Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1958/1959
Serie A
30-11-1958 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Triestina US 4 - 3 (3 - 1)
RETI: 37. Vonlanthen (II) R.[A], 38. Vonlanthen (II) R.[A], 41. Tacchi J.[A], 65. rig. Dorigo A.[A] 24. Rimbaldo C. [Tr] , 63. Santelli S. [Tr] , 83. Santelli S. [Tr]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Nardi Aldo, Boniardi Umberto, Pistorello Giancarlo, Pedroni Franco, Girardo Antonio, Manenti Michele, Vonlanthen (II) Roger, Lorenzi Benito, Dorigo Aldo, Tacchi Juan Carlos All.: Pedroni Franco

Formazione avversaria
TRIESTINA US: Rumich; Brunazzi, Brach; Tulissi, Bernardin, Degrassi; Tortul, Szőke, Bresolin, Rimbaldo, Santelli. All.: Olivieri Aldo.

Arbitro: Guarnaschelli Francesco (Pavia)
Note
Infortunato: 87’ Brunazzi [T]. Angoli: 6-5. Spettatori: 7.000. Tempo bello, terreno pesante. Inizio gara ore 14:30.

Commento
ALTALENA DI RETI (4 A 3) IN ALESSANDRIA-TRIESTINA Sempre per primi i veneti, poi i grigi si scatenano - nella ripresa la riscossa dei rossoalabardati Una girandola di goals e di emozioni come questa, da tempo non la si vedeva sul campo dell’Alessandria. I grigi hanno corso il rischio di perdere la partita nella prima mezz’ora, incassando un goal in seguito all’unica azione offensiva della Triestina, l’hanno stravinta in quattro minuti di gioco entusiasmante, dal 37’ al 41’ del primo tempo, infilando tre palloni alle spalle del portiere rossoalabardato, hanno rischiato di farsi raggiungere nella seconda parte dell’incontro, durante la quale le decisioni alquanto strane dell’arbitro Guarnaschelli hanno contribuito a modificare il punteggio senza alterare, per fortuna, la sostanza del risultato, giustamente favorevole all’Alessandria. Quella contro la Triestina, diretta rivale nella lotta per la salvezza, era una gara che i grigi dovevano assolutamente vincere. Prevedendo una tattica difensiva da parte degli avversari, Pedroni aveva cercato di aumentare la potenza della prima linea spostando Lorenzi all’ala destra in luogo di Castaldo e richiamando in squadra come interno destro quel Manenti che sui terreni allentati sa mascherare l’handicap della lentezza e far valere le sue doti di efficace regista. Il recupero di Manenti è stato indubbiamente una mossa azzeccata, perché la presenza di una «spalla» tanto precisa nei servizi ha giovato a Vonlanthen, il quale in certi momenti della gara si è scatenato: il centravanti svizzero ha segnato due goals e colpito una traversa, e tanto basta per ammettere che egli è stato il migliore in campo tra i grigi, seguito dallo stesso Manenti, da Tacchi, dal solito Pedroni e da Pistorello, finalmente tornato in campo dopo una sfortunata, lunghissima parentesi di malattia. L’autorità con cui, nel finale del primo tempo, l’Alessandria ha saputo capovolgere le sorti della partita, per poco non ha giocato un brutto scherzo agli uomini di Pedroni. Senza alcuna necessità, i grigi nella ripresa si sono lasciati inconsapevolmente indurre a difendere il risultato acquisito, si sono fatti cogliere dall’orgasmo dopo la seconda rete triestina, hanno corso seriamente il rischio di compromettere il risultato per non aver osato continuare nei loro brillanti attacchi. Fortunatamente per l’Alessandria, alla prova bellissima degli ex granata Rimbaldo e Santelli e di Bernardin e Szőke – i migliori della squadra – faceva riscontro tra i rossoalabardati una giornata negativa di Tortul e della «speranza» Bresolin, frenato dal terreno pesante. Se il quintetto