Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Coppa Italia
16-08-2021 - Giornata: 2 - Genova - Luigi Ferraris
Primo Turno


Sampdoria UC - Alessandria US 1912 3 - 2 (1 - 2)
RETI: 28. Quagliarella F. [Sa] , 47. Gabbiadini M. [Sa] , 52. Thorsby M. [Sa] 8. Chiarello R.[A], 45. rig. Corazza S.[A]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Mora Christian, Benedetti Simone, Parodi Luca, Mustacchio Mattia [82. Pierozzi Edoardo], Casarini Federico [61. Giorno Francesco], Ba Abou-Malal, Beghetto Andrea, Chiarello Riccardo [61. Orlando Francesco Pio], Corazza Simone [86. Di Gennaro Matteo], Arrighini Andrea [82. Kolaj Aristidi] A disp.:Blondett Edoardo, (P) Crisanto Lorenzo, Eusepi Umberto, Ghiozzi Mauro, (P) Russo Alessandro, Speranza Mattia All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
SAMPDORIA UC: Audero, Bereszynski, Murillo [83. Depaoli], Chabot, Augello, Thorsby, Ekdal [63. Askildsen], Candreva, Gabbiadini [83. Caprari], Jankto [53. Darmsgaard], Quagliarella [63. Torregrossa]. A disp.: Ravaglia, Falcone, Verre, Colley, Ferrari, Murr, Trimboli. All.: D’Aversa Roberto.

Arbitro: Colombo Andrea (Como) [Di Iorio, Affatato; IV: Giordano; VAR: Marinelli; AVAR: Mazzoleni]
Note
Espulso: 84. Benedetti [A – doppia ammoniziaione] Ammoniti: 23. Ba [A], 42. Casarini [A], 65. Benedetti [A], 72. Murillo [S], 89. Chabot [S] Angoli: 8-3 Recuperi: 1.+ 3. Spettatori: 1.500 Statistiche: Possesso palla: 56.1/43.9% Tiri totali: 21-14; in porta: 6-4 Passaggi: 442-345 Precisione Passaggi: 81,2%-75,1% Serata calda, terreno in buone condizioni Inizio ore 21,00 QUALIFICATA: Sampdoria

