Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
20-11-2021 - Giornata: 13 - Ferrara - Paolo Mazza


S.P.A.L. - Alessandria US 1912 2 - 3 (2 - 3)
RETI: 21. Mancosu M. [S.] , 28. Dickmann L. [S.] 22. Chiarello R.[A], 35. Corazza S.[A], 38. Arrighini A.[A]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Prestia Giuseppe, Di Gennaro Matteo, Parodi Luca, Mustacchio Mattia, Casarini Federico, Milanese Tommaso, Lunetta Gabriel Antonio [65. Pierozzi Edoardo], Chiarello Riccardo, Corazza Simone [89. Kolaj Aristidi], Arrighini Andrea [77. Palombi Simone] A disp.:Beghetto Andrea, Benedetti Simone, Celesia Christian, (P) Crisanto Lorenzo, Ghiozzi Mauro, Orlando Francesco Pio, Pellegrini Lorenzo, (P) Russo Alessandro, Speranza Mattia All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
SPAL: Seculin, Dickmann [76. Peda], Vicari, Capradossi, Tripaldelli [70. Celia], Esposito [69. Rossi], Viviani, Mora [57. Crociata], Mancosu, Melchiorri, Colombo [76. Seck]. A disp.: Thiam, Zuculini, Ellertsson, Coccolo, Da Riva, Heidenreich, D'Orazio. All.: Clotet Ruiz Josep.

Arbitro: Marcenaro Matteo (Genova) [Macaddino, Trinchieri; IV: Ancora; VAR: Maresca: AVAR: Rocca]
Note
Espulso 88. Viviani [S – comportamento irriguardoso verso l’arbitro] Ammoniti: 60. Lunetta [A], 64. Di Gennaro [A], 67. Crociata [S], 72. Colombo [S] Angoli: 6-7. Recuperi: 0.+ 4. Spettatori: 4.546 paganti Statistiche: Possesso palla 66%-34% Tiri totali 12-11, in porta 2-8; Falli: 14-15; Passaggi totali: 538-265; Precisione Passaggi: 82,5%-69,8% Giornata fredda, cielo nuvoloso, terreno in buone condizioni Inizio sabato ore 14,00

Commento
I GRIGI HANNO FINALMENTE ROTTO IL GHIACCIO IN TRASFERTA I Grigi hanno finalmente rotto il ghiaccio in trasferta vincendo la prima partita dopo il ritorno tra i cadetti. E lo hanno fatto con una partita tatticamente perfetta, riuscendo addirittura e recuperare per due volte lo svantaggio e, una volta messo il naso avanti, controllando e portando a casa un successo che ha valore doppio essendo stato conseguito contro una formazione destinata a giocarsi la salvezza fino alla fine. Grigi perfetti tatticamente, applicando alla lettera sul campo le indicazioni di Longo che, dal canto suo, ha impostato la partita nel migliore dei modi tanto che i ferraresi pur tirando tanto in porta sono riusciti a rendersi pericolosi solo in occasione delle reti (la prima, seppur splendida come esecuzione, ha dato l’idea di essere casuale) e del doppio palo Celia-Capradossi. Merito di una ritrovata condizione e di una buona concentrazione durante la fase difensiva che ha evitato di commettere quegli errori che sono costati carissimo durante la fase iniziale del campionato. E non è mancato quel pizzico di fortuna che, sotto forma di montante sinistro della porta di Pisseri, ha negato il gol dell’ex a Celia e ha respinto pure la ribattuta dell’accorrente Capradossi. Quando la Spal è rimasta in dieci (Viviani deve aver usato linguaggio da camallo verso l’arbitro, dimenticando che Marcenaro è di Genova …) la gara è virtualmente finita. Due note statistiche: seconda vittoria consecutiva dei Grigi a Ferrara; l’ultima volta era il 10 novembre 1974 e segnò Dalle Vedove (tra l’altro un ex), Prima vittoria esterna dopo il 2-1 di Taranto (24 novembre 1974, siamo sempre lì). Da allora 20 partite giocate e solo 7 pareggi raccolti. (Museo Grigio - Sergio Giovanelli) Un successo in B a Ferrara come 47 anni fa GRIGI, UNA PARTITA DA STANDING OVATION Corti, aggressivi, mai timorosi e pronti ad approfittare dei limiti di una Spal che si specchia troppo in se stessa Mustacchio suona la carica, lode pure per Casarini e Milanese: tutta la squadra tiene il campo con personalità