Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
26-09-2021 - Giornata: 6 - Perugia - Renato Curi


Perugia AC - Alessandria US 1912 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 14. De Luca M. [Pe] 17. Prestia G.[A]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Prestia Giuseppe [72. Benedetti Simone], Di Gennaro Matteo, Parodi Luca, Mustacchio Mattia, Casarini Federico, Ba Abou-Malal [60. Palazzi Andrea], Lunetta Gabriel Antonio [72. Celesia Christian], Milanese Tommaso [60. Chiarello Riccardo], Corazza Simone, Palombi Simone [87. Kolaj Aristidi] A disp.:Arrighini Andrea, (P) Crisanto Lorenzo, Ghiozzi Mauro, Marconi Michele, Orlando Francesco Pio, Pierozzi Edoardo, (P) Russo Alessandro All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
PERUGIA AC: Chichizola, Rosi, Curado, Sgarbi, Falzerano, Ghion [65. Segre], Vanbaleghem [65. Burrai], Lisi, Kouan [46. Gyabuaa], Carretta [71. Matos], De Luca. A disp.: Fulignati, Righetti, Angella. Murano, Murgia, Santoro, Ferrarini, Baldi. All.: Alvini Massimiliano.

Arbitro: Marini Valerio (Roma1) [Fiore, Macaddino; IV: Ricci; VAR: Paterna; AVAR: Baccini]
Note
Espulso: Gazzoli [P – All. portieri] a fine gara Ammoniti: 7. Chichizola [P], 28. Kouan [P], 51. Prestia [A], 76. Curado [P], 82. Burrai [P], 83. Palombi [A], 94. Pisseri [A] Angoli: 7-4. Recuperi: 1.+ 4. Spettatori: 3.179 paganti. Statistiche: Possesso palla 62%-38% Tiri totali 11-12, in porta 4-3; Falli: 18-19; Passaggi totali: 445-287; Precisione Passaggi: 79,8%-69,3% Giornata variabile e afosa, temperatura 15°, terreno in discrete condizioni Inizio domenica ore 14,00

Commento
FINALMENTE È STATO ROTTO IL GHIACCIO Finalmente è stato rotto il ghiaccio e l’Orso Grigio ha cancellato quell’imbarazzante “0” dalla casella dei punti in classifica. In realtà la situazione è cambiata poco o nulla se non nel morale. Anche stavolta, però, l’Alessandria ha da recriminare qualcosa, ancora per una svista arbitrale. Quando al 7’ Chichizola, il portiere perugino, è franato contro Corazza nell’estremo tentativo di fermare l’attaccante lanciato, il cartellino uscito dal taschino doveva essere rosso e non giallo. Si trattava di chiara, anzi chiarissima occasione da gol perché niente e nessuno avrebbe potuto impedire al capocannoniere di insaccare il pallone nella rete sguarnita. L’espulsione del guardiano di casa avrebbe ovviamente cambiato il corso della partita e certamente a favore dei Grigi. Non è stato smentito neanche stavolta il leit-motiv della stagione: ogni errore commesso costa un gol. E Di Gennaro ha ripetuto pari pari quello che aveva permesso all’Ascoli di segnare il terzo punto facendo sì che De Luca entrasse nel tabellino dei marcatori. L’Alessandria di oggi è apparsa comunque più solida in difesa ed ha concesso relativamente poco agli avversari, segno evidente che il rientro di Prestia e Di Gennaro sta consolidando il reparto arretrato. Manca forse la lucidità in avanti: i pochi tiri effettuati sono stati quasi sempre innocui e molte occasioni vengono mancate per un nonnulla tipo quella di Chiarello e Kolaj in chiusura di partita. Proprio Kolaj, insieme a Palazzi esordienti di giornata, hanno dato una sensazione, per ciò che vale in virtù dei pochi minuti giocati, abbastanza positiva. Con il rientro degli infortunati e l’entrata a ritmo partita dei nuovi, le cose potranno ulteriormente migliorare. Un motivo in più per cominciare a sperare; e sabato arriva al Mocca il primo esame: quel Cosenza avversaria diretta finora vera sorpresa di Serie B. (Museo Grigio - Sergio Giovanelli) IL PERUGIA NON MORDE PER L’ALESSANDRIA C’È IL PRIMO PUNTO Dopo cinque sconfitte, l’Alessandria conquista il primo punto in campionato, fermando un Perugia che non è mai riuscito ad elevare il ritmo del proprio gioco. Eppure, si era messa bene per