Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
18-09-2021 - Giornata: 4 - Lecce - Via del Mare


Lecce US - Alessandria US 1912 3 - 2 (1 - 1)
RETI: 12. Tuia A. [Le] , 87. Rodriguez P. [Le] , 96. Coda M. [Le] 15. Corazza S.[A], 57. Ba A.[A]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo [90. Russo Alessandro], Parodi Luca, Di Gennaro Matteo, Celesia Christian [46. Benedetti Simone], Mustacchio Mattia, Ba Abou-Malal, Casarini Federico, Beghetto Andrea [66. Lunetta Gabriel Antonio], Orlando Francesco Pio [66. Prestia Giuseppe], Corazza Simone, Milanese Tommaso [58. Chiarello Riccardo] A disp.:Arrighini Andrea, (P) Crisanto Lorenzo, Kolaj Aristidi, Marconi Michele, Palazzi Andrea, Palombi Simone, Pierozzi Edoardo All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
LECCE US: Gabriel, Calabresi, Tuia [82. Meccariello], Lucioni, Gallo [74. Barreca], Gargiulo [74. Paganini], Hjulmand, Majer [46. Bjorkengren], Olivieri [62. Rodriguez], Coda, Di Mariano. A disp.: Bleve, Vera Ramirez, Helgason, Bjarnason, Gendrey, Listkowski, Blin. All.: Baroni Marco.

Arbitro: Giacomelli Piero (Trieste) [Nuzzi, Cipriani; IV: Centi; VAR: Di Martino; AVAR: Ranghetti)
Note
Espulso: 63. Di Gennaro [A – doppia ammonizione], 65. Migliaccio [A – All. in seconda (dalla panchina)] Ammoniti: 17. Celesia [A], 43. Di Gennaro [A], 60. Tuia [L], 77. Lunetta [A] Angoli: 10-1 Recuperi: 4.+ 6. Spettatori: 5.200 circa (5.003 paganti, incasso € 59.608). Statistiche: Possesso palla 59%-41% Tiri totali 23-7, in porta 5-4; Falli: 9-18; Passaggi totali: 375-266; Precisione Passaggi: 76,0%-61,3% Giornata molto calda, temperatura 33°, terreno in discrete condizioni. Inizio gara sabato ore 14,00

Commento
BEFFA A VIA DEL MARE Peccato. La quarta sconfitta arriva, immeritata, all’ultimo respiro. L’Alessandria ha giocato, si è battuta fino alla fine ed ha seriamente rischiato di espugnare il campo di Via del Mare. Alla fine si è messa anche la sfortuna sotto forma di fischi arbitrali quantomeno infelici: l’espulsione a Di Gennaro (decisione un po’ esagerata; in casi analoghi non sempre scatta il “giallo”), la mancata espulsione di Tuia (per un fallo ben più grave di quello di Di Gennaro), l’infortunio a Pisseri in occasione del gol del pareggio – splendida prodezza balistica del giovane spagnolo Rodriguez – e il gol assegnato dopo il consulto VAR a dieci secondi dalla fine dei recuperi, nato da una rimessa laterale invertita. E dire che Longo ha dovuto schierare una formazione improvvisata a causa delle improvvise assenze di Mantovani e Bruccini. Malgrado questo i Grigi sono apparsi ben concentrati; la quasi immediata risposta di Corazza al gol di Tuia capace di sfruttare un’incertezza difensiva ne è valida testimonianza. Idem l’improvviso vantaggio di Ba segnato in un momento di grande pressione del Lecce. Dal “rosso” a Di Gennaro in poi la partita è diventata praticamente un assedio leccese fino al beffardo esito del 96’. Ora comincia la serie delle gare sulla carta abbordabili che i grigi affronteranno con molte, troppe assenze e soprattutto con una difesa che non ha ancora trovato un assetto stabile e lo dimostrano i tre gol subiti anche oggi. Martedì al Mocca arriva l’Ascoli, formazione mai affrontata in precedenza e diventa indispensabile, a questo punto, iniziare la serie con un bell’ “1” sulla virtuale schedina della quinta giornata. Magari trovando un arbitro un po’ più rodato del rientrante Giacomelli. (Museo Grigio – Sergio Giovanelli) LUNA PARK A LECCE