d’attacco triestino fosse stato in grado di approfittare di tutti gli errori della difesa avversaria, molto difficilmente l’Alessandria avrebbe vinto. I grigi – come si è accennato – avevano iniziato attaccando con energia, valendosi del n. 4 Tulissi come appoggio a Bernardin e di Szőke come controllore di Dorigo. L’Alessandria ebbe occasione di segnare al 3’ (tiro di Tacchi, salvataggio di Brach), al 7’ (tiro di Manenti alto), al 9’ (Dorigo mandava alle stelle), al 12’ con un tiro di Manenti addosso a Rumich, al 20’ con un colpo di testa di Pistorello su calcio d’angolo, ma al 23’ dovette subire la doccia fredda del goal triestino: su un’azione iniziata da Tortul, un doppio scambio con Bresolin portò Rimbaldo in posizione favorevole e l’ex granata, da 7-8 metri batté Notarnicola. L’accentuato sbarramento difensivo dei rossoalabardati riuscì a controllare per non più di un quarto d’ora la reazione alessandrina, ma i quattro minuti fatali determinarono il crollo della Triestina. Al 37’ Lorenzi, lanciato da Manenti, entrò in area, resistette ad una carica, superò un avversario e tirò, Rumich respinse alla meglio e Vonlanthen, al volò, deviò la palla in rete. Un minuto dopo lo svizzero scattò a tempo su un esatto lancio di Manenti e diede il secondo dispiacere al portiere giuliano. Al 41’ poi, su punizione battuta da Pistorello, Manenti ancora diede a Tacchi, spostato sulla destra, il pallone per il terzo goal. La partita sembrava finita, ma ci pensò Guarnaschelli nella ripresa a movimentarla ancora. Dopo una traversa di Vonlanthen al 16’ su centro di Tacchi, la Triestina riuscì ad accorciare le distanze con un goal di testa di Santelli (con la complicità dell’unico errore di Notarnicola), ma i grigi ristabilirono le distanze al 21’ con Dorigo, su un calcio di rigore concesso dall’arbitro che aveva abboccato… ad una capriola di Tacchi dopo un contatto con Brunazzi. A Vonlanthen si presentò al 23’ l’occasione per aumentare ancora il vantaggio, ma il suo tiro venne respinto con le ginocchia da Rumich e deviato prima contro il palo e poi in angolo. Al 37’, nonostante gli sbandieramenti del segnalinee, Guarnaschelli lasciò continuare un’azione della Triestina e convalidò il goal segnato da Santelli in netta posizione di fuori gioco. Al 43’, infine, i triestini segnarono ancora con Tortul, dopo un centro di Bernardin respinto da Notarnicola. Si trattava – a parer nostro – di un goal valido, ma Guarnaschelli fece pari e patta con l’errore di prima e, previa consultazione col segnalinee, lo annullò, evitando alla Alessandria la beffa del pareggio in extremis. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 1º dicembre 1958) L’incontro ha avuto fasi palpitanti, ricche di emozioni, d’imprevisti con un finale drammatico. Pareva che i grigi si fossero finalmente sollevati dalla serie delle penose disavventure che li ha tormentati in questa prima parte del torneo: nello spazio di quattro minuti avevano messo a segno tre gol in una successione sfolgorante di azioni offensive da sgomentare gli avversari e far presagire una sicura vittoria a largo punteggio. Ma gli ospiti, che già si erano preannunciati battaglieri segnando in precedenza una magnifica rete e fallendo, poco dopo, con Tortul un gol che pareva già acquisito, si sono presto riavuti e hanno ripreso a dominare nel secondo tempo con sicura baldanza, rimontando lo svantaggio e segnando, a pochi minuti dalla fine, la rete del pareggio. Il punto, già concesso dall’arbitro, veniva però contestato dai giocatori