Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
03-03-1957 - Giornata: 22 - Busto Arsizio - Comunale


Pro Patria et Libertate Calcio - Alessandria US 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 34. Albertelli L.[A]

Alessandria US Cuman Pacifico, Nardi Aldo, Boniardi Umberto, Castelli Giulio, Pedroni Franco, Russi Franco, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Vitali Alessandro, Albertelli Lanfranco, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Pro Patria: Longoni; Sala, Taglioretti; Pin, Zagano, Frascoli; La Rosa, Cacciavillani, Danova, Belcastro, Benelli. All.: Reguzzoni Carlo.

Arbitro: Annoscia Florenzo (Bari)
Note
Spettatori: 6.000. Giornata con pallido sole, terreno asciutto. Inizio gara ore 15:00.

Commento
L’Alessandria ha rotto finalmente l’incantesimo delle trasferte negative ed è passata meritatamente sul campo della Pro Patria. Non si badi allo striminzito risultato di 1-0 che ha contrassegnato questo ritorno dei grigi ai successi esterni, si ponga attenzione piuttosto alle conseguenze che questa affermazione della squadra di Sperone ha sulla classifica della Serie B: l’Alessandria ora domina da sola il plotone e, riacquistata la fiducia nei suoi mezzi, può cercare di ripetere a Cagliari o altrove quanto ha fatto ieri a Busto Arsizio. Non è stato facile per i grigi piegare la modesta ma tenace compagine blucerchiata. Nelle intenzioni di Sperone, l’Alessandria nei primi 45’ avrebbe dovuto lasciare sfogare gli avversari limitandosi ad un prudente controllo delle azioni, riservando per la seconda parte della gara una massiccia offensiva per garantirsi il risultato. In realtà le cose sono andate meglio del previsto nel primo tempo, permettendo ai grigi di giungere al riposo con una rete di vantaggio, ma nella ripresa, al momento di farsi avanti per consolidare il successo, gli alessandrini videro sensibilmente ridotta la loro potenza offensiva in seguito allo spostamento all’ala di Vitali bloccato da uno stiramento, e al diminuito rendimento di Albertelli, sofferente dopo una ginocchiata ad una coscia. Tuttavia, i rapidi contrattacchi dei grigi avrebbero potuto egualmente dare maggior sostanza al punteggio se l’arbitro barese Annoscia non si fosse lasciato guidare da un mediocre segnalinee nel punire dei «fuori gioco» inesistenti e se la difesa blucerchiata non si fosse salvata in alcune occasioni più per fortuna che per merito proprio. Fallite tutte le occasioni di aumentare il distacco, la compagine piemontese, pur risultando ampiamente la migliore delle due contendenti, corse il rischio di incassare il pareggio negli ultimi minuti. Senza il ricordo di qualche pericolosa incertezza nei minuti iniziali, il terzino destro Nardi andrebbe considerato il miglior uomo in maglia grigia: le sue spericolate acrobazie, anche se non sempre indispensabili, hanno risolto parecchie situazioni pericolose per la porta alessandrina e nel finale della partita, quando la lotta si era fatta più aspra, le sue doti di generoso combattente sono venute in piena luce. Accanto a lui hanno brillato, come sempre, Pedroni, Cuman ed il tenacissimo Russi – un malato che… risuscita ogni domenica – mentre anche Boniardi ed il rientrante Castelli, dopo qualche titubanza iniziale, si sono bene ripresi terminando la gara in modo lodevole. All’attacco, spentosi dopo un brillante inizio il Vitali, gli elementi più efficaci sono apparsi il solito Morbello e (nonostante il duro colpo subito) l’intelligente regista Albertelli. Lievemente al disotto dei compagni il generoso ma disordinato Castaldo ed il tecnico Manenti, la cui finezza di tocco va molte volte a scapito della praticità del gioco. L’Alessandria, denunciando qualche sbandamento nel settore destro della difesa per l’incerto inizio di Castelli, corre