dal rientro del centrattacco Redegalli dopo cinque mesi di assenza dai campi di gioco: giudicato per quanto ha fatto nel primo tempo, il biondo atleta di scuola nerazzurra merita soltanto elogi; costretto a muoversi in condizioni difficili (sorvegliato dal numero 11 Porra con l’aiuto del difensore libero Odone), egli ha messo egualmente in mostra chiarezza di idee, prontezza nel tiro e nel dribbling, resistenza fisica e velocità. Nel secondo tempo è giustificatamente «scoppiato», tuttavia non si sbaglia chi sostiene che Redegalli non lascerà più la maglia numero 9 di titolare fra i grigi. La presenza del milanese ha costretto Marchetto a spostarsi nel ruolo per lui poco gradito di ala destra, ma anche nella posizione di estrema il torinese ha saputo rendersi assai utile. In breve, la cronaca. In tribuna, uno spettatore assolutamente d’eccezione: il vescovo di Alessandria S.E. Gagnor il quale ha voluto assistere all’esordio televisivo dei grigi ed ha fatto dignitosamente il tifo per i suoi «fedeli» sportivi. Erano presenti pure Costante Girardengo, il D.T. sampdoriano Czeizler e l’attore di rivista Ugo Tognazzi che in avanspettacolo aveva guidato la squadra della sua compagnia alla vittoria per 4-1 sui medici alessandrini, mentre Nicolò Carosio era al microfono per «guidare» i telespettatori. L’inizio è scialbo, dominato dalla «superdifesa» veneta, ma al 16’, su lancio di Manenti, Redegalli si svincola dal suo guardiano, supera due avversari, tira a rete e Servidati respinge; interviene Albertelli ma Odone libera a valanga. Ancora Odone al 30’ salva in angolo su Marchetto, ma al 32’ i grigi segnano: lungo lancio di Albertelli a Manenti, Formica sbaglia l’entrata e l’interno destro alessandrino scatta verso la rete, resiste ad una carica, evita il portiere e segna imparabilmente. Al 37’ segna il Marzotto con Mirabelli di testa su punizione battuta da Bressa, ma l’arbitro Griggi annulla giustamente per fallo di mano e poco prima del riposo, su azione di Bodi e Manenti, Albertelli scivola al momento di concludere. Nella ripresa, al 1’ Marchetto mette il punto fermo al risultato intervenendo esattamente di testa su una punizione tirata da Albertelli e battendo di preciso Servidati. Il Marzotto rinuncia al «catenaccio» e si spinge avanti, ma senza successo. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 7 maggio 1956) Dopo aver visto giocare il Marzotto, ci si rende conto che la sua punizione in classifica non è bugiarda, ma corrisponde all’effettiva forza della squadra. Riferendoci alla prestazione offerta dai biancocelesti contro l’Alessandria si arriva alla conclusione che Servidati e compagni per salvarsi dalla retrocessione possono solo sperare nelle cattive prestazioni del Livorno. Ha il Marzotto un «suo» gioco? No, certamente. Sembrava che gli undici giocatori messi in campo da Simoncello si fossero visti per la prima volta sul terreno del Moccagatta. Ed anche presi singolarmente il giudizio non può essere certo lusinghiero. Cominciamo da Servidati ha sulla coscienza il secondo gol. Sulla punizione battuta da Albertelli è uscito con scarsa decisione, permettendo all’irrompente Marchetto di rubargli il pallone dalle mani e di metterlo in rete. Mediocri i due terzini e Porra (aveva il numero 11, ma ha giocato tutta la partita da centromediano). Odone, sinché ha funzionato da terzino libero, se l’è cavato bene, mettendo in mostra le sue eccellenti qualità di battitore. Dopo il secondo gol si è spostato prima a mediano destro, poi ad attaccante ed allora ed allora anche in sua prestazione è finita nel