COLPO DI CODA AL 96’ BEFFA ALESSANDRIA Segna Tuia, poi Corazza avvia il ribaltone Rodriguez, ingresso decisivo: e Baroni va All’ultimo respiro, al sesto minuto di recupero, Massimo Coda ha tirato il Lecce fuori da un tunnel buio, firmando il primo successo in campionato. Pur ridotta per mezz’ora in dieci per l’espulsione di Di Gennaro, l’Alessandria aveva difeso il vantaggio per 2-1 (reti di Tuia e poi ribaltone con il capocannoniere Corazza, a quota 5, e Ba), arrendendosi solo dopo l’ingresso di Pablo Rodriguez, in gol al 43’, al suo esordio in questo torneo, come gli era capitato nella scorsa stagione con il Vicenza. La formazione di Longo resta ultima con 0 punti: quando pregustava la prima gioia, ha infilato la quarta sconfitta, confermando evidenti lacune in difesa. Nel concitato finale Casarini e compagni hanno protestato a lungo per le decisioni dell’arbitro Giacomelli. Nell’azione del 3-2 Lucioni ha toccato con la coscia e non con un braccio: è stata la Var a chiarire il dubbio convalidando la rete. Invece l’Alessandria a giusta ragione aveva invocato, 10’ prima, l’espulsione di Tuia (fallo su Chiarello) per doppio giallo. Prevedibile Imballata e lenta nella costruzione del gioco, la squadra di Baroni – un passo indietro rispetto a Benevento – si è sbloccata nel momento più difficile, quando ormai portava attacchi disordinati. La vivacità dello spagnolo ha portato benefici soprattutto a Coda, che nel 4-3-3 iniziale aveva potuto agire quasi da trequartista. Alla vigilia il tecnico aveva pungolato Rodriguez, pensando magari all’evoluzione in un 4-2-3-1. Troppo prevedibile nell’elaborazione della manovra, eppure il Lecce era andato subito avanti con un colpo di testa di Tuia. Schierati con il 3-4-1-2, con il salentino Milanese (in prestito dalla Roma) da trequartista, i piemontesi hanno reagito bene, agguantando il pari dopo 4’: palla svirgolata da Gallo e Corazza non ha perdonato. I giallorossi - distratti ancora in difesa, per svarioni di Gallo - hanno provato ancora con Tuia, mentre Gargiulo non si è mai acceso e gli esterni Olivieri e Di Mariano hanno supportato poco Coda. Altalena In avvio di ripresa, a parte qualche iniziativa di Di Mariano, il Lecce ha colpito la traversa su incornata di Lucioni. Ma al 12’ l’Alessandria ha raddoppiato: con Lucioni bruciato sul tempo, Ba ha fatto centro con una velenosa girata di testa su cross di Mustacchio. Sferzati anche dai fischi dei propri tifosi, i salentini, peraltro in superiorità numerica, hanno cambiato passo dopo l’inserimento di Rodriguez, subito pungente con un’accelerazione che è costata l’espulsione a Di Gennaro. Coda ha goduto di spazi più ampi e ha tentato qualche conclusione. Atteso e invocato, lo spagnolo ha firmato il 2-2, al 43’, con uno dei suoi colpi preferiti: assist di Coda e, quasi dal limite dell’area, chirurgico destro a giro. L’Alessandria ha tentato di portare a casa almeno un punto. Invece, sull’ultimo assalto, il Lecce ha fatto festa, con il solito Coda (secondo gol in questo campionato), una botta da opportunista. (La Gazzetta dello Sport – Giuseppe Calvi) ALESSANDRIA, CHE BEFFA LECCE: IL COLPO DI CODA! Il bomber la decide nel recupero: 3-2, ribaltati i Grigi che conducevano 1-2 Lecce da impazzire, Alessandria da consolare. I giallorossi vincono al "Via del Mare" in rimonta e al 95' si regalano una domenica cli serenità in chiave classifica. I grigi non hanno nulla da rimproverarsi, solo la sfortuna ma anche l'espulsione di Di Gennaro hanno condizionato