Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
14-04-1957 - Giornata: 28 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Sambenedettese US 4 - 1 (2 - 0)
RETI: 27. Castaldo E.[A], 31. rig. Albertelli L.[A], 59. Morbello E.[A], 68. Pratesi E.[A] 79. Buratti A. [Sa]

Alessandria US Stefani Ideo, Boniardi Umberto, Bosio Bruno, Snidero Cirano, Pedroni Franco, Traverso (I) Luigi, Castaldo Ercole, Pratesi Enrico, Redegalli Luciano, Albertelli Lanfranco, Morbello Egidio All.: Robotti Luciano

Formazione avversaria
SAMBENEDETTESE US: Dreossi; Astraceli, Celio; Rosati, Rossi Elio, Clementoni; Barbieri, Mecozzi, Guidazzi, Buratti, Repetti. All.: Capocasale Francesco.

Arbitro: Marangio Carlo (Roma)
Note
Infortunato: 70’ Redegalli [A]. Ammonito: Rossi [S]. Angoli: 4-1 (2-0). Tempo primaverile, terreno ottimo. Inizio gara ore 15:30.

Commento
SOSTITUITO L’ALLENATORE L’Alessandria U. S. ha emesso in data 9 aprile 1957 il seguente comunicato, a firma dott. ing. Silvio Sacco: «La Presidenza dell’Alessandria U.S., in conseguenza dell’indisposizione da cui è stato colpito l’allenatore sig. Mario Sperone, ha deciso di affidare temporaneamente i giocatori della prima squadra alle cure dell’allenatore in seconda, signor Luciano Robotti, il quale sarà coadiuvato nel suo compito dal Capitano della squadra, signor Franco Pedroni». Quanto sospirare e quanto penare, oggi al Moccagatta. La partita, dobbiamo subito precisarlo, è stata disputata all’insegna dell’anarchia calcistica. Durante i 90’ di gioco, infatti, non si è vista un’azione svolta dalle contendenti degna di rilievo. Una sequenza impressionante di interventi fasulli e di azioni arruffate è stato il tema dominante della competizione. Da parte alessandrina, oltre al palese sbandamento generale, si è notata anche una lentezza di manovra che ha consentito perfino agli azzurri del Marzotto di apparire più spumeggianti e pericolosi. Il settore più sfuocato è stato senza dubbio quello della mediana. Ma se la mediana è stata l’ombra di se stessa, l’attacco non ha certamente brillato. La cattiva giornata di Albertelli, il difetto di Manenti di rimanere sempre in posizione arretrata allorquando l’azione si svolgeva in area avversaria, le capriole inopportune e danno, ai fini del rendimento, di Castaldo e le deficienze tecniche di Redegalli hanno valso a rendere inviolabile la rete di Anzolin. Comunque, nonostante la brutta prestazione degli atleti grigi (oggi in maglia rossa per dovere di ospitalità), gli sportivi locali, giustamente, asseriscono di essere stati derubati della vittoria. L’episodio si verificò al 44’ del secondo tempo: Snidero entrò in area avversaria dopo aver soppiantato la difesa azzurra, e mentre stava per calciare a rete Odone lo falciava. Nonostante le vive proteste del pubblico, l’arbitro Gambarotta non concedeva il rigore. Sfumata questa possibilità di realizzare, gli alessandrini si rassegnarono alla divisione della posta in palio. Il Marzotto ha avuto il merito di svolgere un gioco più vivace ed appariscente, specie sulla metà campo, mettendo così maggiormente in ombra i grigi. Gli azzurri furono sempre i primi sulla palla, spezzando in tal modo ogni velleità offensiva dei padroni di casa. Ad eccezione di qualche spunto individuale di Mirabelli e di Temellin, niente altro di buono si è visto fare dagli atleti azzurri. L’attenzione maggiore di Occhetta e compagni era quella di rompere il più possibile le azioni dei grigi senza eccessivamente curarsi di spingere a fondo per realizzare. La tattica è pienamente riuscita, il prezioso punto strappato ai forti antagonisti lo dimostra chiaramente. La cronaca non registra fatti salienti. I primi 45’ sono trascorsi con tiri privi di efficienza di Albertelli e Manenti. Al 