grigi appoggiati da un segnalinee che aveva sbandierato fuori gioco. Il direttore di gara consultava il collega e, dopo lunga discussione, la rete di Tortul veniva annullata, appunto, per posizione irregolare di un rossoalabardato al momento dell’azione conclusiva. La cronaca brevemente si può riassumere in queste linee: vivace inizio sotto la rete triestina; gli uomini dell’attacco grigio, con Vonlanthen attivo come mai, hanno seriamente minacciato la rete degli ospiti. Proprio mentre più infuriava la lotta sotto la porta di Rumich, Brunazzi rallentava la pressione rimandando il pallone verso la metà campo, ove Bresolin, dopo aver percorso velocissimo una diecina di metri, allungava a Rimbaldo che, senza esitare, spediva imparabilmente in rete. Al 37’ Vonlanthen animava ancora l’attacco grigio con la partecipazione di Manenti e Lorenzi. L’estrema sinistra sferrava a un tratto un tiro violento, che però veniva respinto da Rumich; senonché Vonlanthen era pronto a raccogliere e pareggiava, segnando le sorti della partita. Non solo, ma un minuto dopo lo stesso centrattacco piombava, oltre la metà campo, sui terzini rossi, s’incuneava tra loro saettando ancora in rete. Al 41’, in seguito a punizione battuta da Pistorello, il pallone veniva raccolto da Manenti e allungato a Tacchi che, in piena velocità, batteva per la terza volta l’esterrefatto Rumich. Nella ripresa i grigi, provati anche dalla pesantezza del terreno, hanno allentato alquanto la pressione. Tuttavia, Tacchi è riuscito a superare per due volte la linea dei terzini, sferrando un gran tiro: il pallone però, a portiere battuto, veniva respinto dal palo. Al 18’, altra veloce incursione dei triestini del campo dei grigi e Santelli di testa segnava la seconda rete per i suoi colori, su allungo di Degrassi. Tacchi, al 20’, giungeva in area di rigore con il pallone; Brunazzi lo investiva lateralmente e lo mandava a gambe all’aria. L’arbitro puniva l’infrazione con un calcio di rigore, malgrado le vivaci proteste degli ospiti e Dorigo segnava imparabilmente. Al 38’ Santelli segnava la terza rete per la Triestina, nonostante lo sventolare della bandierina da parte del segnalinee per una precedente irregolarità. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 1º dicembre 1958) La giustizia a volte ha un modo del tutto inconsueto di manifestarsi: è il caso di questo incontro il cui risultato finale appare più che giusto, anche se l’arbitro Guarnaschelli ha usato un metro tutto suo per valutare la partita. Al 43’ del secondo tempo è scoppiata la «grana», con il rischio di dare all’incontro un finale a tinte gialle. Bernardin, spostato sulla sinistra, aveva tirato, Notarnicola respinto e Tortul insaccato. La quarta rete dei rossoalabardati era valida e il pareggio era stato raggiunto, annullando così la supremazia della squadra alessandrina. Ma mentre l’arbitro stava per indicare il centro campo, le proteste alessandrine attirarono l’attenzione del direttore di gara verso il segnalinee. Breve dialogo e poi Guarnaschelli annullava. Una decisione dunque sbagliata, che cercava di riparare una precedente rete di Santelli (la cronaca dirà poi meglio), realizzata con il triestino in netto fuori gioco. Evidentemente, da tale serie di errori chi ne usciva malamente non era altri che Guarnaschelli, lasciando è vero la possibilità d’un mugugno ai triestini, ma purtuttavia con un risultato che, rispetto al comportamento delle due squadre, non si presta ad alcuna contestazione. La valutazione delle squadre ci