Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
18-11-1956 - Giornata: 8 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Verona AC 3 - 1 (1 - 1)
RETI: 1. Vitali A.[A], 52. Morbello E.[A], 78. Vitali A.[A] 43. Maccacaro C. [Ve]

Alessandria US Stefani Ideo, Brotto Gian Luigi, Bosio Bruno, Snidero Cirano, Boniardi Umberto, Russi Franco, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Vitali Alessandro, Tinazzi Giorgio, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Verona: Ghizzardi; Stefanini (I) Gianluigi, Begalli; Frasi, Cardano, Larini; Galassini, Ghiandi, Maccacaro, Conio, Bertucco. All.: Piccioli Angelo.

Arbitro: Piemonte Erminio (Monfalcone)
Note
Ammonito: Bosio [A]. Angoli: 4-5 (1-3) oppure 5-7. Spettatori: 15.000 (paganti: 12.496). Giornata grigia con leggero vento di tramontana, terreno erboso e soffice. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Una vittoria-trampolino ottenuta contro il Verona L'ALESSANDRIA LANCIATA VERSO IL PRIMATO DELLA SERIE B Il Verona è caduto, viva il Verona. Ma anche viva l’Alessandria, che ha fermato in modo netto, indiscutibile, la capolista di Serie B, troncando una serie di risultati positivi che durava da sette domeniche e facendo crollare bruscamente il mito di Ghizzardi portiere-tabù. L’imbattuto estremo difensore gialloblù ha resistito per ben… venti secondi ed ha toccato per la prima volta il pallone quando esso era in fondo alla rete, scagliatovi con prepotenza da Vitali. È bene raccontare subito l’azione con cui i grigiazzurri piemontesi hanno colpito a freddo gli avversari, impedendo loro di affidare ad una prudente tattica difensiva la salvaguardia della loro imbattibilità. Sul calcio d’inizio, il centravanti veronese Maccacaro ha toccato all’interno Ghiandi, questi ha allungato in avanti ma Snidero ha intercettato indirizzando a sua volta la sfera verso Vitali: il numero 5 veronese Cardano ha tentato di controllare il pallone, ma il piede del centrattacco alessandrino è giunto un attimo prima e Vitali si è trovato solo, lanciato verso la rete, invano inseguito da Cardano e Stefanini I. Il numero 9 grigiazzurro è entrato in area e, con impeccabile freddezza, ha spiazzato con una finta Ghizzardi mandando poi il pallone nell’angolino alto alla sinistra del portiere, con un perfetto tiro con l’esterno del piede destro. La imbattibilità veronese non poteva finire in modo più, sconcertante. Un goal simile che, pur essendo ineccepibile, aveva il sapore di una beffa, poteva anche mettere in ginocchio il Verona. Invece la capolista ha reagito con l’orgoglio della grande squadra e la partita si è immediatamente accesa, raggiungendo un altissimo tono agonistico, con periodi di gioco di buon rilievo tecnico, in una cornice di pubblico – circa quindicimila spettatori – da grandi occasioni, con ospiti di rilievo come il conte Giulini presidente della Lega Calcio, il radiocronista Carosio e Silvio Piola. Certo se il Verona avesse potuto adottare quella tattica prudente che era negli intendimenti dei suoi tecnici, probabilmente l’incontro avrebbe avuto un andamento diverso ed il compito dell’Alessandria non sarebbe apparso così facile. Invece il fulmineo goal di Vitali ha sconvolto i piani dell’undici gialloblù ed ha aperto la strada al netto successo alessandrino, nonostante che il pareggio, raggiunto improvvisamente dai gialloblù poco prima del riposo, avesse rinviato ai secondi 45’ la decisione sul risultato. I grigiazzurri infatti nella ripresa hanno imposto con altre due reti i loro diritti sulla vittoria, uscendo dal campo tra lo scrosciare degli applausi. Tra il pubblico erano più di mille