19’ Mirabelli impegnava Stefani. Al 23’, da distanza ravvicinata, Manenti sparava a rete, ma Anzolin respingeva con i pugni chiusi. Al 28’ era Castorri che, sfruttando un malinteso della difesa grigia, sfiorava il successo. Al 37’ Albertelli costringeva con un tiro violento il portiere del Marzotto ad effettuare una difficile parata in tuffo. La seconda parte della gara non aveva più storia. Gli alessandrini apparivano più aggressivi, ma comunque sempre più imprecisi. Al 13’ una buona occasione si presentava agli ospitanti, ma Redegalli non riusciva a mettere a segno la sfera. Al 44’ Snidero, solo in area, veniva sgambettato da Odone. L’arbitro non ravvisava gli estremi per concedere la massima punizione, sicché il gioco riprendeva tra le vive proteste degli spettatori. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 1º aprile 1957) L'ALESSANDRIA IN NETTA RIPRESA SUPERA PER 4 A 1 LA SAMBENEDETTESE Tre i punti di maggior interesse nelle discussioni degli sportivi di Alessandria ieri, prima della vittoriosa partita con la Sambenedettese: la crisi che stava per far tramontare ogni sogno di promozione, l'allontanamento di Sperone, la cessione di Morbello. Dopo il 4 a 1 con il quale i grigi hanno liquidato i marchigiani, i motivi sono rimasti eguali nel numero ma la loro sostanza è variata. L'Alessandria ieri ha dato l'impressione - a tratti beninteso - di ritrovare se stessa, di rimettere in mostra il gran gioco sfoggiato all'inizio del torneo; l'argomento della sostituzione di Sperone è stato provvisoriamente messo a tacere dopo le precisazioni della presidenza che « ha aderito a una richiesta dello stesso allenatore e gli ha concesso un periodo " provvisorio " di riposo e di ...quiete»; Morbello ha ripreso a segnare (e in che modo), mentre continuano a pervenire al sodalizio grigio le richieste ufficiose dai grandi squadroni della Serie A. L'Alessandria sembra essere in ripresa: mancante del trio centrale d'attacco (Manenti è ingessato per una frattura al perone e no avrà ancora per venti giorni, Vitali ha un versamento di sangue e risente di un serio strappo muscolare, Tinazzi è in convalescenza dopo l'operazione al menisco e riprenderà forse contro il Venezia) ha stentato all'inizio contro la munitissima difesa rossoblu, poi, sfondato il catenaccio degli ospiti al 27’ - lancio di Stefani a Redegalli, passaggio a Pratesi, tocco di quest'ultimo a Castaldo spostato al centro e preciso colpo di testa risolutivo del numero 7 - ha ricominciato con discreta facilità un discorso che nelle scorse settimane l'aveva costretta più volte a balbettare. Al 30' il piano difensivo della Sambenedettese è crollato del tutto: lanci di Snidero ad Albertelli, sgambetto di Rosati ai danni del biondo interno piemontese proiettato in area e severo intervento dell'arbitro che ha decretato il rigore. Albertelli lo ha calciato con finta al... rallentatore ed il trainer dei marchigiani ha restituito i calciatori rossoblu ai loro reali posti in squadra. Così il terzino sinistro Celio è tornato a giocare sull'ala destra alessandrina (cessando dalle mansioni di battitore libero), l'ala sinistra Repetti è tornato in prima linea e il lungo centroavanti Guidazzi ha lasciato la zona di centro campo, da lui presidiata fino a quel momento. L'attacco dei grigi - che al 15' aveva assunto questo schieramento: Redegalli, Castaldo, Pratesi, Albertelli, Morbello - ha continuato fino al termine del primo tempo le sue soddisfacenti manovre e le ha riprese all'inizio del secondo. Ha incominciato a ricevere applausi Morbello con una serpentina, palla al piede, in piena velocità e sul suo esempio (forse il ragazzo di Casale aveva saputo che ad osservarlo c'era oggi anche l'ex segretario del Milan, il rag. Giannotti, venuto - come lui stesso ha precisato - unicamente in veste di appassionato, ma alle cui affermazioni è lecito mostrarsi lievemente increduli) si sono mossi tutti i compagni di squadra. Non sono affatto calati i grigi nel secondo tempo ed hanno al contrario aumentato il ritmo delle loro manovre. L'intesa, ieri veramente tale, tra Pratesi e Morbello ha portato alla rete numero tre, e ad una frenetica dimostrazione di simpatia da parte del pubblico alla più contesa ala sinistra di Serie B. Su un traversone dalla destra la palla è giunta a Pratesi che, raso terra e in perfetta misura, ha servito in avanti Morbello: l'estremo sinistro è scattato velocissimo, ha agganciato la sfera alle spalle di Astraceli che cercava di opporsi alla manovra ed ha battuto sul tempo il portiere Dreossi, colpendo il pallone - in corsa - con l'esterno del piede destro ed infilandolo in rete. Poi, mentre il pubblico cominciava a prestare maggiore attenzione alle notizie via radio sul match di Verona che alla esibizione degli atleti in campo, l'Alessandria ha ottenuto il quarto gol, merito anche questo di un'azione tra Castaldo, Morbello e Pratesi, conclusa dal numero otto (ma centroavanti effettivo) con un secco tiro perfettamente centrato. Dopo la rete di Pratesi ha lasciato il campo Redegalli, che poco prima si era infortunato ad un ginocchio, ed infine al 34' l'ex-alessandrino Buratti ha battuto Stefani. Quindi - dopo il fischio di chiusura dell'arbitro Marangìo - la scena finale, con la partecipazione principale di uno speaker al microfono della radio installata sul campo alessandrino e della folla in attesa. L'annunciatore ha incominciato a leggere i risultati delle varie gare calcistiche ieri in programma ed ha volutamente omesso quello di Verona, lasciandolo per ultimo. Ha poi lentamente scandito: A Verona: Verona 3, Catania 2, scatenando sulle gradinate una specie di terremoto. (StampaSera - Beppe Barletti) NETTA VITTORIA DEI “GRIGI” CONTRO LA SAMBENEDETTESE (4-1) Contro la Sambenedettese, squadra temuta sui campi avversari e specialista in tattiche difensive, l’Alessandria rimaneggiata per l’assenza di Vitali, Manenti, Nardi e Russi ma risollevata nel morale, ha giocato con chiarezza di azione tale da travolgere la pur forte difesa degli ospiti, con quattro reti realizzate da Castaldo, Albertelli, Morbello e Pratesi. E’ doveroso aggiungere che anche Redegalh si era trovato in difficoltà per il riacutizzarsi di una distorsione al ginocchio, ed ha abbandonato 'il campo definitivamente al 20’ del secondo tempo. E’ stata, quella di domenica, una affermazione che si può definire vittoria della volontà. Tolto il piombo al piede della direzione tecnica, Pedroni ha ricominciato con i compagni di squadra dall’A.B.C. del calcio, ricorrendo alla lavagna per spiegare l’impostazione di quel gioco di squadra che ultimamente era completamente scomparso. Un adeguato riposo aveva anche permesso ai nostri giocatori di rimettersi in carreggiata. Il pubblico è rimasto sorpreso nel vedere Traverso giocare con un fiato ed una chiarezza di idee pari a quelle di un ottimo mediano d’attacco, e pure Boniardi è diventato un velocista. Non è che l’Alessandria abbia approfittato di manchevolezze della difesa avversaria, ottenendo le reti in azioni di fortuna: si sono viste trame di gioco radente e passaggi precisi tra Morbello e Pratesi, Castaldo e Albertelli e tiri conclusivi imparabili. Il pubblico ha salutato la vittoria con vivi applausi. (Il Piccolo, 20 aprile 1957 – Andrea Canestri) E’ COSTATA CARA LA PRUDENZA ALLA “SAMB” L’Alessandria ha fatto suo il risultato nel confronto con la Sambenedettese e con questo la squadra dell’ing. Sacco ha risfoderato una speranzella di promozione alla massima serie. Vincendo l’Alessandria