Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
13-01-1957 - Giornata: 15 - Parma - Ennio Tardini


Parma AS - Alessandria US 2 - 0 (2 - 0)
RETI: 10. Azzali (II) C. [Pa] , 18. Azzali (II) C. [Pa]

Alessandria US Stefani Ideo, Boniardi Umberto, Bosio Bruno, Snidero Cirano, Pedroni Franco, Russi Franco, Castaldo Ercole, Vitali Alessandro, Redegalli Luciano, Pratesi Enrico, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Parma: Magnanini; Darni, Patrucco; Giachetti, Cocconi, Miniussi; Righetto, Azzali (II) Claudio, Erba, Vycpálek, Convalle. All.: Vycpálek Čestmír.

Arbitro: Guarnaschelli Francesco (Pavia)
Note
Espulso: 65’ Magnanini [P, sostituito in porta da Erba]. Ammoniti: Darni [P], Russi [A], Erba [P], Vycpálek [P]. Angoli: 3-7 (3-5). Spettatori: 5.000 oppure 7.000. Temperatura mite, terreno fangoso e ricoperto di segatura. Inizio gara ore 15:00, con mezz’ora di ritardo sull’orario previsto per operazioni di sgombero della neve dal terreno di gioco.

Commento
A Parma ha nevicato dalle 5:00 alle 11:00. Verso mezzogiorno una trentina di spalatori, affiancati dai volenterosi ragazzi dell’A.S. Parma, si sono messi al lavoro per liberare il campo dallo strato nevoso (circa 5 centimetri). La partita ha avuto così inizio con circa mezz’ora di ritardo su un terreno fangoso, ricoperto quasi totalmente di segatura. Spettatori circa 7.000, con larga rappresentanza alessandrina. Al 20’ del primo tempo scontro «di testa» tra Darni e Morbello: cerotto per il parmense, vistosa fasciatura per l’alessandrino. Sin dall’inizio scambio di posto tra Vycpálek ed Azzali. Numerose le variazioni di ruolo nel reparto di punta grigio, in particolar modo nel finale. Al 30’ del primo tempo esce dal campo per qualche minuto Giachetti per un colpo ricevuto al ginocchio destro: riprende quindi il proprio posto in condizioni normali. È stata una partita drammatica: vale la pena di seguirne le fasi attentamente. Dunque, nei primi minuti chiara è la superiorità dell’Alessandria. Gioco un po’ freddo il suo, ma svolto con schemi pressoché perfetti. Si ha l’impressione che per il Parma ci siano ben poche speranze. Già al 4’ i grigi potrebbero passare in vantaggio se Pratesi non calciasse banalmente a lato un preciso pallone avuto da Vitali. Il Parma riesce poi a portarsi nell’area grigia. Facile lavoro per Stefani, che effettua la rimessa. L’arbitro interrompe il gioco e concede una punizione a due calci in favore del Parma, perché Stefani ha fatto più di quattro passi col pallone in mano. Batte Vycpálek, che dà ad Azzali: tiro angolato, ma non forte. I difensori grigi, compreso Stefani rimangono inspiegabilmente fermi ed il pallone finisce così in fondo al sacco. Ancora per qualche minuto attacca il Parma, mentre l’Alessandria è visibilmente scossa per il gol subito. Quindi Vitali e compagni riprendono a premere. Ma ecco un micidiale contropiede dei gialloblù: scambio Erba-Azzali, che con una finta supera Pedroni, arrivo in area, dal suo piede parta una fucilata rasoterra; niente da fare per Stefani. Si sta mettendo male per i ragazzi dell’ing. Sacco! Attaccano i grigi, ma Magnanini viene impegnato seriamente solo una volta: al 40’ da Morbello, e se la cava brillantemente, parando in perfetta presa. Grosso pericolo invece al 43’ per Stefani: Erba pianta in asso Pedroni e si sposta sulla destra, Convalle sulla sinistra segue l’azione del compagno, ne riceve il preciso passaggio, ma fallisce il preciso passaggio, ma fallisce l’intervento, forse anche per colpa del terreno. Si va così al riposo con il Parma in vantaggio per 2 a 0. Ripresa. Prevalenza dell’Alessandria, ben contenuta dal Parma. All’11’ furibonda mischia in area gialloblù: Pratesi potrebbe concludere positivamente, ma il suo tiro è tanto impreciso che va a colpire la bandierina del calcio d’angolo. 