Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
09-06-1957 - Giornata: 33 - Novara - Comunale


Novara AC - Alessandria US 0 - 4 (0 - 2)
RETI: 8. Castaldo E.[A], 37. Traverso (I) L.[A], 66. Traverso (I) L.[A], 86. Traverso (I) L.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Brotto Gian Luigi, Traverso (I) Luigi, Pedroni Franco, Albertelli Lanfranco, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Vitali Alessandro, Tinazzi Giorgio, Morbello Egidio All.: Robotti Luciano

Formazione avversaria
NOVARA AC: Lena; Pombia, De Togni; Feccia, Corbani, Nosari; Piccioni, Eidefjäll, Manzino, Breda, Albini. All.: Barrera Evaristo Vicente.

Arbitro: Campanati Giulio (Milano)
Note
Espulso: 78’ Pombia [N]. Ammoniti: Nosari, De Togni, Piccioni [N]. Angoli: 5-5 (3-1) oppure 5-4. Spettatori: 5.500. Tempo piovoso, terreno acquitrinoso. Inizio gara ore 16:00.

Commento
Quanta grazia per l’Alessandria! Quattro goals a zero sul difficile campo novarese, di cui ben tre segnati di prepotenza dal mediano Traverso. Se questi goals si fossero potuti meglio distribuire nel corso del campionato, i grigi non si troverebbero ora, benché largamente vittoriosi, a dover sperare in un quasi impossibile scivolone del Catania nella partita conclusiva a Modena. Il derby piemontese di Serie B ha avuto due facce ben distinte. La prima – grosso modo corrispondente ai primi 45 minuti – ha messo in evidenza un Novara pieno di buona volontà e spesso pericoloso all’attacco. L’Alessandria, tuttavia, con l’aiuto della buona sorte, è riuscita a passare nettamente in vantaggio per 2 a 0. Nella ripresa, invece, le manchevolezze dell’undici novarese (privo di Cappello, Baira, Moschino, Biagini e Marzani) si sono fatte palesi. I grigi hanno dominato in lungo e in largo, hanno segnato ancora due volte sciupando almeno un paio di situazioni da rete. Finale trionfale, da restare soffocati di gioia, per i sostenitori alessandrini giunti in numero soverchiante. Essi costituivano la maggioranza assoluta sui 4.000 spettatori: e lo hanno dimostrato al 35’ della ripresa, fischiando con un corale unisono il capitano novarese Pombia, giustamente espulso dall’arbitro per un fallo su Tinazzi. Pombia era recidivo, ma ieri pochi giocatori sono stati degli angeli. L’inizio, anzi, è stato molto burrascoso. Sul fondo pantanoso, viscido e pesantissimo, si è avuta l’impressione di una lotta collettiva per niente metaforica. I padroni di casa sono partiti con impeto, facendo tentennare la difesa grigia. Alcune combinazioni Manzino- Eidefjäll hanno creato non poco imbarazzo per Pedroni ed i suoi collaboratori. All’8’, però, l’Alessandria passa in vantaggio. Fallo per carica di Pombia su Morbello. Batte Albertelli sullo schieramento ed il pallone, rinviato corto, finisce tra i piedi di Castaldo che lestamente riesce a mettere in rete a fil di montante. La reazione del Novara è poco meno che collerica. Si registra uno scambio di colpi: Manzino è atterrato da Pedroni, Manenti è colpito da De Togni, Morbello nuovamente da Pombia. Al 18’ Piccioni, tutto solo davanti a Stefani, sfiora la palla convergente verso destra e l’azione sfuma. Al 26’ la gaffe d’un segnalinee, che segnala un inesistente fuori gioco, blocca Manzino lanciato al goal. L’arbitro fischia; poi, chiarito l’equivoco, fa riprendere l’azione con i due salti. Per gli azzurri, sorte contraria. Lo conferma Eidefjäll al 32’, colpendo la traversa con una fulminea deviazione di testa sull’ultimo di tre corner consecutivi contro l’Alessandria. Cinque minuti dopo, replica della stessa Alessandria, con Traverso che segna di testa su calcio d’angolo. La partita è decisa. Nella ripresa, i locali appaiono sfiduciati. Il giovanissimo Breda all’attacco è inefficiente, il mediano Nosari ha perso lo smalto combattivo dei primi 45 minuti ed i terzini sono più impetuosi che precisi. Dopo una brillante parata di Stefani (6’) che blocca una deviazione di testa di Piccioni, al 10’ Morbello fugge in velocità su un rilancio dell’ottimo Albertelli («eroe» della giornata insieme a Traverso). Quand’è ormai solo davanti a Lena, Morbello commette l’ingenuità di passare a Vitali il quale sbaglia addirittura il pallone. Al 14’ Manenti si comporta nello stesso modo di Morbello, ma in compenso al 21’ Traverso segna su mischia. A quattro minuti dalla fine, mentre il Novara ormai ridotto a dieci uomini per l’espulsione di Pombia si è reso a discrezione, Traverso su corner irrompe nuovamente in area novarese, salta due spanne più in alto degli altri e spedisce il pallone dietro le spalle di Lena. I tifosi alessandrini stanno esultando, quando serpeggia all’improvviso una notizia raggelante: a Busto il Catania ha vinto per 3 a 2. (Remo Grigliè, «Stampa Sera», 10 giugno 1957) Secca vittoria dell’Alessandria, giusto premio alla squadra che ha giocato con maggior decisione, volontà e spirito agonistico, non disgiunti ad una efficace prestazione collettiva della squadra che ha dimostrato idee chiare e sicurezza nei collegamenti. I grigi sono apparsi robusti in difesa, con Pedroni oggi in forma perfetta, coi laterali efficaci e pronti nel rilancio; l’attacco a volte si è smarrito in inutili cincischiamenti ma nel complesso, con la regia dei due interni, ha saputo districarsi egregiamente. Quando la situazione lo richiedeva, erano i mediani ad inserirsi fra gli uomini di punta e lo dimostrano le tre reti messe a segno da Traverso. Il Novara, sceso in campo in formazione rimaneggiata per l’assenza di Baira, Cappello e Moschino (tra gli alessandrini mancavano gli squalificati Russi e Snidero), ha fatto del suo meglio per arginare la pressione degli ospiti. Comunque, anche nel Novara non è mancata la volontà né tanto meno l’impegno. Nella ripresa ha ceduto, per andare poi alla deriva dopo l’espulsione di Pombia, avvenuta al 33’ per una scorrettezza ai danni di Tinazzi. Parte il Novara con estrema decisione e al 7’ Piccioni sfiora il successo; un minuto dopo, su contropiede, l’Alessandria realizza: batte una punizione Manenti appena fuori area, il tiro incontra la barriera, carambola sul piede di Castaldo e la palla batte sullo spigolo del montante ed entra in rete, anticipando il tuffo di Lena. La pressione novarese continua, Eidefjäll di testa colpisce la traversa, Manzino impegna Stefani in un tiro pericolosissimo, ma è invece l’Alessandria, ancora su contropiede, a segnare la seconda rete con Traverso che, ricevendo la sfera dal calcio d’angolo, battuta da Tinazzi, di testa insacca. Insiste ancora il Novara nella prima parte della ripresa: Piccioni obbliga Stefani ad una brillante parata. Al 20’ punizione battuta da Castaldo, raccoglie Traverso che insacca. Il Novara, che viene privato di Pombia, regge solo in virtù di una volontà accesa, ma è ancora Traverso che al 40’, su calcio d’angolo, raccoglie e di testa batte nuovamente Lena. (Guglielmo Fatti, «La Gazzetta dello Sport», 10 giugno 1957) Psicologicamente, la partita si è risolta all’8’ di gioco. Un minuto prima, un aggrovigliata sarabanda azzurra era risolta a lato da Piccioni, dopo che Manzino e Breda s’erano visti respingere numerosi tiri dal baluardo grigio. Sulla rimessa di Nardi, Tinazzi invitava lo sgusciante Morbello all’azione: l’ala zigzagava appena fuori l’area e, quando stava per tirare, Pombia lo fermava fallosamente. Albertelli calciava forte sulla barriera novarese la conseguente punizione, la palla carambolava a destra e Breda non riusciva a toccarla. Se ne impossessava Castaldo solo ed il suo tiro diagonale basso (forse deviato da De Togni) si infilava nell’angolo alla sinistra di Lena, sorpreso. Il goal tranquillizzava l’Alessandria e la metteva nella felice condizione di difendersi con calma. Il Novara, invece, si poneva al contrattacco ed aveva il suo migliore momento