buio più completo. I due laterali, malgrado la loro buona volontà, non sono riusciti ad impostare neppure un’azione passabile. E gli attaccanti? Continuavano a scambiarsi di posto con l’intento di confondere le idee agli avversari; sono invece riusciti solo a confondere le idee a… se stessi. Davanti ad un avversario tanto dimesso, l’Alessandria pur disputando una partita passabile (e siamo ancora generosi…) è riuscita ad assicurarsi egualmente, e con chiarezza, la vittoria. Ci sono piaciuti Stefani, una vera sicurezza, Nardi, un terzino di tutto rispetto, ed il modesto ma sempre in gamba Bosio. Sufficiente la prova dei cinque attaccanti con una particolare nota di merito per lo sfortunato Redegalli. Abbiamo detto sfortunato non a caso: il rosso centravanti, causa incidenti, ha potuto infatti disputare nell’attuale campionato solo cinque partite. Qualche cenno di cronaca. Al fischio d’inizio Porra (numero 11) si porta su Redegalli, mentre Odone (numero 5) retrocede a terzino libero. Gioco da sbadigli, ravvivato al 15’ da Redegalli, che si beve un paio d’avversari e quindi, pur pressato, indirizza verso rete; para Servidati, senza però trattenere il pallone. Albertelli sta per intervenire, lo previene Odone che con una puntata risolve la pericolosa situazione. L’Alessandria ora si muove con maggior sicurezza ed al 32’ passa in vantaggio. La sfera arriva a Manenti, Odone cerca di anticiparlo di testa ma finisce per terra: Manenti può così puntare con tutta comodità verso Servidati; tiro rasoterra, rete. Al 40’ punizione battuta da Odone, tuffo di Temellin il quale, visto che non riesce ad arrivarci con la testa, allunga il braccio e mette il pallone nel sacco: chiara la irregolarità e l’arbitro senza esitazione annulla. Ripresa. Già al 1’ i locali raddoppiano il vantaggio: Tinazzi evita Formica, ma gli si avventa contro Porra, che lo butta a gambe all’aria. Punizione battuta sulla sinistra nei pressi della bandierina. Calcia Albertelli, alto in area: esce Servidati, contemporaneamente salta Marchetto che di testa riesce ad avere la meglio: 2 a 0. Odone lascia il suo posto di terzino libero e va a sostituire Mirabelli (numero 4) il quale a sua volta si porta all’attacco. Insistono all’offensiva gli ospiti, ma di preoccupazioni Stefani ne ha davvero pochine: sicure uscite su palloni alti e niente di più. Solo una volta il guardiano alessandrino ha un’incertezza e precisamente al 21’, quando respinge malamente: Bressa gli dà una mano calciando sopra la traversa. Nel finale scambio di posto tra Mirabelli ed Odone, ma la «penosa musica» biancoceleste non cambia. Gli alessandrini da parte loro si preoccupano unicamente di arrivare al fischio di chiusura senza soverchio spreco di energie. Davanti ad un simile spettacolo viene pertanto accolto con sollievo il fischio di chiusura. Ottimo l’arbitraggio del signor Griggi. A lui la palma del miglior uomo in campo. Giornata di sole; partita corretta. Presenti tutte le autorità cittadine compreso il vescovo, monsignor Gagnor. In maglia granata gli alessandrini per dovere di ospitalità. Nel Marzotto esordio di due giocatori: Busato, nato a Vicenza il 20 settembre 1935, proveniente dal Lanerossi, e Parise, nato a Marostica il 1º dicembre 1936, proveniente dalla Marosticense. (Nuccio Ambrosetti, «La Gazzetta dello Sport», 7 maggio 1956) L’incontro di anticipo della Serie B, tra Alessandria e Marzotto, è stato vinto con sicurezza dalla squadra grigia, la cui rete non ha mai corso pericoli. L’undici di Valdagno infatti ha adottato sin dall’inizio uno schieramento prudenziale, che