ha riconfermato la leggenda che vuole vincitrice la squadra che cambia allenatore. Sperone non godeva più le simpatie del pubblico alessandrino, che ha accolto con gioia la notizia della sostituzione con Robotti. Oggi per il neo-allenatore c’era poco da fare: si doveva solo spingerre i giocatori ad attaccare senza esitazioni ed i giocatori hanno ubbidito e si sono buttati arditamente, anche se correttamente. A nostro parere gli ospiti hanno mancato un tantino di ardimento nel primo tempo. Certo, il meglio delle loro azioni l’hanno riservato per la ripresa quando, però, l’Alessandria è sembrata paga del risultato favorevole e si è accontentata, per lo più, di controllare gli avversari e approfittare dei numerosi contropiede che le si sono presentati. La tattica prudenziale degli ospiti prevedeva Celio battitore libero e per tutto il primo tempo, anche quando hanno subito la prima rete, Celio ha funzionato da terzino libero. Forse una tattica meno rinunciataria avrebbe servito ai marchigiani a contenere il risultato. Si è visto nella ripresa che, attaccando di più, si potevano presentare alla squadra di Capocasale più occasioni, anche se l’attacco non riusciva poi a sfruttarle a dovere. Buratti ha dominato tra gli attaccanti rosso-blu e peccato che, a parte qualche spunto delle ali e di Guidazzi, non abbia ricevuto dai compagni di linea un aiuto sufficiente. Cosicché la difesa dei grigi, sicura in Stefani e nei terzini, e che ha avuto in Pedroni il migliore del reparto, mentre Snidero e Traverso l’hanno efficacemente coadiuvato, ha potuto facilmente controbattere e fermare tutte le azioni dei sambenedettesi, all’infuori di una: quella del goal di Buratti. La Sambenedettese è stata battuta da un’Alessandria superiore i ntutti i reparti. Lo stesso Capocasale, alla fine della partita, ha riconosciuto che l’Alessandria di oggi è da annoverarsi fra le più forti squadre del girone e meritevole di salire in Serie A. Mentre l’Alessandria, con il risultato id Verona, dove il Catania è stato sconfitto, vede rispuntare buone speranze di promozione, per la Sambenedettese si riprospetta la necessità di non perdere punti nelle prossime partite casalinghe per non incappare nei tentacoli della retrocessione. (Corriere dello Sport – Mameli Gatti) RISULTATI: Brescia – Cagliari 2-1 Como – Bari 2-0 Modena – Monza 2-1 Novara – Pro Patria 0-0 Parma – Messina 2-1 Taranto – Legnano 4-1 Venezia – Marzotto 1-1 Verona – Catania 3-2 CLASSIFICA: Verona p. 38, Catania 36, Alessandria 35, Venezia, Brescia 33, Novara, Como 32, Bari 30, Marzotto 29, Monza 27, Cagliari 26, Messina, Parma 24, Taranto 23, Modena, Sambenedettese 22, Pro Patria, Legnano 19 MARCATORI: 13 reti: Gianmarinaro (Taranto) 12 reti: Calegari (Venezia), 11 reti: Marchetto (Marzotto), Milani (Monza), Danova (Pro Patria) 10 reti: Morbello (Alessandria), Manzino (Novara), Ghiandi (Verona). Il punto sul campionato L’attenzione degli osservatori era tutta, ovviamente, sulla sfida del Bentegodi tra Verona e Catania. Gli scaligeri l’hanno spuntata per 3-2 ma il protagonista è stato l’arbitro Bernardi che ha concesso tre rigori nella gara. Il Verona è rimasto così solo al comando della classifica con gli etnei incalzati dall’Alessandria (4-1) alla Samb. Poi il gruppo si mescola per effetto anche delle sette vittorie interne (e due pareggi) dei risultati di giornata. Il Brescia l’ha spuntata con il brivido: al Rigamonti il Cagliari vinceva 1-0 fino a metà della ripresa poi, nella convinzione di aver già spuntato il risultato di prestigio si è rilassato ed ha subito la rimonta delle rondinelle che hanno rovesciato il punteggio. Scialbo 0-0 tra Novara e Pro Patria con i bustocchi che possono recriminare per aver sprecato qualche occasione di troppo.