Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
23-09-1956 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Brescia AC 2 - 1 (2 - 0)
RETI: 14. Tinazzi G.[A], 38. Castaldo E.[A] 60. Gasparini A. [Br]

Alessandria US Stefani Ideo, Boniardi Umberto, Bosio Bruno, Snidero Cirano, Pedroni Franco, Russi Franco, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Redegalli Luciano, Tinazzi Giorgio, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Brescia: Roda Balzarini; Zamboni, Provezza; Fattori, Raimondi, Gorlani; Paolani, Crippa, Fraschini, Bersellini, Gasparini. All.: Fattori Osvaldo.

Arbitro: Alterio Edgardo (Roma)
Note
Rigore sbagliato: 36’ Tinazzi [A]. Angoli: 8-4. Spettatori: 10.000 (paganti: 8.805). Giornata grigia e umida, terreno erboso, soffice e a tratti viscido per le recenti piogge. Inizio gara ore 16:00.

Commento
Per un soffio oggi al Moccagatta non si è registrata la sorpresa. I grigi, che avevano iniziato la disputa a forte andatura dando la sensazione ai 10.000 spettatori di poterla vincere senza troppe difficoltà e con una larga messe di rete, hanno rischiato di concluderla con la spartizione della posta in palio. L’incontro ha avuto una duplice fisionomia: nel primo tempo gli alessandrini hanno letteralmente dominato gli avversari, mettendo a segno due gol e permettendosi… il lusso di fallire un calcio di rigore e sbagliare occasioni elementarissime. Invero in questi 45’ di gioco i padroni di casa hanno fatto cose egregie, mettendo sotto pressione costantemente la difesa azzurra, la quale ha lottato gagliardamente senza tuttavia impedire agli antagonisti di realizzare. Il quintetto di punta grigioblù manovrò con spigliatezza e il guizzante Tinazzi più volte ebbe la possibilità di inserirsi nelle maglie della difesa lombarda, impegnando con tiri insidiosi l’estremo difensore. Ben sorretto dal regista Manenti, l’attacco alessandrino si portò in posizione favorevole per segnare ma per l’incertezza di Redegalli o la eccessiva precipitazione di Castaldo, le azioni sfumarono sul fondo campo o sul piede di Zamboni o Provezza. Dal canto suo il Brescia tentò con azioni individuali di Gasparini e Bersellini di allentare la morsa, ma furono sporadici tentativi che i piemontesi ritornavano immediatamente a porre l’assedio alla casa di Balzarini. La mediana azzurra, nonostante la brillante prestazione di Fattori, non riusciva ad arginare gli assalti di Redegalli, Morbello e Tinazzi. Raimondi e Gorlani apparivano lenti ed indecisi nei loro interventi per cui sovente lasciarono via libera agli arcieri piemontesi. A corollario di questa indiscussa supremazia i grigioblù, al 14’, segnavano la prima rete. Su passaggio di Manenti intercettava la palla Tinazzi e con un forte tiro batteva Balzarini. Spronati dal successo, i padroni di casa continuarono a mantenere il gioco veloce creando difficoltà agli avversari. Al 35’ Morbello colpiva la palla di testa ma il palo la respingeva. Non era trascorso un minuto e Castaldo veniva atterrato in area da Provezza. L’arbitro concedeva la massima punizione, Tinazzi mandava la sfera a colpire il palo. Al 38’ con una magnifica azione personale, Castaldo realizzava la seconda rete per i suoi colori. Le emozioni non si arrestavano però a questo punto. Al 41’ infatti Redegalli offriva a Manenti la più bella e facile occasione per aumentare il bottino di reti, ma l’interno piemontese sbagliava in pieno la palla. La seconda fase della gara subiva una netta trasformazione. I bresciani anziché demoralizzarsi, tirarono fuori le unghie facendo ripiegare i piemontesi nella loro area in una caotica difesa. Il complesso grigioblù calò sensibilmente di tono dando quindi la possibilità agli azzurri di emergere. Abbiamo visto così Crippa, Fraschini e Gasparini sfiorare più volte il successo, la mediana rinfrancarsi e rendersi anch’essa assai minacciosa e la difesa stessa portarsi all’attacco. Al 15’ Gasparini approfittava della confusione che si era creata in area piemontese per battere imparabilmente Stefani. Da parte sua l’avversario non si mostrava più in grado di frenare l’impeto dei lombardi, la cui intraprendenza e decisione misero spesso a repentaglio la rete grigioblù con Crippa, Bersellini e Gasparini. Poi le energie vennero meno a tutti indistintamente gli atleti in campo. Il gioco diminuì notevolmente di tono ed i piemontesi poterono a malapena conservare la vittoria. Buono l’arbitraggio. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 24 settembre 1956) L'ALESSANDRIA FATICA PER SUPERARE IL BRESCIA I diecimila spettatori che hanno assistito ieri alla vittoriosa partita dell’Alessandria contro il Brescia hanno lasciato lo stadio piuttosto perplessi: non sapevano se conveniva loro mostrarsi lieti per il nuovo successo della squadra del cuore o invece scontenti perché l’undici di Sperone non era riuscito a dominare l’avversarlo dell’alto della sua superiorità, fornendo lo spettacolo di gioco che essi si attendevano. Effettivamente la prima esibizione dei grigiazzurri sul loro terreno in campionato poteva essere più brillante, tuttavia bisogna anche tener conto del non trascurabile valore del Brescia, una compagine in grado di impegnare a fondo qualsiasi avversaria. I lombardi hanno esperienza e grinta in difesa ed in prima linea affidano le loro speranze a cinque pivelli che non raggiungono in tutti insieme il secolo di età: immaturi quindi e ingenui nelle fasi conclusive, ma freschi di energie, vivaci come il mercurio e per nulla intimoriti dal rispettabile nome dei Pedroni, Snidero e Boniardi. Questi ragazzini, subito al fischio iniziale dell’arbitro romano Alterio, sono partiti ai cento all’ora e l’Alessandria ha orgogliosamente accettato la sfida in velocità. La squadra piemontese è riuscita a resistere – sia pure con qualche incertezza difensiva – a quel ritmo impossibile e ad imporsi segnando due reti e sottolineando la sua superiorità con un palo, un rigore sbagliato e due goals falliti in modo incredibile da Manenti. Nella ripresa però i grigiazzurri hanno pagato lo sforzo; chi non era scoppiato era per lo meno infortunato: Boniardi, che già nel primo tempo aveva lamentato uno stiramento alla coscia sinistra, ora non poteva quasi più correre e davanti a lui anche Snidero era calato notevolmente di tono risentendo di una lieve distorsione al ginocchio destro. Quanto a Pedroni, scoppiatissimo. Per una ventina di minuti l’Alessandria ha ballato furibondamente la samba sotto le veementi offensive dei «bocia» bresciani i quali sono riusciti a trar fuori dal loro insistere all’attacco il goal della bandiera, ma non a raggiungere l’insperato pareggio. Parliamo ora del primo tempo, quel primo tempo che è stato la parte migliore dell’incontro. Il gioco non ha tardato ad offrire emozioni, poiché subito al 5’ il portiere bresciano Balzarini (ben noto agli sportivi piemontesi per aver difeso nella scorsa stagione la rete della Juve Domo) ferma alla meglio un insidioso traversone di Castaldo, ma si è riabilitato al 12’ deviando in angolo una punizione dal limite di Tinazzi. Al 14’ però l’estremo difensore bresciano si è lasciato sfuggire alle spalle un pallone tirato violentemente dallo stesso Tinazzi e l’Alessandria si è trovata così in vantaggio, per la verità senza molto merito. I grigiazzurri però il merito se lo sono conquistato nell’ultimo quarto d’ora. Al 35’ Balzarini è riuscito a deviare sulla traversa un pallone di testa di Morbello servito da Redegalli, al 36’ Castaldo è atterrato da Provezza e l’arbitro concede il penalty. Dovrebbe tirare lo stesso Castaldo il quale però, essendo piuttosto malconcio per la violenta carica, lascia l’incarico a Tinazzi: l’interno sinistro spiazza il portiere con una finta, ma esagera nell’angolazione del tiro ed il pallone si stampa sul palo. Il goal però è soltanto rinviato perché al 38’ Balzarini, nel tentativo di intercettare un traversone rasoterra di Castaldo dalla sinistra, calcola male il tuffo e la palla, urtandogli una spalla finisce in rete. Al 40’ poi un’azione Castaldo-Redegalli offre a Manenti un’occasione magnifica, ma la mezzala destra, avendo la possibilità di tirare a colpo sicuro con l’esterno del piede destro oppure di piatto col sinistro, sceglie una terza soluzione – di piatto col destro – ed il pallone finisce a lato. Ripresa. L’Alessandria ha il cuore in bocca e arranca in difesa, dove gli infortunati Boniardi e Snidero fanno quello che possono (cioè poco) e Pedroni si affanna a correre qua e là, rimediando anche lui qualche brutta figura. Se il Brescia avesse più freddezza all’attacco potrebbe approfittare della situazione, invece la squadra lombarda riesce soltanto, al 15’, a rimediare il goal della bandiera con Gasparini che risolve un indugio di Pedroni e Boniardi, soffiando loro il pallone e sorprendendo Stefani con una puntata. La Alessandria si riprende nel finale ma il punteggio non cambia, anche perché Manenti fa grazia a Balzarini del pallone del terzo goal mandandolo nuovamente a lato. Al pubblico resta così