Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
05-05-1957 - Giornata: 30 - Taranto - Valentino Mazzola


Taranto AS - Alessandria US 2 - 1 (0 - 1)
RETI: 61. Darin S. [Ta] , 82. Giammarinaro A. [Ta] 39. Traverso (I) L.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Brotto Gian Luigi, Bosio Bruno, Boniardi Umberto, Pedroni Franco, Russi Franco, Redegalli Luciano, Traverso (I) Luigi, Tinazzi Giorgio, Albertelli Lanfranco, Morbello Egidio All.: Robotti Luciano

Formazione avversaria
Taranto: Collovati; De Bellis, Manzella; Castignani, Bordignon, Stabellini; Bravi, Zessar, Darin, Giammarinaro, Ferrarese. All.: Costagliola Leonardo.

Arbitro: Adami Giuseppe (Roma)
Note
Angoli: 4-3. Spettatori: 10.000. Inizio gara ore 16:00.

Commento
Il Taranto ha vinto la sua grande partita quando il poderoso avversario sembrava che non dovesse concedere agli antagonisti neppure il pareggio. Dopo un’ora di gioco, con l’Alessandria spavalda e tetragona custode d’un vantaggio preziosissimo, la gara sembrava dover negare ogni possibilità di successo ai tarantini. Il Taranto, in verità, questa possibilità se l’era giocata banalmente nel corso del primo tempo, mai riuscendo i suoi attacchi a piazzare il colpo buono, malgrado le numerose favorevoli occasioni. E si trattava d’un Taranto non certo nella usa migliore condizione, per il recupero all’ultimo momento di un Ferrarese convalescente e la indisponibilità improvvisa di Castallazzi. E si vedeva anche nell’Alessandria uno schieramento difensivo (centromediano arretratissimo e interni incuneati nel proprio dispositivo di difesa) che avrebbe fatto paura a qualsiasi prima linea, non tanto per la formidabile taglia atletica dei mediani e dei terzini grigi, quanto per la loro ariosa manovra e i loro tempestivi e solidi interventi. Si è avuto così il risultato a favore dei grigi nella prima parte della gara e il Taranto che aveva bussato insistentemente alla porta di Stefani doveva poi rimboccarsi le maniche per riprendere l’avversario, il quale nelle poche sfuriate della sua prima linea era riuscito ad assicurarsi il vantaggio con una rete di magnifica fattura realizzata da Traverso, col prezioso ausilio di Redegalli. E un certo merito nel primo tempo l’aveva avuto il portiere ospite intervenendo nei tentativi di sfondamento di Darin e compagni. L’Alessandria, quando ha giocato con la sua prima linea interamente proiettata all’attacco, ha fatto capire bene quali erano le sue capacità. Con due ali mobilissime i piemontesi hanno saputo, quando lo hanno voluto, mettere lo scompiglio nelle retrovie avversarie. Diversamente le cose sono andate nella ripresa, ma qui bisogna chiamare in causa l’Alessandria, che ha certo agevolato molto il successo tarantino rannicchiandosi in difesa e soffocando così le prerogative della propria prima linea. Continua è stata la pressione dei padroni di casa, fino al momento in cui Zessar ha fatto sbattere violentemente la palla contro lo spigolo della porta di Stefani e Darin, riprendendo, ha messo facilmente in rete. Ristabilite le distanze, l’Alessandria ha tentato di correre ai ripari, ma non ne ha avuto la possibilità perché i tarantini sono poi usciti fuori impetuosi, sotto la spinta della propria mediana, e l’Alessandria non è apparsa più l’ostacolo insormontabile dimostratosi nel primo tempo. Di ciò ne ha approfittato Giammarinaro per mettere a segno una delle sue caratteristiche stoccate, che ha lasciato immobile il portiere avversario. Si chiudeva così virtualmente la gara, giacché il Taranto non ha pensato negli ultimi minuti che a difendere strenuamente il suo successo. (Giuseppe Scotti, «La Gazzetta dello Sport», 6 maggio 1957) I grigi sono rimasti sconfitti sul terreno dell’Arsenaltaranto, dove avrebbero potuto agevolmente imporsi con una diversa condotta di gara. Essi hanno commesso il grave errore di partire con una tattica rinunciataria schierando Pedroni terzino volante, Boniardi centromediano e arretrando Traverso praticamente al ruolo di laterale. Se, invece, avessero puntato su una gara offensiva, avvalendosi