Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Coppa Italia
08-08-2021 - Giornata: 1 - Padova - Euganeo
Girone Eliminatorio


Padova Calcio - Alessandria US 1912 0 - 2 (0 - 0)	Terminata ai tempi supplementari
RETI: 103. Corazza S.[A], 106. Orlando F.[A]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Prestia Giuseppe, Cosenza Francesco [75. Mantovani Valerio], Parodi Luca, Mustacchio Mattia [75. Pierozzi Edoardo], Giorno Francesco, Casarini Federico [91. Benedetti Simone], Beghetto Andrea, Chiarello Riccardo [61. Orlando Francesco Pio], Eusepi Umberto [61. Corazza Simone], Arrighini Andrea [61. Kolaj Aristidi] A disp.:(P) Crisanto Lorenzo, Mora Christian, (P) Russo Alessandro, Speranza Mattia All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
PADOVA CALCIO: Vannucchi, Vasic [83. Ilie], Valentini [104. Bifulco], Pelagatti, Kirwan, Settembrini [104. Buglio], Ronaldo, Della Latta, Chiricò, Nicastro [58. Biasci] [104. Paponi], Jelenic [46. Andelkovic]. A disp.: Burigana, Moro, Piovanello, Fortin. All.: Pavanel Massimo

Arbitro: Minelli Daniele (Varese) [Ceccon, Trinchieri; IV: Kumara]
Note
Gara inizialmente prevista al Moccagatta. L’Alessandria, a causa dei lavori di adeguamento dello stadio, ha chiesto ed ottenuto l’inversione di campo. Espulsi: 28. Chiricò [P – doppia ammonizione], 51. Della Latta [P – gioco violento] Ammoniti: 15. Chiricò [P], 32. Cosenza [A], 57. Casarini [A], 65. Beghetto [A], 68. Ronaldo [P], 85. Parodi [A], 119. Buglio [P]. Angoli: 3-11. Recuperi: 3.+ 6,+ 1.+0, Spettatori: 450 circa (401 paganti, incasso € 4.089,10) Serata calda, terreno in discrete condizioni. Cooling break a metà dei due tempi Inizio ore 20,30 QUALIFICATA: Alessandria