porta a considerare un’Alessandria con uno schieramento ancora una volta rimeggiato, ma purtuttavia, in seguito all’esordio di Pistorello e il ritorno di Manenti e Dorigo (ottimo regista), con una più spiccia manovra d’attacco. In seguito alla prestazione di questo reparto, in cui faceva spicco Vonlanthen, ormai in forma smagliante, la difesa si è sentita sollevata e anche con un passivo di tre reti ben poche sono le colpe che le si possono imputare. La Triestina, non c’è che dire, ha retto bene e certo non avrebbe potuto in qualsiasi modo evitare le tre reti degli scatenati attaccanti alessandrini. La cronaca. Le prime avvisaglie presentano un’Alessandria protesa verso la rete avversaria. All’1’, infatti, duetto Manenti-Dorigo e passaggio a Tacchi in area: fuori di testa. Al 3’ Lorenzi, dal limite dell’area, mette fuori causa Brach e porge a Manenti, il cui tiro debole origina una mischia. La Triestina giocò esclusivamente sul contropiede e le azioni di disturbo sono affidate a Santelli e Bresolin. È infatti il primo che al 15’ irrompe nell’area alessandrina, obbligando Notarnicola a salvarsi in calcio d’angolo. Ancora al 20’ un tiro fuori di testa di Pistorello che sovente si inserisce nella manovra di attacco e poi, al 23’, la doccia della rete triestina. Viaggia verso sinistra un pallone esterno e parallelo all’area di rigore. Corre Nardi e corre Rimbaldo. Il primo fallisce l’intervento e l’attaccante passa a Bresolin che gli ritorna la palla, giusto per il tiro che lascia Notarnicola impossibilitato a difendersi. L’Alessandria ha un attimo di smarrimento e poi riprende a macinare nuove azioni da rete, al 29’, con tiro di Dorigo e poi di Tacchi. Al 30’ Tortul sbaglia una facile occasione e poi, dal 37’, si scatena l’Alessandria. È un capolavoro di Lorenzi che, imbeccato da Manenti, entra in area dalla sinistra, si libera di Brunazzi, tira da pochi metri: respinta di Rumich e Vonlanthen, prontamente accorso, insacca imparabilmente. Manenti porge in profondità a Vonlanthen, il quale scatta velocissimo ed entrando in area realizza a mezza altezza, sulla sinistra di Rumich. Il pubblico è alle stelle. Al 41’ si batte una punizione ai limiti dell’area triestina. La palla va a Tacchi: stangata diagonale che si infila all’incrocio dei pali. La Triestina sembra rinunciare, ma la ripresa è in tono vivace. Al 7’ Bresolin impegna Bernardi e Notarnicola, che manda in calcio d’angolo. Al 14’ Santelli indirizza fuori una corta respinta di Pedroni e poi al 16’ Tacchi fa tremare la traversa di Rumich. Al 19’, seconda rete degli ospiti: azione in linea e Degrassi pesca Santelli sbucato sulla destra dietro Boniardi, Notarnicola è in uscita e l’ala sinistra insacca di testa. Due minuti dopo vengono ristabilite le distanze. Tacchi entra in area e viene atterrato da Brunazzi, già ammonito da Guarnaschelli per il suo gioco poco ortodosso nei confronti dell’ala; rigore, e Dorigo trasforma. La Triestina continua però imperterrita con una certa supremazia. Azioni alterne e poi, al 38’, tutta la difesa dei grigi si ferma in attesa che l’arbitro fischi un fuori gioco di Santelli, mentre Bernardini gli passa la palla. Silenzio del direttore di gara e convalida della conseguente rete. Gli ultimi minuti sono appassionanti per i tifosi, ma certo pieni di confusione in campo e poi, al 43’, la rete annullata che in parte cancella, almeno agli occhi degli ospiti, la pulitezza del risultato. (Franco Benzi, «La Gazzetta dello Sport», 1º dicembre 1958) È stato in definitiva un faticoso