veronesi, venuti con un treno speciale e con mezzi privati, con la speranza di vedere la loro squadra continuare ancora la sua irresistibile marcia. Alla fine, la bruciante delusione per la sconfitta non ha impedito loro di riconoscere la legittimità del successo alessandrino, unendosi al pubblico di casa nell’applauso alla compagine grigiazzurra, dimostratasi nettamente la più forte in campo. Effettivamente l’Alessandria ha disputato una bella, entusiasmante partita, specie all’attacco, dove l’ex milanista Vitali, tornato in formazione con la maglia numero 9, ha profuso nel gioco tutte le sue risorse di intelligenza e di abilità tecnica, accompagnandole finalmente con una ferma volontà agonistica. L’esempio di Vitali ha galvanizzato l’intero reparto che ha girato con ritmo soddisfacente per quasi tutta la gara, realizzando tre reti e costringendo la difesa avversaria a dar prova di tutta la sua capacità e di una fortuna quasi incredibile, per evitare un più duro passivo. Vitali è stato indubbiamente il migliore alessandrino e con lui vanno citati in ordine di merito, Morbello, Boniardi, Russi e Bosio, ma anche gli atleti non nominati sono stati in complesso all’altezza della situazione. Nelle file veronesi l’assenza di Donzelli in difesa e di Bassetti all’attacco, oltre alle precarie condizioni fisiche di Larini appena guarito da un attacco influenzale, hanno indubbiamente pesato sul rendimento del complesso. Il modo particolare in cui è stata realizzata la prima rete ha facilitato il compito dell’Alessandria, ma crediamo che in ogni caso il Verona non sarebbe riuscito che a contenere la sconfitta in limiti più modesti. Il centrattacco Maccacaro – un «rosso» che rassomiglia anche nel gioco a Bonafin – è stato l’elemento più in vista e con lui si sono distinti l’estrema destra Galassini, il terzino Begalli, il laterale Frasi e il portiere Ghizzardi. Dopo il già descritto goal di Vitali, il Verona – come si è detto – si è lanciato rabbiosamente al contrattacco ed ha premuto a lungo, sfiorando il goal al 18’ con Galassini e al 23’ con Maccacaro. Dopo mezz’ora però la fiammata di gioco dei gialloblù si è progressivamente spenta e l’Alessandria che, grazie alla sicura prestazione dell’intera mediana e di Bosio, era riuscita a resistere alla foga avversaria, si è spinta nuovamente avanti, stringendo d’assedio la porta di Ghizzardi. Al 32’ Stefanini I ha salvato a porta vuota su tiro di Manenti, al 34’ il portiere veronese ha respinto di pugno un tiro di Tinazzi e Cardano ha allontanato la minaccia, al 37’ Begalli ha respinto in extremis su Manenti e Cardano di testa ha salvato ancora su Morbello, al 41’ infine, su azione di Morbello e Tinazzi si è iniziata una mischia furiosa, conclusa da un tiro di Manenti, deviato in angolo da Ghizzardi. Queste azioni, nelle quali la abilità dei difensori veronesi si accoppiava ad una dose non comune di fortuna, dimostrano la consistenza dell’offensiva alessandrina. I piemontesi però, dopo aver perduto le occasioni per aumentare il vantaggio, hanno subito improvvisamente il pareggio al 42’ per un gran tiro da fuori area di Maccacaro, che ha sorpreso nettamente Stefani. Al 45’ ancora Ghizzardi ha salvato da campione su un tiro fortissimo di Tinazzi, ma nella ripresa l’equilibrio del punteggio si è rotto nuovamente e definitivamente a favore dell’Alessandria. Al 7’ su una punizione dal limite concessa dall’arbitro Piemonte di Monfalcone, Castaldo ha lanciato il pallone verso il centro dell’area, Manenti ha fallito l’intervento di festa e Morbello, nella mischia, è riuscito ad indirizzare la sfera in rete in mezzo ad una selva di