in negativo la loro gara che li aveva visti anche in vantaggio. Baroni sceglie il 4-3-3, puntando in avanti al trio Di Mariano-Coda-Olivieri. Longo risponde con il 3-5-2 con in attacco il duo Corazza-Orlando, Prima di ieri pomeriggio, Lecce e Alessandria si erano affrontate 6 volte nella loro storia. Il bilancio è stato nettamente a favore dei piemontesi con 3 vittorie e3 pareggi. Gli ultimi due confronti risalgono ai quarti di finale dei playoff di Lega Pro 2016/17: due pareggi, con l'Alessandria che passò ai calci di rigore. Dopo 12 minuti di gioco il Lecce passa in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Tuia svetta sugli avversari e di testa batte Pisseri per l'1-0, Alessandria non si spaventa ed al primo vero affondo Corazza con un diagonale secco in area giallorossa trafigge Gabriel per 1'1-1. La partita scorre senza troppi sussulti, Tuia ancora una volta stacca di testa da corner e sfiora il gol del 2-1 e la doppietta personale. Nella ripresa arriva il vantaggio inaspettato dell'Alessadria: Mustacchio mette in mezzo per Ba, che taglia sul primo palo e di testa insacca l'1-2 clamoroso al “Via del Mare" Gli ospiti restano in dieci per l'espulsione di Di Gennaro per somma d'ammonizioni, il Lecce agguanta il pareggio con Pablo Rodriguez e trova la rete del 3-2 con Coda: Lucioni controlla il pallone in area e serve l'ex Benevento, che a due passi non sbaglia, segnando a Russo che aveva appena sostituito l'infortunato Pisseri. Tre punti magici per la squadra di Baroni che pensa positivo per il futuro, finale shock per i ragazzi di Longo che tornano a casa a mani vuote: nonostante una buona partita giocata nel Salento, l'Alessandria non si schioda dallo zero in classifica. (Tuttosport – Francesco Romano) LA RABBIA DEI GRIGI, BEFFATI AL 95’ A LECCE Partita condizionata pesantemente dalle decisioni arbitrali: Giacomelli espelle Di Gennaro e poi grazia Tuia Anche la rete che condanna alla quarta sconfitta nasce da una rimessa laterale invertita dal fischietto triestino Questa fa più male delle altre tre, perché bruciante, immeritata e fortemente condizionata da gravi errori arbitrali. Il 2-3 dai grigi a Lecce, maturato in piano recupero, è frutto di alcune decisioni dell’arbitro Giacomelli, su tutte la mancata espulsione di Tuia, già ammonito, quando l’Alessandria è sul 2-1 e sta controllando l’incontro, pur in dieci contro undici. Il sunto della partita è tutto qua, la squadra regge fino all’88’ e poi cade nel recupero. Il gol di Tuia in avvio sembra incanalare la partita dalla parte dei pugliesi, ma Corazza è indemoniato e diventa un «falco» al quarto d’ora, quando si avventa su un retropassaggio sbagliato di Gallo e fulmina Gabriel. Con la parità ristabilita esce fuori l’Alessandria che trova in Casarini e Ba due punti di riferimento in mezzo al campo. È tutta la squadra a girare comunque a dovere. Gli errori individuali, costati cari nei turni precedenti, sono nel complesso limitati, nel contempo la rinuncia alla costruzione dal basso manda in confusione il Lecce: Longo dalla panchina dà indicazioni che i giocatori recepiscono nella maniera corretta, la squadra è corta quanto basta a togliere lucidità alle manovre dei padroni di casa che viaggiano a sprazzi. Mustacchio sulla destra si impegna in un lavoro tanto dispendioso quanto efficace e Corazza tiene sempre sulla corda il diretto marcatore. Al riposo l’Alessandria incassa il quarto pareggio consecutivo ma la sensazione è che i grigi abbiano in serbo qualche