20’: a questo punto avviene il fattaccio, che poteva costare molto caro all’arbitro Guarnaschelli. Rimessa di Magnanini, ostacolato da Vitali: calciato il pallone, il portiere gialloblù rifila un calcio, senza arrivare a segno, a Vitali. L’arbitro fischia ed espelle Magnanini. È facile immaginare quello che è successo e sugli spalti e sul campo. Dopo qualche minuto, il gioco riprende: tra i pali è andato il centravanti Erba. Con un uomo in meno, con il centravanti in porta, riuscirà il Parma a contenere le sfuriate alessandrine? Mancano 25’ alla fine: obiettivamente le previsioni sono per un ricupero in extremis dei grigi. Il pubblico è tutto in piedi e sostiene con un calore commovente i propri beniamini, che sembrano dieci giganti. Hanno il viso stravolto dalla fatica, eppure non cedono, arrivano su ogni pallone e fanno di tutto per impedire ai grigi d’impegnare il coraggioso Erba. Al 30’ arriva un pallone alto in area gialloblù: su tutti si erge Erba e respinge di pugno. Finisce poi a terra dolorante: un colpo di spugna ed Erba è ancora al proprio posto. Passano i minuti e la magnifica difesa gialloblù non cede. Al 35’, su contropiede dei locali, Boniardi dà malamente indietro a Stefani. Sul pallone arriva Vycpálek, ma forse anche per la stanchezza scivola. Proprio all’ultimo minuto Morbello con un forte tiro colpisce il palo. La folla reclama il fischio di chiusura, e Guarnaschelli l’accontenta. Tutti i giocatori del Parma oggi sono stati bravissimi. Sarebbe un errore fare delle distinzioni di merito. Con una volontà eccezionale hanno saputo mettere in ginocchio l’ambiziosa compagine grigia. Quanto all’Alessandria, crediamo che abbia disputato la sua peggiore partita. Vuoti paurosi in difesa (in particolare dalla parte di Boniardi), imprecisione nei laterali, continui cincischiamenti all’attacco che ha avuto solo due uomini validi, il tecnico Vitali ed il volitivo Morbello. Ha perso e non ha da accampare alcuna attenuante, l’Alessandria. E l’arbitro Guarnaschelli? È sceso in campo, a nostro giudizio, con il timore che la partita degenerasse e quindi ha fischiato molto e per la verità quasi sempre a sproposito. Si è forse dimostrato eccessivamente pignolo per il fallo concesso contro Stefani, che ha originato il primo gol: d’altra parte non ha fatto che osservare alla lettera il regolamento. Sull’espulsione di Magnanini non siamo invece d’accordo con lui: il fallo c’è stato, ma non tale da provocare un immediato provvedimento d’espulsione che, trattandosi del portiere, avrebbe potuto capovolgere e falsare totalmente il risultato. (Nuccio Ambrosetti, «La Gazzetta dello Sport», 14 gennaio 1957) L'estremo difensore emiliano espulso nella ripresa IL PARMA (SENZA PORTIERE) BATTE L'ALESSANDRIA Un insuccesso che non ha attenuanti neppure se si vuol dare molto peso all’errore dell’arbitro che ha determinato il primo goal. La seconda rete di Azzali, realizzata poco dopo, convalidò la ragione del risultato: Parma due, Alessandria zero. Sconfitta netta, indiscutibile, diremmo quasi sconfitta logica. Si potrà parlare di terreno irregolare e di condizioni ambientali difficili, ma il calcio è sport anche invernale. Aveva nevicato in mattinata e il campo, anche se sgombro (per questo si era iniziato con mezz’ora di ritardo), nascondeva i rischi di un fondo a tratti molliccio, a tratti duro per il gelo. Gli emiliani hanno trovato modo di adattarsi assai meglio e molto prima dei rivali su questo strano campo; correvano, si arrangiavano come potevano, ma erano sempre primi là dove occorreva