gambe. Un goal poco convincente ma meritato. L’Alessandria del resto ha tenuto a ribadire la sua superiorità attaccando ancora con la massima energia. Al 15’ l’arbitro ha perdonato a Cardano un atterramento in piena area ai danni di Vitali (concedendo invece una punizione di seconda) ma al 33’, dopo che un’incursione del terzino gialloblu Stefanini I era culminata con un colpo di testa a lato, Vitali ha consolidato il successo con una bellissima rete. Manenti, lanciato da Castaldo, si è portato sulla linea di fondo ed ha centrato verso Vitali che, da un metro, ha corretto astutamente di testa la traiettoria nella sfera, ingannando irreparabilmente Ghizzardi. Tre a uno e partita chiusa. Gli ultimi dieci minuti di gioco trovano le due squadre ormai svuotate d’energie. Del resto i grigiazzurri sono paghi del successo ed i gialloblù appaiono ormai rassegnati. Non resta che attendere il fischio finale e i meritatissimi applausi per due belle squadre protagoniste di una bella e correttissima gara. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 19 novembre 1956) Il mito dell’imbattibilità degli scaligeri è svanito dopo appena venti secondi di gioco. La rete folgorante del «debuttante» Vitali, se pure non ha messo in ginocchio il Verona, ché gli ospiti non hanno mancato di attaccare per buona parte del primo tempo, ha dato chiaramente ad intendere che la gara non si sarebbe risolta che con la vittoria dei grigi. Si potrà obiettare che nessuna delle tre reti che il pur bravo Ghizzardi ha dovuto subire è frutto di manovra, ma ciò non toglie nulla al merito dei realizzatori. È risaputo che sono le reti che contano e l’aritmetica dà piena ragione ai grigi. Non mancano attenuanti al Verona. L’assenza, ormai cronica, di Donzelli non ha eccessivamente pesato in difesa (peraltro non più omogenea come nelle prime gare della stagione); si è fatta sentire invece quella di Bassetti fra gli avanti. Il gioco offensivo veronese, assente l’estremo sinistro titolare, ha vissuto solo per l’inesauribile vitalità di Maccacaro e, a tratti, di Galassini. Troppo poco per avere ragione di una difesa come quella dei grigi, dove Boniardi tiene ora egregiamente il suo ruolo, e dove Brotto e Bosio spazzano a tutto spiano, tenendo lontano gli avversari da Stefani. Proprio il contrario di quello che si è verificato nelle file ospiti; quando gli alessandrini attaccavano in massa, nessun gialloblù poteva arginare la valanga e toccava allora al malcapitato Ghizzardi sbrogliare alla bell’e meglio la matassa. Le reti al passivo del Verona avrebbero potuto tranquillamente essere il doppio, senza che vi fosse nulla da ridire: troppe volte gli attaccanti grigi si presentavano soli davanti al portiere avversario! Gli appunti sulla squadra ospite non scalfiscono la grande prestazione dei giocatori di Sperone. Abbiamo visto oggi un’Alessandria letteralmente trasformata dalle gare col Cagliari e col Como. Coefficiente di indubbia importanza, il progressivo evidente miglioramento di Boniardi (il «rosso» Maccacaro lo ha messo alla frusta, ma Boniardi non si è lasciato irretire). Attesissima la prova di Vitali. Superfluo insistere sulla positività della sua gara; il suo biglietto da visita, quando ancora la lancetta del cronometro non aveva compiuto il primo giro, ha fatto letteralmente esplodere il Moccagatta, gremito come ai bei tempi della Serie A; sua pure la girata di testa che ha buggerato per la terza volta Ghizzardi, coperto e sorpreso. Fate che Vitali «tenga» per tutti i 90’ e saranno dolori per qualsiasi difesa. Tinazzi e Morbello non hanno mancato di rifornire il centravanti di palloni utili, né