non ha mutato neppure quando si è trovato in svantaggio al 34’ del primo tempo per opera di Manenti (su allungo di Redegalli, Manenti si è liberato prima di Porra poi di Servidati ed ha collocato in rete a porta vuota). All’inizio della ripresa, dopo una sfuriata del Marzotto, la Alessandria ha raddoppiato con Marchetto che ha rovesciato in rete precedendo Servidati. Tra i locali si sono distinti Manenti, Redegalli, Russi e Stefani; del Marzotto Mirabelli e Sacchiero. («Corriere dello Sport», 7 maggio 1956) LA VITTORIA SUL MARZOTTO E LA TRASFERTA A PALERMO Smentita la notizia di cessioni e acquisti di giocatori Nella partita «televisiva» di sabato scorso l’Alessandria ha messo al sicuro un risultato che, oltre ad escluderla dalle squadre pericolanti, la pone nella possibilità di raggiungere il centro della classifica nelle restanti partite di campionato. La vittoria sul Marzotto è stata meritata, anche se l’incontro non è stato entusiasmante: la tattica di prudenza applicata dagli ospiti ha reso più difficile l’azione del nostro reparto d’attacco, il quale tuttavia, grazie anche al ritorno di Redegalli, ha costruito azioni di pregevole fattura specie nel settore destro: Albertelli ha svolto lavoro di spola, mentre Tinazzi, forse sfiduciato, è in periodo di declino. Al 32’ del primo tempo, dopo che l’Alessandria aveva minacciato seriamente la rete di Servidati, Manenti su allungo di Albertelli ha superato Odone, ha invitato il portiere all’uscita e lo ha battuto di precisione, tra gli applausi del pubblico. Nella ripresa, al 2’, su calcio di punizione tirato da Albertelli, Marchetto è entrato in azione tempestivamente, precedendo Servidati nella parata alta e collocando di testa in rete. Sabato scorso, prima dell’incontro tra i grigi ed il Marzotto, sono scesi in campo al Moccagatta i medici alessandrini, per disputare una partita di calcio contro una compagine capeggiata dai noti comici Tognazzi e Vianello e formata da elementi della compagnia degli stessi. I medici sono stati clamorosamente sconfitti per 4-1: ha salvato l’onore il dott. Morandi realizzando su rigore. La formazione dei medici alessandrini era la seguente: Soria; Lugano, Ardizzone; Mortara, Castellaro, Rino Re; Mazza, Morandi, Bruno, Prigione e Boschetto. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 12 maggio 1956) RISULTATI: [6 maggio 1956] Bari-Legnano 3-1 Brescia-Verona 2-1 Catania-Cagliari 1-0 Como-Messina 2-0 Palermo-Simmenthal Monza 1-1 Parma-Modena 0-1 Salernitana-Livorno 1-1 Taranto-Udinese 1-1 CLASSIFICA: Palermo 42; Udinese 39; Como, Simmenthal Monza 36; Catania 35; Cagliari 32; Brescia, Legnano, Verona 29; Modena 28; Bari, Taranto 27; Alessandria 26; Parma 25; Messina* 24; Marzotto* 22; Livorno 20; Salernitana 14 MARCATORI: 21 gol: Secchi (Udinese) 17 gol: Milani (Monza) 14 gol: Baccalini (Bari) 13 gol: Buzzin (Verona) 12 gol: Barbolini (Modena), Bettolini (Legnano), Bredesen (Udinese), Bretti (Bari), Ghersetich (Cagliari) 11 gol: Erba (Parma) 10 gol: Regalia (Cagliari) 9 gol: Bassetti (Catania), Bettini E. (Como) Il punto sul campionato Nulla di invariato in vetta alla classifica di Serie B, sono stati sempre tre i punti che hanno separato il Palermo, capolista, fermato sul pari dal Monza e l’Udinese che è uscita con un punto da Taranto. Ne ha approfittato il Como che ha avuto la meglio sul Messina grazie alla doppietta di Santoni. Di misura, il Catania ha sconfitto il Cagliari: decisivo Spikofski. Unico successo esterno della giornata quello del Modena sul campo del Parma grazie a Gaeta in apertura di incontro.