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Il passaggio di Baloncieri al Torino crea il problema della sua sostituzione, considerando anche l’addio (sarà un arrivederci) di Carlo Carcano che va all’Internaples portando con sé Giovanni Ferrari; anche Bay I intanto lascia la maglia grigia e i dirigenti alessandrini decidono di ricorrere al mercato estero. Dall’Ungheria giungono così l’interno Tritz ed il mediano Simoka. In panchina torna Augusto Rangone. Si spera nel miracolo, ma questo torneo diviene il campionato della grande paura. Il girone eliminatorio purtroppo ricco di risultati deludenti termina con la squadra grigia in terzultima posizione, Sarebbe retrocessione in Seconda Divisione ma per fortuna l'avvenuta ristrutturazione dei campionati concede una possibilità alle otto retrocesse: chi vince il torneo si guadagna il diritto a rimanere tra le elette. In questa tenzone supplementare sono impegnate oltre all’Alessandria anche Parma, Mantova, Pisa, Legnano, Novara, Reggiana e Udinese. Il regolamento prevede partite ad eliminazione diretta da giocarsi su campi neutri. Messi a riposo Tritz e Simoka si imposta una squadra forte nella volontà e nell’amor di patria e difatti i risultati sono decisamente positivi. Il Pisa è battuto agevolmente sul neutro di Genova per 6-1 mentre il Legnano è liquidato per 4-1 a Vercelli; rimane il Novara dei Féher, dei Reynaudi, dei Kovacs. In quel di Casale i Grigi, grazie ad una rete di Tosini nei tempi supplementari riescono a pareggiare una partita che pare segnata e nella ripetizione della gara disputata sul campo della Juventus in Corso Marsiglia a Torino riescono addirittura a vincere nettamente malgrado siano gli azzurri ad andare per primi in vantaggio. Dal pericolo corso in questa occasione nascono i presupposti per il varo di una squadra di giovani che negli anni successivi terrà banco su tutti i campi d’Italia. (Ne parliamo qui ma i tabellini delle partite di qualificazione sono stati inseriti nella stagione successiva essendosi svolti immediatamente a ridosso dell’inizio del torneo successivo)