arrivare. Non era un gioco bello, ma era un gioco pratico, forse era l’unico modo di azzeccare sempre la posizione giusta. Vycpálek, l’ex juventino, reggeva le file della manovra lanciando in avanti i suoi giovani ragazzi Azzali, Righetto, Erba e Convalle. Gli alessandrini dal canto loro peccavano di stile: volevano imporre il peso della classe con manovre eleganti ma troppo elaborate. Veramente all’inizio sembrò che i grigi potessero passare: Castaldo, Redegalli e Pratesi prima, Redegalli e Morbello subito dopo crearono situazioni non sfruttate in goal per puro caso, anzi Morbello con un tiro teso colpì l’esterno del palo. Ma mentre tutti attendevano la rete alessandrina, avveniva l’episodio principale della partita: Stefani raccolse un facile pallone indirizzato a rete da un avversario e si accinse alla rimessa. Al momento di calciare la palla si udì netto il fischio dell’arbitro che condannava una presunta irregolarità del portiere piemontese. Punizione contro Stefani perché aveva superato la linea di demarcazione dell’area di rigore oppure «calcio a due» per non aver fatto rimbalzare la palla come vuole il regolamento? Guarnaschelli giunse sul posto, constatò che Stefani era in area e decretò il calcio di seconda. Nessuno saprà mai esattamente cosa l’arbitro pensò al momento del fischio. Sta di fatto che Vycpálek fu lesto a tirare verso Azzali e Azzali fu altrettanto celere a deporre la palla in rete. Stefani e gli altri difensori alessandrini furono sorpresi dalla velocità dell’azione. Undicesimo minuto. Non ci fu tempo di discutere sulla strana decisione di Guarnaschelli. Vycpálek raggiunse la sua ala sinistra con un preciso allungo; scambio rapido fra Convalle e Azzali spostato a sinistra e lo stesso Azzali con un forte tiro angolato superò nuovamente Stefani: 18’, Parma due, Alessandria zero. La partita era ormai decisa. Quello che successe dopo non è difficile da immaginare. Pensate a una retroguardia arcigna, dura, impegnata a difendere un risultato sorprendente davanti al pubblico amico e su un terreno pieno di insidie. Giuoco del calcio quello? Lasciamo andare. La cronaca della partita non elenca altri episodi di rilievo. La fisionomia del giuoco del resto era ormai determinata: il Parma si difendeva con foga, l’Alessandria non riusciva a raggiungere la possibilità di tirare a rete. Un incidente a Morbello (urto di testa con il terzino) costringeva l’alessandrino a rimanere pochi minuti fuori del campo. Ma neppure quando rientrò la situazione poté cambiare. I difensori alessandrini cercarono di dare man forte ai compagni di prima linea, ma si trattò sempre di tentativi che non approdarono a nulla. Il Parma dominava il centro campo con un Vycpálek veramente poderoso. Nella ripresa le caratteristiche del giuoco non mutarono. L’azione dei piemontesi si fece più pressante, ma non certo più precisa. Qualche calcio d’angolo e un tiro ravvicinato di Morbello che il portiere emiliano parò in presa furono i frutti di questo grande lavoro. Al 20’ l’episodio che avrebbe potuto dare un volto nuovo alla partita: Vitali ostacolò il portiere Magnanini mentre questi si accingeva a fare una rimessa; l’estremo difensore emiliano rilanciò la palla e volontariamente colpì con un calcio l’attaccante grigio. L’arbitro, a due passi, decretò la espulsione di Magnanini. Protestarono i gialloblù (Vycpálek in testa), ma Guarnaschelli fu irremovibile e Erba lasciò la casacca gialloblù col numero 9 per indossare la maglia nera. Mancavano 25 minuti al termine: il Parma si chiuse ancor di più in difesa del suo improvvisato portiere, mentre gli alessandrini continuarono a pasticciare senza mai riuscire ad arrivare alla