Commento
A PADOVA I GRIGI VINCONO E AVANZANO IN COPPA. ORA LA SAMPDORIA La sfida tra Alessandria e Padova la potremmo definire “La storia infinita”. Come in un film che ti tiene incollato alla sedia, anche il primo match dei Grigi in B, in Coppa Italia, ha visto il suo epilogo oltre i novanta minuti regolamentari. Se al “Moccagatta” furono i rigori a regalare il successo alla squadra di Moreno Longo, questa volta all’ “Euganeo” l’epilogo del match è arrivato nei tempi supplementari grazie alle reti messe a segno da Corazza e Orlando. La doppia espulsione (Chiricò e Della Latta) è sicuramente stata determinante nello schieramento patavino, ciò non toglie il merito ai Grigi di averci sempre creduto e per essere essere stati tonici e propositivi nonostante gli inevitabili postumi della preparazione estiva. Superato il turno, il 16 agosto, alle ore 21, l’Alessandria sarà di scena a “Marassi” contro la Sampdoria. “Una grande partita che ci servirà in ottica campionato – così il tecnico Moreno Longo in conferenza stampa dopo la gara – relativamente al prossimo impegno contro i blucerchiati. A Padova sapevamo di trovare difficoltà, partite facili non ce ne sono e noi, pur avendo una squadra ancora in costruzione come gli avversari, abbiamo disputato una buona prova. Sono contento per l’atteggiamento volitivo e propositivo che chi ha giocato ha messo in campo”. I Grigi si sono mostrato compatti nonostante l’inserimento di giocatori nuovi nell’intelaiatura della squadra. La difesa è parsa solida, il gioco sulle fasce ha permesso all’attacco alessandrino di rendersi pericoloso. Corazza ha segnato il vantaggio con una rete da opportunista in area di rigore, Orlando ha chiuso il conto con il classico eurogol. La squadra riprenderà gli allenamenti martedì, ma i tifosi già pensano a Marassi. (Museo Grigio - Mauro Bavastri) L’ALESSANDRIA CONCEDE IL BIS E IL PADOVA È ANCORA BATTUTO Corazza-Orlando: a Longo la rivincita dei playoff Questa volta non sono serviti i rigori. L’Alessandria ha battuto il Padova ai supplementari e guadagna la sfida alla Samp. La riedizione della scorsa finale playoff ha ricalcato la doppia sfida di neanche due mesi fa. Clima teso, gioco spezzettato, grande difficoltà a segnare. E anche in questa terza partita il Padova ha avuto l’inerzia dalla sua, mentre i grigi si sono dimostrati attendisti e mordaci nelle marcature. Del resto, 17 dei 22 giocatori in campo erano al Moccagatta il giorno in cui si decise l’ultima promossa in B. Sulla destra, soprattutto, si è rinnovato il duello Parodi-Chiricò e sono state ancora scintille: al 15’ l’attaccante del Padova ha chiesto un rigore ed è stato ammonito per simulazione, dopo 13’ ha reagito a un fallo prendendo il secondo giallo. Con il Padova in dieci, l’Alessandria ha sfiorato il gol con Mustacchio ed Eusepi, ma l’ex Vannucchi ha detto no a entrambi. La ripresa Nel secondo tempo Pavanel è passato alla difesa a tree due esterni larghi, con Della Latta a supporto dell’unica punta Nicastro fino al 7’, quando è stato espulso per fallo da dietro su Chiarello. L’arbitro Minelli (appena reintegrato dall’Aia dopo un anno di inattività) ha faticato a mantenere l’ordine in campo. Longo a quel punto ha ridisegnato l’attacco e l’Alessandria ha sfiorato il gol più volte: Vasic ha salvato sulla linea un diagonale di Orlando, un tiro a giro di Kolaj è finito fuori di un niente. Ma il Padova è riuscito ad arrivare ai supplementari. Un altro 0-0 nei 90’ come nelle due sfide della finale. Supplementari Subito la squadra di Pavanel ha avuto la chance per mettere il muso davanti, ma Prestia sulla linea ha salvato un colpo di testa di Settembrini. È stata la scossa per l’Alessandria: Pierozzi ha impegnato Vannucchi, costretto a capitolare 2’ più tardi quando un colpo di testa di Mantovani ha preso la traversa e sulla respinta il più lesto di tutti è stato Corazza (proteste del Padova per un presunto fuorigioco dell’attaccante). Il colpo del k.o. è arrivato quando è iniziato il secondo tempo supplementare. Lo ha messo a segno Orlando con un preciso tiro a giro. Sipario, su questo