Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
21-10-1956 - Giornata: 6 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Cagliari US 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 46. Tinazzi G.[A] 17. Ghersetich T. [Ca]

Alessandria US Stefani Ideo, Brotto Gian Luigi, Bosio Bruno, Russi Franco, Boniardi Umberto, Snidero Cirano, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Redegalli Luciano, Tinazzi Giorgio, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Cagliari: Persico; De Toni, Simeoli; Barberi, Bertoli, Bortoletto (II) Raoul; Regalia, Sanna, Ghersetich, Cavazzuti, Mezzalira. All.: Rigotti (II) Carlo.

Arbitro: Griggi Nello (Brescia)
Note
Espulso: 86’ Mezzalira [C]. Angoli: 5-0 (5-0). Spettatori: 8.000 (paganti: 5.626). Tempo piovoso, terreno acquitrinoso. Inizio gara ore 15:00.

Commento
PAREGGIA IL CAGLIARI AD ALESSANDRIA L’Alessandria non ha vinto – come tutti forse credevano – ma nessun rimprovero può essere mosso agli uomini grigiazzurri: le condizioni ambientali particolarmente difficili, l’assenza di Pedroni e la giornata di particolare vena dei difensori ospiti sono fattori che non possono essere dimenticati quando si parla di questo Alessandria-Cagliari. 1 a 1 è il risultato finale e di questo pareggio, se mai, potrebbero dolersi i piemontesi, costretti dagli eventi a ricuperare un goal fortunoso degli ospiti ed a cercare disperatamente il successo pieno quando le forze atletiche cominciavano a venir meno per le fatiche della prima parte della gara. E di vera fatica si trattava correre su quel campo, tutto verde all’apparenza, ma acquitrinoso e pesantissimo per la pioggia; gli ospiti poi hanno potuto sfruttare al massimo la loro prestanza atletica, instaurando un gioco senza complimenti. Non era certamente facile manovrare nel dedalo di una difesa che creava ora qui ora là baluardi mobili di due o tre uomini. Sarebbero state necessarie o una combinazione indovinata, o il guizzo di un velocista… oppure un po’ di fortuna. L’Alessandria non l’ha mai avuta, o meglio ha avuto la sorte favorevole una sola volta, al 1’ della ripresa, ed il tiro di punizione di Tinazzi, con la correzione involontaria di un difensore, ha trovato la via della rete. Era il pareggio del goal segnato al 17’ da Ghersetich, che aveva sfruttato un errore del suo guardiano Boniardi battendo Stefani con un tiro angolato. Il Cagliari allora ha adottato una difesa ancora più stretta, mentre i tentativi di sfondamento degli alessandrini si basavano soltanto più sugli sforzi di qualche atleta; mancava una manovra di gioco e neppure Manenti, che in quel periodo è stato indubbiamente il migliore dei piemontesi, riusciva a dare tono agli sporadici attacchi dei suoi compagni. Così Persico non ha corso più seri pericoli, neppure quando l’arbitro si è deciso a punire con l’espulsione il cagliaritano Mezzalira, responsabile di un fallo ai danni di Snidero. Gli ospiti, ridotti a dieci uomini, hanno mirato a salvaguardare quell’1 a 1, che deve alla fine essere considerato un equo premio per tutti. L’Alessandria ha comunque dimostrato una vitalità veramente notevole ed una encomiabile reazione di fronte alle difficoltà: una squadra di temperamento. Le risultanze della gara sono queste e sono risultanze piacevoli specialmente ora che il campionato va verso il periodo invernale cioè verso il periodo in cui le condizioni di gioco sono particolarmente impegnative. Null’altro ci sarebbe da aggiungere su questa partita, ma sarebbe bene non dimenticare di includere il Cagliari fra le aspiranti alle prime posizioni della classifica: è una squadra che ha uomini di buone possibilità come Ghersetich, De Toni, Bortoletto ed anche Sanna, l’unico sardo in formazione. Anche per questi motivi l’Alessandria non deve dolersi di non aver vinto. È bene comunque ricordare che da qualche atleta grigiazzurro ci si poteva attendere di più: Boniardi ad esempio non pare fisicamente a posto, ed altrettanto potrebbe dirsi di Castaldo, che sembra l’ombra dell’ala destra della scorsa stagione. Non entriamo a discutere del gioco di squadra: ieri non era possibile manovrare con sicurezza date le condizioni del terreno. L’undici di Sperone lascia l’impressione di poter far meglio, e non crediamo che sia una semplice impressione. Alcuni cenni di cronaca. 