Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1956/1957
Serie B
16-06-1957 - Giornata: 34 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Legnano AC 4 - 2 (1 - 0)
RETI: 25. Manenti M.[A], 49. Vitali A.[A], 50. Tinazzi G.[A], 66. rig. Albertelli L.[A] 53. Bocchio G. [Le] , 55. Tarabbia E. [Le]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Brotto Gian Luigi, Traverso (I) Luigi, Pedroni Franco, Albertelli Lanfranco, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Vitali Alessandro, Tinazzi Giorgio, Morbello Egidio All.: Robotti Luciano

Formazione avversaria
Legnano: Soldaini; Tarabbia, Panara; Cozzi, Viganò, Lamera; Bocchio, Mustoni, Palmér, Caprile, Rivolta. All.: Innocenti Ugo.

Arbitro: Menchini Lorenzo (Udine)
Note
Giornata afosa di vento caldo. Inizio gara ore 16:00.

Commento
Gli sportivi alessandrini, subito dopo la chiusura delle ostilità fra grigi e lilla, hanno dato sfogo al loro incontenibile entusiasmo invadendo festanti il rettangolo di gioco. Sia il presidente del sodalizio piemontese che gli stessi giocatori furono portati in trionfo. È stato un epilogo commovente. La massa sportiva alessandrina ha voluto ancora una volta manifestare all’ing. Silvio Sacco tutta la sua gratitudine per aver risollevato le sorti del calcio locale. Il confronto fra i grigi e i lilla si è chiuso brillantemente a favore dei primi. La partita ha avuto due fisionomie distinte: nella prima fase gli alessandrini hanno giocato molto in sordina, sviluppando tutte le loro trame a metà campo, senza mai riuscire ad impegnare seriamente il valoroso Soldaini. Comunque, era palese la perfetta intesa esistente soprattutto nel reparto avanzato, dove Tinazzi, Manenti e Morbello davano segni di essere in gran vena. Ma nonostante l’evidentissima superiorità dei locali, gli ospiti combattevano con grande impegno, riuscendo in tal modo a ritardare la capitolazione. In questo periodo si mettevano in evidenza Bocchio coi suoi scatti repentini e travolgenti, Caprile con le sue stoccate insidiose e Palmér con le sue incomparabili finezze stilistiche. Ciò nondimeno la difesa grigia, con un Nardi sempre pronto e tempista e un Brotto caparbio, aveva chiuso ogni via al successo degli ospiti. Anzi, al 25’ era l’Alessandria che per merito di Manenti andava in vantaggio. I lombardi reagivano con veemenza e Bocchio aveva modo di far fischiare al 31’ e al 35’ la sfera di cuoio sulla traversa di Stefani. Tutto sommato, comunque, la partita in questi primi 45’ è stata monotona e incolore. La ripresa, invece, segnava il netto risveglio di entrambe le contendenti. Infatti, nel breve giro di 6’, venivano segnate quattro reti. Segnava al 4’ Vitali, che sfruttava intelligentemente un bel passaggio di Manenti. Al 5’ era Tinazzi che raccoglieva un allungo di Morbello e insaccava imparabilmente. Reagivano a questo punto i lilla e Caprile, con azione personale, si incuneava in area grigia. A pochi passi da Stefani calciava verso la rete. Il palo respingeva, ma prontamente Bocchio raccoglieva e realizzava. Al 10’ Tarabbia, dal limite dell’area di rigore, segnava la seconda rete per i lilla. La pressione degli ospiti non accennava a diminuire e al 15’ Palmér sciupava una eccellente occasione. Quindi gli ardori aggressivi dei lombardi si placavano e l’Alessandria riprendeva le redini della partita. Alimentata dalla mediana (dove Pedroni), come al solito, ha fatto scintille), la prima linea grigia si installava in area lilla. Al 21’ Vitali, ricevuta la palla da Manenti, filava velocemente verso Soldaini tallonato da Tarabbia e Panara, ma mentre stava per scoccare il tiro veniva sgambettato da Panara. L’arbitro decretava il rigore che Albertelli tramutava facilmente in gol. Spremuti fino all’esaurimento, i padroni di casa si misero sulla difensiva per conservare il vantaggio limitandosi a dar vita a qualche sporadica azione di contropiede. Buono l’arbitraggio di Menchini. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 17 giugno 1957) Per l’Alessandria il campionato non è finito. I grigi all’ultimo istante sono riusciti ad acciuffare la fortuna per i capelli: proprio mentre essi liquidavano con relativa sicurezza il Legnano per 4-2, il Catania perdeva il confronto decisivo sul campo del Modena, vedendo così sfumare in extremis il sogno della promozione e ridando vita alle speranze dei piemontesi. In Serie A ci andrà senz’altro il Verona, cui è bastato il pareggio casalingo con il Como, mentre per decidere chi accompagnerà i gialloblù veneti nel viaggio verso la massima divisione sarà necessario uno spareggio in campo neutro tra l’Alessandria ed il Brescia, terminati a pari punti al secondo posto. Questo quadro della situazione finale nel torneo di Serie B lascia facilmente immaginare in quale atmosfera di febbrile ansia si sia giocata la partita di congedo dei grigi dal loro pubblico. Quando Manenti, segnando al 25’ su calcio d’angolo battuto da Tinazzi, ha dato il giusto indirizzo al risultato della gara con il Legnano, il pubblico ha incominciato a disinteressarsi di quanto succedeva in campo ed a fissare la sua attenzione sulla tribuna. Il presidente dei grigi, ing. Sacco, con la moglie ed i suoi collaboratori, attendeva le notizie che avrebbero telefonato da Verona, da Modena, da Brescia gli «inviati speciali» dell’Alessandria. Ma il telefono taceva ostinato. Finalmente, dopo che l’ex alessandrino Bocchio aveva fatto sibilare il pallone di poco alto sopra la porta di Stefani, il primo trillo di telefono, la prima «buona» notizia: Modena-Catania 0-0, e l’ing. Sacco si frega le mani soddisfatto. I grigi tornano negli spogliatoi tra gli applausi e si ripresentano in campo, oltre che con una maglia rossa (l’arbitro si è accorto in ritardo della possibilità di confusione tra il grigio ed il lilla), rinfrancati da una nuova notizia positiva: il Verona sta perdendo in casa con il Como. Mentre la lieta novità si diffonde sugli spalti suscitando l’entusiasmo del pubblico, gli uomini di Pedroni si scatenano per dare una più sicura sostanza al risultato. Al 3’, su punizione dal limite per atterramento di Morbello, segna Vitali magistralmente lanciato da Manenti e, due minuti dopo, una velocissima azione tra Morbello e Tinazzi permette a quest’ultimo di portare a tre le reti per la sua squadra. Dalla tribuna, le notizie sono sempre buone: sempre pareggio a Modena, il Verona sempre in svantaggio, soltanto il Brescia vince, ma questo era previsto. Persino la signora Sacco si lascia prendere dall’entusiasmo generale e fa un tifo assai caloroso per i grigi. Mentre tutti pensano a Verona, a Modera, a Brescia, le cose si mettono assai male in campo: il Legnano segna al 9’ con Bocchio, dopo un palo di Caprile, e all’11’ Tarabbia, su calcio di punizione dal limite, sorprende per la seconda volta Stefani: 3 a 2. Sin troppo consci della loro responsabilità, i giocatori alessandrini si lasciano prendere dall’orgasmo ed il Legnano sembra assai vicino a raggiungere il pareggio. Finalmente, al 21’, fallo di mano di un terzino lilla, seguito da una carica a tergo ai danni di Vitali, induce l’arbitro Menchini di Udine a concedere all’Alessandria il rigore che assicura il successo: tiro di Albertelli, rete. La vittoria è ormai sicura, anche se le continue offensive di un Legnano mai rassegnato fanno correre numerosi pericoli alla rete di Stefani. Mentre la partita sta per finire, squilla ancora il telefono: il Catania ha perso, il Verona ha pareggiato, è ormai sicuro che i grigi disputeranno lo spareggio con il Brescia. Al fischio finale, quel che si verifica sul campo è commovente: i giocatori si abbracciano e si baciano, il presidente, nel consegnare a Pedroni un orologio d’oro offerto da un settimanale sportivo locale, ha le lacrime agli occhi, il pubblico invade pacificamente il campo. Nessuno pensa che si deve ancora affrontare il Brescia, che la gioia di oggi potrebbe trasformarsi domani in delusione: sono tutti pazzi di gioia, issano sulle loro spalle il «capitano» Pedroni, il giovane Morbello, persino il presidente e li portano, in trionfo, a fare il giro del campo. L’ing. Sacco non è certo in posizione molto comoda, ma non importa: un giorno di gioia dopo tante amarezze, poi col Brescia si vedrà. Sede dell’incontro decisivo? Spetta alla Lega fissarla, comunque l’Alessandria accetterebbe volentieri Milano o Roma. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 17 giugno 1957) Alla chiusura delle ostilità, veramente aspre e insospettate da parte di una compagine decisamente retrocessa, il pubblicò è scattato in una vibrante dimostrazione per la brillante vittoria dei grigi, che avrebbero meritato un più sonoro punteggio. I giocatori, schierati a metà campo, hanno ricevuto un prolungato applauso, specie quando il presidente del sodalizio, ing. Silvio Sacco, accompagnato dai suoi collaboratori, ha consegnato un cronometro d’oro al capitano della squadra Pedroni, che anche oggi è stato il dominatore in campo. Quindi, l’altoparlante ha diffuso la sconfitta del Catania a Modena con conseguente incontro decisivo dell’Alessandria con il Brescia per l’assegnazione del secondo posto e l’entrata del vincente nel massimo torneo. Aperti i cancelli dell’arena, il pubblico, con il gagliardetto sociale, ha fatto irruzione sul campo, portando in trionfo, tra i crescenti e scroscianti applausi, l’ing. Sacco, Pedroni, Morbello ed altri giocatori. Una toccante dimostrazione di affetto a questo anziano e pur sempre giovane e battagliero sodalizio che, anche nelle avverse vicende, sa esprimere una sana vigoria pur nel mutare degli elementi, per tramandare una tradizione che non vuole estinguersi. Caldo afoso con leggero vento di scirocco che ha stremato le forze dei giocatori, pure protesi fino alla conclusione della sudata impresa per affermarsi. Netto predominio grigio nel primo tempo e vivacissima reazione lilla nella ripresa, con gioco sostenutissimo, ma senza incidenti. («Corriere dello Sport», 17 giugno 1957) L’ultima partita in calendario ha scompaginato il gruppetto delle quattro contendenti alla promozione e si salvato a stento, con un pareggio fortunoso, il Verona. È caduto invece il Catania, che per buon periodo del campionato era parso l’undici più saldo. Già nella partita con il Pro Patria aveva vinto ma non convinto, ed aveva usufruito di due calci di rigore. A Modena, sicuro della vittoria, il Catania è stato eliminato dalla lotta. Al Moccagatta, il Legnano ha giocato con tenacia, subendo nel primo tempo ben 10 calci d’angolo ed una sola rete; nella ripresa, in svantaggio di tre goal, ne realizzava due in due minuti, provocando lo sbandamento della nostra retroguardia, che erroneamente si era ritirata in difesa, e ciò non perché le azioni dei lilla fossero travolgenti, ma perché le nostre mezze ali non tenevano più la palla e stavano a centro campo, in zona neutra. Per fortuna è scaturito un calcio di rigore per atterramento di Vitali in area, e la vittoria è giunta in porto tra l’indescrivibile entusiasmo dei tifosi. Tra gli ospiti, l’ex grigio Bocchio è stato l’autore della prima rete dei lilla: «Peppino», nel presente campionato, ha segnato 7 reti, al pari degli alessandrini Castaldo e Tinazzi. L’andamento delle partite di Modena e Verona era seguito minuto per minuto sul campo alessandrino da due servizi telefonici prestabiliti, ed all’annuncio che il Modena aveva segnato la rete della vittoria sul Catania, l’entusiasmo sugli spalti è esploso, concludendosi con una pacifica invasione di campo al termine dell’incontro, e con la simpatica manifestazione di giubilo degli sportivi che portarono in trionfo i giocatori e il Presidente ing. Sacco. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 22 giugno 1957) RISULTATI Bari-Venezia 0-2 Brescia-Taranto 2-0 Cagliari-Novara 1-1 Modena-Catania 1-0 Parma-Sambenedettese 4-0 Pro Patria-Messina 2-2 (sul campo neutro di Lodi) Simmenthal Monza-Marzotto 2-1 Verona-Como 1-1 CLASSIFICA: Verona 44; Alessandria, Brescia 43; Catania 42; Venezia 41; Como, Novara 36; Simmenthal Monza 34; Marzotto 33; Bari, Cagliari 32; Modena, Parma 31; Messina, Sambenedettese 29; Taranto 28; Pro Patria 25; Legnano 23. MARCATORI 16 gol Erba (Parma) 15 gol Calegari (Venezia), Danova (Pro Patria), Giammarinaro (Taranto) 14 gol Milani (Monza) 12 gol Barison (Venezia), Marchetto (Marzotto) 11 gol Buratti (Sambenedettese), Gasparini (Brescia), Morbello (Alessandria) 10 gol Baldini (Como), Borghi (Monza), Bozzato (Venezia), Buzzin (Catania), Fraschini (Brescia), Ghiandi (Verona), Manzino (Novara), Nova (Brescia), Uzzecchini (Catania) Il punto sul campionato Il campionato dei «sottomedia» non ha voluto smentirsi neanche all’ultimo istante: uno stentato pareggio casalingo, infatti, è stato sufficiente al Verona (-7 in media-primato) non soltanto per assicurarsi la promozione, ma anche per conquistare definitivamente il primo posto. Meritatissima, intendiamoci, è senz’altro la posizione gialloblù. Ciò non toglie comunque si debba anzitutto segnalare, a conclusione del campionato, che si è trattato di uno dei tornei più scadenti, tecnicamente, del dopoguerra. I titoli del Verona sono tanti da render legittima la sua impresa. Una regolarità di rendimento invidiabilissima ha soprattutto consentito a Piccioli ed ai suoi di affrontare le vicende più scabrose in assoluta tranquillità, con tutte le conseguenze favorevoli facilmente individuabili. Il Verona, poi, ha avuto anche il gran merito di aver «scoperto» e lanciato i giovani più interessanti dell’anno: al portiere Ghizzardi (vent’anni non ancora compiuti) spetta la citazione su tutti; e Bertucco, una mezz’ala destra coi fiocchi, e Maccacaro, un centravanti di sicuro avvenire […]. Al Brescia, d’accordo, ha fatto difetto, specie nel girone di andata, la continuità. Il suo girone di ritorno, comunque, è stato pregevole, il suo finale entusiasmante, i suoi ragazzi Nova, Sacchella, Bersellini e Fraschini non hanno niente da invidiare ai giovani veronesi. L’Alessandria, che aveva speso fior di milioni in estate, è giunta allo spareggio soltanto per demerito degli altri (il Brescia, infatti, non si era certo attrezzato per la promozione, il Catania ha sbagliato più dei grigiazzurri). In casa ha sfoggiato qualche buona partita, in trasferta non ha mai convinto nessuno: soltanto nel penultimo turno del campionato, contro un Novara imbottito di rincalzi, ha conquistato un risultato significativo […]. C’è comunque chi ha saputo fare anche peggio dell’Alessandria, ed è il Catania. Modena è una macchia nella storia rossazzurra che difficilmente potrà essere cancellata […]. Gli sportivi di Catania hanno il diritto di pretendere di non essere presi in giro in tal modo da certa gente che non ha neanche un po’ di orgoglio nei momenti decisivi. È la seconda volta, purtroppo, che capita un simile episodio: ricordiamo ancora, infatti, l’umiliante sconfitta di Firenze col Legnano in un fatale spareggio […]. L’ultima giornata non aveva nient’altro da dire. Un elogio, comunque, spetta al Modena anzitutto, eppoi al Como, al Taranto ed al Legnano per essersi battuti con dignità ed onestà […]. Non riusciamo a capire, comunque, perché il Legnano abbia potuto concedersi il lusso di non schierare la formazione-tipo (l’intera mediana, Cozzi-Viganò-Lamera, veniva dai rincalzi) senza che la Lega né la Commissione di Controllo, attentissimi soltanto a spiare le mosse del Modena, abbiano avvertito l’opportunità di intervenire. Noi non vogliamo accusare nessuno, tanto più che ogni partita ha avuto, così affermano le cronache, un regolare svolgimento […]. Gran finale del Venezia, vittorioso a Bari […]. Conclusione triste di un campionato sbagliato per il Cagliari, costretto al pareggio all’Amsicora dal Novara: sarà servita la lezione di quest’anno ai dirigenti ed a Piola? Il Messina ha dimostrato sul campo neutro di Lodi di non aver demeritato la promozione, pareggiando contro la Pro Patria. La Sambenedettese, soddisfatta per la raggiunta salvezza, non ha opposto gran resistenza al Parma. Il Simmenthal Monza ha presentato un Milani di lusso contro il Marzotto. (Ezio De Cesari, «Corriere dello Sport», 18 giugno 1957)