stoccata. È quella che puntualmente arriva col gol del vantaggio siglato da Ba, un lampo che gela i giocatori di Baroni e lo stadio salentino. L’ingresso in campo di Rodriguez obbliga Parodi agli straordinari: lo spagnolo è una spina nel fianco ma, fino a che in campo c’è parità numerica, gli ospiti reggono bene. La prima mazzata arriva quando Di Gennaro deve uscire per il secondo cartellino giallo: Longo a quel punto ridisegna la squadra, getta nella mischia Prestia appena rientrato da un lungo infortunio, passa al 4-4-1 e il fortino sembra reggere. Pochi minuti dopo c’è il fattaccio: il cartellino rosso per Tuia sembra netto, il centrale già ammonito placca Chiarello lanciato a rete. Ma Giacomelli concede solo una punizione dal limite e ciò influisce ancor di più rispetto all’espulsione di Di Gennaro. Invece, alla lunga, con l'uomo in più i padroni di casa impattano a due minuti dalla fine proprio con Rodriguez. Con Russo in campo a sostituire l’infortunato Pisseri, l’Alessandria gioca un po’ col cronometro, il tempo scorre e ci sarebbe già da masticare amaro per il pareggio. Figurarsi poi quando Coda, in pieno recupero, segna il gol del sorpasso. Una sconfitta fa sempre male, quando arriva in maniera così rocambolesca ancora di più ma, paradossalmente, l’Alessandria deve ripartire martedì sera contro l'Ascoli proprio da quello che ha dimostrato di saper fare sul campo di una presunta candidata per la A. (La Stampa ed. Alessandria – Francesco Gastaldi) Prima vittoria in campionato del Lecce contro un’Alessandria punita solo nel recupero LECCE, COLPO DI CODA BARONI RIBALTA LONGO Tuia apre, pari di Corazza e sorpasso di Ba. Ma Rodriguez e il bomber decidono negli otto minuti finali Pablo Rodriguez si conferma uomo della provvidenza, l’anno scorso entrò dalla panchina, evitando due sconfitte con Vicenza ed Empoli. Stavolta è stato mandato in campo al 17 della ripresa col Lecce in svantaggio e al primo tocco, con una giravolta ha indotto al secondo fallo e quindi all'espulsione di Di Gennaro costringendo l'Alessandria a disputare l'ultima mezzora in 10 uomini. Poi, negli ultimi 8 minuti tra il 43' ed il 51' in coppia con Coda ha ribaltato il risultato beffando una coraggiosa Alessandria che si era battuta sino all'ultimo per cancellare lo zero dalla sua classifica. Servito da Coda, lo spagnolo ha fatto partire la staffilata del 2-2 e poi, poco prima che lo svagato e confusionario Giacomelli fischiasse la fine, Coda ha fatto esplodere lo stadio, dopo una combinazione tra Meccariello (testa) e Lucioni, con la rete del vantaggio. PRIMO SUCCESSO. Il Lecce ha così ottenuto il primo successo stagionale ma con tanta fatica, dopo una confusa e nervosa ricerca di un filo conduttore. Lo aveva portato in vantaggio, con un perfetto colpo di testa su corner Tuia, che poco dopo aveva mancato il bis per una questione di centimetri. Ma l'euforia era durata solo 4’, perché Corazza su passaggio sbagliato di Gallo aveva sfruttato una corsa solitaria ottenendo il pareggio. L’assalto all'arma bianca, ma senza ordine e fantasia del Lecce, trovava poi risposta ad inizio di ripresa nel vantaggio degli ospiti, siglato da Ba, con una facile conclusione su un pallone che scavalcava lo statico Lucioni. Anche stavolta il Lecce ha dato l’idea di recitare a soggetto con attacchi bum bum, prevedibili cotro chi fa muro, ma senza esito perché lasciati al caso. L’'Alessandria ha dimostrato di valere più della classifica che la vede all'ultimo posto, ha controllato anche