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Un'annata trionfale nei numeri (unica con il Como con sole due sconfitte, Moccagatta imbattuto al pari di altri due stadi, 76 punti conquistati, venti punti di vantaggio sulla seconda), nel gioco e nel consenso. Gianni Bianchi, sempre più solo al comando, individua in Salvatore Iacolino l'uomo giusto per ridare qualità e ambizioni ai Grigi. Iacolino costruisce una squadra forte e logica, mischiando gioventù, talento e mestiere. I giovani, annoso problema degli anni precedenti, vengono scelti e utilizzati in ruoli chiave, anche con qualche azzardo (come nel caso del portiere Casadei) rivelatosi peraltro azzeccatissimo. Un organico competitivo, in cui spicca da subito il carisma di giocatori destinati a fare poi la storia Grigia degli anni successivi. Rimontata la Biellese, protagonista della prima parte della stagione e dominata a dicembre in un seguitissimo match al Moccagatta, la squadra di Iacolino conquista la matematica promozione in C2, già alla fine di marzo, con 5 domeniche di anticipo. Teatro del successo, Lavagna che quel 30 marzo è inondata di sostenitori alessandrini, matti di gioia, dopo stagioni di calcio umiliante, umiliati da gestioni mai rispettose della storia Grigia. E 'l'anno di Artico (21 gol in 29 partite), di un giovane Cammaroto, di Zappella, di Cretaz, di Buglio e di tanti giovani che vogliono fare e faranno la differenza. Nel torneo finale per lo scudetto dilettanti i Grigi, ormai scarichi, saranno subito eliminati perdendo malamente con il Como.