Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
28-10-1956 - Giornata: 7 - Como - Giuseppe Sinigaglia


Como AC - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 16. Santoni A. [Co]

Alessandria US Stefani Ideo, Brotto Gian Luigi, Bosio Bruno, Snidero Cirano, Boniardi Umberto, Russi Franco, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Redegalli Luciano, Tinazzi Giorgio, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Como: Panizzolo; Cuttica, Impinna; Gandini, Ferrazzi, Marsili; Bellini, Favini, Santoni, Gritti, Baldini. All.: Lamanna Hugo.

Arbitro: Jonni Cesare (Macerata)
Note
Angoli: 5-4 (1-2). Spettatori: 5.000. Giornata assolata ma gelida. Inizio gara ore 15:00.

Commento
Falso, quel sole e quel cielo limpido; l’aria gelida che viene dal lago costringe ad alzare i baveri e ad affondar le mani nelle tasche dei cappotti. Sulle gradinate, a battere i denti, non sono più di cinquemila, malgrado il match faccia gran richiamo. Il Como, che presenta Santoni all’esordio stagionale, gioca in candida tenuta, per dovere d’ospitalità. Ammonito, per proteste, l’alessandrino Russi alla mezz’ora del primo tempo. L’asso nella manica di Lamanna si chiama Santoni. Il centravanti – messo in un cantuccio questa estate e ormai rassegnato a cambiar aria – è stato recuperato in extremis ed al suo esordio stagionale s’è scatenato, ha siglato di prepotenza la rete della più bella vittoria dell’anno. Questo, certamente, è uno dei motivi dominanti della partita odierna, vinta con pieno merito dalla squadra di Lamanna, ma valida, sul piano del gioco, soltanto per 45’, i primi, e fatalmente scaduta di torno nella ripresa. Il Como avrebbe potuto andare tranquillamente al riposo con almeno tre reti all’attivo, tanto chiara era stata fino a quel momento la sua superiorità tecnico-territoriale, tanto nitide erano apparse le sue azioni e pratici i suoi temi di offesa. Un rigore sacrosanto negato, due palle gol banalmente sciupate da Baldini e Gritti limitano il passivo della squadra grigia, che altrimenti oggi sarebbe uscita dal campo umiliata dal punteggio, oltreché dal gioco. Evidentemente gli atleti di Sperone sono incappati in una giornata no. L’assenza di Pedroni al centro della mediana, le preoccupanti sfasature dei laterali, le indecisioni di Brotto e Bosio, la scarsa vena di Manenti, la lentezza esasperante di Redegalli, il pasticciar di Castaldo sono tutti fotogrammi che rispecchiano fedelmente una scadentissima prestazione, che perlomeno lasciano perplessi coloro che attendevano la grande e imbattuta Alessandria. Il Como, partito sul ritmo allegro della squadra strasicura, ha dettato legge; ha sciorinato nel primo tempo tutto il suo repertorio fatto di velocità, di anticipo, di passaggi di prima, di chiarezza e praticità di temi. Ben sorretto alle spalle da un Ferrazzi autoritario, scattante, tranquillo, il sestetto difensivo non ha mancato una palla, lasciando Panizzolo a dormir sogni beati e rifornendo in continuità l’attacco, che implacabile costringeva al forcing, frastornandola, la retroguardia alessandrina. Bellini col suo zigzagare inciuchiva Bosio, Gritti – arretrato – risucchiava Snidero, creando spazi liberi per lo scattante Santoni, il quale a sua volta impegnava il buon Boniardi costringendolo a magre spaventose. Dall’altra parte Baldini, sornione, cercava di tirar fuori dal guscio Brotto; e se questi gli dava spazio, allora partiva come un pivello e metteva entro l’area palloni dosati, fatti su misura per essere trasformati in gol. E Favini si inseriva nella mediana ch’era piacere vederlo; Gandini e Marsili appoggiavano al calibro, uscendo d’autorità da ogni incontro. Insomma, un Como bello davvero e un’Alessandria assolutamente inesistente, priva di collegamenti, lenta e svagata nei suoi uomini di punta, tremendamente giù di corda nelle