Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
07-04-1957 - Giornata: 27 - Monza - Città di Monza


Simmenthal-Monza - Alessandria US 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 4. Tagnin C. [Si] , 63. Borghi L. [Si] 18. Pratesi E.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Boniardi Umberto, Bosio Bruno, Traverso (I) Luigi, Pedroni Franco, Russi Franco, Redegalli Luciano, Pratesi Enrico, Vitali Alessandro, Snidero Cirano, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
SIMMENTHAL-MONZA: Ghirardi; Fassetta, De Poli; Rampoldi, Magni, Corti; Borri, Tagnin, Milani, Borghi, Mattavelli. All.: Arcari (IV) Bruno.

Arbitro: Piemonte Erminio (Monfalcone)
Note
Infortunato: 38’ Vitali [A, passato all’ala destra]. Ammonito: Russi [A]. Angoli: 4-4 (1-3). Spettatori: 10.000. Giornata primaverile con vento, terreno ottimo. Inizio gara ore 15:30.

Commento
Poteva essere la gara del riscatto alessandrino! È stata invece l’ennesima (e forse decisiva) frustata alle ambizioni, la spugna implacabile per quel sogno di gloria ormai sbiadito col tempo. Sul cammino della sua speranza, la squadra di Sperone ha trovato oggi a Monza l’amara sconfitta; e ciò malgrado il generoso prodigarsi di tutte le pedine, malgrado l’avversario non costituisse alla prova pratica un ostacolo insormontabile. Scialacquate le migliori energie nei primi 45’, nel tentativo riuscito di recuperare al gol fulmine dei brianzoli, ma senza ottenere di più, vuoi per alcune prodezze di Ghirardi, vuoi per talune imperdonabili indecisioni in fase conclusiva, vuoi, infine, per via di quel pizzico di sfortuna che da tempo pare abbia preso a bersaglio preferito la squadra piemontese, gli alessandrini hanno vanamente tentato il forcing nella ripresa, dominando disordinatamente, sbagliando in modo davvero clamoroso un paio di palle gol e incassando invece la rete beffarda della sconfitta. Oggi non si può dire, in verità, che sia mancata la volontà ai grigi. È mancato, piuttosto, l’ordine, la chiarezza di idee, l’uomo deciso al gol. L’assenza di Manenti, il nuovo acciacco a Vitali, le fatali indecisioni di Morbello hanno costituito il tallone d’Achille per una squadra che gradualmente, presa oltretutto dall’orgasmo, è andata sfaldandosi. Vanamente s’è prodigato Pedroni, inutilmente Boniardi, Bosio e Traverso sono zompati decisi sulle scorribande di Milani, Borghi e Tagnin, a nulla son serviti i rifornimenti a volte perfino calibrati di Russi, la decisione dell’ariete Redegalli; nel generoso e massiccio attaccare del primo tempo, l’Alessandria ha trovato il pareggio, non altro. Poi è crollata via via, denunciando ovviamente difetto di condizione e deficienza tecnica in fase offensiva; deficienza aggravata, ripetiamo, anche dall’assenza di Manenti e dall’acciacco a Vitali. Perdoni il lettore se abbiamo fatto cenno agli sconfitti. Il campionato soltanto ad essi chiedeva spunti per tonificare l’interesse; al Simmenthal guardava, più che altro, come ad una squadra in cerca di assestamento, come ad un complesso ormai orientato sullo studio in vista del prossimo torneo. Con ciò, naturalmente, nulla si vuol togliere al merito della squadra uscita vittoriosa dal confronto. Ma occorre dire anche che sul piano del gioco orchestrato, della manovra pensata, il Simmenthal poco di valido ha saputo offrirci. Una buona partenza, un magnifico gol iniziale, qualche improvvisazione di Tagnin, Milani, Borghi, una complessiva prova di buona volontà, ma anche una desolante confusione, una monotona serie di rimandi