trascurato di portare direttamente minacce alla rete scaligera, ottimo suggeritore Manenti. Una prima linea dinamica, sulla quale i tifosi grigi fondano legittime speranze. Ma tutto il complesso, ripetiamo, è tale da infondere certezza sulle aspirazioni dei grigi. Passiamo alla cronaca: battono l’avvio i gialloblù, ma Manenti intercetta e lancia in avanti; la palla sbatte sulle ginocchia di Cardano e perviene a Vitali. Nessun avversario è a fronteggiarlo, ché tutti i veronesi sono proiettati in avanti e Cardano, sbilanciato, non può ricuperare. A grandi falcate Vitali va verso la porta e, non appena in area, scaglia un tiro potente: Ghizzardi non fa nemmeno in tempo a vedere il bolide. Sullo slancio l’Alessandria si aggiudica il primo «angolo»: Ghizzardi blocca il tiro dalla bandierina. Il Verona imbastisce la prima azione al 5’: Maccacaro a Conio, ma il fuori gioco dell’interno è evidente. Morbello si sgancia da Stefanini, Cardano, retrocesso, libera. Il Verona accenna a riprendersi, domina ora a metà campo, ma nessun pallone utile può giungere ai frombolieri, ché i grigi fanno buona guardia. Al 13’ Morbello tenta di evadere, riesce, ma commette fallo di mano; Castaldo si fa cogliere un paio di volte in fuori gioco. Ancora Morbello in fuga, tiro in corsa che Ghizzardi blocca in volo. Al 16’ l’Alessandria è a sua volta in «angolo»: lo spiovente di Conio è preda di Stefani. 18’: parte Galassini, liscio di Bosio, ma il tiro dell’ala veronese è alto. Al 20’ ci prova Frasi, ma il tiro è fiacco; ripete Galassini, fuori. Pausa in grigio. Buca Cardano e Tinazzi non approfitta; sul contropiede Maccacaro fa partire un tiro sbilenco. Duetto Manenti-Tinazzi, al 24’ gran tiro che sfiora la base del montante. 26’: traversone di Castaldo, raccoglie Morbello che spara obbligando Ghizzardi a respingere in due tempi. Due angoli consecutivi contro il Verona, sul secondo Ghizzardi respinge di pugno, raccoglie Tinazzi, ma tira a lato (27’). In tandem Vitali e Morbello, al 31’, tiro parato. Bolide di Tinazzi, respinge Stefanini davanti a Ghizzardi. 34’: indugio di Cardano e Ghizzardi deve uscire alla disperata su Morbello. Mischia, pallone che sembra impazzito nell’area del portiere; Vitali riesce a farsi luce, Ghizzardi blocca a terra, Manenti lo salta. Applausi. 37’: altra bagarre davanti a Ghizzardi, tutto il Verona in difesa. È il momento migliore dei grigi. 42’: serpentina di Morbello, pronto smistamento a Tinazzi, gran tiro e grande parata. Pareggio veronese al 43’. È Bertucco che scende velocissimo, mentre Maccacaro si sgancia da Boniardi, si aggiusta il pallone prontamente passatogli e tira un mezzo spiovente che si insacca nell’angolo alto a destra dell’immobile Stefani. 45’: Vitali solo a due metri da Ghizzardi che intuisce e devia il tiro. Ripresa. Grigi all’arrembaggio, ma per poco: rovesciamento di fronte e per due volte sono costretti in angolo. Al 7’ l’Alessandria si riporta in vantaggio, Begalli ostacola Tinazzi in area; punizione a due calci, mischia, pallone a Morbello che da tre passi non ha difficoltà a segnare. Pallonata al ventre di Ghiandi (12’): nulla di grave. 14’: altro angolo contro i grigi, entra al volo Begalli ma il pallone esce sul fondo. 20’: Castaldo a tiro utile, Ghizzardi lo previene. 23’: fuga di Vitali, non passa a Manenti libero e l’occasione sfuma. 