qualche pericolo nei primi minuti. Al 5’, ad esempio, Nardi salva in angolo in extremis su Benelli, all’11’ Cuman devia sul fondo un tiro di Cacciavillani. Poi i grigi (sostenuti da un foltissimo gruppo di tifosi) si riprendono e costruiscono al 17’ con Vitali e Morbello un’azione da goal, ma l’ala sinistra, scattata in area sull’allungo di un compagno, è stretto senza complimenti tra due avversari e mandato ad «atterrare» qualche metro più in là. Annoscia è impassibile. Un breve predominio della Pro Patria frutta un tiro di La Rosa a lato e qualche calcio d’angolo, poi segna l’Alessandria. Per un sandwich di Zagano e Taglioretti a Morbello, viene concessa una punizione dal limite: nessuna barriera è abbastanza ben fatta per lo specialista Albertelli che, infatti, manda il pallone a superare lo sbarramento e ad infilarsi in rete con millimetrica precisione. Al 36’ Manenti, lanciato da Vitali, fallisce il 2-0. Nella ripresa, la Pro Patria manda La Rosa al centro e Cacciavillani all’ala con Danova interno, ma questi spostamenti non danno risultati positivi. Sono sempre i grigi i più pericolosi, anche se il rendimento di Albertelli è forzatamente diminuito, mentre Vitali spostato all’ala è praticamente inservibile. Il progressivo rinfrancarsi di Castelli e il «crescendo» di Nardi rendono del resto più tranquilla e calma negli intervalli la difesa, che non perde occasione per lanciare in contropiede l’imperversante Morbello. Al 13’ un difensore bustese è costretto a trattenere per la maglia l’ala sinistra grigia lanciata a rete, al 15’ un tiro di Manenti è fermato in area da una mano ignota, al 22’ la rete della Pro Patria si salva in modo incredibile; su punizione di Castaldo raccoglie di testa Albertelli e Zagano respinge sulla linea, riprende Morbello e colpisce il palo, Taglioretti respinge sui piedi di Manenti e Longoni infine sventa il tiro dell’interno destro. Ancora Morbello è lanciato verso il goal al 33’, ma lo ferma il fischio dell’arbitro per un fuorigioco inesistente. Poi la Pro Patria inizia il serrate ed i grigi si chiudono in area, respingendo affannosamente l’urto dei blucerchiati. Al 43’ Castaldo esce da una mischia e lancia Morbello, solo: non c’è fuorigioco che tenga questa volta, ma il numero 11, dopo la lunga corsa, non ha più riflessi pronti per dosare il tiro ed il pallone finisce a lato, a portiere battuto. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 4 marzo 1957) Si potrebbe dire che con il minimo sforzo l’Alessandria ha ottenuto quel che cercava sul terreno bustocco, terreno assai prodigo di favori. Tuttavia, l’asserzione non sarebbe del tutto appropriata perché se è vero che l’Alessandria ha subito i volitivi tigrotti per un’unica rete, segnata per di più su calcio di punizione, i grigi di Sperone hanno meritatamente colto i due punti. Che poi l’Alessandria non sia riuscita a strabiliare è un’altra faccenda. L’importante per la sua economia sono i due punti che non ha rubato, ma guadagnato onestamente di fronte ad una squadra che ha speso montagne di energie ma non è andata al di là di quello sperpero inutile perché vano. Infatti, la Pro Patria ha giocato alla maniera forte, intesa correttamente comunque, ma non ha legato. Ha giocato a palloni sparati via senza riuscire a costruire nulla di positivo. Senza riuscire ad infastidire seriamente il portiere alessandrino. Il motivo è forse chiaro. Questa mancanza improvvisa di gioco della squadra bustese è dovuta soprattutto al fatto che alcuni uomini di manovra si sono trasformati, in assenza di altri, in uomini di punta. Risultato: non sono riusciti a sfondare, non sono riusciti a combinare un gioco positivo. L’Alessandria, che in difesa non è poi un gran che, visto e considerato che se presa in velocità traballa maledettamente, ha