Grigi belli, bravi e corsari per la prima volta in B: è il campo della Spal a portare fortuna a un’Alessandria più forte delle tante assenze, che gioca con carattere ribaltando una partita inizialmente indirizzarsi sul binario dei padroni di casa, due volte in vantaggio. Ma i ferraresi non fanno i conti con la voglia della squadra di Longo di togliersi di dosso sfortuna e tanti ko: conquistato finalmente il bottino pieno dopo averlo sfiorato a Lecce e a Benevento. Sorpresa in avvio di gara: dopo due mesi dall’ultima da titolare (match casalingo contro l’Ascoli) si rivede Arrighini nell’undici iniziale, la scelta pagherà. Comincia bene l’Alessandria con Mustacchio e Arrighini in evidenza e una Spal che deve arrancare, lo testimoniano i tre corner a favore nei primi 6’. Subito un bel duello a destra tra Mustacchio e Capradossi quando i grigi spingono, mentre l’ex Crotone deve contenere Tripaldelli nel momento in cui il pallino del gioco è in mano ai padroni di casa. I grigi sono svelti di testa e di gambe: quando recuperano palla partono subito in velocità, verticalizzando il gioco, i locali cercano di più il fraseggio ma trovano chiuse tutte le linee di passaggio. Lunetta è ispirato a sinistra, anche in fase di non possesso, mentre dalla parte opposta Mustacchio con il suo accelerare e sterzare obbliga anche l’ex Mora a retrocedere di parecchi metri il raggio d’azione. Arrighini e Corazza, poi, non danno punti di riferimento, stessa cosa fa Milanese che svaria parecchio. Partita ottimamente impostata ma, appena lo si pensa, segna la Spal: è Mancosu a inventare un gol capolavoro. I grigi però non ci stanno e, con un’azione fotocopia a quella che aveva fruttato la rete col Frosinone, pareggiano dopo un solo giro di orologio: Di Gennaro e Chiarello i protagonisti della giocata. Mentre Parodi e Mancosu sono piuttosto elettrici, gli spallini cominciano a macinare gioco sulle fasce e vanno in vantaggio con Dickmann. Allora, sale in cattedra Mustacchio, propiziando prima il pareggio di Corazza e poi il momentaneo sorpasso siglato da Arrighini. Al riposo Alessandria meritatamente in vantaggio. Gli avversari a inizio ripresa alzano molto il baricentro nonostante la costruzione cominci sempre dal basso. I grigi nel primo quarto d’ora faticano a uscire dalla metà campo, ma non compiono l’errore costato caro contro il Frosinone e non si abbassano mai in maniera eccessiva. Anzi, pungono in contropiede obbligando la Spal a un ritmo blando e a stare in campana. Con due cambi a metà frazione gli emiliani assumono un atteggiamento ancora più offensivo, anche perché la difesa ospite non concede occasioni gol. Da un batti e ribatti in area nasce il doppio palo per i padroni di casa ma è l’unica volta in cui Pisseri corre dei reali pericoli. Alla resa dei conti, quella è l’unica levata di scudi degli uomini di Clotet, dall’altra parte l’Alessandria incassa quel pizzico di fortuna che era mancata e che finisce per aiutare gli audaci. Il rosso a Viviani per proteste nel finale rende in discesa il recupero: tre punti d’oro e tanta fiducia in più. (La Stampa, ed. Alessandria – Francesco Gastaldi) La gara più emozionante PRIMA VOLTA ALESSANDRIA C’È ROSSI MA LA SPAL È GIÙ Longo non aveva mai vinto fuori casa, Clotet sbatte sui pali Prima vittoria in trasferta per l’Alessandria, che ha dimezzato il distacco dalla Spal, costretta alla seconda resa interna consecutiva. Longo ha azzeccato le mosse, in particolare gli inserimenti sugli esterni di Mustacchio e Lunetta. Decisivo l’atteggiamento dei giocatori dell’Alessandria (malgrado 7 assenze) che hanno pressato a tuttocampo. Grandi difficoltà nella costruzione della manovra per gli uomini di Clotet. Solo