successo dell’Alessandria sulla tenace Triestina. Dopo aver sfoggiato una netta superiorità nei primi 20’ di gioco, sciupando però alcune facili occasioni, i grigi al 24’ si sono trovati in svantaggio, su azione di contropiede: per un errore del terzino Nardi, il triestino Rimbaldo riusciva infatti a segnare. Il pareggio però non si faceva attendere molto al 37’ Lorenzi, spostato al centro, si liberava di Brunazzi e tirava sul portiere che respingeva; Vonltanthen raccoglieva e insaccava. La Triestina accusava il colpo e i grigi ne approfittavano. Vonlanthen segnava ancora imparabilmente al 38’. Tre minuti dopo, su punizione, il terzino Brach falliva il rinvio e Tacchi realizzava la terza rete per i piemontesi. Nella ripresa, dieci minuti di gioco alterno, poi la Triestina, padrona a metà campo, costringeva gli avversari ad una arruffata difesa. Su contropiede, Tacchi effettuava un violento tiro che la traversa respingeva. Al 18’ Santelli, in seguito ad una punizione, accorciava le distanze, ma al 20’ Tacchi, scattato in area di rigore, veniva sgambettato da Brunazzi e Dorigo realizzava la massima punizione. Subito ripartiva la Triestina e segnava con Santelli in fuori gioco: il segnalinee agitava la bandierina, ma l’arbitro convalidava. A 2’ dalla fine, limpida azione [parola illeggibile] e rete di Tortul, viziata però anch’essa da fuori gioco. L’arbitro interrogava il segnalinee e questa volta annullava. Brunazzi, contuso, è uscito a 3’ dalla fine. («l’Unità», 1º dicembre 1958) BELLA VITTORIA DEI GRIGI SULLA TRIESTINA Domani al Moccgatta è di turno la Lazio Dopo una nutrita serie di attacchi, che avevano visto uscire a lato tiri sconclusionati di Manenti, Tacchi e Dorigo, gli alabardati triestini pervenivano al successo (inopinato) con un tiro di Rimbaldo che approfittava di una papera di Nardi (quanto ancora lontano dalla forma della decorsa stagione!). Ma i grigi non solo raggiungevano gli ospiti una dozzina di minuti dopo con una rete azzeccata da Vonlanthen, ricacciante una corta respinta di Rumich, ma mettevano a segno altre due reti in brevissimo spazio di tempo, dimostrando alto il senso dell’autorità e vivo il mordente. È stato questo il periodo migliore dell’Alessandria, che messa alla frusta dall’incombente minaccia di un nuovo insuccesso, ha fatto saltare come tappi di spumante i suoi «aficionados». Nella seconda frazione di gioco, i giuliani hanno dimostrato nuova encomiabile lena, nonostante il terreno «gommoso» nella fascia centrale del campo. Favoriti da un malanno (distorsione non grave al ginocchio sinistro) occorso a Pedroni che, purtuttavia, ha mantenuto il suo ruolo, essi accorciavano le distanze dopo che Tacchi aveva fatto scoccare come una corda di violino la traversa di casa Rumich. Dorigo, su rigore concesso giustamente da Guarnaschelli per spinta a tergo di Tacchi che «marcava» il fallo con astuzia, accentuandone la gravità, ristabiliva la distanza. Ancora la Triestina pressava mentre il calo palese di Manenti e l’insufficienza lodica di «ritmo» di Dorigo le consentivano di scorrazzare a piacimento sullo «chewingum» del Moccagatta, mandando anche in prima linea il centromediano Bernardin. In netta posizione di fuori gioco, le reti dei rosso alabardati salivano a tre e la possibilità del pareggio dava loro le ali ai piedi e rinnovata vitalità. È venuta quindi la quarta rete, annullata poi dall’arbitro per precedente fuori gioco. Un brutto finale, favorito da alcune sviste arbitrali, per una gara che tanto aveva promesso negli ultimi