Commento
L’ORSO SPAVENTA IL BACICCIA Con un elenco sterminato di assenti e una campagna acquisti ancora da completare l’Alessandria ha dovuto affrontare un’avversaria decisamente di caratura superiore ma l’ha fatto con grande determinazione riuscendo per lunghi tratti a ridurre se non annullare il gap tecnico. Alla fine la partita è andata come doveva andare finendo con il punteggio classico di 3-2 che, evidentemente, è scritto nella storia di Coppa Italia (sono finiti così 3 dei 4 match giocati tra Samp e Grigi). La prestazione complessiva della squadra è stata eccellente ed alla resa dei conti è stata punita in maniera addirittura esagerata da un gol di tacco di Quagliarella e da due errori difensivi evitabili ad inizio ripresa; non si è arresa rischiando anche di andare all’extratime quando nei minuti final iera sotto di un uomo uscendo a testa altissima dal confronto con i blucerchiati. Ma, al di là del risultato quello che conta, in ottica campionato è che i ragazzi in maglia grigia (bianca questa sera) abbiano già assorbito la lezione di mister Longo e che scendano sempre in campo con la grinta, la volontà ed il cuore mostraro in questa calda serata di Marassi. Per l’allenatore alessandrino ci sono state anche diverse buone notizie come la prestazione sontuosa di Parodi giocoforza schierato a destra per l’assenza di Cosenza, il rientro in squadra di Di Gennaro e l’avvenuto inserimento di alcuni dei nuovi acquisti. Nel prossimo fine settimana, quando si esordirà a Benevento, ci sarà il primo vero banco di prova dei Grigi in Serie B. Ancora con la targa “Lavori in Corso”, ma con la consapevolezza di esserci. (Museo Grigio - Sergio Giovanelli) Ribaltata l’Alessandria QUAGLIA-SHOW MA IN DIFESA TANTI ERRORI Samp ai sedicesimi, dove affronterà il Torino, ma quanta fatica contro una buona Alessandria. La squadra di D'Aversa, al debutto ufficiale sulla panchina blucerchiata, ribalta la sfida nella ripresa, ma pol cala permettendo agli ospiti di sfiorare più volte il pari. Partita divertente, con un provvisorio 1-2 per i grigi vanificato a inizio ripresa dalla reazione Samp che va a segno con Gabbiadini e con un colpo di testa di Thorsby Gli uomini di Longo due volte in vantaggio, e non per caso, approfittando anche di alcune amnesie difensive dei padroni di casa, sia sullo 0-1 (diagonale di Chiarello, ma doppio errore Murillo-Audero), sta sul raddoppio dal dischetto di Corazza (pasticcio di Bereszynski). Fra i due gol ospiti, la reazione Samp con una traverso di Jankto e poi con il tacco volante di destro di Quagliarella (su cross di Gabbiadini), quasi un gol- fotocopia della prodezza di Mancini al Tardini in Parma-Lazio, il 17 gennaio 1999. La squadra di D'Aversa paga a lungo una mediana con poca qualità, almeno sino a quando gli uomini di Longo sono più intensi. L'Alessandria chiude in dieci (doppio giallo per Benedetti), sfiorando il 3-3 con Orlando. (La Gazzetta dello Sport – Filippo Grimaldi) Coppa Italia, sfuma il sogno del derby contro il toro ma la prestazione è notevole UNA BELLA ALESSANDRIA SI ARRENDE A MARASSI Al Ferraris la squadra di Longo passa due volte in vantaggio, con Chiarello e Corazza (su rigore dubbio) Nella ripresa la difesa è distratta e la Samp ribalta il risultato. Nel finale sciupate due occasioni per il pari Solo due disattenzioni individuali condannano i grigi all’eliminazione in Coppa Italia per mano della Sampdoria. È 3-2 per i blucerchiati contro un’Alessandria gagliarda e capace di giocarsela alla pari per novanta minuti. I tanti infortuni rendono quasi obbligata la formazione, Longo sorprende mettendo in campo Mora in difesa a destra: in avanti Chiarello è l’esterno destro nel tridente offensivo al cui centro gioca Corazza (buona partita), preferito a Eusepi. Cominciano forte i padroni di casa che