Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
16-09-1956 - Giornata: 1 - Modena - Alberto Braglia


Modena FC - Alessandria US 2 - 3 (2 - 0)
RETI: 62. Bolognesi G. [Mo] , 64. Bolognesi G. [Mo] 11. Tinazzi G.[A], 31. Redegalli L.[A], 75. Manenti M.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Boniardi Umberto, Bosio Bruno, Snidero Cirano, Pedroni Franco, Russi Franco, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Redegalli Luciano, Tinazzi Giorgio, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Modena: Grandi M.; Martinelli (I) Franco, Pirola; Sentimenti (VI) Lino, Biancardi, Lugli; Fonda, Sentimenti (III) Vittorio, Gaeta, Goldoni, Bolognesi. All.: Grandi Giuliano.

Arbitro: Pieri Riccardo Cesare (Trieste)
Note
Spettatori: 8.000. Angoli: 3-6 (3-4). Giornata calda, terreno ottimo. Inizio gara ore 16:00.

Commento
Nonostante qualche distrazione in difesa BENE I GRIGI A MODENA No, non è un pesce d’aprile in ritardo o in anticipo che dir si voglia. Quella stessa Alessandria che domenica scorsa nell’ultima amichevole con l’Atalanta si era attirata severe critiche per il suo gioco abulico e inconcludente, quella stessa Alessandria, dicevamo, ha esordito ieri nel campionato vincendo sul campo del Modena e, quello che più conta, ha pienamente meritato la vittoria, cui il punteggio, di 3 a 2 non dà sufficiente risalto. Certamente non si poteva pretendere per la squadra di Sperone un esordio più positivo. Gli atleti grigiazzurri non hanno ancora logicamente raggiunto le migliori condizioni fisiche e il loro calo di rendimento nella ripresa ne costituisce la dimostrazione. Tuttavia il complesso si è trovato completamente a suo agio nel clima di campionato. Uomini rudi e avvezzi alla lotta come Pedroni, Boniardi, Bosio, Snidero e Russi danno l’esatta misura del loro valore soltanto quando la battaglia per i due punti è in pieno svolgimento. Sorretti da una difesa davvero potente, anche se forse un po’ troppo lenta, gli attaccanti alessandrini hanno giocato sul velluto, mettendo in mostra qualità che quando gli accordi, ora appena abbozzati, potranno tradursi in una manovra collettiva condurranno a ben più sicuri risultati. All’inizio di campionato c’è già da essere soddisfatti dell’oscuro ma utile lavoro di Castaldo, della limpida prestazione di Tinazzi, del classico – ma per ora troppo timido – gioco di Manenti, della positiva irruenza di Redegalli e infine del convincente esordio del «bocia» Morbello, anche se i compagni di linea non gli hanno concesso molte occasioni per mettersi in luce. Quanto al Modena, si fa presto a criticare una compagine che perde in casa la prima partita di campionato. Evidentemente i gialloblù, che non si aspettavano un’Alessandria così in gamba, hanno peccato di presunzione nel lanciarsi all’attacco senza alcuna cautela difensiva. Essi hanno inoltre risentito dell’assenza di Grossi, Ottani e Castaldi; e il caldo ha fatto il resto, annebbiando un pochino le idee all’anziano ex granata Sentimenti III, che non è stato in grado di tenere insieme i fili troppo sottili di un gioco evanescente. Una squadra, comunque, che ha nelle sue file ottimi giocatori con Biancardi, come i due Sentimenti e con l’ala sinistra Bolognesi, e che non va giudicata in base a questo primo inopinato scivolone, ma attesa con fiducia alla prova d’appello. La cronaca vede i grigiazzurri protagonisti già dai primi minuti. Dopo due angoli al passivo, provocati da Pedroni, i piemontesi passano in vantaggio nella prima azione manovrata. Al 10’ Redegalli lancia Manenti sulla destra; il numero 8 centra alto, Biancardi respinge corto di testa, Tinazzi aggancia la palla a mezz’altezza e con un beffardo pallonetto spiovente batte il portiere Grandi. Al 17’ Manenti, messo in azione da Morbello e Redegalli, indugia al momento del tiro e si lascia precedere da Martinelli. Al 21’ lo stesso Manenti perde un’altra occasione tirando sul portiere, anziché passare al lanciatissimo Morbello. Al 23’, su un rovesciamento di fronte, Stefani si merita applausi per una gran parata su Fonda. Al 31’ però i grigiazzurri raddoppiano il vantaggio con una splendida azione. Punizione di Snidero a Manenti che dà a Redegalli, il centroavanti restituisce il pallone e scatta in area a ricevere l’esatto allungo del compagno. Uno stop in corsa, uno scarto che sbilancia Biancardi, un gran tiro di sinistro e Grandi raccoglie per la