l’impressione sfavorevole di questo secondo volto dell’Alessandria, ma non è il caso di drammatizzare. L’anno scorso i grigi giocavano male e perdevano, ora cominciano a vincere. Il bel gioco verrà poi (almeno speriamo). (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 24 settembre 1956) I GRIGI IN SICILIA Dopo la vittoria sul Brescia due difficili trasferte per l'Alessandria: Catania e Messina L’Alessandria, giocando domenica scorsa col Brescia, ha superato un difficile confronto che nel primo tempo era parso eccessivamente facile. La complicità del portiere Balzarini aveva fatto rotolare in rete i due palloni spediti da Tinazzi e da Castaldo e altre due facili occasioni – una su rigore e l’altra da pochi metri dalla rete – erano state sciupate dallo stesso Tinazzi e da Manenti. Comunque non si poteva certo, nella ripresa, proseguire col ritmo del primo tempo e con la pretesa di realizzare quattro reti ogni 45 minuti. La squadra bresciana, trovatasi in svantaggio, aveva tutto l’interesse di tentare l’azione di ricupero e nel secondo tempo si è trovata di fronte ad un undici che si era troppo spremuto nella prima parte dell’incontro, che zoppicava per le contusioni riportate da Boniardi e da Snidero e che non funzionava nel reparto sinistro per la caparbietà di Tinazzi di non voler passare la palla al centro od all’ala. Di modo che Morbello è rimasto inoperoso ed ha dovuto più volte recarsi a cercare l’occasione al centro, mentre Redegalli doveva appropriarsi della palla nella zona dell’ala. Nonostante il susseguirsi di tali e tanti errori, non è stata effettuata alcuna variazione di ruolo e tra l’altro il quadrilatero non era in grado di funzionare, perché se Manenti tentava ancora di portare il reparto destro all’attacco, Tinazzi sulla sinistra avanzava solo nel tentativo di risolvere l’azione individuale, altrimenti non svolgeva gioco di spola. Si è fatta colpa alla retroguardia di girare a vuoto: Boniardi, Pedroni e Bosio hanno effettivamente sbagliato alcuni interventi e susseguenti rimandi e ciò sta a dimostrare che gli uomini sono fuori fiato e, a nostro avviso, sono «scoppiati». Lo stesso Stefani manca di quella lucidità di riflessi e di quella elasticità di movimento che lo avevano fatto ritenere uno tra i migliori portieri d’Italia. Il pubblico è trasceso in disapprovazioni incresciose, ma certi atteggiamenti sono talvolta giustificabili, se in tribuna centrale si è potuto notare lo stesso ex nazionale Avalle (che a quanto pare fa parte della commissione tecnica) che invitava ad alta voce ad «appoggiare» sulla sinistra. Abbiamo infine notato con piacere che il pubblico si è convinto che Castaldo è e sarà uno degli elementi più preziosi della nostra squadra e verrà il giorno in cui si convincerà che anche Boniardi è una colonna per la nostra difesa. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 29 settembre 1956) RISULTATI: Bari-Cagliari 0-0 Legnano-Como 0-0 Marzotto-Messina 0-1 Modena-Pro Patria 0-1 Sambenedettese-Novara 0-0 Simmenthal Monza-Parma 3-0 Venezia-Catania 3-0 Verona-Taranto 4-0 CLASSIFICA: Alessandria, Messina, Verona 4; Bari, Cagliari, Novara, Pro Patria 3; Brescia, Catania, Como, Simmenthal Monza, Venezia 2; Legnano, Sambenedettese 1; Marzotto, Modena, Parma, Taranto 0 MARCATORI 2 gol Barison (Venezia), Bassetti (Verona), Bolognesi Gia. (Modena), Borghi (Monza), Cancellieri (Bari), Fiorindi (Catania), Maccacaro (Verona), Tinazzi (Alessandria) 1 gol Bellini (Como), Bicicli M. (Catania), Calegari (Venezia), Carminati I. (Monza), Castaldo (Alessandria), Ciani (Como), Colomban (Messina), Colombo M. (Pro Patria), Danieli (Venezia), Danova (Pro Patria), Ferrarese (Taranto), Galassini (Verona), Gasparini (Brescia), Grisa (Messina), La Rosa (Pro Patria), Larini (Verona), Manenti (Alessandria), Manzino (Novara), Marchetto (Marzotto), Patino (Catania), Redegalli (Alessandria), Regalia (Cagliari), Rossi A. (Messina), Sacchella (Brescia), Serradimigni (Cagliari) Il punto sul campionato Dopo la seconda giornata di campionato erano tre squadre che comandavano la classifica, a punteggio pieno: il Verona che aveva ampiamente battuto il Taranto, risultato più ampio della domenica: in gol Bassetti, Maccacaro, doppietta e Galassini. Il Messina uscito vittorioso sul terreno del Marzotto: match winner Grisa a nove minuti dal termine. Sono state ben tre le sfide termnate con il punteggio di 0-0. Primo punto conquistato da Legnano e Sambenedettese. Modena, Marzotto, Taranto e Parma ancora a secco di punti.