avuto così vita facile, imponendosi per netta superiorità, concezione di gioco e di impostazione. Non ha fatto ricorso a «catenacci» di sorta, ha guarnito soprattutto il centro campo, permettendo così ai suoi uomini di avere sempre in mano le redini dell’incontro e frustando i suoi giovanotti d’attacco in azioni combinate a due, a tre, che hanno impegnato seriamente sia la difesa bustocca che Longoni. Alla fine, si è visto che l’Alessandria, che era passata per una rete ottenuta su calcio di punizione, avrebbe potuto benissimo chiudere il tempo con almeno un paio di gol di vantaggio. Infatti, Morbello e Castaldo, via via, hanno sciupato qualche occasione veramente ottima. Tutto considerato, quindi, un’Alessandria meritatamente vittoriosa in questa partita che la Pro Patria non ha saputo nemmeno pareggiare. Non ha saputo pareggiare per insufficienza propria. Non è il caso quindi di parlare di mancanza di volontà, perché gli uomini si sono battuti: il fatto è che i bustesi, senza Smersy messo a riposo per motivi disciplinari, si sono ritrovati senza un uomo di punta ed hanno fatto cilecca. Nella ripresa la Pro Patria si è schierata così all’attacco: Cacciavillani, Belcastro, La Rosa, Danova, Benelli. L’Alessandria ha finito con due uomini menomati: Vitali zoppicante per uno stiramento, Albertelli per un colpo riportato nel primo tempo. 6.000 spettatori, in parte giunti da Alessandria. (Dado Como, «Corriere dello Sport», 4 marzo 1957) La Pro Patria non ce l’ha fatta a superare l’Alessandria, ma non è riuscita nemmeno ad evitare la sconfitta, questa ennesima sconfitta fra le mura di casa, quasi per una congenita incapacità di vincere di fronte al proprio pubblico. Il preambolo non nasconde alcunché di arcano, né seconde intenzioni che non avrebbero del resto possibilità di prendere corpo, perché in effetti tutto è stato chiaro e lampante quasi per una logica stringata che da una parte ha messo una squadra organica e forte e dall’altra un undici con il cuore in gola, molta decisione, poche idee e soprattutto uomini di punta spuntati. E se il gioco è stato alterno e i tigrotti hanno avuto anche loro qualche sprazzo che avrebbe potuto concludersi positivamente, resta il fatto della chiara, indiscussa superiorità tecnica dei grigi. L’Alessandria ha vinto per un azzeccato calcio di punizione battuto dal limite da Albertelli, uno specialista, che ci ha riprovato più volte fin tanto che ha fatto centro. Il gol di Albertelli sigla un risultato sincero, genuino, uscito da una partita tirata forte per buona parte sia da un lato sia dall’altra priva di lucentezza tecnica, ma non di interesse dato appunto per quel minimo scarto che l’Alessandria non è mai riuscita a rafforzare (e ne ha avute le occasioni) e che la Pro Patria avrebbe potuto anche annullare da un momento all’altro. Interesse, anche se il gioco alla fine è apparso stucchevolmente fissato su due cliché sempre uguali: palloni lunghi e sparati via i tigrotti, manovre svelte a due o a tre uomini i grigi, che raramente hanno giocato con l’attacco spiegato, preferendo guarnire il centrocampo prima e soprattutto dopo, quando hanno avuto due uomini infortunati: Vitali (passato zoppicante all’ala) e Albertelli, che alla distanza ha risentito di un colpo riportato nel primo tempo. Ai tigrotti è mancato l’uomo di punta, che non poteva essere Danova, costretto a girare i palloni per gli altri di testa quando è stato centrattacco e piuttosto incolore nella ripresa giocata da interno. Che non poteva essere La Rosa, alquanto lento e quindi… adatto a Pedroni. Benelli, pur portando palle al centro, non ha mai cercato di risolvere direttamente e Cacciavillani non ha combinato niente di positivo. Fuori posto nel primo tempo, Belcastro è parso a disagio anche nella ripresa, cosicché