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Il comportamento della squadra grigia nel campionato 1941-42 deve essere considerato mediocre, cioè senza risultati altisonanti, ne sconfitte umilianti. In pieno clima di guerra tra allarmi, coprifuoco, bombardamenti, rastrellamenti, richiami alle armi, ecc. non è certo cosa facile portare avanti la traballante navicella grigia. La possibilità di poter disporre domenicalmente dei giocatori diviene sempre più ardua mentre gli allenamenti settimanali si può dire diventino un’utopia. All’inizio del torneo la conduzione tecnica della squadra viene affidata a Pasquale Parodi che la ricopre in veste di allenatore-giocatore. Alcuni atleti a costo di notevoli sacrifici personali riescono a disputare la pressoché totalità delle partite come Fibbi, Bigando, Pietrasanta, Roggero, Pochettini, Vitto e Ghidini, mentre altri si rivelano preziosi rincalzi sempre pronti a turare le falle in una formazione allestita più dalle vicende belliche che dalle esigenze strategiche dell’allenatore. Tra questi ultimi meritano di essere ricordati: Garbarino, Rossi, Zaio, Pietruzzi, Simontacchi ecc. In tutto l’arco del torneo le vittorie più significative sono quelle sullo Spezia per 3 a 0, sull’Udinese per 4 a 2, sulla Lucchese per 4 a 1 e su Fanfulla e Novara per 3 a 0. La classifica vede i Grigi al decimo posto, una posizione che in fondo viene a premiare i sacrifici compiuti dai dirigenti e dagli stessi giocatori per poter mantener il vessillo grigio sempre in una posizione d’avanguardia.