Viviani e, in alcune occasioni, Mancosu, hanno cercato di sostenere la coppia d’attacco Melchiorri-Colombo, a lungo priva di rifornimenti. La partenza Sin dall’avvio era stato l’Alessandria a prendere il sopravvento, ma è andata in vantaggio la Spal. Mancosu, con una finta, ha fatto sedere due avversari e con un violento sinistro ha battuto Pisseri. E’ però arrivato l’immediato pareggio: lancio dalla retrovie di Prestia, con Chiarello che, tenuto in gioco da Tripaldelli, ha avuto campo aperto verso Seculin. Al termine di un’azione personale Dickmann, il migliore dei suoi, ha riportato la Spal avanti. Nei successivi 10’, al culmine di un primo tempo decisamente emozionante, si è decisa la partita. Protagonista Mustacchio, sul quale mai hanno trovato le necessarie contromisure Tripaldelli e l’ex Mora. Prima ha costretto a una respinta affannosa Seculin, con Corazza pronto a scaraventare il pallone in rete, poi ha pescato a centro area Arrighini, che ha anticipato i difensori e ha firmato il suo primo gol stagionale. Ripresa bloccata Dopo 45’ così, è seguito un secondo tempo bloccato, nonostante i cinque cambi disposti da Clotet, che ha dato spazio anche a Pepito Rossi. Per l’ex azzurro, tornato a giocare in Italia e per la prima volta in Serie B in carriera, il campo mancava da 1.280 giorni e ha avuto una ventina di minuti per tentare un paio di incursioni, in spazi troppi intasati per risultare efficace. La Spal, nel suo disperato assalto finale, non è stata fortunata. Ha centrato, nella stessa azione, due volte il palo, con un diagonale dell’ex Celia, da poco subentrato a Tripaldelli, imitato dal tentativo di tap-in, da Capradossi e ha recriminato per la decisione di Marcenaro di sorvolare su una spinta di Mustacchio, in piena area, su Melchiorri al 43’. L’interpretazione arbitrale ha portato alle reiterate proteste di Viviani, che ne hanno comportato l’espulsione. «Finalmente abbiamo raccolto quanto messo in mostra sul piano del gioco» ha commentato Moreno Longo. E Pep Clotet: «Anche se abbiamo fatto un passo indietro, ritengo la sconfitta immeritata. Siamo stati puniti da episodi sfavorevoli». (La Gazzetta dello Sport – Alessandro Sovrani) I Grigi sbancano Ferrara con una vittoria rocambolesca: ai padroni di casa non basta l’ingresso di Pepito Rossi BRAVA ALESSANDRIA! COSÌ TI SALVI Spal battuta 3-2, a segno tutto i ltridente: Chiarello, Corazza e Arrighini. Nei biancazzurri Clotet ora è nei guai Voleva sorprendere, Moreno Longo. Voleva che i suoi giocatori sorprendessero la Spal, e i Grigi lo hanno fatto. Un capolavoro tattico, tecnico, di gioco e di personalità: lo ha fatto l'allenatore, i giocatori sono stati perfetti nell'intensità, nel carattere, nella lucidità e, nella ripresa, nella gestione del vantaggio. L'Alessandra ha dato lezione a una Spal al completo, anche con ‘Pepito' Rossi all'inizio di una nuova storia nel calcio italiano. Gli ospiti con 5 assenze (sette , contando anche i lungodegenti Bellodi e Sini), ma con la voglia di cambiare passo. Lo hanno fatto pressando alta la squadra di Clotet, a cui non hanno permesso di costruire. E hanno saputo soffrire. Spettacolo per 45’, intelligente gestione della ripresa, in cui l'unico brivido è stato il doppio palo al 29’, Celia e poi Seck. Indispensabile il lavoro di ‘tessitore’ di Casarini, che non avrebbe dovuto giocare per un problema fisico. Un successo per accorciare sui ferraresi e staccare il Crotone. Per la Spal Mancosu firma il vantaggio mandando la palla nell'angolino alto più lontano, e Dickmann, al rientro, per il momentaneo 2-1. Ma anche, e soprattutto, per i Grigi: un Mustacchio che gioca alla sua maniera, salta l'uomo e costruisce la terza rete. E Arrighini, che in B non segnava da tre anni e che legittima la promozione a titolare, con una rete preziosa, anche per la dedica, alla sorella che sta combattendo la battaglia contro la malattia. Chiarello è un valore aggiunto, Corazza un opportunista dell'area piccola, l'Alessandria una squadra che, come cantano i tifosi “vuole restare in serie B!”