12’: Boniardi passa al portiere Stefani, non accorgendosi che il suo compagno è fuori dai pali; Stefani riesce miracolosamente a toccare di pugno e la palla sbatte in pieno sulla traversa. 17’: Bosio rinvia, colpendo in pieno Tinazzi. La involontaria respinta dell’interno alessandrino trova impreparato Boniardi, che lascia via libera a Ghersetich per battere Stefani: Alessandria 0, Cagliari 1. 41’: Castaldo è atterrato in area, Griggì fa finta di essere coperto ed invita a continuare. Un rigore negato. 1’: fallo di Bortoletto su Castaldo appena fuori dall’area di rigore. Tira Tinazzi, la palla carambola su un difensore sistemato tra la barriera di protezione e finisce in goal: Alessandria 1, Cagliari 1. 11’: Sanna non sa sfruttare un «pallone d’oro» mettendo fuori a porta vuota. 40’: l’arbitro espelle Mezzalira per fallo su Snidero. Null’altro di interessante sino alla fine. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 22 ottobre 1956) Era nelle previsioni che la gara non sarebbe stata facile data la conosciuta coriaceità della squadra isolana; a renderla più difficile è intervenuto il maltempo, che ha ridotto il Moccagatta ad un vero e proprio acquitrino, dove il pallone subiva i più impensati arresti ed altrettante impensate slittate che ne rendevano improbo il controllo. Ovviamente anche l’equilibrio degli atleti risultava gravemente compromesso ed i capitomboli non si contavano. Si aggiunga che nessuno dei contendenti faceva complimenti nei contatti col rispettivo avversario; ne è quindi risultata una gara frammentaria, piuttosto slegata, anche perché l’arbitro, giustamente preoccupato di tenerla in pugno, non esitava a frenare i bollenti spiriti. Il risultato è del tutto favorevole al Cagliari, ma onestamente bisogna riconoscere che tale risultato non è affatto immeritato. Rigotti non ha fatto ricorso a tattiche ostruzionistiche, salvo il prudenziale arretramento iniziale di Sanna sulla linea dei mediani. Cautela mantenuta per tutto il primo tempo; nella ripresa, al raggiunto pareggio grigio, venne del tutto abbandonato l’intento di mirare al risultato pieno anziché accontentarsi del punticino. Così la partita si è mantenuta vivacissima fino al termine nel continuo alternarsi di azioni sempre a ritmo serrato, ma raramente impegnative per i portieri chiamati pochissime volte in causa. Incomplete entrambe le squadre (compensata l’assenza di Bersia con quella di Pedroni), malgrado i sostituti non abbiamo fatto rimpiangere eccessivamente gli assenti si è notato che nessuna delle due contendenti ha giocato al meglio delle sue possibilità e ciò principalmente per carenza di gioco a metà campo. Troppa preoccupazione di distruggere le trame avversarie e poco lavoro di appoggio alle prime linee, quasi sempre costrette a cercare i palloni nelle retrovie e ad affidarsi al contropiede. Maestri in tal gioco le ali alessandrine con particolare menzione per Morbello, velocissimo ed incisivo. Buon lavoro di spola di Manenti e Tinazzi; di Redegalli, in una gara piuttosto scialba, ricordiamo un felicissimo duetto con Manenti che per un nonnulla non ha permesso al centravanti di realizzare una spettacolare rete di testa. A posto la difesa grigia (Brotto su tutti), anche se Boniardi, non in perfetta forma, ha tardato a trovare il ritmo della gara. La difesa sarda, malgrado le manchevolezze della prima linea alessandrina, ha svolto del super lavoro. Il pubblico mostrava di non gradire eccessivamente certi interventi a catapulta di De Toni, Simeoli e Bertoli, interventi peraltro senza cattiveria, ma dovuti all’esuberanza di questi difensori e molto al citato stato del terreno. Fra gli avanti Ghersetich è stato il più intraprendente, tenendo sotto pressione Boniardi dal primo all’ultimo minuto. Di Sanna abbiamo già detto; ostinato Cavazzuti, buoni spunti di Regalia e Mezzalira (ingenuo più che altro il fallo ai danni di Snidero, che causò l’espulsione dell’ala sarda). Qualche appunto ai portieri; abuso di respinte di pugno da parte di Persico (pericolose col pallone viscido), inspiegabile immobilità di Stefani sul tiro risolutivo di Ghersetich. La gara, diretta con sagacia e polso fermo dall’arbitro Griggi, si è iniziata con avvio a tutto vapore da parte dei grigi. Al 17’ la rete alessandrina capitola. Un pallone respinto da Bosio colpisce Tinazzi al ventre; l’interno rotola a terra, mentre il pallone perviene a Ghersetich che evita Boniardi e da 10 metri batte Stefani. La riscossa