della loro indiscutibile supremazia tecnica, ben difficilmente i rossoblù tarantini avrebbero resistito. Nel finale di gara, quando hanno abbandonato ogni tentativo di catenaccio, i piemontesi hanno chiaramente dimostrato di poter dominare. Ma ormai era troppo tardi. La rete decisiva che ha dato la vittoria ai locali, ed ha quindi provocato il tentativo di riscossa dell’Alessandria, è giunta infatti a soli nove minuti dal termine. I grigi hanno maggiori ragioni di lamentare l’occasione perduta quando si consideri che essi, nonostante la tattica rinunciataria di cui si è detto, erano riusciti a portarsi in vantaggio nel primo tempo con un goal di Traverso. Dopo una lunga e quasi ininterrotta offensiva dei rossoblù, contenuta con molta calma da Pedroni e compagni, al 39’, su azione di contropiede, Tinazzi ha la palla. Egli avanza, attrae su di sé due difensori e quindi allunga lateralmente all’accorrente Traverso. Questi giunge puntualissimo sul pallone, trovandosi così solo e smarcatissimo dinanzi al portiere Collovati. Traverso, pur nella favorevole situazione, ha dimostrato molta padronanza di sé. Con una finta ha spiazzato Collovati e quindi lo ha battuto con un secco tiro angolato. 1 a 0 per gli ospiti, la partita pare decisa tanto più che i rossoblù rivelano un pauroso sbandamento. Basterebbe insistere all’attacco per travolgerli, ma i grigi al contrario si richiudono in difesa. Nella ripresa, anzi, essi si perdono in vani tentativi di accademia, mentre i tarantini sia pure disordinatamente premono con molto vigore prodigando le loro risorse atletiche. Al 15’ Zessar, sceso in area, scaglia risolutamente la palla contro la traversa; sul rimbalzo Darin è pronto raccogliere ed a mettere in rete. Subito dopo si ha un accenno di reazione da parte degli alessandrini che però ben presto si affloscia e quindi il Taranto riprende la sua martellante offensiva. Al 39’, quando già sembra che l’incontro debba terminare sull’1 a 1, Giammarinaro raccoglie un passaggio di Zessar e segna imparabilmente. Negli ultimissimi minuti i grigi si riversano finalmente in avanti e stringono letteralmente d’assedio la porta di Collovati: tutti i tarantini però fanno argine e riescono a portare in salvo la preziosa vittoria. (F.D., «Stampa Sera», 6 maggio 1957) «Ei fu». Potremmo dirla col Manzoni, in omaggio all’odierna data. «Ei fu», ripetiamo, riferendoci alla gravità del pericolo che incombeva sulle sorti del Taranto. Dopo questo meritato successo sulla Alessandria, la squadra rossoblù non solo ha migliorato, sia pure lievemente, la propria posizione in classifica, ma quanto ha ridato vigore alle speranze dei suoi tifosi! Infatti, il rendimento del Taranto, oggi, ha toccato una quota che da tempo era coperta da una nuvolaglia piuttosto minacciosa. Alla fine del primo tempo, gli ospiti erano in vantaggio di un goal, ed avevano lasciato intravedere che sarebbero stati capaci di bissare, sol che avessero osato un pochino di più. È stata la vittoria della disperazione! Per il vero, anche prima del riposo il Taranto aveva tenuto il campo con un ritmo molto sostenuto. La pressione dei locali ha modo di svilupparsi quasi senza soluzione di continuità, ma ci è parso che tanta briglia sciolta agli attaccanti rossoblù fosse non solo conseguenza della loro vena, ma anche di una tattica dei grigi tendente a stancare l’avversario, a scoprirgli le spalle. Al 40’ i rossoblù sono ancora in angolo. Ormai gli ospiti, superata senza danno la sfuriata iniziale dei locali, vogliono sfruttare l’ultimo quarto d’ora del primo tempo per far breccia nella difesa rossoblù. Sono frequenti i loro tentativi, nel corso dei quali pongono in mostra un bel gioco d’intesa tra gli attaccanti, che è molto difficile tenere a bada. In questa fase, brillano particolarmente Redegalli e Morbello, due vere frecce acuminate nel fianco della difesa tarantina. Ed appunto da Redegalli – spostatosi al centro in rapida conversione – viene il giusto passaggio a Tinazzi, che smista su Traverso, che si teneva a stretto ridosso della prima