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E' il campionato della retrocessione in C2. I tifosi disertano lo stadio, contestano in maniera sempre più dura il presidente Cavallo. L'amore per la maglia grigia pare un ricordo di altri tempi. Il Commendatore non segue neppure più in prima persona la squadra temendo rischi anche di ordine fisico. I muri del Moccagatta sono tappezzati da scritte che paiono vere e proprie minacce per Bruno Cavallo che, inoltre, gravemente malato di cuore, se ne va negli Stati Uniti per una delicata operazione e per staccarsi da un'aria che si era fatta irrespirabile. Società e squadra non hanno più una guida: all'inizio l'allenatore è Eugenio Fantini che non riesce ad ottenere risultati apprezzabili. Le partenze di Contratto, di Calisti e le dimissioni di Ferrari si fanno sentire tantissimo. Cavallo rientrato nel frattempo, mentre è ancora in atto il suo decorso post-operatorio, dal suo eremo di Piepasso prova a sostituire il trainer con Ermanno Tarabbia ex ottimo giocatore dell' Ozo Mantova come come lo era stto Fantini ma tecnico dal modestissimo pedigree che di fatto non riesce a migliorare la situazione. L'unico merito che gli va ascritto è stato quello di ottenere due vittorie casalinghe consecutive tra la quattordicesima e la sedicesima giornata! A fine stagione saranno la metà di un totale di quattro!! Ormai giocare al Moccagatta è come giocare nel deserto. Anche Tarabbia viene allontanato. Si prova il sergente di ferro: al secolo Raffaele Cuscela che però si rivela il peggiore di tutti. In tutto il girone di ritorno la squadra raggranella la miseria di otto punti e retrocede. Pare essere il momento più triste e negativo della storia calcistica alessandrina. Putroppo non sarà così!