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In questa stagione si assiste alla valorizzazione dei giovani provenienti dal vivaio locale, i Ferrari, i Banchero, i Viviano, i Capra II, trovano infatti in questo torneo la valorizzazione definitiva. A guidare la compagine alessandrina giunge l’ungherese Bèla Rèvèsz che possiamo tranquillamente ricordare come uno dei più capaci trainer di tutta la storia calcistica grigia. È proprio l’allenatore magiaro a lanciare, appena sedicenne, “Giuanen” Ferrari a Sampierdarena nella prima partita di campionato schierandolo all’ala destra a fianco di Baloncieri. Al comando della linea d’attacco opera l’altra bella speranza del calcio mandrogno: Elvio Banchero. La gara è un monologo degli alessandrini che se lo aggiudicano per 2-1. La bella prova e la vittoria consigliano Rèvèsz a battere decisamente la via del rinnovamento. Scompare così gradualmente dalla scena Carcano rilevato da quel Pippo Gandini che dopo qualche tempo verrà chiamato anch’esso in Nazionale. Nota curiosa di questo campionato è stata la doppia partita fra Modena e Alessandria. In terra emiliana la partita è giocata con estrema durezza tanto che Cagnina rimane infortunato e Carcano è espulso: a ranghi così incompleti Baloncieri e compagni nulla possono e finiscono sonoramente sconfitti per 5-1. Il ricordo bruciante di tale “scoppola” fa si che nella gara di ritorno al campo degli Orti i grigi si prendano una memorabile rivincita restituendo ai canarini tutti e 5 i goal.