con un certo ordine il centro campo sino a quando non si è chiusa in un bunker. FINALE PAZZO, Comunque il Lecce può tirare un sospiro di sollievo: quei pazzi 8’ finali sono stati la liberazione da un incubo, utili anche per il morale in vista dell'incontro di martedì a Crotone. (Corriere dello Sport – Elio Donno) RODRIGUEZ LA SCINTILLA CHE SALVA BARONI: VINCE IL LECCE MA CHE FATICA! Lecce ed Alessandria si affrontano allo stadio Via Del Mare per la quarta giornata di campionato. I giallorossi scendono in campo con il consueto 4-3-3. In porta c’è Gabriel; in difesa Calabresi, Tuia, Lucioni e Gallo; a centrocampo Majer, Hjulmand e Gargiulo; in avanti Olivieri, Coda e DiMariano. Il Lecce parte bene ed al nono minuto guadagna un calcio d’angolo dopo una conclusione di Di Mariano. I giallorossi al minuto 13 passano in vantaggio con Tuia, abile nel colpire di testa dopo un calcio d’angolo di Majer. L’Alessandria, però, pareggia subito il conto con Corazza, che sfrutta un grossolano errore di Gallo in fase di disimpegno. Gli ospiti sfiorano il vantaggio con un colpo di testa di Celesia, che Gabriel è bravo ad intercettare. Tuia è il più pericoloso dei suoi e sfiora la rete del nuovo vantaggio sempre di testa, sempre sugli sviluppi di calcio d’angolo. Al minuto 41 Olivieri e Majer combinano in maniera splendida, ma l’ex attaccante della Juventus è in fuorigioco al momento del passaggio dello sloveno. Nella ripresa Bjorkengren prende il posto di Majer. Di Mariano al minuto 5 si crea lo spazio per andare al tiro, ma conclude alto dalla distanza. Al minuto 52 il Lecce va vicinissimo al gol con Lucioni che colpisce la traversa dopo un parapiglia in area di rigore. L’Alessandria passa in vantaggio con un colpo di testa di Ba, che beffa incredibilmente Gabriel. Pablo Rodriguez subentra a Olivieri al minuto 62. Lo spagnolo sparge subito il panico e Di Gennaro è costretto alla doppia ammonizione per fermarlo. Al minuto 71 Calabresi ha un’ottima occasioni ma Casarini si immola e devia in calcio d’angolo. Ad un quarto d’ora Paganini e Barreca prendono il posto di Gargiulo e Gallo. A 10 minuti dalla fine Meccariello rileva Tuia. Pablo Rodriguez a tre minuti dalla fine si inventa un gol fantastico, mettendo la palla alle spalle dell’incolpevole Pisseri. All’ultimo secondo di gioco i giallorossi segnano il gol vittoria con Massimo Coda. Il Lecce vince ma c’è tanto da lavorare. (Pianetalecce.it – Andrea Sperti) RODRIGUEZ RIALZA IL LECCE, CODA LO LANCIA VERSO LA VITTORIA: RIMONTAI N EXTREMIS Nel primo tempo Tuia porta in vantaggio il Lecce ma Corazza fa subito centro. Nella ripresa Alessandria in vantaggio con Ba, il pubblico del Via del Mare rumoreggia. Poi entra lo spagnolo e la partita diventa a senso unico Ci vuole un attimo per crollare, ma anche per risorgere. Quando il Lecce sembrava avviarsi alla sconfitta contro l'Alessandria, l'adrenalina iniettata da Pablo Rodriguez ha cambiato l'inerzia della partita. Il pubblico già rumoreggiava, criticando le scelte tattiche di mister Baroni e quando lo spagnolo è entrato in campo, a poco meno di mezz'ora dal 90', i 5mila paganti del Via del Mare lo hanno acclamato dopo averlo incessantemente invocato. Lui ha ripagato come sa, "spaccando in due" una gara che, per quanto stesse giocando con fatica e, spesso senza adeguata velocità di impostazione, il Lecce non meritava comunque di perdere. Primo tempo La squadra di casa, con Calabresi titolare e Gendray in panca parte discretamente bene e al 9’ un tiro