gli umbri, trovando il vantaggio al primo affondo: approfittando di un’ingenuità di Di Gennaro, che su un lancio di Falzerano aveva appoggiato corto all’indietro, permettendo così a De Luca di inserirsi e segnare il primo gol con la maglia biancorossa. Non si è però scomposta l’Alessandria, trovando il pareggio con Prestia (che Longo aveva preferito dall’inizio a Benedetti) di tuffo, sfilando davanti alla porta alla marcatura di Rosi. Dalla panchina Alvini (dopo l’ampio turnover iniziale con cinque cambi rispetto al 3-0 a Cremona), ha provato a cambiare il match attraverso le sostituzioni per cercare quella vittoria che al Perugia manca al Curi da oltre cinque mesi (l’ultima vittoria lo scorso 25 aprile per 2-0 sul Matelica), ma la squadra, dopo la sfida di mercoledì è apparsa stanca ed incapace di incidere. A trarne giovamento è stata quindi un’Alessandria che ha pure cercato il colpo grosso, prima con Chiarello fermato in uscita da Chichizola e poi con Kolaj, anche se la palla buona è capitata dall’altra parte con Rosi, al quale si è opposto Pisseri. (La Gazzetta dello Sport – Antonello Menconi) L’ALESSANDRIA È VIVA E CANCELLA LO ZERO Il solito errore difensivo mette in salita anche la gara di Perugia, rimedia subito di testa capitan Prestia Poi c’è equilibrio, nel finale l’occasione del colpaccio capita a Kolaj ma è Pisseri a evitare la beffa al 93’ Su un campo difficile e contro una squadra in salute come il Perugia, i grigi finalmente ottengono il primo punto, muovono la classifica ma soprattutto portano a casa un pareggio che fa molto bene al morale di tutto lo spogliatoio. Di fatto combina tutto la difesa dell’Alessandria: regala un gol all’ex De Luca (errato tocco di Di Gennaro), poi rimedia con Prestia, che ristabilisce la parità di testa da calcio d’angolo. Longo deve rinunciare a Beghetto (vittima di un attacco influenzale), la scelta obbligata è Lunetta mentre al centro dell’attacco Corazza vince il ballottaggio con Marconi. Il tema tattico della partita è chiaro fin dall’inizio: i padroni di casa comandano il gioco, i grigi li aspettano e provano a pungere con un attacco leggero ma molto abile nel palleggio. Il gol del vantaggio degli umbri potrebbe essere una mazzata, non è così: la squadra di Longo si sta plasmando pian piano a immagine e somiglianza del proprio allenatore, non si perde d’animo e trova il pari dopo tre minuti. Il Perugia attacca forte sulle corsie laterali: Lisi costringe Mustacchio a retrocedere di una trentina di metri il raggio d’azione, mancheranno le accelerazioni dell’ex Crotone che però gioca una partita molto intelligente dal punto di vista tattico e nel finale sarà uno di quelli in grado di suonare la carica. Piace l’atteggiamento degli ospiti, bravi a limitare le qualità di palleggio dei padroni di casa: specie nei primi 45’ Ba riesce quasi sempre a soffocare Kouan, andandolo ad attaccare alto, mentre Casarini e Vanbalghem si annullano a vicenda. Longo prepara la partita senza costruzione dal basso, gli attaccanti giocano quasi al limite della linea del fuorigioco. Due le occasioni gol create in questo modo nei primi 45’: gli esterni prendono palla a ridosso della linea di metà campo, scavalcano il centrocampo lanciando in profondità le punte: prima Corazza («abbattuto» da Chichizola) e poi Milanese creano problemi alla retroguardia umbra. Alla ripresa del gioco il Perugia mette in campo Gyabuaa, che va spesso a sovrapporsi a sinistra a Lisi: l’Alessandria soffre per un quarto d’ora, poi dalla panchina arrivano le contromosse. Dentro Palazzi e Chiarello e la squadra prende coraggio. Il primo si piazza a francobollare il fantasista avversario mentre l’ex Giana si fa subito vedere con un paio di incursioni che tengono in apprensione la difesa di casa. Il Perugia cala di intensità mentre l’Alessandria