porta avversaria. Quello che successe sul campo in quella mezz’ora non si può raccontare: calci, spinte, brillanti trovate per perder tempo e tanta confusione. Sul finire Morbello colpì il palo, ma i cronometri segnavano ormai il quarantacinquesimo minuto e la partita era finita. Così l’Alessandria ha perso questo incontro di Parma. Una sconfitta che spiace appunto perché giunge inattesa. Le vicende dell’incontro serviranno a Sperone per trarre le debite conclusioni: il football è sport e sport vuol dire agonismo. L’Alessandria vista ieri in Emilia è parsa una équipe che non sa reagire alla sfortuna. Il successo in un torneo nasce da molti fattori, compreso quello di saper combattere quando le circostanze lo richiedono. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 14 gennaio 1957) Questa partita verrà ricordata per la sua ultima drammatica mezz’ora, quando la squadra locale, vincente per 2-0, si è vista espellere il portiere Magnanini con una decisione forse un tantino severa di Guarnaschelli, senza per questo che si voglia giustificare il fallo del guardiano parmense. Da allora il Parma, che con una saggia tattica aveva lasciato che l’avversario facesse gioco, limitando la sua azione a una prudenziale copertura, cambiava sistema e di buttava con decisione su tutte le palle, assumeva l’iniziativa e non dava tregua all’avversario. Questo naturalmente perché il gioco non si avvicinasse all’area fatale. Sostenuto a gran voce dal pubblico, il Parma dava l’anima in quest’ultima parte della gara ed è stato veramente commovente che, su un terreno fangosissimo per la neve caduta in mattinata, continuavano a praticare un gioco ricco di troppi passaggi che, alla resa dei conti, ha tagliato loro le gambe. Certo, specie nel primo tempo, le elaborazioni degli ospiti si svolgevano quasi come un monologo in area parmense, ma trovavano sempre la solidissima barriera difensiva del Parma che precludeva loro ogni via verso la rete. Senza contare poi che anche di tiri a rete, nonostante il loro tanto dialogare, i grigi ne fecero pochissimi. Il Parma, invece, senza aver la pretesa di mettersi al livello tecnico degli ospiti, ha avuto in primo luogo il buon senso di non lasciarsi irretire, ma anzi ha lasciato loro l’iniziativa difendendosi con calma. Appena si presentò l’occasione favorevole, poi, dal piede di Vycpálek presero avvio insidiosi coinvolgimenti di fronte che portarono lo scompiglio nelle retrovie ospiti. In questo modo il Parma ha messo a segno due reti, mancandone altre due facilissime. Questa tattica del risparmio gli ha consentito poi, nell’ultima mezz’ora, di avere in serbo ancora buone forze che sono valse a tenere a bada l’avversario che andava spegnendo sempre più i suoi riflessi. Nell’ultima parte della partita, infatti, l’Alessandria avrebbe ancora potuto arrivare a segnare solo che avesse tirato a rete con maggiore decisione, perché Erba, che sostituiva Magnanini, dimostrava di essere tutt’altro che imbattibile. L’arbitro Guarnaschelli ha spezzettato oltre ogni dire il gioco; non sempre poi è stato giusto e tempestivo nelle sue decisioni (regola del vantaggio, eccetera). In mattinata a Parma era caduta la neve e in fretta e furia i dirigenti hanno provveduto allo sgombro: per questa ragione la gara è incominciata con mezz’ora di ritardo. (Renzo Piazza, «Corriere dello Sport», 14 gennaio 1957) DOMANI Al “MOCCAGATTA,, Alessandria - Novara L’Alessandria ha subito domenica scorsa a Parma una imprevista quanto umiliante sconfitta: gli sportivi che hanno seguito i grigi, nonostante il maltempo, sono rimasti delusi dal comportamento della nostra compagine. Le condizioni estremamente pesanti del campo