capitolo: ma tra Alessandria e Padova è rinata una rivalità, come quasi a metà del secolo scorso, quando tra grigi e biancoscudati si disputava una classica del calcio nazionale. (La Gazzetta dello Sport – Carlo Della Mea) L’Alessandria supera il preliminare di Coppa Italia. Lunedi 16 il prossimo turno con la Sampdoria I GRIGI PUNISCONO ANCORA IL PADOVA MA PER VINCERE SERVE UN’ALTRA MARATONA Grigi prima in 11 contro 10 dal 28’ del primo tempo e addirittura con il doppio uomo in più dal 50’ e incapaci di far gol. Tra Padova e Alessandria, in 300 minuti nessun gol, considerando l’andata e il ritorno della finale playoff. Partita sbloccata solo nei supplementari per il 2-0 finale. E a inizio del primo tempo supplementare salvataggio sulla linea di Prestia su colpo di testa di Settembrini. Il pericolo scuote i Grigi, conclusioni di Kolay, Mantovani e al 12’ del primo tempo supplementare, prima Giorno colpisce la traversa, ma sulla palla vagante in area si avventa Corazza che porta l’Alessandria a giocare contro la Samp a Marassi il 16 agosto. Al 2’ del secondo tempo supplementare Orlando fissa il risultato sul 2-0. Ma quanta fatica. Rispetto alle previsioni della vigilia, Longo schiera in difesa Cosenza, al posto dell’acciaccato Di Gennaro come centrale. Quarto di centrocampo a sinistra uno dei volti nuovi, Beghetto (il solo in campo, per dieci undicesimi l’Alessandria schiera i protagonisti della scorsa trionfale stagione in C) invece di Lunetta anche lui con qualche problema fisico. Eusepi e non Corazza al centro dell’attacco. E a centrocampo Giorno il naturale sostituto di Bruccini, a riposo precauzionale dopo la botta rimediata nell’amichevole con il Fossano. Ancora un 3-4-3 con Parodi terzo di sinistra della difesa a tre. Biancoscudati con in porta l’ex Gianmarco Vannucchi e Davide Buglio, il figlio minore di Francesco Buglio, ex allenatore del Casale, in panchina. Nell’undici iniziale due le novità rispetto alla scorsa stagione: un altro figlio d’arte, Niko Kirwan, figlio dell’all blacks John, esterno basso di sinistra e Andrea Settembrini, centrocampista. Per la prima ufficiale della stagione sui mille spettatori che le norme anti Covid consentono, 401 spettatori. Pochi i tifosi grigi che si contano sulle dita di una mano. Inizio un po’ titubante dei Grigi con i padroni di casa che guadagnano un paio di calci d’angolo. Poi però al 12’ l’azione più pericolosa è dei Grigi: palla a Mustacchio sulla tre quarti in verticale per l’inserimento di Chiarello, palla dietro per l’accorrente Giorno che di piatto sinistro da dentro l’area calcia fuori quasi a botta sicura. Dopo un’altra conclusione di Chiarello grazie ad una palla recuperata sulla tre quarti da Arrighini, ma concluso con un tiro fiacco, l’episodio che potrebbe indirizzare la partita a favore dei Grigi. Chiricò già ammonito fa un fallo di reazione su Parodi a centrocampo, di nuovo ammonito, viene espulso. Padova a questo punto che schiera un 4-4-1 per ovviare all’uomo in meno. Partita che si incattivisce e con Cosenza che finisce sul taccuino dei cattivi. Il Padova arretra il baricentro e l’Alessandria guadagna campo. Al 41’ la più bella azione della partita: Parodi sventaglia da sinistra a destra per Mustacchio che colpisce al volo: palla indirizzata sotto la traversa, prodezza di Vannucchi che respinge con l’aiuto del legno. Ripresa che inizia sulla stessa falsariga degli ultimi minuti del primo tempo dopo la cacciata di Chiricò: Alessandria che attacca, Padova che si difende soltanto. E quasi per frustrazione al 50’ Della Latta a gamba tesa su Beghetto: l’arbitro è a due passi, rosso diretto e Padova in 9. Decisione che scatena le ira del pubblico locale. La stanchezza sul finale annebbia i riflessi e l’Alessandria, nonostante i cambi, è incapace di sfruttare il doppio uomo in più. Lo fa nei supplementari. (La Stampa ed. Piemonte – Massimo Putzu) I piemontesi passano il turno ai supplementari COLPO ALESSANDRIA COL PADOVA IN NOVE Decisive le reti di Corazza e Orlando. Espulsi Chiricò alla mezz’ora e Della Latta all’inizio della ripresa. Per i grigi lunedì