il lavoro del quadrilatero bustese ha finito per pesare sui laterali, dei quali solo Pin ha tenuto sino in fondo. Niente da dire sulla difesa che ha retto bene, anche se disordinatamente. I grigi, dal canto loro, hanno ottenuto quanto desideravano e con giusto merito e, pur non splendendo, hanno positivamente giocato. La difesa è parsa comunque vulnerabile, se presa in velocità, cosa che i bustocchi raramente sono riusciti a fare; se l’è cavata senza grossi affanni per l’esperienza dei suoi uomini e per l’apporto di Russi, assai propizio nei momenti di bisogno. Oscuro forse, ma sostanziale il lavoro di Manenti, chiaro quello di Albertelli, ficcante quello degli altri, alcuni dei quali veramente ottimi come il Morbello e il Vitali. Un attacco con il neo di qualche svarione che, evitato, avrebbe potuto castigare maggiormente i padroni di casa. Ottimo l’arbitraggio di Annoscia: pochi gli errori e tutti di lieve conto. Dal taccuino, solo il gol. Inutile fallo di Zagano su Morbello al 35’ del primo tempo e punizione dal limite battuta da Albertelli: palla tagliata al di sopra della barriera e a fil di palo: invano Longoni la cerca in tuffo. (Adamo Cocco, «La Gazzetta dello Sport», 4 marzo 1957) Occorre risalire all’11ª giornata del girone di andata per ricordare una trasferta proficua dei grigi, quando a San Benedetto del Tronto conquistarono un punto con un fortunoso pareggio. Le sconfitte subite successivamente dall’Alessandria a Venezia, Parma, Legnano e Brescia parevano destinate a formare una catena che avrebbe pur finito di bloccare la compagine grigia, impedendole di battersi per la promozione. Domenica invece, a Busto Arsizio, la squadra grigia ha rotto l’incantesimo, aggiudicandosi l’intera posta in palio, proprio nel giorno in cui il Verona capitolava a Monza, di fronte ai compagni di Tagnin. L’affermazione alessandrina, ben meritata, è giunta a confermare le possibilità della squadra di mantenersi nel gruppetto di testa per la volata finale. La partita è stata risolta da Albertelli con una delle sue solite prodezze. Purtroppo, però, tanto Vitali quanto Albertelli, lamentando postumi di stiramenti muscolari, non hanno potuto disputare la partita con la solita combattività. Morbello, animatore all’attacco, e Manenti hanno fallito facili occasioni da rete. Circa duemila erano gli sportivi alessandrini al seguito della squadra ed hanno portato alla squadra grigia tutto il loro incoraggiamento. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 9 marzo 1957) RISULTATI: Cagliari-Marzotto 2-0 Catania-Taranto 2-0 Messina-Bari 1-0 Modena-Legnano 3-0 Novara-Venezia 1-1 Parma-Como 0-0 Sambenedettese-Brescia 2-1 Simmenthal Monza-Verona 2-0 CLASSIFICA: Alessandria 30; Catania 29; Verona 28; Venezia 26; Brescia, Como 25; Cagliari, Novara, Simmenthal Monza 23; Bari 22; Marzotto, Messina 21; Taranto 19; Modena 18; Parma 17; Pro Patria 16; Legnano, Sambenedettese 15 MARCATORI: 10 gol Marchetto (Marzotto) 9 gol Barison (Venezia), Manzino (Novara), Milani (Monza) 8 gol Caprile (Legnano), Ghiandi (Verona), Giammarinaro (Taranto), Morbello (Alessandria), Vitali A. (Alessandria) 7 gol Borghi (Monza), Bozzato (Venezia), Bretti (Bari), Calegari (Venezia), Danova (Pro Patria), Erba (Parma), Gasparini (Brescia), Nova (Brescia) Il punto sul campionato Nuova capolista solitaria del campionato di Serie B: l’Alessandria che aveva espugnato il campo della Pro Patria. Alle sue spalle il Catania che aveva avuto ragione del Taranto con i gol di Uzzecchini e Patino. Era scivolato in terza posizione il Verona che era stato sconfitto dal Monza: Borghi e Pistorello i match winner di giornata. Al quarto posto il Venezia che aveva pareggiato in casa del Novara: vantaggio degli ospiti con Barison e pareggio dei piemontesi ad opera di Biagini.