può respirare, recuperare palloni e sfruttare il lavoro degli attaccanti che si sacrificano in maniera encomiabile per far salire i compagni anche guadagnando punizioni intelligenti così da spezzare il forcing degli uomini di Alvini. I centrocampisti di Longo fanno un lavoro oscuro ma prezioso, costringendo il Perugia ad allungarsi e a fare molta più fatica per spostare in avanti il baricentro delle azioni. Con gli strappi di Mustacchio e le incursioni tra le linee di Chiarello i grigi ci provano fino alla fine: quando le emozioni sembrano essere ai titoli di coda, un gran recupero di Curado toglie a Kolaj la palla del possibile vantaggio, poi Pisseri con un gran volo all’incrocio che dice di no al fendente di Rosi. Sono gli ultimi squilli di una partita che regala il primo meritato punto all’Alessandria. (La Stampa, ed. Piemonte – Francesco Gastaldi) De Luca illude il Perugia che viene ripreso ALESSANDRIA CON PRESTIA SI FESTEGGIA IL PRIMO PUNTO Premiata la concretezza voluta da longo. Decisive anche le grandi parate di Pisseri Se è vero che il fine giustifica i mezzi ed occorreva guastare prima di costruire, la tattica di Longo per rompere il sortilegio delle sconfitte dell’Alessandria si è rivelata azzeccata. Dopo cinque sconfitte consecutive nelle prime 5 uscite, il primo punto in campionato dei grigi è stato il frutto del puntare sul concreto, lanci lunghi per innescare gli attaccanti, pochissimo palleggio a centrocampo e chiusure difensive anche esteticamente brutte ma efficaci. Eppure era iniziata in salita anche al Curi per via di un retro passaggio lento di Di Gennaro per Pisseri, preso in controtendenza, con De luca che infilava la porta sguarnita con un tiro da posizione non facile. Era il 14’, ma la reazione è stata subito tempestiva e Prestia tre minuti più tardi si arrampicava nel groviglio di uomini davanti a Chichizola dopo un calcio d'angolo da destra, sotto la curva dei tifosi perugini e pareggiava il conto di testa. Marini convalidava e magari metteva la coscienza a posto perché in avvio aveva punito con il giallo un'uscita avventurosa e scomposta di Chichizola per fermare Corazza, ottimamente lanciato dalle retrovie. I grigi chiedevano l'espulsione, l'arbitro sosteneva che non si trattava di evidente occasione da gol. Il ritmo del gioco era lento, il Perugia lontano parente di quello che aveva furoreggiato a Cremona: i tifosi erano convinti che questa era la volta buona per espugnare il Curi, ed invece niente da fare, forse la rivoluzione di Alvini, con debutto di Ghion ed altre scelte motivate alla fine con problemi fisici dei vincitori dello Zini, è stata radicale. E fatale. Sul fronte opposto Mustacchio, volitivo e coraggioso azionava Palombi (26’) che scaricava su Chichizola. Qualche fiammata di Carretta a corrente alternata, più robusto il lavoro di De Luca, ma nella ripresa la pattuglia di Longo stringeva le maglie, aggrediva in ogni zona del campo, una tenacia che in altre occasioni veniva penalizzata dal risultato. A metà ripresa si è avuta perfino l'impressione che ai piemontesi potesse riuscire il colpaccio. Un'occasione per parte, con Pisseri in evidenza e Kolaj che si divorava il 2-1. «Abbiamo costretto il Perugia a cambiare gioco e ci siamo riusciti - commenta Longo -. Ho creduto di vincere perché ho visto la squadra centuplicare le forze, un punto che dà morale, che rafforza uno spirito di squadra che non è stato intaccato dalla brutta classifica, Io espulso dall'arbitro? Lo escludo, ho solo fatto da paciere». (Tuttosport – Mario Mariano) Due gol in rapida successione nel 1° tempo fissano il pari al “Curi” DE LUCA-PRESTIA IN 3’ IL PERUGIA NON SCATTA Alvini deve ancora rinviare la 1a vittoria in casa. Longo si accontenta del primo punto. Arriva il primo punto per l’Alessandria, non la prima vittoria