a vanvera, di passaggi sbagliati, di pause sconcertanti. Ovvio che, mancando Pistorello sul centro campo ed affidando al un terzino (Rampoldi) il compito di appoggio, Arcari non potesse pretendere gran che dalla manovra; Tagnin, visibilmente stanco, ha funzionato a tratti, Milani ha alternato cose buone a lentezze fatali, Borghi ha pasticciato la sua parte (ma ha pur sempre il gran merito di aver costruito il primo gol e di aver siglato il secondo), mentre Borri (ottimo a volte in appoggio) e Mattavelli (scaduto come condizione) sono spariti in fretta, quando la gara si è spostata sul binario elettrico dell’agonismo. Né ha grandemente impressionato la retrovia, dove ad un Magni attento e ad un Fassetta scattante, troppe volte ha fatto riscontro l’indecisione di De Poli e dello stesso Ghirardi nelle uscite. La cronaca non richiede troppo spazio. Basta raccontare i gol e segnalarvi le azioni pericolose non arrivate alla conclusione. Al 3’ il Simmenthal passa a condurre. Magnifica azione personale di Borghi, che apre sulla destra, quindi opera un cross teso, entro l’area; scatta Tagnin, come una molla, e di testa piazza la palla al di là dell’uscente Stefani; la base della traversa scaraventa la sfera a terra; sul rimbalzo susseguente, il ciuffo biondo di Tagnin nuovamente si erge dalla mischia e insacca deciso. Il Simmenthal manovra con due centravanti (Milani e Borghi), tiene Borri arretrato e leggermente spostato all’interno, a far coppia con Tagnin; l’Alessandria mantiene Traverso sulla linea di Pedroni (saggiamente incollato a Borghi). Gran traversa dei grigi all’11’: a tre quarti campo, Russi si disimpegna e libera Morbello; scatto e tiro deciso, palla stampata sul legno. L’Alessandria sale in cattedra. Al 19’ pareggia così: Boniardi allunga a Redegalli, sulla destra; va via «l’ariete» e crossa lungo a Morbello, che corregge verso il gol; palla respinta mentre Ghirardi cerca… quadrifogli fuor dai pali; riprende Traverso e tira; nuova respinta, nuova entrata di Traverso, testa di Pratesi e rete fatta. Salva Ghirardi in corner (21’) una sventola di Traverso, ed è magnifico il portiere un minuto dopo sulla fucilata di Redegalli (irresistibile Morbello era filato via a Fassetta, quindi aveva centrato a filo d’erba; Ghirardi in tuffo aveva sfiorato con le dite, quindi De Poli aveva servito l’avversario al limite), alzata sulla traversa. Brividi al 27’ per Ghirardi, che esce a vuoto; provvidenziale uscita di Stefani (29’) su Milani irrompente. Al 39’ Redegalli (sfera sul destro) sbaglia la palla-gol; al 44’ lo imita Borghi, sparando alto da due metri il servizio del galoppante Corti. Poca storia nella ripresa. Due reti sbagliate da Morbello (indecisione nel tiro, cocciutaggine nel dribbling), quindi la beffa brianzola. Il fatale 17’: Milani apre lungo su Borri, questi controlla e tocchetta al vicino Borghi che resiste a due cariche (Traverso e Bosio), quindi sgomita e di destro scaraventa in gol. Vanamente protestano i grigi. Si va alla fine, senza brividi e con molti sbadigli. Ventilato pomeriggio di primavera, con sole che gioca a nasconderello con qualche nube vagante. Campo perfetto, ben preparato. Diecimila sugli spalti, con buona rappresentanza piemontese. Nella ripresa a Vitali si riacutizza il… tradizionale strappetto: Sperone è costretto a spostare il fragile giovanotto all’ala, scambiandolo con Redegalli. Ammonito Russi, per gioco scorretto. Fra i grigi Pratesi (maglia numero 8) ha funzionato in permanenza da mezzala sinistra, mentre Snidero (maglia