hanno un fraseggio molto rapido e aprono il gioco sulle fasce per innescare Jankto e Gabbiadini: i centrocampisti di Longo faticano a prendere le misure, Benedetti rischia grosso per una trattenuta su Quagliarella ma la difesa fa il suo dovere. Improvviso, arriva il gol dei grigi: Murillo perde palla, Chiarello la recupera e non ci pensa un attimo, botta dal limite che accarezza il palo e finisce dentro. Samp che accusa il colpo (Chiarello sfiora il bis), la traversa di Jankto fa tremare i grigi che però tengono il campo con buona personalità: non rinunciano a giocare ma aspettano i padroni di casa per pungere in ripartenza con le iniziative di Arrighini supportato da Ba. L’ammonizione rimediata dall’ex Cosenza ne frena un po’ l’ardore agonistico poi arriva anche l’ammonizione a Casarini ed è un problema. La prodezza di tacco di Quagliarella, che beffa Mora, rimette in parità il match, ma i grigi hanno il piglio giusto: a fine frazione Arrighini si guadagna un rigore che Corazza trasforma. Con un uno-due micidiale nel giro di 5 minuti gli uomini in avvio di ripresa di D’Aversa ribaltano il risultato con Gabbiadini (favorito da una disattenzione di Beghetto) e Thorsby: l’Alessandria però non perde lo spirito battagliero, il Doria la mette sul palleggio per trovare varchi ma è Orlando due volte a sfiorare il 3-3 e anche Corazza è murato in extremis. Solo applausi per l’Alessandria, che dimostra sempre di essere all’altezza della situazione. (La Stampa Ed. Alessandria – Francesco Gastaldi) Che gol il n. 100 in blucerchiato! TACCO DI QUAGLIA Alessandria due volte avanti, ma non basta: con Gabbiadini e Thorsby la Samp passa in rimonta Alla fine applausi per tutti e non può essere diversamente. Per l'Alessandria in primis capace di mettere paura alla Sampdoria, di passare due volte in vantaggio e di stiorare il pari che avrebbe significato i supplementari nonostante abbia dovuto giocare con un uomo in meno nel finale. E per la Sampdoria che alla prima gara ufficiale soffre, lotta e dimostra di essere sulla buona strada conquistando una qualificazione al secondo turno che la vedrà opposta al Torino, D'Aversa lascia inizialmente in panchina Damsgaard e Colley, ma solo il primo entrerà, schierando alle spalle dell'eterno Quagliarella il trio Candreva, Gabbiadini e Jankto, Longo risponde con un tridente guidato da un Chiarello scatenato. Buon avvio Samp con Candreva alla conclusione ma all'8 ospiti in vantaggio. Chiarello da distanza siderale lascia partire un rasoterra che è un colpo di biliardo, palo e gol e difesa della Sampdoria colpevole. Passano due mimuti e Corazza in area arriva sul fondo servendo proprio l'accorrente Chiarello che all'altezza del dischetto sbaglia clamorosamente un rigore in movimenTO. La Sampdoria finalmente si scuote e inizia a macinare gioco, pur mostrando troppe amnesie in difesa. Al 13' testa di Chabot su angolo e palla fuori di poco , due minuti e Quagliarella pesca Jankto sul secondo palo, tiro al volo e traversa. Ci prova poi Gabbiadini ma Pisseri è attento. Al 28' il pareggio; Gabbiadini in mezzo per Quagliarella che di tacco anticipa tutti per una splendida realizzazione: il suo gol mumero 100 con la maglia blucerchiata. Ma l’Alessandria riparte e la Samp trova pochi spazi. Nel finale Arrighini semina il panico in area blucerchiata e alla fine Bereszynski lo tocca, il giocatore forse accentua ma l'arbitro è lì e assegna il rigore. Dagli undici metri Corazza non sbaglia. Al rientro dagli spogliatoi padroni di casa più in palla e Alessandria che si difende a fatica. Bastano meno di due minuti alla squadra di D'Aversa per trovare infatti il pareggio. Bravo Gabbiadini ad anticipare Beghetto al limite e battere Pisseri per il 2-2. Cinque minuti ed ecco il gol vittoria, Candreva da destra pennella un cross perfetto