c’è la Sampdoria Sarà ancora sfida con la Sampdoria, come dieci anni fa: a Marassi, il 16 agosto, ma l'Alessandria conquista il pass solo ai supplementari, con fatica nella finalizzazione. Invece la difesa è solida, con Prestia che è un gigante e nel primo overtime salva su Settembrini nell'unica grossa occasione per i padroni di casa. Una gara sentita, l'invito dei 450 dell'Euganeo “a tornare in Serie C", la ruggine della finale playoff sentita da più d'uno. Soprattutto dai padroni di casa e, in particolare, da Cosimo Chiricò, che soffre la squadra di Longo: prima si fa ammonire per simulazione, poi per un fallo inutile su Parodi, il suo controllore e al 28' i veneti sono in dieci. Gli ospiti crescono, già a parità di uomini sono più vicini al vantaggio, ma al 13' Giorno sbaglia un rigore in movimento. Arrembaggio dalla mezzora, al 4l' è Vannucchi, il grande ex, a tenere in partita i padroni di casa, miracoloso, con l'aiuto della traversa su conclusione di Mustacchio, pescato da un taglio del mobilissimo Parodi. Nella ripresa Pavanel passa al4-4-1, con Nicastro terminale offensivo, ma al 6' del secondo tempo la gara si mette ancora più in salita per il Padova e in discesa per l'Alessandria: rosso diretto a Della Latta per un fallaccio su Beghetto, sotto gli occhi dell'arbitro. Sulla carta i grigi potrebbero accelerare e chiudere la pratica, ma non è così, perché sono i locali a mettere rabbia e aggressività e giocare in avanti alla ricerca di una giocata che ribalti i numeri e permetta il colpaccio. L'Alessandria, che ha cambiato tutto l'attacco, arriva spesso sul fondo e al 21' potrebbe, finalmente, sbloccare, ma sulla conclusione di Orlando, a portiere battuto, sulla linea si materializza Vasic e spazza via, E' l'unica fiammata, poi la brillantezza un po' cala, anche se Beghetto è una spina nel fianco dei patavini e mette decine di palloni nell'area che Longo vorrebbe sicuramente ancora più piena, ma, come sottolinea, «saper sfruttare bene l'ampiezza è un segnale importante, Come lo è l'atteggiamento della squadra, che mi è piaciuto molto: dentro la partita, contro una avversaria solida, che anche con due uomini in meno, si è chiusa molto bene. La svolta sul finale del primo supplementare, dopo un salvataggio miracoloso sulla linea di Prestia, enorme, sulla conclusione di Settembrini. Mantovani mette in area una palla tesa da destra, si avventa Giorno di testa, ma trova la traversa, il pallone resta li, per la deviazione vincente di Corazza. Proteste inutili del Padova, tutto regolare. La gara passa decisamente nelle mani dei Grigi, che in avvio di secondo overtime chiudono i conti con una invenzione di Orlando, mobilissimo, sul taglio di Parodi, che trova il sette. (Tuttosport – Mimma Caligaris) Alessandria ok PADOVA IN NOVE LONGO VINCE FACILE ALL’EUGANEO Ritmo tutt’altro che forsennato, arbitro protagonista, Il Padova ci prova, l'Alessandria controlla. La prima vera occasione è di Giorno che spara alto. L’equilibrio si spezza 28° Chiricò lascia il Padova in 10. l'Alessandria sale. Al 7st fallo di Della Latta e l'arbitro lo espelle. Il Padova si difende, ma non corre pericoli, a parte un colpo di testa di Kolaj che sfiora il palo. Al 3 pts l'Alessandria passa con Corazza. Al 2sts Orlando sigilla il blitz. (Corriere dello Sport – Roberto Timpini) PADOVA, SECONDO TEMPO IN NOVE CEDE SOLO AI SUPPLEMENTARI Contro la neopromossa Alessandria, in dieci dopo mezz’ora. Cuore biancoscudato, Settembrini sfiora la rete, poi il crollo Un grande cuore non basta per gustarsi la rivincita. Il Padova perde 2-0 all’Euganeo contro l’Alessandria e viene eliminato subito dalla Coppa Italia al termine di una gara condizionata da due espulsioni in meno di un’ora. I biancoscudati, costretti a giocare in 9 dal 7’ della ripresa, riescono a portare gli avversari fino ai tempi supplementari, ma dopo il centesimo minuto crollano e lasciano la qualificazione ai grigi. Ora la testa va solo sul campionato che oggi svelerà gironi e calendario. LA MAZZATA. Due le novità di formazione nel Padova. Come terzino destro al posto di Germano, Pavanel