numero 10) giocava mezzala destra. (Angelo Ponti, «La Gazzetta dello Sport», 8 aprile 1957) ALT ALLE SPERANZE DELL'ALESSANDRIA DOPO IL SUCCESSO CON IL MONZA Svanito praticamente il sogno della promozione, i dirigenti grigi devono pensare al futuro - Si devono acquistare i Morbello, non gli scarti della Serie A Sul campo del Simmenthal Monza, l’Alessandria ha ieri abdicato forse definitivamente alle sue pretese sulla promozione in Serie A. C’è da farsi considerare un menagramo nel dare come certo il crollo delle speranze accarezzate per mesi e mesi dagli sportivi e dai dirigenti alessandrini ma, dopo la sconcertante esibizione dei grigi contro i biancorossi lombardi, non si può purtroppo giungere ad una conclusione diversa. I grigi si sono presentati in campo, contro un avversario anch’esso incompleto, in formazione largamente rimaneggiata, dovendo lamentare oltre alle previste assenze di Nardi, Tinazzi e degli affaticati Albertelli e Castaldo, anche quella dell’interno destro Manenti, al quale una tardiva radiografia effettuata sabato ha riscontrato – come conseguenza dell’infortunio subito contro il Marzotto — un’infrazione alla tibia destra, con necessità di un mese di ingessatura. Malgrado questo sensibile «handicap», la squadra di Sperone aveva saputo reagire bene allo sbandamento iniziale, aveva raggiunto meritatamente il pareggio, dominando nettamente l’avversario. Trovatasi a portata di mano la vittoria che l’avrebbe mantenuta in lizza per il primato, l’Alessandria non l’ha saputa ottenere e, nella ripresa, si è inginocchiata da sola, rassegnandosi al peggio, ancor prima che il Simmenthal segnasse la rete decisiva. L’Alessandria, nelle sue attuali condizioni fisiche e morali, non può concedere un uomo di vantaggio neppure ad un avversario squinternato come quello monzese. Ieri, per l’ennesima volta nel corso della stagione, la squadra di Sperone si è dovuta trascinare per tutta la seconda parte della gara il «peso morto» dello zoppicante Vitali: l’estroso centrattacco ha dato un apporto decisivo a molte affermazioni della sua squadra, ma è stato in altre occasioni, per l’improvviso acutizzarsi del suo «strappo fantasma», una delle cause determinanti delle sconfitte alessandrine. Certe volte bisognerebbe avere il coraggio di mandare in campo un giovane qualunque, ma con le gambe sane, al posto di un titolare zoppo. Con un uomo in meno, comunque, l’Alessandria non ha potuto evitare che la maggiore aggressività e la miglior efficienza fisica del Simmenthal Monza avessero il sopravvento ed ha incassato una sconfitta tanto più grave in quanto decisiva. E dire – ripetiamo – che nel primo tempo era stata la squadra piemontese la più vicina alla vittoria. I biancorossi erano andati in vantaggio dopo soli 4’ di gioco su un’azione di Borghi e Tagnin: il biondo interno sinistro colpiva la traversa con un tiro di testa e riprendeva ancora di testa, infilando il pallone in rete. I grigi, proiettati in avanti alla ricerca del pareggio, aumentavano progressivamente il loro ritmo di gioco grazie al crescendo di Russi e Pedroni e al buon rendimento di Pratesi, Morbello e Redegalli. All’11’, su lancio di Russi, Morbello falliva ingenuamente il goal mandando la sfera a colpire la traversa in seguito ad un gran tiro ad occhi chiusi, quando sarebbe bastato un preciso tocco di piatto per battere il portiere in uscita. Al 18’ però, su centro di Redegalli, respinta del portiere monzese e acrobatica rovesciata di Morbello, il pallone giungeva a Pratesi che, con un tuffo di