che Thorsby di testa trasforma nel secondo pareggio. La gara rimane viva sino alla fine e alla mezz'ora protagonisti i due portieri, Audero su Orlando e Pisseri su Damsgaard, Poco dopo Orlando si divora il pari sparando a lato e nel finale doppio giallo per Benedetti che lascia i suoi in dieci, c'è tempo per un tiro di Caprari e un cross non sfruttato dai Grigi, poi è festa Sampdoria. (Tuttosport – Maurizio Moscatelli) SAMPDORIA TARGATA QUAGLIARELLA I blucerchiati faticano più del previsto, ci pensa il solito bomber Sarà anche Coppa Italia di agosto, ma Quagliarella sa deliziare come pochi. Genialità unica, a 34 anni è ancor una forza della natura per dei colpi così: due gol di tacco, il primo viene annullato per fuorigioco mentre l’altro serve a riacciuffare l'Alessandria. Ruba l'occhio come sempre, Quagliarella, dopo cinque anni di fila in doppia cifra arricchito da un titolo di capo-cannoniere. E una Sampdoria di rincorsa, quella che passa il turno e troverà il Torino. Riesce la rimonta, grazie alla pronta deviazione di Thorsby da calcio d'angolo, È D'Aversa, che dal mercato non ha ancora ottenuto rinforzi a parte il rientro dei prestiti, scaccia i fantasmi di un debutto infelice. RISCHI CONTINUI Quagliarella portentoso, Gabbiadini rapace - sfrutta un involontario appoggio di Beghetto per andare in porta - e poi il guizzo del norvegese. I piani dell’Alessandria saltano in principio di ripresa. E sul conto della Sampdoria cè anche una traversa di Jankto, servito a dovere dal solito Quagliarella Ma non è tutto facile, anzi. Ba piazzato a bloccare con efficacia una delle principali fonti del gioco doriane, ovvero lo stesso Thorsby, è l'idea iniziale di Longo. Questo nel primo tempo, quando la Sampdoria viene imbrigliata dai piemontesi e al primo vantaggio di Chiarello - conclusione chirurgica dai trenta metri - si aggiunge il rigore di Corazza. Il battesimo di campionato contro il Milan, però, D'Aversa lo prepara vincendo. Anche se i rischi sono continui. SCENARI SAMP. Mentre si attendono indicazioni sull'immediato futuro: Damsgaatd ad esempio è ancora in bilico. «Valuteremi nelle prossime settimane». il commento prepartita di Osti, che al momento pensa allo sfoltimento della rosa. È arrivato solo De Luca , nemmeno certo di restare alla Sampdoria perché l'ipotesi di un prestito rimane viva. Intanto i tre gol di serata evitano una brutta figura in partenza. Lo sprint del secodo tempo, nell'arco di cinque minuti, sistema le cose. (Corriere dello Sport – Giuseppe Roffia) UNA SAMP DISTRATTA VA AVANTI A FATICA QUAGLIARELLA FA CENTO Blucerchiati sotto per due volte, recuperano nella ripresa e rischiano nel finale. Gran gol del capitano, poi Gabbiadini e Thorsby. Ancora molto lavoro per D’Aversa Tra vincerla la Coppa Italia, come sogna Ferrero e uscire al primo turno, come sembra dopo il primo tempo che l'Alessandria chiude avanti 1-2, cè di mezzo l'incubo di D'Aversa. Dura 45 minuti, tutta la prima frazione. Incubo vero, da palpitazioni. Il tecnico ex Parma lo passa in piedi davanti alla panchina, teso, con chissà quali pensieri nella testa. È solo un brutto sogno, per fortuna. Nel secondo tempo tutto volge al sereno, la Samp torna a fare la Samp, vince 3-2, passa il turno e può preparare l’esordio in campionato lunedì sera col Milan senza ansie. Ma che paura tra le 21 e le 22 quando l’Alessandria gioca, corre di più e i blucerchiati fanno una marea di errori soprattutto in difesa. E il risultato pure nel finale poteva essere riaperto dai grigi. Il primo tempo si chiude appunto 1-2 con doppio vantaggio degli ospiti e perla del momentaneo pari di Quagliarella di tacco. In entrambe le reti grigie decisivi gli errori dei difensori: sul primo il rilancio sbagliato di Murillo che cerca Ekdal ma serve Casarini che innesca Chiarello il cui