seconda volta il pallone in rete. Allo scadere del primo tempo Morbello, incuneatosi intelligentemente al centro, dopo un’azione di Redegalli e Manente, scocca un gran tiro da destra che fa gridare al goal, ma Grandi con la punta delle dita riesce a deviare oltre il fondo. Nella ripresa l’Alessandria si addormenta sugli allori, dà confidenza all’avversario, non insiste nelle sue controffensive e il Modena riprende compatto e ne approfitta per passare con maggiore facilità nelle allentate maglie della difesa piemontese. Dura soltanto cinque minuti, dal 15’ al 20’, lo sbandamento dei grigiazzurri, ma è quanto basta per sconvolgere il punteggio. Al 17’ Sentimenti VI riceve per sbaglio un magnifico pallone da Manenti e indirizza verso Bolognesi scattato in area: l’ala sinistra batte imparabilmente Stefani. Non sono ancora passati tre minuti che, per una incertezza di Boniardi, lo scherzetto si ripete. Il pallone passa da Lugli a «Ciccio» Sentimenti, a Goldoni e questi lancia ancora Bolognesi, il quale non si fa pregare a giocare Stefani con un tiro ancor più micidiale del primo. La riscossa dei grigiazzurri non si fa attendere molto Al 28’ Grandi para fortunosamente un gran tiro da lontano di Tinazzi, al 29’ un pallone di Redegalli vola alto di poco, al 30’ su allungo di Pedroni e misuratissimo centro di Morbello, Manenti «taglia» magistralmente il pallone in rete e Grandi, ingannato dall’insidiosa traiettoria, non riesce a controllare il tiro che finisce oltre la linea. Riconquistata la vittoria, ora i grigiazzurri la difendono accanitamente. Un certo orgasmo serpeggia nelle loro file (i due tentativi di autorete di Boniardi e Bosio lo provano), ma finalmente l’ottimo arbitro Pieri dà il fischio di chiusura, subito dopo che Stefani aveva tolto dai piedi di Gaeta un pallone da goal offerto da Sentimenti III. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 1956) L’Alessandria ha corso il rischio di perdere un match che già largamente aveva vinto nel primo tempo. C’è voluta la zampata di Manenti, a un quarto d’ora dalla fine, per mettere sul giusto binario quel risultato che era stato improvvisamente compromesso dalla doppia prodezza di Bolognesi. Dica grazie a Stefani, la squadra grigia, a quello Stefani che, proprio allo scadere, si è buttato alla diavola sul tiro piazzato di Sentimenti III deviando la palla di quel tanto che bastò per mettere in scacco Gaeta e Bolognesi lanciatissimi sul gol. Questo breve preambolo dice chiaramente che la partita ha avuto i suoi momenti ad alta tensione. Bisogna tuttavia aggiungere subito, onde evitare equivoci, che la vittoria dei piemontesi è genuina non tanto perché convalidata dal maggior numero di gol realizzati, ma soprattutto perché ottenuta con l’autorità dei più forti e sostenuta da un miglior gioco, da una più quadrata impostazione d’assieme. E allora, direte, come mai il Modena è riuscito a ricuperare il doppio svantaggio? Cose che succedo, in questo strampalato mondo del calcio. Un Modena dominato, privo di collegamenti, sfasato in ogni reparto va al riposo con due reti sulle spalle e con tanta, tanta paura per altri grossi pericoli scampati chissà come. Poi riprende e par rassegnato; sicché l’Alessandria dormicchia, fa accademia, butta via una sull’altra le più belle occasioni per arrotondare il bottino. La difesa se ne sta tranquilla a metà campo, gli attaccanti si inciuchiscono nei giochetti perditempo. E arriva sul contropiede la prima mazzata. Non c’è neanche il tempo di pensarci su ed ecco la seconda sberla del diabolico Bolognesi a punir tanta dabbenaggine. Ed ecco qui l’Alessandria che deve rimboccarsi le maniche, frustata nel suo orgoglio, costretta all’arrembaggio. E fa centro, per sua fortuna. In verità se non fosse riuscita a rimediare al sonnambulismo generale di quei due minuti fatali sarebbe anche tornata a casa recitando il mea culpa. Se la partita non avesse offerto questi spunti non avrebbe meritato gran che. Gara d’avvio giocata sul ritmo tranquillo fatto su misura per uomini ancora alla ricerca della condizione e costretti, oltretutto a menar la danza sotto le martellate di un sole di agosto. Da una parte l’ambiziosissima Alessandria che è bene organizzata, dominante a centro campo, manovrante con criterio seppur ancora un po’ indecisa in fase di realizzazione. Dall’altra un Modena squinternato, deboluccio nelle retrovie, sfasato in mediana (salvo – intendiamoci – nel perno Biancardi), slegatissimo e balbettante in attacco. 