interna per il Perugia, che compie un passo in avanti sia pure con 2 soli punti in 3 gare interne. Partita nervosa, tesa per la posta in palio importante. Non basta alla squadra di Alvini aver tenuto più a lungo il pallino del gioco. I piemontesi resistono con le unghie e con i denti. Il concitato recupero fotografa l’andamento del match: Kolaj con un tiro, deviato, cerca di fare lo sgambetto agliumbrie Rosi, subito dopo, prova a fare altrettanto con Pisseri, che salva. Si parte con Angella, Burrai, Segre in panchina affaticati dopo Cremona; dentro Curado (con Rosi a destra e Sgarbi a sinistra), Vanbaleghem e Ghion in mediana. Davanti la coppia De Luca-Carretta e Kouan a sostegno. Longo cambia Benedetti con Di Gennaro, Mustacchio ex di turno. LA GARA. Il Perugia lascia sfogare per una decina di minuti gli ospiti, poi passa grazie a uno scellerato passaggio all’indietro di Di Gregorio (così nel testo, N.d.S.] che serve, involontariamente, de Luca, che controlla, si allarga, supera il portiere in uscita e, da posizione angolata, gonfia la rete. Esordio in casa con gol per il centravanti. L'Alessandria pareggia subito sugli sviluppi di un calcio dalla destra: Lunetta serve cross in mezzo e Prestia incorna, in tuffo all'altezza del secondo palo, battendo Chichizola. La gara si incammina su un terreno di equilibrio, con frequenti cambi di fronte. Al 38' fiammata perugina: Lisi per Carretta la cui conclusione, secca, finisce sull’esterno della rete alla destra di Pisseri. Vanta un discreto possesso palla la squadra di Alvini (60a 40), ma non morde. Alla ripresa entra Gyabuaa (un 2001) per Kouan, stanco e ammonito. Dopo 7’ Carretta triva un’altra sventola, Pisseri c’è. Poi blocca un tiro del gallipolino, con De Luca che era pronto a sfruttare la respinta. Bravo, sul fronte opposto Chichizola su una iniziativa insidiosa di Chiarello. Segre, attimi dopo, sfiora il palo. Alvini dopo Matos manda in campo anche Murano per trovare il gol. Ma invano. (Corriere dello Sport – Clero Bertoldi) Apre De Luca (14’) ma l’illusione dura appena 3 minuti. Angella rifiata in panchina, Ghion e Vanbaleghem in mediana: squadra lenta e macchinosa GRIFO, MANCA IL SALTO DI QUALITÀ Rinviato ancora una volta l’appuntamento con il successo al Curi. Primo punto per l’Alessandria Un film già visto. Il Perugia manca il salto di qualità al Curi dove continua a tardare il successo in campionato. Reduce dalla splendida vittoria sulla Cremonese, il Grifo si fa riprendere da Prestia dopo l’illusorio vantaggio di De Luca e non va oltre un pareggio (1-1) contro l’Alessandria che fin qui aveva sempre perso. Come già accaduto una settimana fa contro il Cosenza, i biancorossi danno la sensazione di faticare quando di fronte si trovano un avversario che si compatta con costrutto come i grigi, bravi poi anche a ripartire quando possono. Le scelte (obbligate dirà il tecnico in conferenza stampa) che inducono Alvini a cambiare sei undicesimi rispetto alla sfida dello Zini, non pagano i dividendi sperati. Lento, macchinoso, meno arrembante del solito e tendente a fare qualche errore di troppo in impostazione dal punto di vista tecnico, il Perugia incassa l’ennesima rimonta al Curi, dove era andato avanti sia con il Cosenza che con l’Ascoli. Un aspetto su cui c’è da lavorare. LE SCELTE In mezzo Alvini rinuncia inizialmente a Burrai e a Segre. Dentro l’esordiente Ghion affiancato da Vanbaleghem. In difesa, c’è Sgarbi, insieme al rientrante Rosi, e Curado che agisce sul centro sinistra dove sono out Dell’Orco e Zanandrea. Angella, acciaccato, rifiata. Sugli esterni, a destra si rivede Falzerano dal primo minuto. Sulla corsia opposta c’è Lisi. De Luca e Carretta - quest’ultimo in panchina allo Zini – sono supportati da Kouan. Dal canto suo, Longo si affida al duo Corazza-Palombi. Tra i grigi