bellissimo destro rasoterra dalla trequarti sbatte sul palo e finisce in gol (male anche Audero). Poi a fine frazione è Arrighini a prendersi gioco di Murillo e Beres con una doppia finta di corpo a cui abboccano entrambi come fossero loro i giocatori di Be il polacco lo atterra. Rigore (molto generoso) realizzato da Corazza che spazza Audero. In mezzo la perla, l’ennesima, di Quagliarella che di tacco inventa una magia sfruttando il corner corto di Gabbiadini. Uno a due e Samp costretta ad inseguire frastornata da ospiti che sembrano più avanti fisicamente ed anche spinti da rumorosissimi tifosi grigi che fanno sembrare il Ferraris il loro stadio di casa (anche perché la Sud è chiusa per lavori e comunque i tifosi organizzati della Samp non sarebbero entrati). Alessandria in vantaggio e tutto sommato con merito: la Samp trotterella, sulle seconde palle arriva sempre dopo, davanti il solo Quagliarella predica nel deserto spalleggiato da Candreva ma con Jankto ancora in vacanza e Gabbiadini non ancora in forma: lo capisci dall’imbarazzante punizione del minuto 41, poco prima del 2-1 ospite, che spara nella parte alta della Nord scivolando al momento di calciare. Di buono Manolo fa l’assist al bacio per il pari di Quagliarella e poco altro nel primo tempo. Sul gol di Quaglia (il centesimo in maglia Samp), che dire: ormai è il suo marchio di fabbrica. Per il resto nel 4-2-3-1 di D’Aversa l’impressione è che la difesa sia da rivedere – in particolare Murillo, che se è quello di ieri sera non sembra il sostituto affidabile per l’eventuale partenza di Colley; così anche Chabot. Troppo timorosi gli esterni: sia Beres, colpevole del rigore dell’1-2, sia Augello, che non lo trovi quasi mai nella metà campo avversaria. Davanti alla difesa i due play Ekdal e Thorsby faticano, in particolare lo svedese che sembra ancora non col passo giusto dopo l’Europeo. Meglio il soldato green norvegese che per fiato è come sempre impeccabile, coi piedi a tratti. Davanti si salva Quaglia, a tratti Candreva, meno Gabbia e Jankto. Nella ripresa per fortuna la gara svolta subito e un errore questa volta dell’Alessandria consente a Gabbiadini di presentarsi da solo davanti a Pisseri e batterlo con un piatto sinistro che si insacca a fil di palo. Due a due e Samp che può finalmente respirare e cercar il gol vittoria con più tranquillità. Non bisogna aspettare troppo perché al 7’ l’ennesimo cross di Candreva da destra trova solo soletto Thorsby a centro area e il suo colpo di testa va nell’angolino. Tre a due e finalmente D’Aversa può riprendere a respirare. A quel punto c’è spazio per il maghetto Darmsgaard, al posto di uno spento Jankto, e la Samp fa la partita che ci si aspettava dall’inizio, da big e da padrona di casa che gestisce il vantaggio e fa valere il maggior tasso tecnico. Spazio anche per Torregrossa, con relativa standing ovation per l’uscita di Quaglia, e per Askildsen che rileva uno stanco Ekdal, e per Caprari e Depaoli. L’Alessandria però non è morta, c’è ancora un doppio brivido con Orlando che solo davanti a Audero spara alto il possibile 3-3. E poi è murato da Depaoli prima di calciare. Samp avanti, ma al prossimo turno con il Torino bisognerà alzare il livello. (Il Secolo XIX ed. Genova – Dario Freccero) PRIMO TEMPO DA INCUBO BLUCERCHIATI IN AFFANNO CON THORSBY IL SORPASSO Alessandria per due volte in vantaggio, nella squadra di D’Aversa molte lacune difensive e un modulo che convince poco. A guidare la riscossa i lampi di Quagliarella, Gabbiadini e Candreva Alla fine del primo tempo i tifosi dell’Alessandria, gemellati con il Genoa e pronti a ricordare con uno striscione lo scomparso Roberto Scotto, non credevano ai loro occhi. La loro squadra, appena promossa in serie B, stava battendo per due a uno la Sampdoria, un po’ per proprio