linea. La mezz’ala grigia scatta e si presenta sola davanti a Collovati, che neppure abbozza un tentativo di parata sul tiro a mezz’altezza che gli è stato scoccato. È gol. Le squadre vanno al riposo, mentre sugli spalti dilaga il pessimismo, che fa coppia col nervosismo. Brivido sulla schiena dei rossoblù, che sembrano morsi dalla tarantola. Reagiscono rabbiosamente e, al 12’, una magnifica rovesciata di Zessar ci fa ammirare una parimenti magnifica parata di Stefani. Un minuto dopo tenta Stabellini da fuori area e il portiere ospite, stavolta, non ha difficoltà ad intervenire. Segue una paurosa mischia in area dei grigi, ma il pallone non ne vuol sapere di varcare la fatale linea bianca. Cambia parere, però, un attimo dopo, quando al 15’ Zessar raccoglie il pallone servitogli da Bravi e a volo indirizza a rete. Il pallone rimbalza sulla traversa a portiere battuto e va sui piedi dell’accorrente Darin, che entra in rete con tutta la sfera. Al 35’, un tiro di Manzella, ben parato, fa da prologo al secondo goal tarantino. Castignani, da metà campo, infila il corridoio. Entra Bravi che crossa al centro, Darin non ce la fa a raccogliere, Stefani interviene ma non ferma. Piomba Giammarinaro che riprende a segna. («Corriere dello Sport», 6 maggio 1957) Anche a Taranto la tattica «catenacciara», applicata in modo controproducente da Sperone in troppe partite, è stata messa in atto da Robotti-Pedroni, a tutto danno del vantaggio già conquistato. Le possibilità di raggiungere il successo, anche in formazione di ripiego, svolgendo azioni offensive, erano parecchie: nel primo tempo infatti già si era avuto un goal annullato di Redegalli ed uno valido di Traverso. Ottenuta la rete, non solo si è fatto retrocedere definitivamente Traverso, ma anche Tinazzi è stato inserito a metà campo, dove per consuetudine vi è sempre Albertelli. Risultato: amara sconfitta nel secondo tempo, a causa dei soliti corti passaggi della retroguardia, tocchi laterali tra mediani che vanno a cercare gli avversari; e poi si ha la pretesa assurda che due uomini all’attacco risolvano le situazioni! Per fortuna non c’era Vitali, altrimenti la colpa sarebbe stata attribuita, come al solito, a questo giocatore. Si noti poi che l’aver constatato che Redegalli, nell’attuale forma (ancora in ritardo) è stato il migliore del reparto, deve impensierire i tecnici nel constatare che gli altri uomini del quintetto di punta non si inseriscono nell’azione di sfondamento. Tinazzi, logicamente, deve superare un periodo di assestamento, occorre quindi far giocare Albertelli in posizione avanzata, per agevolare il gioco di Morbello, altrimenti… campa cavallo… (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 11 maggio 1957) RISULTATI Cagliari-Verona 3-1 Catania-Como 3-0 Legnano-Marzotto 1-1 Novara-Parma 1-0 Pro Patria-Bari 2-0 Sambenedettese-Modena 0-2 Simmenthal Monza-Messina 4-0 Venezia-Brescia 0-1 CLASSIFICA: Catania, Verona 38; Brescia 37; Alessandria 36; Novara, Venezia 34; Como 33; Marzotto 32; Bari 30; Cagliari, Simmenthal Monza 29; Modena, Parma 26; Messina, Taranto 25; Pro Patria, Sambenedettese 23; Legnano 22 MARCATORI: 14 gol Calegari (Venezia), Giammarinaro (Taranto) 12 gol Erba (Parma), Milani (Monza) 11 gol Danova (Pro Patria) 10 gol Borghi (Monza), Ghiandi (Verona), Manzino (Novara), Marchetto (Marzotto), Morbello (Alessandria), Nova (Brescia) 9 gol Barison (Venezia), Bozzato (Venezia), Caprile (Legnano), Gaeta (Modena), Gasparini (Brescia) Il punto sul campionato Si era nuovmente formata la coppia in vetta alla campionato di Serie B. Il Verona, sconfitto a Cagliari, in cui Mezzalira ha fatto la parte del leone, era stato agguantato dal Catania che ha vinto la sfida contro il Como: di Buzzin, doppietta e Fiorindi le reti della partita. Importante affermazione esterna per il Brescia in casa del Venezia: match winner Nova nel primo tempo. La gara tra Novara e Parma, decisa dal gol di Moschino, era stata vissuta sul repertorio di finezze di due grandi assi del calcio che non hanno voluto tramontare: Cappello e Vicpalek.