Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
31-03-1957 - Giornata: 26 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Marzotto AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Stefani Ideo, Boniardi Umberto, Bosio Bruno, Snidero Cirano, Pedroni Franco, Russi Franco, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Redegalli Luciano, Albertelli Lanfranco, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Marzotto: Anzolin; Ruffinoni, Padulazzi; Sacchiero, Odone, Occhetta; Castorri, Rovatti, Mirabelli, Mosca, Temellin. All.: Senkey (I) Imre.

Arbitro: Gambarotta Carlo (Genova)
Note
Angoli: 5-5. Spettatori: 8.000. Giornata grigia e leggermente ventilata, terreno erboso e soffice. Inizio gara ore 15:30.

Commento
L'arbitro è stato l'unico ad ignorare il fallo PER UN RIGORE NEGATO L'ALESSANDRIA NON VINCE CONTRO IL MARZOTTO: 0-0 Quanto sospirare e quanto penare, oggi al Moccagatta. La partita, dobbiamo subito precisarlo, è stata disputata all’insegna dell’anarchia calcistica. Durante i 90’ di gioco, infatti, non si è vista un’azione svolta dalle contendenti degna di rilievo. Una sequenza impressionante di interventi fasulli e di azioni arruffate è stato il tema dominante della competizione. Da parte alessandrina, oltre al palese sbandamento generale, si è notata anche una lentezza di manovra che ha consentito perfino agli azzurri del Marzotto di apparire più spumeggianti e pericolosi. Il settore più sfuocato è stato senza dubbio quello della mediana. Ma se la mediana è stata l’ombra di se stessa, l’attacco non ha certamente brillato. La cattiva giornata di Albertelli, il difetto di Manenti di rimanere sempre in posizione arretrata allorquando l’azione si svolgeva in area avversaria, le capriole inopportune e danno, ai fini del rendimento, di Castaldo e le deficienze tecniche di Redegalli hanno valso a rendere inviolabile la rete di Anzolin. Comunque, nonostante la brutta prestazione degli atleti grigi (oggi in maglia rossa per dovere di ospitalità), gli sportivi locali, giustamente, asseriscono di essere stati derubati della vittoria. L’episodio si verificò al 44’ del secondo tempo: Snidero entrò in area avversaria dopo aver soppiantato la difesa azzurra, e mentre stava per calciare a rete Odone lo falciava. Nonostante le vive proteste del pubblico, l’arbitro Gambarotta non concedeva il rigore. Sfumata questa possibilità di realizzare, gli alessandrini si rassegnarono alla divisione della posta in palio. Il Marzotto ha avuto il merito di svolgere un gioco più vivace ed appariscente, specie sulla metà campo, mettendo così maggiormente in ombra i grigi. Gli azzurri furono sempre i primi sulla palla, spezzando in tal modo ogni velleità offensiva dei padroni di casa. Ad eccezione di qualche spunto individuale di Mirabelli e di Temellin, niente altro di buono si è visto fare dagli atleti azzurri. L’attenzione maggiore di Occhetta e compagni era quella di rompere il più possibile le azioni dei grigi senza eccessivamente curarsi di spingere a fondo per realizzare. La tattica è pienamente riuscita, il prezioso punto strappato ai forti antagonisti lo dimostra chiaramente. La cronaca non registra fatti salienti. I primi 45’ sono trascorsi con tiri privi di efficienza di Albertelli e Manenti. Al 19’ Mirabelli impegnava Stefani. Al 23’, da distanza ravvicinata, Manenti sparava a rete, ma Anzolin respingeva con i pugni chiusi. Al 28’ era Castorri che, sfruttando un malinteso della difesa grigia, sfiorava il successo. Al 37’ Albertelli costringeva con un tiro violento il portiere del Marzotto ad effettuare una difficile parata in tuffo. La seconda parte della gara non aveva più storia. Gli alessandrini apparivano più aggressivi, ma comunque sempre più imprecisi. Al 13’ una buona occasione si presentava agli ospitanti, ma Redegalli non riusciva a mettere a segno la sfera. Al 44’ Snidero, solo in area, veniva sgambettato da Odone. L’arbitro non ravvisava gli estremi per concedere la massima punizione, sicché il gioco riprendeva tra le vive proteste degli spettatori. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 1º aprile 1957) Sul pareggio fra Alessandria e Marzotto (0 a 0) ci sarebbe molto da dire: sulle cause esterne che lo hanno determinato – troppi giocatori alessandrini in infermeria –, sui fattori tecnici in campo, a cominciare ad esempio dalla scarsa condizione fisica di molti piemontesi, ed anche sull’intervento diretto del signor Gambarotta di Genova, che è stato, crediamo, l’unico a non vedere un fallo in area veneta ad un minuto dalla fine, un fallaccio talmente plateale da allibire tutti, meno naturalmente il signor Gambarotta. I giocatori alessandrini sono tornati negli spogliatoi a testa china, ma nulla si può loro rimproverare per quanto riguarda la volontà dimostrata. Diverso il ragionamento quando si passa a parlare del campo tecnico: la difesa ha retto bene, ma ha avuto poco lavoro; i mediani laterali si sono sfiancati nella ricerca del gioco a centro campo, ma mai sono riusciti ad aiutare i compagni della prima linea, che sono rimasti isolati alle prese con avversari veloci e intraprendenti, aiutati costantemente dal «centroavanti» Mirabelli. I nomi dei migliori? Il «non gioco» della squadra ci obbliga questa volta a citare gli altri, tenendo presente che Snidero e Castaldo sono parsi nettamente fuori condizione, che Albertelli rallenta troppo la manovra, che Redegalli ha tanta volontà ma poca tecnica. Il Marzotto ha fatto vedere un Occhetta «regista» di valore, un Odone pronto e tempestivo, il portiere Anzolin scattante e sicuro, ma più che altro un gioco veloce e brioso di tutto il complesso, più interessante per le condizioni fisiche degli atleti che per la tecnica individuale. Si potrebbe così concludere che il pareggio è stato un risultato equo, ma non si deve dimenticare che l’Alessandria ha attaccato a lungo, ha dominato territorialmente per buona parte della gara, e ha creato anche alcune occasioni da goal. Tutti gli attaccanti piemontesi hanno sbagliato a turno tiri in porta, ma più che altro è mancato ai grigiazzurri il guizzo tempestivo, condizione necessaria per superare una difesa attenta come quella del Marzotto. Ci pare inutile, giunti a questo punto, raccontare le occasioni mancate o fallite per un soffio. La partita non ha storia, o meglio si tratterebbe di una noiosa dizione di fatti più o meno interessanti. Limitiamoci a ripetere l’episodio principale, quello che ha avuto per protagonista l’arbitro Gambarotta. 44’ della ripresa: Snidero avanza verso l’area avversaria per cercare di superare di slancio lo sbarramento difensivo azzurro; su di lui si presenta il solito Mirabelli, che, decisamente, «sgambetta» ed atterra l’alessandrino. L’arbitro è a cinque o sei metri al massimo, in buona posizione per vedere tutto, ma il signor Gambarotta fa finta di non aver visto nulla e lascia continuare. Una ingiustizia. I fischi accompagneranno il direttore di gara fino agli spogliatoi. Purtroppo, la sua decisione resta valida di fronte a qualsiasi ragionamento, ed ai sostenitori dell’Alessandria non rimane che la magra consolazione di protestare contro la mala sorte. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 1º aprile 1957) Una nuova delusione hanno provato gli appassionati sportivi alessandrini per la deludente prova fornita dai giocatori grigi di fronte alla modesta compagine del Marzotto, che è uscito invitto dal campo Moccagatta. I veneti, occorre affermarlo subito, a parte qualche scorrettezza e duro intervento, non si sono lasciati dominare dall’avversario, già vincitore dell’incontro di andata, e hanno disposto le loro schiere con tattica, intelligenza, spirito agonistico e volontà da intorpidire le idee agli antagonisti e far naufragare preventivamente tutto il lavoro di ordinatura faticosamente preparato. La compagine biancoblù, composta per lo più di giovani ha arginato con energia i possenti interventi di Boniardi e Pedroni, due atleti di temuta prestanza. Più volte la rete di Stefani, rientrato in squadra dopo una lunga assenza, è stata posta a repentaglio dagli avversari. Gioco vivacissimo nei due campi, con alcuni duri scontri. («Corriere dello Sport», 1º aprile 1957) DOMANI I GRIGI IN TRASFERTA A MONZA I tifosi sperano che l’Alessandria voglia far dimenticare le recenti deludenti prestazioni Anche con i lanieri, l’Alessandria non è riuscita a vincere. Una squadra che punta alla massima divisione non può giocare con l’azione ritardata dai nostri due mediani laterali. Non si può assistere per 90 minuti al gioco di un mediano sinistro che dimentica la propria ala: Russi, a metà campo, fermava la palla, aspettava un avversario ed anziché allungare in profondità ai compagni di squadra, insisteva nel cercare di portarla in area di rigore, permettendo così alla difesa avversaria un adeguato arretramento e la formazione di una barriera insormontabile. Oggi è noto che Morbello è il più insidioso degli attaccanti, ma non si può pretendere che questo giocatore indietreggi per potere impossessarsi della palla ed iniziare l’azione offensiva. I fischi del pubblico alla fine del primo tempo non erano diretti agli undici uomini in campo, ma a chi ha in mano le redini per far marciare la squadra. Si è avuto così uno 0-0 con la beffa finale del rigore non concesso: e possiamo dire grazie a Pedroni se l’Alessandria non è uscita sconfitta dal confronto. Occorre avere il coraggio di vagliare la situazione della tenuta tecnica della squadra e correre ai ripari, se proprio non si vuol rinunciare all’ambita aspirazione di risalire in Serie A. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 6 aprile 1957) RISULTATI: Cagliari- Como 3-0 Catania-Sambenedettese 0-0 Messina-Brescia 0-1 Modena-Verona 1-1 Novara-Legnano 2-0 Parma-Bari 0-0 Pro Patria-Simmenthal Monza 2-1 Taranto-Venezia 1-1 CLASSIFICA: Catania, Verona 34; Alessandria 33; Brescia, Venezia 31; Novara 30; Bari 29; Como 28; Cagliari, Marzotto 26; Simmenthal Monza 25; Messina 24; Parma, Taranto 21; Modena, Sambenedettese 20; Pro Patria 18; Legnano 17 MARCATORI: 11 gol Calegari (Venezia), Danova (Pro Patria), Giammarinaro (Taranto), Milani (Monza) 10 gol Ghiandi (Verona), Manzino (Novara), Marchetto (Marzotto) 9 gol Barison (Venezia), Bozzato (Venezia), Morbello (Alessandria), Nova (Brescia) 8 gol Bretti (Bari), Caprile (Legnano), Erba (Parma), Gasparini (Brescia), Vitali A. (Alessandria) Il punto sul campionato Sempre piu’ avvincente la lotta in vetta al campionato di Serie B, erano state molte le compagini in lizza per la promozione in Serie A. Catania e Verona, grazie alla rete del solito Ghiandi, erano state fermate sul punteggio di parità rispettivamente dalla Sambenedettese e dal Modena. Alessandria, terza, distanziata di un punto dalla vetta, fermata sul pareggio, casalingo, dal Marzotto. Al quarto posto il Brescia, unico successo esterno della giornata, vincente in casa del Messina con la rete decisiva realizzata da Nova aveva agguantato il Venezia fermato sul pari in casa del Taranto.