rendevano indispensabile un gioco impostato su azioni in profondità, senza inutili palleggi laterali, ed invero tra terzini e mediani la palla prima di giungere agli avanti era giocata quattro o cinque volte, con passaggi ed inutili virtuosismi, che richiedevano perdite di tempo e spreco di energie. Infatti, in svantaggio di due reti nella prima parte della partita, i nostri giocatori non hanno più avuto la forza di penetrazione per capovolgere le sorti dell’incontro. Oltre alla tattica errata dei «passaggini» laterali, Vitali avrebbe figurato meglio sulla sinistra, dove con il veloce Morbello avrebbe potuto formare un tandem certamente redditizio. Castaldo giocava arretrato, Redegalli era in cattiva giornata ed a questo si aggiunga il mancato spostamento di Boniardi, incapace di fermare Azzali: sono errori che si pagano – come si è pagato – con una sconfitta. I risultati negativi di San Benedetto del Tronto, Venezia e Parma debbono preoccupare i tecnici dell’Alessandria che, detto tra noi, chi sono esattamente non si sa. Sta di fatto che il Novara ha 17 punti e se vincesse ad Alessandria si porterebbe ad una sola lunghezza dai grigi, ed in zona di promozione. Rivedere le bucce del mancato rendimento dei nostri giocatori non è facile in quanto, vivendo la squadra la maggior parte della settimana ad Acqui, non è possibile controllare i calciatori e la misura degli allenamenti a cui vengono sottoposti. Certo che la palla non viene calciata di prima ed alcuni grigi non sono neanche in condizioni fisiche da disputare 90 minuti di gioco aperto e veloce, al pari dei volonterosi giocatori parmensi. Sarebbe grave che, con l’enorme complesso di giocatori a disposizione, l’Alessandria incominciasse a scendere nella graduatoria della classifica, mandando a catafascio tutte le speranze in essa riposte dai dirigenti e dagli sportivi locali. Abbiamo letto su un giornale torinese che l’ing. Sacco ha dato una… tiratina d’orecchi ai giocatori, dopo la deludente partita di Parma: noi crediamo che da parte degli atleti non si tratti di mancanza di volontà, ma di qualcosa di molto più importante in linea tecnica. («Il Piccolo», 19 gennaio 1957) («Il Piccolo», 19 gennaio 1957) RISULTATI: Bari-Brescia 4-1 Como-Venezia 1-0 Legnano-Verona 2-1 Modena-Messina 1-1 Novara-Catania 1-1 Pro Patria-Cagliari 1-2 Simmenthal Monza-Sambenedettese 3-1 Taranto-Marzotto 1-0 CLASSIFICA: Verona 21; Alessandria 20; Catania 19; Venezia 18; Cagliari, Novara 17; Brescia, Como 16; Bari, Parma 15; Taranto 14; Marzotto, Messina, Pro Patria, Simmenthal Monza 13; Modena, Sambenedettese 11; Legnano 8 MARCATORI: 8 gol Manzino (Novara) 7 gol Barison (Venezia), Marchetto (Marzotto) 6 gol Bozzato (Venezia), Bretti (Bari), Tinazzi (Alessandria) 5 gol Bassetti (Verona), Buratti (Sambenedettese), Calegari (Venezia), Caprile (Legnano), Danova (Pro Patria), Erba (Parma), Gasparini (Brescia), Giammarinaro (Taranto), Milani (Monza), Nova (Brescia), Vitali A. (Alessandria) Il punto sul campionato Il piu’ classico dei testacoda era andato ad appannaggio, a sorpresa, dell’ultima in classifica: il Legnano, di misura, aveva sconfitto la capolista Verona: doppietta di Bocchio per i padroni di casa e gol di Bertucco per gli ospiti. In seconda posizione l’Alessandria, distanziata di un punto dalla vetta, anch’essa sconfitta a Parma. Il Catania, terza forza del torneo era stato fermato sul pari dal Novara: in complesso il risultato è potuto considerarsi regolare con gli azzurri che avevano condotto un maggior numero di attacchi. L’unico successo esterno della giornata lo aveva conquistato il Cagliari in casa della Pro Patria: sardi a segno con Regalia, su rigore, e Cavazzutti.