8.000 – a voler largheggiare – gli spettatori alla prima. Il campo è tirato a pomice e il sole picchia quasi volesse perforare i cervelli. Nessun incidente di rilievo. Ammonito Biancardi per proteste. I primi dieci minuti non dissero nulla. Le squadre alla ricerca dei collegamenti come si usa definire quel gioco trito fatto di batti e ribatti. Doppio «WM» nei due campi: questo appare ben chiaro. Scocca il 10’ e Tinazzi si sveglia. Un cross di Manenti è respinto corto di testa da Biancardi, Tinazzi è fuori area e raccoglie rovesciando deciso, la palla cade a parabola nell’angolo alto alla sinistra di Grandi, rimasto intontito a guardare. Passano due minuti e il Modena può, a ragione, gridare alla sfortuna: Bolognesi scatta in fuori gioco (Pieri dice di no), tocca a Gaeta che sciabola pronto in rete, la palla va a sbattere sullo spigolo basso della traversa e ritorna in gioco, Goldoni ritenta, ma trova Stefani pronto alla parata. Su questi due episodi nasce e si sviluppa la partita. L’Alessandria comincia a macinare gioco, il Modena fa impazzire sbagliando tutto. Fra i grigi Boniardi e Pedroni dominano davanti a Stefani, appoggiati da Snidero, da Russi, a volte anche da Castaldo. Al centro campo Manenti sorprende tutti sgobbando più che mai, Tinazzi collabora, Redegalli fa impazzire il pur bravo Biancardi. Riesce a deviare Martinelli (15’) un tiro di Manenti, quindi Grandi (18’) arriva un attimo prima dell’avversario sulla palla. Annotiamo le prodezze di Morbello, giovane ala che promette assi, il disagio di Martinelli, l’assoluta latitanza dei laterali modenesi (poi Sentimenti VI si riprenderà tanto da risultare alla fine, in coppia col guizzante e poco servito Bolognesi, il miglior uomo in campo); la pochezza tecnica di Goldoni, la fragilità di Fonda, la lentezza di Sentimenti III oltretutto impreciso. Al 23’ tuttavia il Modena ha la palla buona: corta respinta di Pedroni, tiro deciso di Fonda; ma Stefani è pronto a parare con bella sicurezza. Rari sprazzi di luce in tanto buio. Al 31’ l’Alessandria raddoppia. Redegalli e Manenti triangolano scambiandosi il posto in corsa: da posizione di interno, il centravanti ferma col destro evitando Biancardi, quindi di sinistro spara una sventola imprendibile a mezza altezza. Un gol bellissimo come esecuzione. Ed eccoci alla sagra delle reti sbagliate. Salva in corner Martinelli sull’esitante Morbello (34’), riesce ancora il terzino a rimediare in angolo su Redegalli lanciatissimo (43’); para da campione Grandi la sventola di Morbello (44’). Tranquilla l’Alessandria si ripresenta. Pecca di presunzione, merita la lezione di modestia. È pazzesco lasciare in balia di se stessi Boniardi e Pedroni, soprattutto perché sui contropiede dimostrano entrambi la corda dei trent’anni… Al 17’ Manenti fa il prezioso a tre quarti di campo quindi sbaglia la respinta, palla sul petto di Gaeta che immediatamente lancia in area, bruciante lo scatto di Bolognesi che arriva con la punta del piede un attimino prima di Stefani; la palla si infila precisa in gol. Si riprende e il diabolico Bolognesi cancella, con un altro colpo mancino, le ambizioni alessandrine accendendo la miccia per il gran finale modenese. 19’: Lugli a Sentimenti III che infila un corridoio sulla destra, palla quasi sul fondo inseguita dall’ala sinistra che vince il tackle con Boniardi e di prepotenza infila. Gli ottomila impazziscono. La miccia accesa da Bolognesi si spegne però in fretta. Invano Sentimenti VI e Biancardi e Bolognesi spuntano l’anima cercando di tener su la baracca. Alla mezz’ora il bel sogno svanisce. Perdoni va avanti e serve Morbello di precisione: magnifico il pivello parte in dribbling bruciando Martinelli, il suo cross è una pennellata, Manenti entra al volo e spara; a fatica para Grandi, ma non trattiene e la palla rotola così implacabilmente verso il gol; Manenti arriva ancora (assieme ai terzini) a toccare sulla linea. Non ci sarebbe altro, visto che la verità è venuta a galla. Ma dà il brivido Pedroni (prima aveva tentato Boniardi) andando vicino all’autogol e poi è da ringraziare Stefani per l’uscita sulla punizione di Sentimenti III. L’Alessandria ha così rimediato in tempo alle sue distrazioni imperdonabili. Certamente la lezione servirà se non si vorranno compromettere quelle aspirazioni che sono legittime, considerando