venti minuti del primo tempo. Olivieri, ottenuta la prima rete, ha sfoderato un «verrou» che proprio lo svizzero Vonlanthen ha fatto saltare e l’uno e l’altra volta. I grigi non sono più andati all’attacco – raramente in contropiede – per la carenza, più sopra accennata, di mezze ali e perché almeno un altro paio di attaccanti avevano speso tutti gli spiccioli. Schietta onestà nel lavoro di Boniardi, eccellente il primo tempo di Manenti, ottimo esordio di Pistorello comparso in campo all’ultimo momento per indisponibilità di Snidero, «portatore d’acqua» il Girardo. Poche ma ottime cose di Lorenzi, entusiasmante il piccolo Tacchi dai tiri al fulmicotone e considerevole la prova di Vonlanthen, che ci auguriamo resista nella condizione raggiunta. Di Pedroni abbiamo detto, di Nardi e Notarnicola ne parleremo – ci auguriamo – la prossima settimana. (Giovanni Mongiardi, «Il Piccolo», 6 dicembre 1958) L’Alessandria è l’unica squadra piemontese in Serie A che si è aggiudicata la vittoria e quando succedono di queste cose, gli amici torinesi si accorgono che ci siamo anche noi e ci dedicano due righe, dopo aver dedicato due pagine alla Juventus, sconfitta dal Lanerossi che aveva giocato in modo mediocre contro l’Alessandria (e per di più applicando il catenaccio anche con una rete di vantaggio). Chi ci capisce è bravo! Infatti, la Triestina, che aveva travolto la Lazio per 3-0, ha incassato quattro reti da quell’Alessandria che domenica, prima della partita, molti avevano già relegato in Serie B. L’affermazione dei grigi è stata ottenuta su terreno pesante, mentre si sa che la nostra squadra gioca meglio su campi dal fondo normale, e questo in particolar modo per Pedroni, Lorenzi e Tacchi. La squadra si amalgama gradatamente e dovrebbe rinfrancarsi, avendo a disposizione ottimi rincalzi. Sette reti in una partita (e quattro dell’Alessandria) fanno testo: se si pensa che abbiamo tanto atteso lo scatenarsi del nostro reparto d’attacco, molto sterile (e con due rigori segnati da Dorigo), la constatazione che sono state segnate tre reti nel giro di quattro minuti apre la porta alle migliori speranze. Ciò si è verificato solo nel primo tempo, allorché la nostra squadra ha affrontato la Triestina con gioco aperto, rinunciando all’ala tornante, al terzino libero e al più agguerrito dei «catenacci». La nostra è una compagine d’attacco, che può mettere in pericolo le più munite difese, mentre allinea una retroguardia vulnerabilissima, e lo dimostrano le 25 reti subite. Il ripiegamento nella nostra metà campo, registrato nella ripresa, è stato provocato dall’incidente occorso nel primo tempo a Pedroni, che considerando di essere al sicuro col vantaggio di due reti, non ha voluto lasciare il posto per passare nel ruolo di ala, non calcolando forse che anche i due terzini erano già esausti, e lo dimostravano gli inutili temporeggiamenti ed i rinvii a breve distanza, che finivano sempre sui piedi degli avversari. Si è avuto un finale che ha tenuto in sospeso le sorti della partita, e questa volta una decisione del direttore di gara è risultata non dannosa per l’Alessandria. Trovatasi in svantaggio al 27’ del primo tempo, la nostra squadra, in virtù di un’azione personale di Lorenzi che è riuscito a liberarsi di Brunazzi e di Brach, ha sorpreso il portiere triestino che ha respinto sulla destra, dove, da due metri, si è trovato pronto Vonlanthen che ha collocato in rete. Un minuto dopo, su azione a metà campo Dorigo ha appoggiato a Manenti, che ha allungato al centro, dove