alessandrina non si fa attendere. Tiri di Manenti e Redegalli vengono respinti da Persico. Al 36’ il centravanti grigio manca il bersaglio per un soffio, al 40’ Morbello, solo, tira fiaccamente sul portiere. Ripresa: 1’, Simeoli ferma fallosamente Cataldo al limite dell’area. Barriera a protezione di Persico; Batte forte Tinazzi, la palla sfiora il braccio di un difensore e si infila nell’angolo a destra di Persico. Il Cagliari non tira i remi in barca, ma i suoi attaccanti portano frequenti minacce a Stefani. Le loro azioni sono però prive di mordente. Anche i grigi tentano il tutto per tutto, ma la difesa sarda vigila e rompe. Verso la mezz’ora gli ospiti si convincono che è inutile insistere; qualcuno di attarda nelle rimesse laterali, ma Griggi richiama Simeoli, capitano sardo. Al 40’ l’azione più bella di tutta la gara (Redegalli-Manente-Redegalli) non si conclude positivamente per un errore di mira di 10 centimetri del centravanti. Applausi per tutti al fischio finale. Terreno ridotto ad acquitrino dalla pioggia cessata provvidenzialmente all’inizio della gara. Ammoniti Bortoletto e Simeoli. Espulso al 41’ della ripresa Mezzalira per fallo su Snidero. (Nino Cavallo, «La Gazzetta dello Sport», 22 ottobre 1956) Disputando l’incontro all’insegna della combattività ad oltranza e di una volontà eccezionale, il Cagliari è riuscito nell’impresa di strappare un pareggio sul terreno alessandrino; una impresa, si è detto, e non è una definizione esagerata, considerando tutto ciò che l’Alessandria è riuscita a fare nel corso di novanta minuti tiratissimi, condotti a un ritmo capace di stancare, dove ogni mischia era uno sprizzare di scintille e ogni intervento un salto nel buio su quel terreno che nascondeva il pantano sotto ogni ciuffo d’erba. Eppure il Cagliari è riuscito a salvare il risultato, prendendo anzi per primo le redini dell’incontro, grazie a una maggiore adattabilità al terreno infido e retrocedendo Sanna, Cavazzuti e Mezzalira a spezzare sul limite della zona pericolosa ogni manovra combinata. Andato in vantaggio, il Cagliari ha limitato il suo gioco ad una manovra costante di copertura. All’inizio della ripresa, grazie ad una punizione e alla deviazione di un difensore, l’Alessandria ha raggiunto il pareggio. Il gioco si è concluso qui, malgrado l’Alessandria continuasse nella sua tattica offensiva. Dei locali sono piaciuti Castaldo, Morbello e Redegalli. In quanto ai rossoblù, tutti hanno offerto una prova eccellente. Comunque Cavazzuti, pedina determinante, Ghersetich, pericoloso, e Mezzalira, dalle ottime possibilità, hanno ben figurato. Simeoli, Bortoletto e De Toni hanno spazzato decisamente la loro area. Una bella squadra indubbiamente, quella isolana, combattiva e ben salda. Tante le note di cronaca, e tutte interessanti. Si snoda subito l’attacco del Cagliari, ma il tiro di Cavazzuti viene parato con facilità da Stefani. Al 5’ è di scena l’Alessandria: un tiro di Castaldo manda la palla a colpire in pieno De Toni e poi a carambolare sull’esterno del palo. Al 6’ Morbello, da fondo campo, centra, mentre esce a vuoto Persico. Castaldo spreca l’occasione. Un minuto dopo, ancora i grigiazzurri all’attacco, ma Morbello indugia nel tiro e Persico, lanciatosi a corpo morto, riesce a chiudere lo spiraglio della porta, respingendo alla meglio. Al 12’ scatta Sanna, che supera il diretto avversario mentre Stefani esce in tuffo: la respinta del difensore alessandrino manda la palla a spiovere sulla traversa da dove ritorna in area: Sanna la scaglia a rete, ma sulla linea bianca Brotto salva alla disperata. Al 17’ un innocuo pallone è conteso tra Ghersetich e Boniardi: il centravanti supera l’avversario, sorpreso da un falso rimbalzo, entra in area senza più avversari ad ostacolarlo e batte nettamente Stefani, rimasto indeciso. L’Alessandria reagisce; il Cagliari rinforza la difesa, facendo retrocedere Cavazzuti, Mezzalira e Sanna. Al 22’ Snidero, da pochi passi, tira con violenza a rete: Persico a pugni chiusi in tuffo respinge. Si riprende con l’Alessandria alla ricerca del pareggio. Una azione ficcante stroncata da De Toni ed ecco la rete: una punizione concessa ai grigiazzurri al 1’, con la palla posta sul limite dell’area; una punizione che Tinazzi batte di precisione mandando la sfera a lato della barriera difensiva cagliaritana. Un difensore sfiora la palla con la mano deviandola forse