merito, un po’ grazie all’arbitro (generoso nel concedere il rigore del secondo vantaggio, Arrighini accentua molto le conseguenze del contatto con Bereszynski) e tanto per le colpe della retroguardia avversaria, vista la cooperativa degli errori allestita dal portiere Audero (colpevole sulla rete di Chiarello all’8’, impreparato e in ritardo sul tiro dalla lunga distanza), dall’ancora fuori condizione Bereszynski, dall’incerto Chabot e dal disastroso Murillo, quasi choccante nei suoi ripetuti sbagli, al punto che sembra incredibile come possa invece aver conquistato la nazionale colombiana e destato una buona impressione nel campionato spagnolo. Murillo dà il via alla prima rete dell’Alessandria, sbagliando il disimpegno e permettendo ai grigi di ripartire, anzichè ad Ekdal di manovrare. Non contento, due minuti dopo ci riprova, sbaglia di nuovo e crea un tappeto rosso per l’ex Corazza: buon per la Sampdoria che l’esterno lavora bene il pallone, il suo assist è apprezzabile, ma che Chiarello stavolta non è un cecchino e non riesce ad inquadrare la porta. Quella del difensore sudamericano è proprio una serata storta. Anche al 20’ rischia di essere un protagonista in negativo sul tiro di Beghetto: la sua deviazione rischia di mettere fuori causa Audero, con la palla che finisce a lato di un soffio. E lo è senz’altro al 44’: il fallo (veniale)su Arrighini lo fa Bereszynski, ma lui un attimo prima era finito per terra sulla finta e saltato con facilità. La difesa della Sampdoria non può permettersi simili svarioni, il rigore di Corazza non è che una terribile conseguenza di questa insostenibile leggerezza, oltre a mandare l’Alessandria in vantaggio al riposo. Ma a convincere poco è pure il modulo adottato da D’Aversa, un 4-2-3-1, che pare offrire poco filtro, oltre ad una certa fatica nell’impostazione della manovra, con Ekdal non ancora al massimo, il solito Thorsby più efficace nella quantità che nella tecnica e una difesa che a partire da dietro con una certa lucidità non ci pensa proprio. Il buono della Sampdoria, nel primo tempo e più ancora nella ripresa, arriva da sprazzi di qualità dei singoli. Pensando a Quagliarella verrebbe da dire dai soliti noti: il capitano ormai non è una novità, sa sempre come incidere, soprattutto quando, come adesso, riesce ad allenarsi con continuità e dimostra di essere già in buona forma. Nella prima parte per due volte colpisce di tacco, secondo la buona norma che i gol spettacolari quasi sempre gli appartengono: solo uno è convalidato, il secondo, l’1 a 1 al 28’, cross di Gabbadini e sponda al volo del capitano. Il primo invece, all’11, viene annullato per un fuorigioco millimetrico: aveva assecondato il lancio e infilato il portiere con un morbido pallonetto, tutto reso inutile dal gesto del guardalinee, vidimato dal Var. Ma per Quagliarella esistono anche gli assist: Jankto vorrebbe beneficiarne, ma colpisce la traversa. E i compagni? Gabbiadini non vuole essere da meno, è sua la firma sul 2 a 2, mentre di Candreva è il passaggio per il tre a due di Thorsby, il colpo di testa del sorpasso. (La Repubblica ed. Genova – Stefano Zaino)

Primo Turno

Sampdoria UC - Alessandria US 1912 3 - 2 (1 - 2)

RETI:

28. Quagliarella F. [Sa] , 47. Gabbiadini M. [Sa] , 52. Thorsby M. [Sa] 8. Chiarello R.[A], 45. rig. Corazza S.[A]

Alessandria US 1912

Formazione avversaria

SAMPDORIA UC: Audero, Bereszynski, Murillo [83. Depaoli], Chabot, Augello, Thorsby, Ekdal [63. Askildsen], Candreva, Gabbiadini [83. Caprari], Jankto [53. Darmsgaard], Quagliarella [63. Torregrossa]. A disp.: Ravaglia, Falcone, Verre, Colley, Ferrari, Murr, Trimboli. All.: D’Aversa Roberto.

Arbitro: Colombo Andrea (Como) [Di Iorio, Affatato; IV: Giordano; VAR: Marinelli; AVAR: Mazzoleni]

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