Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
14-10-1956 - Giornata: 5 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pro Patria et Libertate Calcio 2 - 1 (2 - 0)
RETI: 26. Snidero C.[A], 41. Tinazzi G.[A] 48. Danova F. [Pr]

Alessandria US Stefani Ideo, Brotto Gian Luigi, Bosio Bruno, Snidero Cirano, Pedroni Franco, Russi Franco, Castaldo Ercole, Vitali Alessandro, Redegalli Luciano, Tinazzi Giorgio, Morbello Egidio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Pro Patria: Danelutti; Colombo, Taglioretti; Calloni, Zagano, Frascaroli; Cacciavillani, Belcastro, La Rosa, Danova, Moroni. All.: Reguzzoni Carlo.

Arbitro: Genel Giorgio (Trieste)
Note
Spettatori: 12.000 (paganti: 8.811). Inizio gara ore 15:00.

Commento
L’alto stile e l’eleganza tecnica dei grigioblù hanno affascinato i 12.000 sportivi che gremivano ogni ordine di posti del Moccagatta. I padroni di casa, sotto la spinta dell’entusiasmo, hanno sciorinato subito un gioco spumeggiante, veloce e fantasioso. Il pallone correva con una velocità sconcertante da una parte all’altra del campo ed i lombardi, presi nella rete delle fitte trame, non trovavano la forza e l’estro per frenare le travolgenti folate dei grigioblù. Entrambe le compagini dimostravano di non aver alcuna preoccupazione difensiva per cui le azioni apparivano ariose e piacevoli. Gli ospitanti, per merito particolare di Tinazzi e Vitali, spesso si affacciavano minacciosi nell’area dei bustesi, tuttavia i loro tiri finali non davano risultati positiva. La difesa biancoblù trovava sempre il modo di allontanare la minaccia: attento e preciso Colombo, scattante e guastafeste Taglioretti. Ai tentativi di penetrazione in area avversaria dei piemontesi ribattevano prontamente i lombardi con azioni ben congegnate di Moroni, Danova e Cacciavillani, i quali però, esaurito infruttuosamente il loro lavoro, dovevano retrocedere precipitosamente per prestare man forte ai compagni impegnati seriamente per il repentino capovolgimento della situazione. La pressione dei padroni di casa aumentava gradatamente in virtù della loro mediana. E del dominio alessandrino ne subiva le conseguenze Danelutti, costretto a bloccare le stoccate di Redegalli, Tinazzi e Morbello, alcune delle quali insidiosissime. A Stefani vennero riservati tiri di Belcastro e Moroni da oltre trenta metri e fu facile per il portiere alessandrino neutralizzare il pericolo. Il gioco scorreva fluido fino al 26’ quando, su rimessa laterale di Vitali, Snidero si impossessava della palla e dopo aver dribblato alcuni avversari dal limite dell’area di rigore faceva partire una frecciata e la palla finiva in fondo al sacco di Danelutti. Immediata reazione dei bustesi e Danova allungava un allettante pallone a Moroni il quale, anziché arrestarlo e successivamente far partire il tiro, preferiva calciarla al volo con effetto negativo. Questa azione dei lombardi scuoteva i padroni di casa: una bella triangolazione Castaldo-Tinazzi-Morbello veniva sciupata per troppa precipitazione di Redegalli. Dalenutti effettuava al 38’ una stupenda parata su tiro improvviso di Tinazzi. Al 41’ la seconda rete dei grigioblù: era Morbello che crossava al centro, Calloni fermava con il petto e, prima che riuscisse a calciarla, arrivava Tinazzi che senza preamboli la spediva in rete. Ancora qualche intervento di Danelutti, quindi il riposo. Nella seconda fase della gara l’Alessandria calava di tono, le due mezzali apparivano provate per lo sforzo iniziale. La Pro Patria, invece, non denunciava alcuna debolezza. Subito i tigrotti prendevano l’iniziativa nelle loro mani e si insidiavano nella metà campo alessandrina. Il predominio degli ospiti veniva coronato dalla bellissima rete realizzata al 3’ da Danova. Successivamente l’Alessandria si riprendeva senza comunque riuscire ad armonizzare il suo gioco come nei primi 45’ della contesa e lo stile e la tecnica si offuscarono alquanto. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 15 ottobre 1956) Successo 2-1 sulla Pro Patria L'ALESSANDRIA PASSA IN TESTA Si era a due minuti dalla fine e l’Alessandria stava dando fondo alle sue ultime energie per dare al risultato un’entità numerica che esprimesse compiutamente la differenza di valore tra essa e la Pro Patria. I grigiazzurri nel primo tempo avevano surclassato gli avversari, ma delle innumerevoli occasioni da goal portate a maturazione dalla loro schiacciante superiorità di gioco, essi ne avevano sfruttato soltanto due. Perciò, quando in apertura della ripresa i lombardi accorciarono le distanze approfittando di un errore di Russi, quello che poteva essere un netto e convincente successo, si trasformò in una striminzita vittoria, che prestava il fianco a molte