dal 10’ al 35’ del primo tempo: in questo periodo Feccia e Nosari contrastavano discretamente la metà campo e le loro palle di rilancio erano ben giocate dell’attacco novarese. La sfortuna, però, fermava un tiro-goal di Eidefjäll. La seconda rete alessandrina, ottenuta al 37’ in seguito a calcio d’angolo, determinava il risultato finale ed accasciava il Novara. Nella ripresa, sul fango, i laterali dell’Alessandria dominavano largamente il campo e l’instancabile Traverso poteva mettere in rete altri due palloni. A sollievo dei tifosi novaresi, giungevano da Busto e Como le notizie di altrettante vittorie di Catania e Brescia… Questa, in affrettata sintesi, la partita. Il Novara s’è presentato in campo in formazione rabberciata e scarse speranze: l’innesto del giovane Nosari in mediana è stato più felice del previsto: invece, la riprova di Breda (su un terreno a lui nettamente ostile) è completamente fallita. Per gli altri è stata una partita senza molta convinzione. Lena ha subito quattro goal ma non era nella condizione di evitarne alcuno; Pombia e De Togni han giocato con volontà, ma avevano a che fare con due ali pericolose (Castaldo sempre arretrato e molto redditizio; Morbello scattante ed incisivo); Feccia ha lottato con volontà nella fanghiglia, ha disputato un bel primo tempo, ma nella ripresa è calato come tutti gli altri novaresi; Corbani ha discretamente controllato il tecnico e disagiato Vitali; Piccioni è sempre più deludente (è arrivato allo zenith, ormai); Eidefjäll ha giostrato con bella volontà, ma con poco profitto; Manzino è stato male impiegato: si dove servirlo in profondità, non frontalmente; Albini non è più lui: è capriccioso e poco efficace. Contro tali forze l’Alessandria ha avuto buon gioco e s’è dimostrata più pratica. Era, inoltre, sospinta dalla volontà di vincere per avvicinarsi ad un’eventuale promozione. Ha meritato il largo successo. È dubbio, però, che guadagni la Serie A. La cronaca è poco ricca di spunti. 8’: il primo goal grigio, già descritto. 14’: punizione di Feccia, bloccata da Stefani. 20’: Stefani devia platealmente una nuova staffilata di Feccia. 25’: bell’intesa Vitali-Manenti-Castaldo-Morbello conclusa a lato di poco. 26’: Manzino, sfuggito a Pedroni, sta avvicinandosi solo verso la porta di Stefani, quando l’arbitro lo ferma per un inesistente fuori gioco. Ahi, Campanati! 33’: Feccia centra un pallone invitante; Eidefjäll lo gira forte di testa contro la traversa a portiere battutissimo. 37’ secondo goal degli ospiti. Centra Morbello, devia in angolo Corbani. Lo batte Tinazzi. Traverso arriva in corsa e schiaccia la palla in rete dall’alto in basso: 2 a 0. 51’: Piccioni di testa costringe Stefani ad un volo «angelico» e molto spettacolare. 54’: Morbello mostra la sua classe. Sfugge elegantemente a Pombia su lancio bellissimo di Tinazzi (un giocatore dal tocco nitido e utile, un ragazzo d’avvenire), poi, giunto nei pressi di Lena, tocca al liberissimo Vitali, ma il centravanti manca la palla. 65’: si calmano entrambe le squadre. È dall’inizio che piove a dirotto. Il campo è un misto di acquitrino e fanghiglia. 76’: fallo nei pressi del corner contro il Novara. Batte Castaldo corto a Tinazzi; il tiro della mezza è respinto da De Togni, nasce una breve mischia risolta prepotentemente da Traverso, che scaraventa in rete: 3 a 0. Esultano i tremila supporters alessandrini. 80’: Pombia calcia Morbello invece del pallone e viene espulso. Giustamente. 