di Di Mariano da buona posizione viene deviato in corner sugli sviluppi del quale ancora l’ex del Venezia ha l’opportunità di inquadrare la porta ma l’esecuzione è fuori misura. I giallorossi, privi di Strefezza fermato da un affaticamento muscolare, prendono le misure ai grigi e al terzo corner, quando sul cronometro corre il minuto 12, vanno in vantaggio: calcia Majer, stacco vincente di Tuia. Il Lecce sembra essersi sbloccato, anche mentalmente, ma l’errore di Gallo, autore di una prestazione fragile, soprattutto nel primo tempo, rimette subito gli ospiti in pista: il terzino sinistro svirgola completamente un rinvio e mette in gioco Corazza che entra in area, prende la mira e con un diagonale supera il portiere dei salentini. Il colpo il Lecce lo sente, eccome e l’Alessandria ha l’occasione per ribaltare completamente il risultato: su corner colpo di testa di Orlando, Gabriel respinge sulla linea. Tuia si conferma tra i più ispirati, anche in chiave offensiva: al 26’ tira debolmente verso la porta dopo aver raccolto una respinta di Pisseri spintosi fin quasi al limite dell’area di rigore; al 28’, sulla falsariga del suo primo gol, sfiora il secondo: puntuale anche stavolta lo stacco, leggermente al lato il colpo di testa. Il Lecce nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo non riesce a cavare un ragno del buco, venendo meno anche il tentativo iniziale di creare densità nell'area di rigore avversaria: Coda resta sempre più isolato, anche se si fa apprezzare nel movimento di ricezione del pallone sulla trequarti e di ribaltamento improvviso - una specie di no look pass del basket - sul fronte opposto di gioco. Secondo tempo Nel secondo tempo il Lecce rientra in campo con Bjorkengren per Majer, l'Alessandria con Benedetti per Celesia (ammonito). Buona iniziativa di Di Mariano al 47’ mentre Coda per un soffio non arriva a intercettare uno scriteriato retropassaggio di Milanese. I padroni di casa sfiorano il gol al 53’ quando un colpo di testa di Lucioni, con Pisseri fuori dai pali, viene respinto da un difensore che svetta più in alto di Gargiulo. Nella prima e praticamente unica sortita dei piemontesi nella ripresa arriva però il vantaggio della formazione di Longo: cross di Mustacchio dal lato destro, Lucioni è troppo statico sul taglio sul primo palo di Ba che, di testa, gira sul secondo, superando Gabriel. Longo, tecnico dei piemontesi, richiama Milanese e inserisce Chiarello Sotto di un gol Baroni manda in campo Rodriguez, acclamato dai tifosi: appena entrato, è il 63’, lo spagnolo provoca prima il secondo cartellino giallo per Di Gennaro, che viene espulso, e poi impensierisce Pisseri con un cross basso dopo aver fatto ammattire Parodi in marcatura. Sulla panchina dell'Alessandria percepiscono il pericolo e Longo attinge a forze fresche: è il 67' quanto fanno il loro ingresso Prestia e Lunetta per Beghetto e Orlando con la squadra che si dispone con un 5-3-1. Baroni al 74' richiama in panca Gallo e Gargiulo, dentro Barreca e Paganini con quest'ultimo che va a fare l'esterno di destra nel centrocampo a quattro. Tuia, già ammonito, rischia grosso abbattendo un avversario con una fiancata al limite dell’area, ma l'arbitro Giacomelli non estrae il secondo cartellino: la punizione di capitan Casarini non inquadra la porta. Subito dopo entra in campo Meccariello proprio al posto di Tuia, ammaccato dopo il contrasto (trauma contusivo al ginocchio destro) nell'azione precedente. Il Lecce spinge, mentre l’Alessandria, tutto