retrovie. Basta, del resto, guardare il taccuino, per convincersene. Fulmineo, Bellini si impenna e parte irresistibilmente; perfetto il tocco a Santoni, magnifica l’apertura di questi a Baldini zompante in area; il tiro del «vecio» è pronto, ma la palla batte lo spigolo basso del montante e schizza sul fondo. Così il Como si è presentato. E non serve illudersi sul tiraccio alto di Castaldo, servito di testa da Tinazzi. Sono in cattedra Gritti e compagni, e ci resteranno fino al riposo. Seguiteci, per favore. Al 12’ Stefani salva il gol. Punizione di Cuttica, corta respinta e palla sul destro di Gritti, appostato sul disco del rigore; il tiro è centrato, ma fortissimo; merita applausi Stefani, che riesce ad alzare sopra la traversa. Manovra deciso il Como. Boniardi non ce la fa a tener la… ruota di Santoni, i mediani hanno già il fiato grosso, Manenti non riesce a trovar la posizione idonea, i terzini sparacchiano a vanvera. Al 16’ Stefani capitola. Baldini batte magistralmente una punizione da fuori area; palla che spiove fra Russi e Bosio indecisi; entra Santoni, senza far complimenti, stanga infilando in rete. Si fa massiccia la pressione lariana, Gandini e Marsili giganteggiano a centro campo, implacabile Ferrazzi cancella dal campo Redegalli, sta a guardare Panizzolo. Lancio di Favini a Gritti (18’) che galoppa deciso in area; alle spalle Snidero aggancia col piede il destro dell’avversario che rotola a terra; il rigore è di quelli che non si discutono, Jonni è due passi: dice di no, e fa ridere perfino gli alessandrini… Al 22’ primo gol mancato. Baldini lancia Gritti, Boniardi «buca» e il biondo ha via libera; arriva davanti a Stefani, si balocca con la palla, non si decide a tirare, tocca lateralmente (sperava che Santoni avesse seguito l’azione personale?) sicché Bosio riesce a salvar quasi sulla linea. C’è da mettersi le mani nei capelli! Al 32’ si fa vedere l’Alessandria. Sul tiro di Castaldo nasce il corner; sul corner Russi corregge verso Panizzolo che finalmente tocca la palla. Al 40’, su centro di Manenti, Ferrazzi ferma con le mani. Jonni zitto, naturalmente. Al 44’ l’altro gol buttato via, Bellini mette il panico sulla destra; palla che viaggia verso Gritti, tocco dolce a Baldini, solo e a due passi dalla porta; la punta della scarpa del capitano fa da zappa sull’erba; e la palla svirgola fuori dai pali. Finisce il tempo, si spegne l’interesse nella ripresa. Il Como cala di tono, perde lucidità di manovra (Baldini e Gritti non ce la fanno più, Favini se ne sta prudente nelle retrovie), lascia soltanto Bellini e Santoni in zona di disturbo. Più tranquilla, l’Alessandria cerca la manovra, ma non convince. Castaldo lavora come un negro, ma non ne imbrocca una; Tinazzi si spompa e cerca invano il gol prepotente (ma oggi è scentratissimo); Redegalli è una palla di piombo al piede dell’attacco; Morbello un’ala sacrificata e mai servita; Manenti e i laterali non azzeccano un lancio degno. Il taccuino non offre molto: Baldini e Gritti che si impappinano sul centro di Santoni (3’), una bella azione lariana interrotta per fuorigioco di Santoni (che segna), un liscio di Gandini (allungo di Snidero) e una girata di Tinazzi che Panizzolo para a terra. Vola il primo quarto d’ora. Al 16’ e al 17’ due tiracci di Tinazzi alle stelle; poi (24’) una mischia in area comasca, con Panizzolo uscito a vanvera e Tinazzi che manca la palla buona. Al 31’ un cross rasoterra di Baldini vien girato da Santoni; palla che fa la barba al montante. Al 38’, su errore di Brotto, Baldini ha la palla-gol sul piede; corre Manenti a salvare sulla linea. L’ultimo brivido lo dà il tiro deciso di Santoni (39’) da fuori area: Stefani (il migliore dei grigi) si stende e para. Sipario sulla prima sconfitta alessandrina! E ben venga la sosta del campionato. Sperone dovrà rimboccarsi le