testa, otteneva il pareggio. Lo stesso Pratesi – ottimo nel primo tempo – costringe Ghirardi al 21’ ad una provvidenziale parata in angolo, mentre al 23’, su un centro di Morbello, l’intera difesa monzese si impappina e ancora Ghirardi rimedia con una grande parata al fortissimo tiro di Redegalli. Due occasioni fallite dai biancorossi con Milani al 29’ e con Mattavelli al 33’, mentre al 38’ Vitali si porta ai bordi del campo ed infila una fascia elastica alla coscia sinistra: ci risiamo… Al 44’ Corti lancia Borghi in sospetta posizione di fuori gioco, ma l’interno sinistro sbaglia abbondantemente la mira. Nella ripresa l’Alessandria appare trasformata, in peggio. Pratesi, che rientrava dopo due mesi d’inattività, ha tutto il diritto di avere il fiato grosso, ma altri, e con meno giustificazioni, sono nelle sue condizioni e gli attaccanti sono rassegnati, salvo Morbello, che vede annullati i suoi sforzi dalla mancata collaborazione dei compagni. Al 18’ il Simmenthal mette il punto fermo al risultato: traversone di Milani, testa di Borri, dribbling e tiro di Borghi, Stefani è battuto. L’Alessandria è in ginocchio. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 8 aprile 1957) L’oculata direzione del signor Piemonte ha finalmente permesso un più che regolare andamento dell’odierno incontro che vedeva alle prese i grigi di Sperone, decisamente lanciati alla conquista della promozione alla serie maggiore, e l’altalenante Simmenthal Monza, discontinuo ma capace di sovvertire ogni pronostico. Era da parecchio tempo che si attendeva a Monza un buon arbitraggio e Piemonte ha gratificato i diecimila spettatori con una direzione esemplare, imparziale e sicura. I biancorossi di Arcari ci perdoneranno se abbiamo voluto parlare prima dell’arbitro che di loro, oggi sicuri e meritevoli vincitori della pur forte Alessandria. L’incontro odierno si può dividere in due parti nettamente distinte: ad una prima, chiusasi in parità ma con l’Alessandria superiore sul piano tecnico e tattico – nel primo tempo il quadrilatero piemontese ha nettamente superato quello monzese –, faceva riscontro una ripresa di marca brianzola. I grigi di Sperone avevano infatti sparato tutte le loro cartucce nel primo tempo, nel quale anche se sfortunati – leggi palo di Morbello all’11’ del primo tempo – non erano riusciti a distanziare il tenace avversario che, più fresco, riuscì a prevalere nel confronto grazie alla tenuta dei suoi uomini molto più giovani degli anziani alessandrini. E l’Alessandria, che per circa un’ora aveva tenuto in mano le redini del gioco, si disuniva paurosamente e finiva con l’ultima incolore mezz’ora disputata a cancellare quanto di buono aveva combinato nella prima frazione di gioco. Durante tutto l’arco dei 90’ il gioco non fu però trascendentale, tuttavia si è potuto assistere ad alcune pregevoli trame che hanno spesso strappato l’applauso del numeroso pubblico presente. Di ottima fattura tutte e tre le reti, il che, con i tempi che corrono, non è proprio poco. Fra gli atleti ricorderemo: Milani, Tagnin, Borghi e Mattavelli tra i locali; Morbello, Redegalli e Pratesi, limitatamente però al primo tempo, fra gli ospiti. Al 35’ del primo tempo ammonito l’alessandrino Russi per entrata fallosa su Tagnin. (Giancarlo Feraciti, «Corriere dello Sport», 8 aprile 1957) SPERONE INDISPOSTO SOSTITUITO DA ROBOTTI E FRANCO PEDRONI Domani i “grigi,, contro la Sambenedettese Anche a Monza l’Alessandria ha subito una umiliante sconfitta, ed ha quasi gettato nel pozzo le chiavi per l’ingresso