sceglie di adattare il centrocampista Vasic, che vince il ballottaggio con l’altro giovane Ilie. A centrocampo, invece, alza bandiera bianca all’ultimo minuto Saber, vittima di una contrattura, che viene sostituito da Settembrini. Otto undicesimi dei biancoscudati in campo c’erano anche un mese e mezzo fa nella finale playoff. È cambiata ancora meno l’Alessandria, che ha un unico volto nuovo nell’esterno Beghetto. E rispetto a giugno non cambia nemmeno il canovaccio iniziale della partita. Il Padova cerca di far gioco e tenere il pallone, i grigi si difendono con ordine e provano a pungere in contropiede. Almeno finché le formazioni restano in parità numerica. Sì perché la partita prende una piega decisiva e inaspettata a ridosso della mezz’ora del primo tempo, quando il Padova resta in dieci per l’espulsione di Chiricò. La più sciocca espulsione che possa esistere. Il fantasista viene ammonito una prima volta al 14’ per simulazione dopo essersi lasciato cadere in area. Mino completa la frittata al 29’, reagendo all’intervento falloso di Parodi scalciandolo da terra proprio sotto gli occhi dell’arbitro che lo caccia. Fino a quel momento il Padova si era disimpegnato discretamente, provando a far gioco sulle fasce e ad aggredire gli avversari, pur senza rendersi pericoloso. Dopo l’espulsione, Pavanel deve correre ai ripari, compattando la squadra attorno a un 4-4-1 con Settembrini e Jelenic esterni e il povero Nicastro isolato come unica punta. L’Alessandria sfrutta il momento di sbandamento del Padova per accelerare la manovra, andando vicina al vantaggio con un tiro al volo di Mustacchio, deviato in angolo da un provvidenziale intervento di Vannucchi al 41’. IL CUORE. I biancoscudati chiudono in affanno il primo tempo, Pavanel se ne accorge e sfrutta l’intervallo per rimescolare le carte. Dentro Andelkovic per Jelenic, si passa alla difesa a cinque con tre centrocampisti stretti alle spalle di Nicastro. Peccato che lo schema salti dopo nemmeno sette minuti quando il Padova resta in nove per l’espulsione di Della Latta. Ma stavolta è una topica dell’arbitro che punisce con un cartellino rosso esagerato l’intervento in scivolata del mediano su Beghetto. Un giallo sarebbe stato sufficiente. Se ne accorgono anche i tifosi che saranno solo 400 ma iniziano a inveire contro arbitro e avversari (“tornerete in Serie C”). Eppure, una volta rimasto in 9 il Padova sfodera cuore e coraggio enormi, tenta anche di andare a segnare e nelle uniche due occasioni in cui l’Alessandria va vicina al gol ci pensano prima Vasic quindi Pelagatti a salvare sulla linea. Una resistenza stoica, che porta le due squadre ai supplementari. Per il Padova è una mezzo trionfo e infatti la squadra si esalta, ci crede, al 4’ dei supplementari sfiora anche il vantaggio con Settembrini, il cui tiro viene respinto da Corazza sulla linea. A un certo punto l’Euganeo inizia ad assaporare il sapore dell’impresa, ma gli dei del calcio decidono di voltare ancora le spalle al Padova. L’Alessandria riesce ad abbattere il muro al 12’ del primo tempo supplementare, con un tap-in di Corazza (in sospetto fuorigioco) dopo un primo colpo di testa di Mantovani respinto dalla traversa. È il gol che taglia le gambe ai biancoscudati che al 106’ subiscono il raddoppio di Orlando che emula Insigne e il suo “tir a gir”. L’Alessandria guadagna il passaggio del turno, al Padova restano gli applausi, la fatica e le squalifiche. (Il Mattino di Padova – Stefano Volpe) Il debutto in Coppa Italia IN NOVE, IL PADOVA CEDE SOLO AI SUPPLEMENTARI Gara condizionata dalle premature espulsioni di Chiricò per doppia ammonizione e della Latta: la decidono Corazza e Orlando in 4 minuti Il Padova si arrende ai supplementari, a testa altissima. In dieci dal 27’ del primo tempo per l'espulsione di Chiricò e addirittura in nove dal settimo della ripresa per il cartellino rosso diretto a Della Latta la squadra tiene testa all'Alessandria arrendendosi solo ai supplementari. Ma se l'espulsione di Chiricò non fa una piega, quella di Della Latta è sembrata eccessiva, fermo restando che il contatto