86’: Nosari salva in corner un’incursione di Manenti. Batte l’angolo lo stesso Manenti: da tre quarti di campo parte Traverso e con un gran colpo di testa infila l’angolo alto alla destra di Lena. Sono 4. Circa 5.000 spettatori, di cui 3.000 almeno alessandrini. Terreno impossibile, inzuppato d’acqua e acquitrinoso; ha piovuto fino al 70’ di gioco. Nessun grave incidente. Novara in maglia rossa per dovere di ospitalità. Sugli spalti qualche «match» sparuto, ma niente d’interessante (dilettanti…). (Gianfranco Capra, «l’Azione», 11 giugno 1957) Un forte temporale, oltre a rendere il rettangolo di gioco un’autentica risaia, ha messo in forse l’inizio dell’incontro, tanto da rendere necessaria la visita preliminare dell’arbitro coi due capitani. Al 33’ della ripresa è stato espulso Pombia per scorrettezze ai danni di Tinazzi; inoltre, sono stati ammoniti Nosari, De Togni e Piccioni. («Corriere dello Sport», 10 giugno 1957) L’Alessandria ha violato domenica, con un clamoroso 4-0, il campo del Novara, in una partita giocata saggiamente all’attacco: il rientro di Tinazzi e lo spostamento di Albertelli nel ruolo di mediano hanno dato alla squadra una impostazione tecnica sistemista di ottimo rendimento. Infatti, nelle azioni offensive, Traverso, mediano destro, si è inserito tra gli avanti, riuscendo a violare per tre volte la rete l’ottimo Lena. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 15 giugno 1957) RISULTATI Como-Brescia 1-2 Legnano-Simmenthal Monza 1-1 Marzotto-Bari 1-1 Parma-Cagliari 4-0 Pro Patria-Catania 2-3 Sambenedettese-Messina 2-1 Taranto-Modena 0-0 Venezia-Verona 0-0 CLASSIFICA: Verona 43; Catania 42; Alessandria, Brescia 41; Venezia 39; Como, Novara 35; Marzotto 33; Bari, Simmenthal Monza 32; Cagliari 31; Modena, Parma, Sambenedettese 29; Messina, Taranto 28; Pro Patria 24; Legnano 23. MARCATORI: 15 gol Danova (Pro Patria), Erba (Parma), Giammarinaro (Taranto) 14 gol Calegari (Venezia) 13 gol Milani (Monza) 12 gol Barison (Venezia), Marchetto (Marzotto) 11 gol Buratti (Sambenedettese), Gasparini (Brescia), Morbello (Alessandria) 10 gol Borghi (Monza), Buzzin (Catania), Ghiandi (Verona), Manzino (Novara), Nova (Brescia), Uzzecchini (Catania) Il punto sul campionato Hanno fatto miracoli tutte e quattro le vedette. Soprattutto, il Verona ed il Catania. La situazione, perciò, è immutata. La decisione definitiva si avrà soltanto, infatti, nei novanta minuti finale. Non può sfuggire, comunque, il vantaggio del Verona e del Catania, giunti ad un passo da traguardo in anticipo sugli altri due. Tanto più che proprio il Verona ed il Catania hanno conquistato nella giornata i risultati più significativi. Il Verona è andato nientemeno sul campo del suo più tradizionale avversario, il Venezia, a liquidarne le velleità, con un pareggio che testimonia una volta di più la bontà dell’inquadratura gialloblù, la legittimità del suo primato. Il Venezia stava sparando le sue ultime cartucce e si è battuto con la forza della disperazione; il Verona ha retto l’urto con una tal disinvoltura e con tanta autorità da meritare, specie con il suo magico Ghizzardi, applausi convinti. Il Catania ha fatto anche di più, irrimediabilmente costringendo alla retrocessione una Pro Patria decisa a gettar tutta la sua volontà e tutto il suo orgoglio sull’ultima carta disponibile. Favorite dalle circostanze in maniera determinante, invece, le vittorie dell’Alessandria e del Brescia, comunque egualmente preziose: Novara e Como non avevano certo, infatti, una gran voglia di giocare. Il Novara si è presentato in campo largamente incompleto, con dei giovani in squadra, Nosari e Breda ad esempio, poco più che esordienti. Per giunta la vittoria dell’Alessandria ha preso forma e consistenza da tre incredibili gol di un mediano laterale, Traverso, tutti e tre messi a segno nella stessa maniera, raccogliendo la palla, cioè, da altrettanti calci d’angolo. La vittoria del Brescia, poi, è stata ancor più fortunosa, perché il vantaggio delle rondinelle ha preso l’avvio da un errore madornale del portiere Panizzolo […]. Sono ormai spacciati Pro Patria e Legnano. Si sono salvati con pieno merito Sambenedettese, Parma e Modena, senza far niente ma per demerito degli avversari Messina e Taranto. (Ezio De Cesari, «Corriere dello Sport», 11 giugno 1957)