discussioni. Si era a 2’ dalla fine, dicevamo, e l’Alessandria che era apparsa a lungo disorientata dopo aver subito il goal, stava cercando in un veemente «serrate» di trasformare il 2-1 in un più convincente 3-1. Su traversone di Castaldo, il pallone giunse a Tinazzi che lo allungò a Vitali scattata in posizione di centravanti. L’ex milanista entrò in area ed il centromediano avversario, perso per perso, lo trattenne per la maglia e poi completò l’opera con un nettissimo sgambetto. Mentre la sfera, ricacciata da un difensore, finiva a lato, tutti attesero che l’arbitro decretasse secondo giustizia l’inevitabile rigore. Il signor Genel di Trieste, che si trovava molto lontano dall’azione e che quindi non aveva vieto niente pur avendo intuito che l’azione sapeva di… affumicaticcio, venne avanti al piccolo trotto cercando con lo sguardo lumi dal segnalinee. Ma l’uomo della bandierina se ne stette fermo e zitto. Genel, nel dubbio, si astenne dal dare il penalty e ordinò… la rimessa laterale! I diecimila presenti allo stadio fischiarono, fischiarono e fischiarono ma l’errore arbitrale – commesso in buona fede, ma non per questo meno grave – aveva ormai inchiodato il risultato sul 2-1 togliendo alla vittoria alessandrina quel sapore di trionfo che essa avrebbe potuto avere. Non c’è ragione comunque per lamentarsi del comportamento dei grigiazzurri, anche se non tutto è filato liscio nelle loro file ed anche se è apparso piuttosto strano che proprio i più anziani fossero così sensibili davanti al loro severissimo pubblico da perdere completamente la calma dopo aver incassato il goal. Dopo uno spavento iniziale per un fiacco tiro dell’esordiente attaccante blucerchiato Moroni, l’Alessandria aveva cominciato a macinare azioni, una più limpida dell’altra, sprecandole però con la stessa facilità con cui le aveva costruite. Per questo si dovette attendere fino al 26’ per vedere i piemontesi in vantaggio grazie ad un’azione personale di Snidero: su rimessa laterale di Bosio, il numero 4 grigiazzurro partì in tromba, inciampò in un avversario, si rialzò ancora con la palla al piede, scartò un altro blucerchiato e, giunto sul limite dell’area, lasciò partire una sventola di sinistro assolutamente imparabile. E Danelutti difatti non la parò. Da quel momento la Pro Patria fu stretta d’assedio nella sua area e riuscì a reggere all’offensiva sia per la bravura dei suoi difensori (tra cui eccelleva Colombo, il migliore della sua squadra con Danova, Calloni e l’oriundo Cacciavillani) sia per l’incredibile prodigalità degli alessandrini. Al 28’ Vitali dalla sinistra mise al centro un pallone d’oro: bastava un lieve tocco per spingerlo in rete, ma nessuno seppe approfittare dell’occasione. Al 37’ ancora Vitali mise in azione Redegalli ma l’intervento di testa del centravanti fu impreciso. Al 41’ però su azione di Castaldo e Redegalli si creò una mischia in area bustese e Tinazzi (il miglior grigiazzurro con Vitali, Brotto e Bosio) la risolse con un fortissimo tiro che mandò il pallone in fondo alla rete di Danelutti. Nella ripresa al 3’30” Russi, indugiando inutilmente, si fece soffiare il pallone da Cacciavillani che lanciò prontamente Danova il quale in corsa spedì la sfera alle spalle di Stefani. L’Alessandria, anziché reagire allo smacco, apparve disorientata, i difensori commisero errori a catena e la Pro Patria tenne a lungo l’iniziativa, sembrando in certi momenti assai vicina a raggiungere il pareggio. Col passare dei minuti però i grigiazzurri si rinfrancarono e nell’ultimo quarto d’ora ripresero la loro tambureggiante offensiva, culminata – come si è visto – soltanto nell’episodio del rigore negato. Una vittoria per 2-1 può sembrare poco convincente. Questa vittoria però permette all’Alessandria di raggiungere il Verona in testa alla classifica. L’anno scorso, alla quinta giornata, i piemontesi erano penultimi, con un solo punto. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 15 ottobre 1956) Gioco movimentato, brillante e conclusivo nel primo tempo per i colori grigi che hanno dominato a lungo le sconnesse file degli avversari impostando azioni offensive sui vari fronti, così da creare continue apprensioni all’estrema difesa degli ospiti che non sempre ha resistito all’urto alessandrino. Peraltro gli attaccanti alessandrini si sono persi nell’estrema area dei bustesi in vane schermaglie da far smarrire la direttiva del gioco. Il bottino quindi si è limitato a due reti, risultato poi strettamente necessario per abbrancare la sudata vittoria. Nella ripresa invece la Pro Patria è partita con ardore e accanimento al contrattacco e ha imposto il suo gioco mantenendolo a lungo senza eccessive reazioni dei grigi. Ma la divisione della