la buona intelaiatura della squadra. Il Modena dal canto suo ha deluso parecchio. Grandi dovrà lavorare molto per dare vivacità e ordine alla manovra della sua squadra, registrare la difesa, che troppo spesso è parsa frastornata, e dare incisività ad un attacco che – oggi come oggi – conta soltanto su un uomo promettente: Bolognesi. Per concludere, una nota di merita spetta di diritto al triestino Pieri. (Angelo Ponti, «La Gazzetta dello Sport», 17 settembre 1956) L’Alessandria ha fornito la dimostrazione del come si potrebbe fare per andare di filato in Serie A. Manca solo la controprova, che l’avversario di oggi è stato alquanto remissivo. Oseremmo dire, anzi, che il Modena, sceso in campo timoroso di non farcela, è caduto nella pania di un giuoco senza costrutto che lo ha ben presto relegato al ruolo di comparsa. I grigi allora sono saliti in cattedra ed hanno dettato le loro leggi per merito di un gioco vario e brioso, incisivo e intraprendente. In certi momenti si è avuta persino l’impressione che gli uomini di Sperone non volessero eccessivamente premere sull’acceleratore. È stato appunto in questo periodo di «lasciar correre» che i canarini hanno avuto un improvviso risveglio. Una folata nella quale i due uomini nettamente migliori (il mediano Sentimenti VI e l’ala sinistra Bolognesi) hanno portato la squadra al pareggio. L’Alessandria non ha battuto ciglio. Ha capito che certe confidenze non si devono concedere ed è ritornata a macinare il suo giuoco, mettendo in movimento lo spericolato attacco. Sul Modena è opportuno non soffermarsi in questo primo infortunio. Ci sarebbe troppo da dire. Ne parleremo nel corso della settimana. («Corriere dello Sport», 17 settembre 1956) ENTUSIASMO PER LA VITTORIA DEI "GRIGI,, A MODERA Domani alle 16 al Moccagatta Alessandria-Brescia L’Alessandria ha iniziato il campionato con una sorprendente vittoria fuori casa, sul campo del Modena, dove aveva sempre dovuto abbassare bandiera. Oltre al risultato, vi è da considerare il volume di gioco sviluppato durante tutti i 90 minuti della partita. Finalmente si è visto il quadrilatero funzionare: Manenti, in migliorate condizioni fisiche, ha dato ordine e forza di penetrazione a tutto il reparto di punta, permettendo anche a Redegalli di mettere in risalto le sue ottime doti di realizzatore. Il sestetto di retroguardia si è lasciato sorprendere durante la ripresa, ma ancora Manenti è riuscito a rimettere in vantaggio la squadra, seguendo e concludendo una magnifica incursione di Morbello. Tirando le somme, nella prima partita di campionato giocata fuori sede l’Alessandria ha realizzato due punti, mentre nello scorso campionato, nelle prime quattro partite – di cui tre in casa – aveva realizzato un solo punto. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 22 settembre 1956) RISULTATI: Bari-Sambenedettese 2-0 Brescia-Legnano 1-0 Como-Pro Patria 2-2 Marzotto-Catania 1-4 Novara-Simmenthal Monza 1-0 Parma-Verona 0-2 Taranto-Cagliari 1-2 Venezia-Messina 1-2 CLASSIFICA: Alessandria, Bari, Brescia, Cagliari, Catania, Messina, Novara, Verona 2; Como, Pro Patria 1; Legnano, Marzotto, Modena, Parma, Sambenedettese, Simmenthal Monza, Taranto, Venezia 0 MARCATORI: 2 gol: Bolognesi Gia. (Modena), Cancellieri (Bari), Fiorindi (Catania) 1 gol: Barison (Venezia), Bassetti (Verona), Bellini (Como), Bicicli M. (Catania), Ciani (Como), Colomban (Messina), Danova (Pro Patria), Ferrarese (Taranto), La Rosa (Pro Patria), Larini (Verona), Manenti (Alessandria), Manzino (Novara), Marchetto (Marzotto), Patino (Catania), Redegalli (Alessandria), Regalia (Cagliari), Rossi A. (Messina), Sacchella (Brescia), Serradimigni (Cagliari), Tinazzi (Alessandria) Il punto sul campionato La prima giornata di campionato aveva regalato gol spettacolo ed emozioni ai tifosi che sono accorsi negli stadi ad assistere alle sfide della propria squadra del cuore. Erano state otto, in totale, le squadre vincitrici del primo turno che avevano conquistato i primi due punti della stagione. Soltanto la gara tra Como e Pro Patria era terminata in parità: di La Rosa e Danova le reti della squadra ospite, di Caini e Bellini i gol dei padroni di casa. Ben cinque erano state le vittorie ottenute da chi giocava in trasferta: la più ampia, di punteggio, vittoria, l'aveva ottenuta il Catania, sul campo del Marzotto: mattatore della sfida Fiorindo, autore di una doppietta.