26’: ammonizione a Bosio, unica misura severa adottata dall’ottimo Piemonte che ha diretto con sagacia la non facile gara. 33’: azione Castaldo-Manenti, pallone alto a Vitali, girata di testa all’indietro ed il terzo pallone è alle spalle di Ghizzardi, sorpreso dall’inattesa punizione. Campo in ottime condizioni, quindicimila spettatori a gremire il Moccagatta: in tribuna d’onore, con le massime autorità cittadine, il conte Giulini presidente della Lega Nazionale; notate pure «vecchie glorie» (Baloncieri, Carcano, Avalle…) accorse al richiamo del «gala». (Nino Cavallo, «La Gazzetta dello Sport», 19 novembre 1956) I grigiazzurri in grande giornata hanno nettamente piegato l’imbattuta capolista del girone facendo crollare con un largo punteggio l’inviolata roccaforte di Ghizzardi, che pareva resistere ai più duri assalti. Ma all’ottava giornata del campionato, l’agile estremo difensore scaligero è stato fulminato a 20” dall’inizio delle ostilità in una azione veramente entusiasmante: i gialloblù, battuto il calcio d’inizio, sono sorpresi dallo scatto fulmineo di Tinazzi, che intercetta il pallone agli attaccanti avversari; interviene Cardano a sospingere col ginocchio la sfera di cuoio, ma ecco infiltrarsi, tra i terzini accorsi, Vitali che, da metà campo, percorre velocemente una quarantina di metri, invano inseguito da Stefanini e Begalli. Giunto in area di rigore il centravanti alessandrino scocca forte e preciso il tiro all’incrocio dei pali segnando il primo punto per la sua squadra e la prima rete a Ghizzardi. L’ampia arena è rintronata di applausi e di acclamazioni altissime, come ai tempi d’oro del calcio alessandrino, facendo esultare di viva emozione il solitario Adolfo Baloncieri, ora inviato speciale, l’indimenticabile attaccante grigio che ha legato il suo nome ad innumerevoli vittorie conseguite nelle più ardue imprese. La fulminea folgore, abbattutasi sulla roccaforte veronese, si è ripercossa su tutta la compagine gialloblù sorpresa e stordita per quella imprevista stoccata. Per dieci minuti tutto l’attacco grigio permane nell’estrema area avversaria, bersagliando la porta di Ghizzardi che balza fra i pali, a terra, fra le gambe degli avversari, per frenare la loro irruenza. Anche Stefanini, Begalli e Cardano sono stati chiamati a un costante lavoro di rottura e di rimandi e la intraprendenza di Vitali, Tinazzi e Morbello non viene premiata sia pure per un soffio. Poi i veronesi, scossi dagli incitamenti dei numerosi appassionati che li hanno seguiti fidenti in terra piemontese, hanno reagito vigorosamente. La difesa e la mediana hanno ripreso quota dominando, ma i loro attacchi difficilmente hanno coordinato le azioni propizie per il successo: molti i tiri verso la rete di Stefani, ma errati o privi di mordente. Al 43’ una fuga incontenuta di Maccacaro porta il pareggio in campo: il centroattacco veronese, giunto tutto solo a una ventina di metri, sferra un tiro diagonale che sorprende Stefani e la palla finisce in rete. A ristabilire le distanze ci pensa Morbello che al 7’ della ripresa, su calcio di punizione, cui segue una nuova mischia sotto la porta di Ghizzardi, lo batte. Al 15’ Vitali è mandato a gambe all’aria in piena area di rigore per una spinta di Cardano, ma l’arbitro concede solo la punizione a due calci, senza esito. La lotta riprende più accanita: i veronesi per cercare ancora la via del pareggio, gli alessandrini per consolidare l’ambito successo. L’occasione si presenta propizia al 34’, quando si registra un intervento di Boniardi che allunga a Vitali che di testa la scaraventa in rete. Il Verona è irrimediabilmente battuto senza attenuanti di sorta, anzi, ad essere obiettivi, il punteggio a favore dei grigi avrebbe potuto essere ancora più elevato malgrado il disperato e inesauribile comportamento dei gialloblù. Pubblico imponente ed entusiasta, con larga rappresentanza di veronesi. Gioco vivacissimo nei due campi, con qualche duro scontro, ma senza conseguenze; richiamati alcuni giocatori per il loro spirito un po’ troppo combattivo. Nel complesso gara corretta e risultato rispecchiante l’andamento della lotta. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 19 novembre 1956) LA SUPERBA VITTORIA DEI «GRIGI» SUL VERONA Domani l'Alessandria in trasferta a Valdagno Finalmente l’Alessandria, come ai tempi d’oro del calcio locale, ha ottenuto una vittoria significativa, tanto attesa dagli sportivi di tutta la provincia: non è stata una affermazione positiva limitata al freddo conteggio delle reti segnate, ma un convincente trionfo raggiunto nella fase iniziale della partita e consolidato nella ripresa, nonostante la bella prova della compagine scaligera. Lo stadio Moccagatta, alla rete realizzata da Vitali, è scoppiato in un applauso formidabile. La rete del bravo Ghizzardi, che aveva resistito per ben 750 minuti durante sette partite, è stata violata in 15 secondi in terra mandrogna. Il Verona, che aveva preveduto di dover adottare una tattica di prudenza per salvaguardare l’inviolabilità e l’imbattibilità nei confronti della diretta rivale alla promozione, si è trovata costretta a passare all’attacco, e lo ha fatto con accanimento per venti minuti; poi, il gioco è calato di tono ed è iniziata la sarabanda dei grigi nell’area degli ospiti che fu travolgente ed entusiasmante. Giunta quasi per beffa la rete del pareggio, i grigi nella ripresa giocarono dimostrando superiorità per consistenza, ed il Verona crollò. Siamo grati all’estroso Vitali, assurto a condottiero dell’attacco grigio, ed al presidente dell’Alessandria ing. Sacco, che ha sempre avuto fiducia in «Vitalino». Questo giocatore, che manovra la palla d’istinto, è lo stesso dello scorso anno ed è entrato in squadra in seguito all’esclusione di Redegalli, giù di forma ed in servizio militare. Senza tale coincidenza Vitali sarebbe purtroppo rimasto ancora in anticamera come lo scorso anno, nonostante che altri e le menti abbiano giocato mezza stagione in precarie condizioni di forma. Abbiamo letto su alcuni giornali che Sperone ha «scoperto Vitali»: è doveroso riconoscere che è stato Vitali a valorizzare Sperone. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 24 novembre 1956) RISULTATI: Cagliari-Messina 1-0 Catania-Bari 1-0 Modena-Brescia 0-1 Novara-Como 0-0 Parma-Legnano 2-1 Pro Patria-Marzotto 1-3 Sambenedettese-Venezia 1-1 Taranto-Simmenthal Monza 2-0 (giocata il 4 novembre 1956) CLASSIFICA: Verona 12; Alessandria, Cagliari 11; Brescia 10; Catania, Messina, Taranto, Venezia 9; Bari, Como, Simmenthal Monza 8; Marzotto, Parma 7; Modena, Novara, Pro Patria, Sambenedettese 6; Legnano 2 MARCATORI 6 gol Barison (Venezia) 5 gol Tinazzi (Alessandria) 4 gol Bassetti (Verona), Maccacaro (Verona) 3 gol Bozzato (Venezia), Carminati I. (Monza), Danova (Pro Patria), Darin (Taranto), Marchetto (Marzotto), Vitali A. (Alessandria), Zessar (Taranto) Il punto sul campionato La giornata era stata caratterizzata dalla prima sconfitta stagionale della capolista Verona in casa dell’Alessandria. Ne ha aprofittato il Cagliari che, come i grigi, si è portato ad un solo punto dalla vetta della classifica grazie al successo, seppur di misura, contro il Messina grazie al gol siglato da Letari a tre minuti dal termine. In quarta posizione il Brescia era riuscito ad espugnare il terreno del Modena con il gol della vittoria di Fava. Unico 0-0 della giornata quello tra Novara e Como. In zona salvezza importante affermazione del Marzotto che era andato a vincere in casa della Pro Patria: Bressa, Marchetto e Rovatti i marcatori per gli ospiti.