Vonlanthen è riuscito a precedere l’intervento di Bernardin ed è sceso all’altezza dell’area di rigore, segnando con un potente tiro radente, imparabile per il portiere Rumich, che era uscito dai pali. Due minuti dopo, su punizione, anziché tirare sullo sbarramento, Manenti ha preferito appoggiare all’ala destra dov’era appostato Tacchi, e il tiro di quest’ultimo non ha perdonato: è stato il più bel goal della giornata. Nella ripresa, incertezza di Nardi e rete di Santelli, ed al 20’ Dorigo ha realizzato su rigore, concesso per atterramento in area di Tacchi. Al 33’, terza rete dei triestini con Santelli e, al 42’ la rete di Tortul annullata per fuori gioco. Sarebbe stato il colmo convalidare questo goal, poiché già la rete precedente di Santelli era stata realizzata in netta posizione di fuori gioco. Termine del primo tempo dell’incontro Alessandria-Triestina: c’è ancora in aria l’eco del clamore osannante del pubblico per la terza rete scaturita al 41’, realizzata dall’ala Tacchi. Il trillo dell’arbitro è giunto come a por fine al mitragliamento degli avanti grigi verso la porta degli alabardati. Il pubblico in piedi tributa l’applauso ai giocatori: all’imbocco della scaletta della tribuna centrale che immette negli spogliatoi, il presidente ing. Sacco è vivamente complimentato, e poi viene avvicinato dal vicepresidente dott. Ruggiero che lo abbraccia e lo bacia come se fosse tornato da un lungo viaggio. Era la vittoria della riabilitazione, che si era fatta attendere tanto tempo, che ha evitato il crollo della squadra. Quel bacio «presidenziale» era doveroso tra i due dirigenti: ha risollevato gli spiriti e le speranze. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 6 dicembre 1958) RISULTATI: Bologna-Internazionale 2-2 Juventus-Lanerossi Vicenza 2-3 Lazio-Roma 1-3 Milan-Fiorentina 2-0 Napoli-Spal 0-0 Padova-Genoa 4-2 Sampdoria-Bari 3-0 Udinese-Talmone Torino 0-0 CLASSIFICA: Milan 15; Fiorentina, Internazionale 14; Napoli 13; Roma 12; Genoa, Juventus, Sampdoria 11; Bologna, Lazio, Padova 10; Lanerossi Vicenza 9; Bari, Spal, Talmone Torino, Udinese 7; Alessandria, Triestina 6. MARCATORI 19 gol Angelillo (Inter) 9 gol Montuori (Fiorentina) 8 gol Altafini (Milan), Pivatelli (Bologna) 7 gol Da Costa (Roma) 6 gol Danova G. (Milan) 5 gol Boniperti (Juventus), Cucchiaroni (Sampdoria), Firmani (Inter), Hamrin (Fiorentina), Loiodice (Roma), Menti (L.R. Vicenza) Il punto sul campionato Ribaltone in vetta alla classifica con il Milan che ha conquistato la vetta della classifica grazie alla vittoria contro la Fiorentina con le reti realizzate da Danova e Altafini. I viola, sconfitti, sono stati agganciati al secondo posto dall’Inter che ha pareggiato sul campo del Bologna: i nerazzurri avevano trovato la via del gol con Corso e Angelillo ma i felsinei avevano mandato in rete Pivatelli, autore di una doppietta. Il risultato piu’ sorprendente della giornata è stata la sconfitta casalinga incassata dalla Juventus, incappati in una giornata dalla manovra lenta ed impacciata, per mano del Lanerossi Vicenza: i bianconeri, per due volte in vantaggio, sono stati raggiunti e definitivamente superati dai veneti. Il Napoli è stato bloccato sul pari dalla Spal. La Sampdoria, senza forzare, ha avuto la meglio sul Bari. Al Torino è riuscita l’impresa di strappare un punto sul terreno dell’Udinese. La Roma si è aggiudicata il derby cittadino al termine di una gara modesta in cui i giallorossi hanno prevalso dal punto di vista tecnico con Selmosson e la doppietta di Da Costa.