c’è anche l’ex grifone Mattia Mustacchio. LA CRONACA Dopo una fase iniziale interlocutoria, il Perugia rischia grosso quando Corazza va in profondità. Chichizola fiuta il pericolo e lo stende. Giallo giusto da regolamento. Ti aspetti un Grifo in grado di far valere il proprio momento positivo contro un avversario reduce da 5 ko su 5, ed invece la formazione di Alvini fa pochino, con la conseguenza di creare il minimo sindacale. Neanche il vantaggio che si concretizza al 14’ con De Luca - bravo a sfruttare un errore di Di Gennaro, a saltare Pisseri e ad imbucare da precisione defilata, cambia l’inerzia della gara. Dopo 3’, Prestia sorprende Rosi e pareggia di testa. I padroni di casa non vanno. E non solo per merito dell’Alessandria che al 27’ con Palombi si rivede dalle parti di Chichizola. Il duo centrale Ghion-Vanbaleghem si limita al compitino. Gli esterni si vedono poco. Soprattutto Lisi. Kouan è in versione “Chi l’ha visto”. De Luca ed in parte Carretta - che nel finale ci prova un paio di volte senza fortuna - fanno tanto movimento senza trovare gli spazi giusti. Dopo l’intervallo serve un cambio di passo. Prova a darlo Gyabuaa che sostituisce Kouan. Il trequartista di proprietà dell’Atalanta, dopo tre minuti pennella per De Luca che di testa manda a lato. Poco dopo, Carretta impegna Pisseri. Il Perugia ora è un po’ più insistente pur se la lucidità non è delle migliori. Ecco allora che al 20’, Alvini si affida a Burrai e Segre (che neanche il tempo di prendere le misure sfiora il palo) per Ghion e Burrai ma la musica non cambia. Cinque minuti dopo, Chichizola è bravo su Chiarello. Il Curi spinge. Il Perugia ci prova senza pungere troppo. Nel finale entra Murano per Lisi ed è 3-4-3 con Gyabuaa e Falzerano esterni, ma il protagonista del tramonto della partita è Rosi che prima mura Kolaj, e poi sfiora il 2-1 nel recupero con un bolide dalla distanza. Sul corner, l’incornata di De Luca è fuori misura. Alla terza partita in una settimana, il Grifo si ferma - almeno parzialmente - sul più bello. Domenica a Benevento contro le streghe di Caserta, i grifoni sono attesi ad un esame dal massimo coefficiente di difficoltà. (Corriere dell’Umbria – Carlo Forciniti) GRIFO, CIELO GRIGIO ANCORA UN PARI Niente vittoria davanti alla Nord, con l’Alessandria solo 2 minuti d’illusione Tutto a cavallo del quarto d’ora, alla rete di De Luca replica a caldo Prestia. Il Paradiso può attendere. Perché al Curi, dopo lo strepitoso blitz di Cremona, contro l'Alessandria il Perugia ha mancato per la terza volta l'appuntamento con la vittoria al ‘Curi’. Nella terza partita in otto giorni Alvini ha ritenuto di amministrare le forze cambiando ben sei elementi rispetto al Perugia dello “Zini”, con il debutto assoluto di Ghion per Burrai, il ritorno di Falzerano, Sgarbi, Rosi, Carretta e Vanbaleghem dal 1’. Diciamolo subito: il fattore stanchezza ha avuto un peso ma il Perugia avrebbe comunque dovuto vincere. Invece ha ripetuto in toto le prestazioni casalinghe precedenti (errori inclusi), pur se al cospetto di un avversario agguerrito alla ricerca del primo punticino. Il torto del Perugia è di avere avuto gli episodi favorevoli e di non averli saputi sfruttare e gestire come doveva. Il primo al 6’: Corazza è partito in sospetto fuorigioco sulla destra, Chichizola lo ha travolto in uscita e Marini lo ha graziato con il giallo. Nuovo momento-si al 13’: Di Gennaro ha toccato corto verso Pisseri, si è inserito De Luca che ha eluso il portiere e poi ha infilato il pallone sotto la traversa con una prodezza da posizione decentrata, 1-0 e applausi. Un vantaggio che andava gestito meglio, perché nemmeno 2' dopo l'Alessandria ha pareggiato sfruttando un errore di posizionamento: sulla battuta del corner di Lunetta, Rosi si è fatto prendere il tempo e non ha tenuto Prestia, che