. (Tuttosport – Mimma Caligaris)I I grigi passano al Mazza. Emiliani due volte avanti ma i piemontesi non mollano e la spuntano LA SPAL SBAGLIA TROPPO E L’ALESSANDRIA LA PUNISCE Pazza Alessandria o, forse, è pazza la Spal. Che si butta via un volta di più al Mazza, non più quel fortino sul quale Clotet sperava di contare. I grigi ribaltano due volte una partita che non prometteva nulla di buono, cogliendo la prima vittoria esterna stagionale e sfoggiando il meglio che l’arsenale offensivo di Longo può offrire. Ma evidenziando una volta di più le lacune degli emiliani, che continuano a mostrare limiti caratteriali e più di un buco in difesa. Nemmeno il debutto lampo di Pepito Rossi ha potuto cambiare il corso degli eventi. FUOCHI D’ARTIFICIO Quel che succede nel primo tempo è un inno all’imprevedibilità, la Spal a destra sfonda che è un piacere e sull’invito del rientrante Dickmann al 21’ Mancosu fa tutto alla perfezione, bucando nel cuore dell’area e spedendo la sfera col mancino sotto la traversa. Nemmeno il tempo di esultare che l’Alessandria ha rimesso le cose a posto: Chiarello scatta sul filo del fuorigioco, Capradossi è in ritardo nella chiusura, il pallonetto a superare Seculin è un bijou. Quando Dickmann decide di mettersi in proprio, riportando avanti i suoi, il popolo del Mazza sembra persino divertirsi. Ma bastano 3’ ai Grigi per ribaltare nuovamente il copione: prima corazza approfitta di una presa difettosa di Seculin, poi Mustacchio pesca in area Arrighini che anticipa tutti e firma il sorpasso. Nella ripresa la spal le prova tutte per ritrovare la parità, ma la buona sorte non gli è amica quando Celia e Capradossi colgono due pali nella stessa azione. (Corriere dello Sport – Roberto Barbacci) DISFATTA SPAL: SECONDO KO INTERNO CONSECUTIVO L’Alessandria apre la crisi dei biancazzurri, per la prima volta contestati dalla loro tifoseria. Anche se quel rigore sospetto nel finale … Disfatta Spal. I biancazzurri perdono la seconda interna consecutiva nel modo peggiore. Peccato fosse proprio quella assolutamente da non perdere: l’Alessandria ora si riporta a -3 e apre la crisi degli spallini, ora in piena zona playout a per la prima volta contestati dalla loro curva dopo il terzo gol dei grigi, che hanno infilato Seculin tre volte in un quarto d’ora. Se si eccettua il forte sospetto di un rigore non concesso a nel finale a Melchiorri con le proteste di Viviani a spingere il permaloso Marcenaro a un rosso diretto che ora costerà carissimo alla Spal, l’Alessandria ha pienamente meritato la vittoria. È scesa in campo con più fame, è stata sin dall’inizio feroce e spietata nel pressing impedendo alla Spal di costruire il proprio gioco e ha tenuto un ritmo altissimo e superiore per tutti i 95’. Ben disposta in campo stile Atalanta, la formazione di Longo è stata anche clamorosamente più reattiva sulle seconde palle, al punto da parere a tratti in possesso della calamita. Con cinque uomini offensivi in Corazza, nei trequartisti Chiarello e Arrighini e negli esterni Mustacchio e Lunetta, ha giocato a uomo e soffocato le fonti di gioco della Spal. Altro che difesa serrata: i grigi hanno difeso alto e giocato d’attacco. Quel che aveva predicato, Clotet l’ha subito. Nonostante questo, la Spal era riuscita ad andare in vantaggio due volte, il che rende ancora più grave il ko. Prima Mancosu (22’) con