posta non si è verificata anche per la poca decisione e precisione nel tiro a rete dei bustesi, fallosi sull’uomo come sulla palla nel momento decisivo. Certo il calo delle forze alessandrine nel secondo tempo della disputa, quando occorre invece un maggiore senso di controllo e di resistenza fisica per annullare l’attività avversaria, è apparso alquanto preoccupante così da creare situazioni delicate. Dopo una effimera sfuriata iniziale, la Pro Patria è presto ridotta in difesa: la porta di Danelutti è bersagliata da tiri insidiosi di Tinazzi, Vitali e Redegalli, mentre Morbello e Castaldo sono gli artefici di indiavolate fughe e allunghi ai compagni di centro. Al 26’ l’Alessandria va in vantaggio con una cannonata di Snidero da venti metri: un tiro perfetto per precisione e potenza e che ha nettamente sorpreso l’estremo difensore. I biancoblù sono completamente alla mercé dei grigi che segnano al 41’ il più bel punto della giornata con una stoccata di Tinazzi a mezza altezza, a conclusione di un’offensiva in linea. Nella ripresa la Pro Patria appare trasformata: attacca subito con decisione e ottiene al 4’ il punto con un tiro spiovente di Danova. Gli ospiti assumono il comando delle azioni e lo impongono alle sminuite forze alessandrine. Si combatte con ardore e accanimento, non importa come, pur di superarsi e mutare volto al punteggio. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 15 ottobre 1956) DOMANI AL MOCCAGATTA ALESSANDRIA-CAGLIARI La partita con la Pro Patria si è chiusa con la vittoria che ha portato l’Alessandria in vetta alla classifica, a lato del Verona, ma le 10.000 persone che affollavano il Moccagatta si sono alla fine allontanate senza entusiasmo. Il primo tempo, giocato in modo superbo, aveva lasciato intravvedere una vittoria a largo punteggio, ma nella ripresa tutti i giocatori alessandrini hanno denotato stanchezza: stanchezza che, a parer nostro, è dovuta a super allenamento. Nelle partite esterne, quando la squadra ospite gioca con prudenza nella propria metà campo, le riserve di fiato sono maggiori che non in quelle dove i giocatori, per sorprendere ed allargare le maglie della difesa avversaria, debbono giocare con maggior impegno e velocità. Come nella partita col Brescia, l’Alessandria nel secondo tempo ha dovuto subire l’iniziativa avversaria e qui si è avuto il disorientamento del pubblico il quale, ben disposto agli applausi, stava invece per trascendere (ingiustamente) a deplorevoli disapprovazioni. L’incontro con la Pro Patria ha messo in risalto che Vitali è l’elemento più tecnico del reparto d’attacco. Comunque nel primo tempo le «girandole» del nostro reparto di punta sono state superbe anche se, come vuole il sistema, è stato un mediano a risolvere la situazione. Marcatori Snidero e Tinazzi. La Pro Patria ha segnato imparabilmente, approfittando di una intempestiva rimessa di Stefani a Russi e di un inutile temporeggiamento del mediano grigio, in giornata nera. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 20 ottobre 1956) RISULTATI: Bari-Messina 1-0 Brescia-Sambenedettese 0-0 Como-Parma 0-1 Legnano-Modena 1-2 Marzotto-Cagliari 0-0 Taranto-Catania 2-1 Venezia-Novara 4-0 Verona-Simmenthal Monza 0-0 CLASSIFICA: Alessandria, Verona 8; Messina 7; Bari, Cagliari, Simmenthal Monza, Venezia 6; Brescia, Catania, Como, Taranto 5; Modena, Novara, Parma, Pro Patria, Sambenedettese 4; Marzotto 2; Legnano 1 MARCATORI 4 gol Bassetti (Verona), Tinazzi (Alessandria) 3 gol Barison (Venezia), Danova (Pro Patria) 2 gol Bolognesi Gia. (Modena), Borghi (Monza), Bozzato (Venezia), Calegari (Venezia), Cancellieri (Bari), Castaldo (Alessandria), Colomban (Messina), Danieli (Venezia), Darin (Taranto), Fiorindi (Catania), Galassini (Verona), Gasparini (Brescia), Hansen (Catania), Maccacaro (Verona), Marchetto (Marzotto), Mion S. (Venezia), Regalia (Cagliari), Serradimigni (Cagliari) Il punto sul campionato Due squadre al comando il torneo cadetto dopo cinque giornate di campionato. Insieme all'Alessandria il Verona che non è andata oltre lo 0-0 nel match casalingo contro il Monza: per la seconda volta consecutiva i veronesi non erano andati in gol. Al terzo posto in classifica il Messina, staccato di un punto dal duo di testa: i siciliani avevano incassato la prima sconfitta stagionale sul campo del Bari che aveva trionfato grazie al gol di Rigonat. Sono tre le partite terminate a reti involate. Due le gare in cui a vincere era stata la squadra che giocava in trasferta: il Parma vittorioso sul campo del Como: decisivo l'autogol di Grassi a 3' dal termine e il Modena che aveva espugnato Legnano, ultimo in classifica con 1 punto, con i gol di Gaeta e Martinelli, avvenuti negli ultimi 6' di gioco.