quanto bastava per ingannare Perisco, che la vede entrare in rete a fil di palo. Al 10’ reazione rossoblù: Regalia si porta sul fondo e tira, costringendo Stefani a lanciarsi in tuffo. Un minuto dopo, Barberi lancia Cavazzuti, che in area tira in pieno sul portiere alessandrino in uscita: Stefani respinge come può sul piede di Sanna che raccoglie e spreca in modo incredibile, mettendo a lato quando era più facile segnare, con la porta vuota davanti e nessun difensore in area ad ostacolarlo. Un tiro a lato di Morbello, al 27’, un altro di Snidero, al 29’, sprecato per un inutile desiderio di strafare e una coraggiosa uscita di Persico al 34’ costituiscono gli episodi salienti di un periodo di gioco condotto in prevalenza dagli alessandrini. Al 39’ un centro di Manenti è intercettato da Redegalli che, lanciatosi in avanti, colpisce la palla di testa, mandandola a sfiorare la traversa della rete rossoblù. Un minuto dopo Mezzalira viene espulso per aver atterrato Snidero durante un’azione di gioco. Giornata autunnale, con pioggia fino a pochi minuti prima dell’inizio dell’incontro; terreno inzuppatissimo d’acqua, scivoloso, pesantissimo. Lieve incidente, senza conseguenze, a Stefani al 25’ della ripresa. (Franco Bernardi, «Corriere dello Sport», 22 ottobre 1956) DOMANI I GRIGI A COMO La partita di domenica scorsa è stata in parte falsata dalle condizioni del campo, che in certe zone era divenuto… risaia. Su tale terreno e di fronte ad una difesa massiccia era indispensabile giocare a ventaglio. Purtroppo l’impostazione del nostro attacco, forse involontariamente, è stata simile ad uno schieramento da «catenaccio». Dopo la partenza in grande stile ed i tre calci d’angolo ottenuti al terzo minuto di gioco, i grigi sono calati di tono: Manenti ha incominciato a giocare all’altezza della mediana e Castaldo, nel compito di ala tornante, lasciava libero il terzino Simeoli che, spostato al centro, poteva coadiuvare egregiamente il suo centrosostegno. Tale schieramento poteva essere comprensibile se Tinazzi fosse stato in condizioni di poter giocare all’attacco, ma purtroppo anche il nostro cannoniere, dopo il 17’, in seguito all’azione che aveva provocato la rete del Cagliari, era rimasto dolorante al suolo, in seguito ad una pallonata ricevuta al ventre. Per tale causa anche Tinazzi ha dovuto giocare arretrato, rendendo oltremodo difficile la conclusione delle rabbiose azioni di contrattacco che i grigi portavano alla rete avversaria, spinti dall’assillo di ristabilire il pareggio. Il centravanti Redegalli si è trovato quindi solo contro due avversari, ed il suo rendimento è stato mediocre. Morbello, visto che la mezz’ala non lo serviva con adeguati passaggi, si è comportato come Tinazzi, insistendo in palleggi inutili ed effettuando tiri fuori bersaglio quando i compagni erano smarcati e avrebbero potuto, con maggior facilità, concludere le azioni. Per fortuna al 1’ della ripresa Tinazzi ha segnato su calcio di punizione, pareggiando la rete di Ghersetich: quest’ultimo era stato favorito dal fatto che Boniardi si trovava in posizione errata. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 27 ottobre 1956) RISULTATI: Catania-Messina 1-0 Modena-Como 2-1 Novara-Marzotto 1-1 Parma-Brescia 0-0 Pro Patria-Legnano 2-1 Sambenedettese-Verona 0-2 Simmenthal Monza-Venezia 3-1 Taranto-Bari 3-1 CLASSIFICA: Verona 10; Alessandria 9; Simmenthal Monza 8; Cagliari, Catania, Messina, Taranto 7; Bari, Brescia, Modena, Pro Patria, Venezia 6; Como, Novara, Parma 5; Sambenedettese 4; Marzotto 3; Legnano 1 MARCATORI 5 gol Tinazzi (Alessandria) 4 gol Bassetti (Verona) 3 gol Barison (Venezia), Bozzato (Venezia), Carminati I. (Monza), Danova (Pro Patria), Maccacaro (Verona), Zessar (Taranto) Il punto sul campionato Dopo la sesta giornata di campionato era stato il Verona la capolista solitaria del torneo cadetto grazie al successo ottenuto sul terreno della Sambenedettese, unica vittoria esterna della giornata: dodici gol segnati in sei gare giocate e nessuna rete subita per i veronesi. Al terzo posto il Monza che aveva segnato tre reti al Venezia: mattatore della gara Carminati, autore di una doppietta. Il derby siculo aveva sorriso al Catania che aveva avuto ragione del Messina, agguantandolo al quarto posto in classifica, grazie al gol segnato da Bicicli dopo 5' di gioco. Unico 0-0 della giornata quello tra Parma e Brescia.