alla Serie A. Nei nostri commenti settimanali abbiamo sempre messo in evidenza le deficienze tecniche della nostra squadra, dovute ad allenamenti irrazionali; di domenica in domenica, anziché migliorare, il gioco dei grigi peggiorava: mancava la intesa tra reparto e reparto ed il gioco di squadra era rimasto un pio desiderio. Per giunta, la difesa è crollata, ed i giocatori già di valore sono divenuti irriconoscibili: la mediana non ha fatto spola ai lati e l’attacco ha sempre vissuto sui virtuosismi di alcuni elementi. A Monza, altra conferma e campanello d’allarme di fronte alla realtà dei fatti. Ci spiace che tra i dirigenti non si siano presi a tempo debito i dovuti provvedimenti e ci duole che la stampa sportiva locale non abbia mai avuto l’ardire (o forse libertà) di mettere a nudo simile stato di cose. Non è così che si fanno gli interessi della squadra e dello sport alessandrino. Con la partita casalinga col Como le deficienze direttive della squadra avevano avuto lampante conferma della sequela dei precedenti errori, e si sono dovute attendere le pietose esibizioni col Verona, col Marzotto e col Monza per correre ai ripari. Comunque, meglio tardi che mai, e se l’Alessandria è a tre punti di distacco dal Verona e dal Catania, la situazione non è ancora irrimediabile. Gli stiramenti muscolari, i paurosi cali di forma, i giocatori che non sono mai stati in forma da quando sono stati assunti nell’Alessandria, quelli acquistati con acciacchi e postumi di contusioni, le squalifiche e le balzane decisioni di certi arbitri hanno cooperato poi a mettere il bastone tra le ruote alla squadra locale. Ora, oltre a Vitali che dovrà essere operato a Lugano, anche Manenti ha dovuto ricorrere all’ingessatura di un arto in seguito ad uno scontro che aveva avuto con Mirabelli del Marzotto. Pare un destino che ha colore di vendetta: i maggiori guai grigi sono stati procurati dagli ex grigi Bocchio, Mirabelli e Tagnin. Nonostante l’assenza dei molti titolari, l’Alessandria deve ancora risalire la graduatoria, benché ai contusi si sia aggiunta ora anche la squalifica di Russi, quindi anche questo giocatore godrà di meritato riposo, dopo aver giocato ininterrottamente dall’inizio del campionato. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 13 aprile 1957) RISULTATI: Bari-Novara 2-2 Catania-Brescia 2-0 Como-Taranto 3-1 Legnano-Cagliari 3-2 Marzotto-Modena 1-0 Sambenedettese-Pro Patria 2-0 Venezia-Parma 1-1 Verona-Messina 2-0 CLASSIFICA: Catania, Verona 36; Alessandria 33; Venezia 32; Brescia, Novara 31; Bari, Como 30; Marzotto 28; Simmenthal Monza 27; Cagliari 26; Messina 24; Parma, Sambenedettese 22; Taranto 21; Modena 20; Legnano 19; Pro Patria 18. IL PUNTO SUL CAMPIONATO Catania e Verona proseguono appaiate la marcia verso il luminoso traguardo. Trovano, nelle prodezze personali e nelle disgrazie altrui, la molla ideale per lo sprint finale, decisivo. Le due squadre-guida sono riuscite stavolta a staccare nettamente la grande rivale alessandrina, e nel contempo registrano con viva soddisfazione l’inciampo casalingo del Venezia – quarto incomodo – nonché la definitiva rinuncia del Brescia […]. L’ormai tradizionale altalena, che pare essersi decisamente fermata in vetta, continua a dare brividi nel settore della retrocessione, là dove la morsa della paura calamita ancora Pro Patria, Legnano, Modena e Taranto, e dove Parma e Sambenedettese sembrano avviate verso il miracoloso aggancio all’ancora di salvezza. (Angelo Ponti, «La Gazzetta dello Sport», 9 aprile 1957)