di testa ha fatto secco Chichi materializzando i fantasmi delle rimonte di Ascoli e Cosenza al “Curi”. Il gol ha ovviamente centuplicato le forze dei Grigi, ci sta, Ma nell'ora e un quarto successiva il Perugia non è più riuscito a portare un altro episodio dalla sua parte. Come contro il Cosenza, la squadra di Alvini ha manovrato a ritmi compassati e con poca qualità. Con il passare dei minuti ad emergere è stata la stanchezza di elementi determinanti (Kouan e Lisi su tutti), anche se prima della fine del tempo sono arrivate un paio di conclusioni di Carretta (37’ sinistro sull'esterno della rete: 45’: colpo di testa parato a terra da Pisseri), mentre gli ospiti hanno avuto sempre buon gioco nello spezzare le trame biancorosse. La ripresa è andata avanti allo stesso modo. Alvini ha sostituito Kouan con Gyabuaa (bella l'imbucata per il colpo di testa a lato di De Luca al 2’) ma la sostanza è rimasta invariata. E dopo un nuovo tentativo di Carretta (sinistro volante respinto da Pisseri al 7’) ha ribaltato il centrocampo con un doppio cambio che dice tutto: Segre e Burrai per Vanbaleghem e Ghion. Con il duo titolare il Perugia ha premuto: dopo una provvidenziale uscita di Chichi su Chiarello, Carretta (20’) ci ha provato in debole girata; Segre (26) con un rasoterra a sfiorare il palo; Falzerano (36’) con un sinistro cui si è opposto Pisseri. Rosi, infine, ha sfiorato il riscatto prima immolandosi su Kolaj (45’, e poi, sul ribaltamento, cercando il terzo gol personale con una bordata terra-aria che Pisseri ha spizzato in volo con la punta delle dita condannando il Grifo a masticare amaro. (Il Messaggero, ed. Umbria - Antonello Ferroni) RISULTATI: Ascoli – Brescia 2-3 Cittadella – Lecce 1-2 Como – Benevento 1-1 Cosenza – Crotone 1-0 Monza – Pordenone 3-1 Parma – Pisa 1-1 Reggina – Frosinone 0-0 Ternana – Spal 1-0 Vicenza – Cremonese 0-1 CLASSIFICA: Pisa p. 16, Brescia 14, Cremonese, Ascoli 12, Benevento, Lecce 11, Frosinone, Reggina, Cosenza 10, Perugia, Monza, Cittadella 9, Parma 8, Spal, Ternana 7, Como, Crotone 3, Alessandria, Pordenone 1, LR Vicenza 0. MARCATORI: 5 RETI Corazza (Alessandria), Mulattieri (Crotone), Lucca (Pisa); 4 RETI Dionisi (Ascoli), Lapadula (Benevento), Okwonkwo (Cittadella). Il punto sul campionato Joe Tacopina, arrivato a Ferrara da poche settimane con tutti gli onori del caso, è stato chiaro:«Non sono venuto qui per fare la B». Ma la realtà della B ormai dovrebbe conoscerla bene l’avvocato newyorchese. E’ un campionato dove si combatte come nella giungla, le trappole e le insidie sono all’ordine del giorno. E così la Spal si deve arrendere a Terni e forse Tacopina si deve arrendere all’evidenza: non bastano le proprie certezze per portare a casa i risultati ma serve qualcosa in più. Quel qualcosa che non è (ancora?) nell ecorde della Spal e invece lo è per il Pisa. L’unica squadra – forse assieme al Brescia - che ci sembra risolta e con un’identità definita. La coppia Lucca-Nicolas mette al sicuro la capolista dall’imboscata di Parma (appunto…) e chiude una settimana importante per i toscani. Sette punti in tre partite è bottino considerevole. Se erano crash test, sono stati superati alla grande. E la truppa di D’Angelo è la prima iscritta alla voce “Serie A” a pieno titolo. La settimana calda è stata capitalizzata ottimamente anche dal Lecce (9 punti su 9) e Baroni sembra aver trovato l’assetto giusto. E dalla Ternana che in pochi giorni ha cominciato a carburare: Lucarelli ha portato il motore a regime e ha dato una bella accelerata. Anche il Parma che rialza la testa e la Cremonese che fa un bel balzo in avanti togliendosi di dosso le scorie del k.o. col Perugia si prendono la vetrina. Mentre per il Vicenza è notte fonda. Tocca a Brocchi trovare spiragli di luce. (La Gazzetta dello Sport – Davide Tondi)