rintanato nella propria metà campo, perde tempo ogni volta che può. Al minuto 88 i salentini riescono a pareggiare: merito di Rodriguez che dà il via all’azione con un cambio di gioco e poi la finalizza con un colpo da biliardo, un tiro a giro dal limite dell’area. Ripresa per il rotto della cuffia la partita, il Lecce non si accontenta e prova a farla propria. Gli ospiti, del resto, sono oramai in piena riserva, fisica e mentale, ma riescono comunque a tenere fino al minuto 96 quando Di Mariano guadagna un calcio di punizione sul fronte sinistro dell’attacco. Suo il cross al centro dell’area dove la sfera rimbalza sulla coscia sinistra di Lucioni e carambola verso Coda: l'attaccante non esita un attimo e supera Russo, poco prima subentrato all’infortunato Pisseri. Il Lecce centra il terzo risultato utile di fila e soprattutto, la prima vittoria del campionato: "Questo risultato sarà fondamentale per questo gruppo giovane - ha commentato il tecnico dei giallorossi, Marco Baroni -. Io sono convinto che la squadra troverà il gol e anche con facilità. Il punto è che ci sono momenti della gara che bisogna saper leggere meglio: non si può rimettere in corsa un avversario che fa poco o nulla di suo". Martedì sera i giallorossi saranno di scena a Crotone. (Lecce Prima – Gabriele De Giorgi) RISULTATI: Ascoli – Benevento 0-2 Brescia – Crotone 2-2 Cittadella – Pordenone 1-0 Como – Frosinone 0-2 Monza – Ternana 1-1 Parma – Cremonese 1-2 Perugia – Cosenza 1-1 Reggina – Spal 2-1 Vicenza – Pisa 1-3 CLASSIFICA: Pisa p. 12, Brescia 10, Cittadella, Ascoli, Cremonese 9, Frosinone, Reggina 8, Parma, Benevento 7, Monza 6, Perugia, Lecce 5, Spal, Cosenza 4, Crotone 3, Como 2, Ternana 1, Alessandria, LR Vicenza, Pordenone 0. MARCATORI: 5 reti: Corazza (Alessandria), Mulattieri (Crotone), 3 reti: Lucca (Pisa), 2 reti: Dionisi, Saric (Ascoli), Insigne (Benevento), Bajic, Jagiello, Léris, Moreo, Van de Looi (Brescia), Baldini, Okwonkwo (Cittadella); Gori (Cosenza); Buonaiuto, Vido (Cremonese); Coda (Lecce); Man, Mihajla (Parma); Rosi (Perugia); Galabinov (Reggina); Colombo (Spal) Il punto sul campionato Lassù in vetta splende il Pisa. Come sono lontani i tempi delle turbolenze societarie e delle sofferte ripartenze dal basso. Il nuovo corso firmato Knaster e Corrado ha riacceso vecchi entusiasmi. Per ritrovare il Pisa così in alto bisogna tornare all’ottobre del 2007, quando la squadra allora allenata da Giampiero Ventura restò in vetta per due giornate. Adesso al timone c’è Luca D’Angelo, che dimostra quanto sia vincente un progetto tecnico a lungo termine. E’ l’allenatore da più tempo alla guida di una squadra di B e questo primato premia il suo lavoro, che adesso in una settimana avrà le due verifiche più probanti che il campionato può offrire: martedì il Monza in casa, domenica il Parma in trasferta. Un vero test di maturità. Intanto, il Pisa è rimasto solo. Prima il pareggio del Brescia, poi la sconfitta dell’Ascoli, entrambi in casa. Il potere logora, ma la Torre resiste. E dietro si fanno sotto altri per cercare di andare a scalarla. Il Benevento su tutti, che pian piano comincia a scatenare il suo potenziale. E poi il Cittadella, implacabile nel suo stadio. Anche Frosinone e Lecce hanno lanciato segnali di convincente belligeranza, mentre la crescita della Reggina è sempre più interessante. E stasera tocca a Parma e Cremonese, altre due squadre che non sono qui solo per partecipare. Il Pisa vi aspetta. (La Gazzetta dello Sport – Nicola Binda)