c'è stato. Fatto sta che i biancoscudati non si sono disuniti confermando uno dei punti di forza della passata stagione, vale a dire la tenuta difensiva. Anche se non è bastata per portare la gara ai rigori, senza dimenticare che sullo 0-0 a inizio supplementari Settembrini si è visto negare da Prestia un gol già fatto. Resta il rammarico per l'uscita di scena dalla Coppa Italia, ma anche la consapevolezza di essere sulla strada giusta. LE SCELTE Nell'undici di partenza sono quattro i biancoscudati che erano presenti in campo nella finale play off al Moccagatta: Ronaldo, Della Latta, Jelenic e Vasic. Quest'ultimo viene proposto terzino destro in una linea a quattro formata da Pelagatti e Valentini al centro, con Kirwan a sinistra. Centrocampo tipo con l'aggiunta di Settembrini al posto di Saber, neanche in panchina per una contrattura. Davanti Chiricò e Jelenic a supporto di Nicastro. Tra i pali Vannucchi, l'ex di turno. Frizzante il primo tempo almeno sino a quando i biancoscudati restano in parità numerica. Per piglio e intraprendenza nelle giocate si fanno di gran lunga preferire ai piemontesi, anche se manca il guizzo negli ultimi venti metri. Sul fronte opposto invece è brivido quando Chiarello serve la palla del possibile vantaggio a Giorno che spedisce a lato. L'INGENUITÀ Dura poco meno di mezzora la partita di Chiricò che in una dozzina di minuti rimedia due ammonizioni. La prima scatta per simulazione dopo un contatto in area con un avversario, La seconda è frutto di un fallo di reazione ai danni di Parodi, dopo avere subito un intervento a metacampo. Inevitabile l'espulsione e partita che cambia inerzia. Già perché Pavanel corre ai ripari passando al 4-4-1: Jelenic e Settembrini esterni di centrocampo, nel quale Della Latta affianca Ronaldo. Così facendo la squadra si consegna all'Alessandria che sfiora due volte il sorpasso. Sul cross di Beghetto s'inserisce Mustacchio che di testa alza la mira. Ancora più grande il rischio poco più tardi quando ancora Mustacchio con una conclusione al volo esalta Vannucchi nella deviazione sopra la traversa. DOPPIA INFERIORITÀ In avvio di ripresa dentro Andelkovic (esce Jelenic) con la squadra che gioca adesso con tre difensori centrali. Vasic e Kirwan sulle fasce fanno le due fasi, Ronaldo e Settembrini a centrocampo con Della Latta ad aiutare Nicastro, Proprio Della Latta però viene sanzionato con l'espulsione diretta per un'entrata su Beghetto: fallo che poteva essere da arancione, nell'occasione l'arbitro è apparso troppo severo e da questo momento è preso di mira dai tifosi. Se già in dieci la situazione era complicata, in nove è ancora tutto più difficile. Kirwan in una proiezione in area è anticipato di un soffio in angolo da un avversario. Lodevole l'impegno che ci mette la squadra che inevitabilmente concede qualcosa. Intanto entra Biasci (Nicastro). Vasic respinge davanti alla porta il destro di Orlando, pochi attimi e il tiro di Kolaj esce di poco. Il Padova comunque tiene botta e c'è spazio anche per Ilie (Vasic). Si punta ai supplementari, centrandoli. Settembrini va vicinissimo al vantaggio con un inserimento in area di testa (cross di Kirwan), sventa sulla linea di porta in acrobazia Prestia. Il gol arriva invece per l'Alessandria, dopo una traversa, con un tocco sottomisura di Corazza tra le proteste dei biancoscudati, Dentro anche Buglio, Bifulco e Paponi. Ma i piemontesi raddoppiano con Orlando chiudendo la gara. (Il Gazzettino di Padova - Pierpaolo Spettoli)

Girone Eliminatorio

Padova Calcio - Alessandria US 1912 0 - 2 (0 - 0)

Terminata ai tempi supplementari

RETI:

103. Corazza S.[A], 106. Orlando F.[A]

Alessandria US 1912

Formazione avversaria

PADOVA CALCIO: Vannucchi, Vasic [83. Ilie], Valentini [104. Bifulco], Pelagatti, Kirwan, Settembrini [104. Buglio], Ronaldo, Della Latta, Chiricò, Nicastro [58. Biasci] [104. Paponi], Jelenic [46. Andelkovic]. A disp.: Burigana, Moro, Piovanello, Fortin. All.: Pavanel Massimo

Arbitro: Minelli Daniele (Varese) [Ceccon, Trinchieri; IV: Kumara]

Note

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