una prodezza personale dal fondo aveva trovato l’ 1-0, e poi, dopo che la Spal era stata capace di farsi nuovamente infilare in profondità per l’immediato 1-1 di Chiarello (23’), Dickmann al 27’ aveva segnato il 2-1, complice una deviazione di Chiarello stesso. Qui la Spal doveva gestire il secondo vantaggio e ringraziare di non aver vanificato la vittoria in sessanta secondi. Invece continuava a subire la veloce verticalità dei grigi ed in particolare la verve di Musacchio, che ha mandato in bambola Tripaldelli. Così dalla fascia sinistra ecco prima il 2-2 (34’) con Seculin incapace di trattenere un tiro di Mustacchio deviato, e Capradossi poco reattivo sul goleador Corazza e poi al 38’ anche il gol sconfitta. Era di nuovo Mustacchio a mettere in mezzo, dove Arrighini era più rapace di Vicari per il 2-3. C’era ancora un tempo per rimediare. Ma la Spal non è mai riuscita a prendere in mano il centrocampo e cingere d’assedio l’area ospite. I biancazzurri hanno corso altri rischi creando due occasioni soltanto sul finire. Sulla prima, Spal sfortunata con un doppio palo, di Celia prima e Capradossi poi sul tap-in (30’). Sulla seconda, forte il sospetto di rigore su Melchiorri (40’), con l’incerto Marcenaro a dire no e poi espellere Viviani. Nemmeno gli ingressi del debuttante Pepito Rossi in posizione di trequartista, e poi di Seck di punta, hanno aiutato granché. E anche nella ripresa il più impegnato è stato Seculin, non certo Pisseri. (Il Resto del Carlino, ed. Ferrara – Mauro Malaguti) RISULTATI: Frosinone – Lecce 0-0 LR Vicenza – Brescia 2-3 Monza – Como 3-2 Parma – Cosenza 1-1 Perugia – Crotone 2-0 Pisa – Benevento 1-0 Pordenone – Ascoli 0-1 Reggina – Cremonese 1-2 Ternana – Cittadella 1-1 CLASSIFICA: Brescia p. 27, Pisa 25, Lecce 24, Frosinone, Cremonese, Reggina 22, Ascoli, Monza 21, Perugia, Cittadella 20, Benevento, Como 19, Ternana, Parma 17, Cosenza 15, Spal 14, Alessandria 11, Crotone 8, LR Vicenza 4, Pordenone 3. MARCATORI: 8 RETI: Coda (Lecce), 7 RETI Dionisi (Ascoli), 6 RETI: Corazza (Alessandria), Lapadula (Benevento), Mulattieri (Crotone), Lucca (Pisa), Galabinov (Reggina), Donnarumma (Ternana); 5 RETI Okwonkwo (Cittadella), Gori (Cosenza), Strefezza (Lecce), Colombo (Spal), Falletti (Ternana). Il punto sul campionato A conclusione della giornata, acquista maggior valore il soffertissimo successo di sabato del Brescia. Quella di Vicenza potrebbe essere ricordata a fine campionato come una vittoria cruciale. Perché la capolista, dopo essersi asciugata il sudore e ringraziato la dea della fortuna, si è guardata alle spalle e ha capito che adesso si fa veramente sul serio. Il rodaggio è finito per tutti, non ci sono più scuse. Sono cominciate le 8 giornate della verità, per i famosi 40 giorni che dovranno fare chiarezza sulle gerarchie in vista di gennaio, quando soprattutto il mercato potrà aiutare. Intanto lì davanti c’è fermento, il Pisa si è ripreso la zona promozione diretta e sabato sarà proprio a Brescia, la Cremonese e il Monza sono tornati in zona playoff, le distanze si sono accorciate e basta poco per passare dall’altare alla polvere (e viceversa). Nel giro di 9 punti ci sono le prime 12 squadre, l’ingorgo è davvero intrigante e fa prevedere di tutto. Quello che stona, è non vedere in questo gruppone il Parma, per l’ennesima volta deludente. Non ha battuto il Cosenza, anzi ha rischiato di perdere. Non c’è un segnale di risveglio, c’è una calma piatta assordante. Maresca è nel mirino nella critica, le sue idee non stanno producendo nulla di buono. Sarà la mentalità americana? Chissà, di sicuro due anni di investimenti clamorosi hanno solo dato delusioni cocenti. (La Gazzetta dello Sport – Nicola Binda)