maniche per ricucire le maglie di una squadra che oggi appare slegatissima; Lamanna potrà tranquillamente guardare alle rifiniture, dopo aver tirato fuori dalla manica l’asso che si chiama Santoni. (Angelo Ponti, «La Gazzetta dello Sport», 29 ottobre 1956) DELUDE L'ALESSANDRIA SUL CAMPO DEL COMO: 0-1 Dopo sette domeniche, l’Alessandria è caduta. Una sconfitta nella fase iniziale del torneo, su un campo difficile per tradizione come quello del Como, non può avere gravi ripercussioni sulla classifica. Sarebbe fuori luogo quindi creare un dramma sulla fine dell’imbattibilità alessandrina, ma non si può fare a meno di dire che tale fine è stata piuttosto ingloriosa. Se i grigiazzurri avessero ceduto dopo accanita lotta di fronte ad un avversario indiscutibilmente superiore, non ci sarebbe stato niente da obiettare; l’undici piemontese ha invece permesso al Como di fare una gran bella figura non rispondente ai suoi effettivi meriti, accettando passivamente il peso della prestanza fisica avversaria e disputando una gara nettamente al disotto del suo standard normale di gioco. La giornata nera dei mediani laterali è alla base dell’insuccesso alessandrino: Snidero prima dell’incontro aveva accusato un leggero malessere, ma non vi aveva dato peso. Sul campo è apparso invece chiaro che l’ex Udinese non era nel pieno possesso dei suoi mezzi fisici. Russi dal canto suo, senza poter contare su alcuna attenuante, non ha fatto meglio del compagno e Boniardi, sostituto di Pedroni al centro della mediana, pur cercando con la massima generosità di superare l’handicap delle imperfette condizioni atletiche, non è certo riuscito a controllare efficacemente il suo diretto antagonista. Padroni assoluti della metà campo e nemmeno solleticati dall’evanescente prima linea avversaria, i lariani hanno avuto nel primo tempo la possibilità di ottenere un’affermazione di proporzioni clamorose, ma la stessa avventurosa improvvisazione che è alla base del loro gioco li ha portati a fallire la quasi totalità delle occasioni create. Gli azzurri di Como – ieri in maglia bianca – hanno sfiorato il goal al 1’ con Baldini (tiro a lato), al 12’ con Gritti (grande parata di Stefani, sceso in campo con uno stiramento «addomesticato» dalla novocaina) e sono passati in vantaggio al 16’ con Santoni. Il centravanti, che disputava ieri la sua prima partita della stagione, ha approfittato di un malinteso tra Russi e Bosio su punizione battuta da Baldini ed ha deviato in rete da un metro il pallone maldestramente rinviato dal terzino. Un rigore negato al Como da Jonni – poco in forma anche lui – per un intervento di Snidero su Gritti, un salvataggio a porta vuota di Brotto ancora su azione di Gritti, un tiro di Baldini a lato da favorevole posizione e poi si chiude il primo tempo. Nella ripresa il Como si serra in difesa per salvaguardare il vantaggio e l’Alessandria si proietta all’attacco, ma il suo predominio è inconcludente perché nessuno si assume la responsabilità del tiro. Qualche tentativo lo effettua – senza fortuna – Tinazzi, ancora il migliore fra i piemontesi con Stefani e Brotto. Nell’ultimo quarto d’ora il Como cerca di finire in bellezza: un salvataggio a porta vuota di Manenti su tiro di Gritti ed una grande parata di Stefani su azione di Bellini evitano all’Alessandria un più pesante passivo. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 29 ottobre 1956) Poteva vincere con uno scarto di tre gol il Como. Ha dovuto invece difendere quell’unica rete ottenuta con la complicità dell’avversario al 16’ del primo tempo. Tutta qui una partita nata per offrire un grande spettacolo e che invece s’è sfuocata col passare dei minuti, tanto da diventare tediosa in un continuo ripetersi di motivi tanto vecchi quanto insignificanti. Delusione prima quell’Alessandria tanto attesa, che all’atto pratico non ha saputo offrire nella ripresa che un discreto gioco a metà campo, sfociante peraltro in una manovra incolore nella fase conclusiva. Se poi a questo si aggiunge il falloso gioco del reparto difensivo nella prima metà dell’incontro, ne dedurremo che la compagine grigia ha lasciato al Sinigaglia una impressione tutt’altro che favorevole. Il Como, che si giovava del rientrante Gandini e dell’esordio di Santoni, è piaciuto solo nei primi venti minuti, quando ha manovrato con disinvoltura senza perdersi in fronzoli inutili, manovra che costringeva Gritti a inanellare una lunga serie di falli per frenare il dinamismo dei padroni di casa. («Corriere dello Sport», 29 ottobre 1956) INCONTRO AMICHEVOLE Domani al “Moccagatta,, ALESSANDRIA - MILAN Domenica non abbiamo assistito alla partita a Como perché era stato sufficiente l’allenamento di giovedì per vedere in quali condizioni di efficienza erano i nostri giocatori. Ci sorprende che si continui a procedere in tale modo, che ha per risultante la svalorizzazione del capitale giocatori. Elementi che all’inizio del campionato erano considerati ottime «pedine» per le precedenti prestazioni, per il loro passato e per i milioni che erano costati, oggi non sono più all’altezza di sollevarsi dal livello della mediocrità. Sta di fatto che non è un singolo che attraversa un periodo di crisi, ma è tutto il complesso che risente la inadeguata e – a nostro parere – eccessiva preparazione. Nel giro di sette partite Redegalli è divenuto una nullità (e questo a detta anche degli sportivi), Manenti ritorna a stazionare nel ruolo di mediano, Castaldo è costretto a giocare arretrato e Tinazzi gioca per conto suo: anche la promessa Morbello sta perdendo la lucidità [riga mancante] retroguardia, Russi lascia a desiderare e Snidero, visto che gli avanti giocano indietro, si inserisce con troppa frequenza all’attacco, esaurendosi in scorribande individuali. Pedroni e Boniardi sono tra il sì ed il no, Bosio è in netto regresso, Brotto, grazie alle sue eccezionali condizioni fisiche, è ancora sulla breccia; Stefani è lì, tra i pali, preoccupato delle 9 reti subite in 7 partite. Non ci stupiremmo se, dopo la partita negativa di Como, venissero presi provvedimenti disciplinari contro i giocatori. Siamo comunque del parere di giungere alla nomina di una commissione tecnica effettivamente funzionante, perché sarebbe un vero peccato che tutti gli sforzi e la passione dell’ing. Sacco non giungessero ad adeguati risultati. C’è troppa gente abituata a dire di «sì», con funzione di lustrascarpe, animati forse più da personali scopi di interesse che non da passione sportiva. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 3 novembre 1956) RISULTATI: Bari-Simmenthal Monza 1-0 Brescia-Novara 1-0 Cagliari-Catania 1-0 Legnano-Sambenedettese 1-1 Marzotto-Parma 3-1 Messina-Taranto 2-0 Venezia-Modena 2-1 Verona-Pro Patria 1-0 CLASSIFICA: Verona 12; Alessandria, Cagliari, Messina 9; Bari, Brescia, Simmenthal Monza, Venezia 8; Catania, Como, Taranto 7; Modena, Pro Patria 6; Marzotto, Novara, Parma, Sambenedettese 5; Legnano 2 MARCATORI 5 gol Barison (Venezia), Tinazzi (Alessandria) 4 gol Bassetti (Verona) 3 gol Bozzato (Venezia), Carminati I. (Monza), Danova (Pro Patria), Maccacaro (Verona), Zessar (Taranto) Il punto sul campionato Sempre piu' Verona. Dopo sette giornate di campionato i gialloblu' avevano portato a piuì tre punti il distacco sulle dirette inseguitrici, grazie al successo sulla Pro Patria: decisiva la rete di Ghiandi al 49'. A quota 9 Alessandria, Messina e Cagliari. I siciliani avevano avuto ragione del Taranto sconfitto con i gol di Rossi e Pantaleoni. I sardi, non con poche difficoltà, avevano sconfitto il Catania: decisivo il gol di Mezzalira. Secondo punto stagionale per il Legnano che aveva pareggiato contro la Sambenedettese.