Scegli

Una retrocessione senza alibi nei risultati e nelle scelte convince il gruppo Spinelli a lasciare. Al termine della stagione le trattative per rilevare la società si succedono frenetiche nei palazzi della politica cittadina e alla fine di luglio del 2001 la spunta Antonio Boiardi, imprenditore piacentino, trapiantato a Pavia ma con interessi a Tortona in un'azienda attiva nel settore multimediale. La presentazione della nuova società e i primi passi in campionato fanno pensare a un anno di grandi soddisfazioni, con idee innovative in campo e fuori. Alla guida della squadra viene chiamato Oscar Piantoni, tecnico di categoria, gran lavoratore. L'organico conferma parte della rosa della retrocessione, con innesti mirati come Modesti, Porrini, Sesia e Spader; la classifica subito lusinghiera fa sognare, con il primo posto al giro di boa e concrete speranze di promozione. Ma la tensione nella convivenza tra la proprietà e il management sportivo - già operativo nell'era Spinelli - fanno saltare equilibri che si ripercuotono sul comportamento della squadra. Dopo il pareggio interno con il Prato, dall'inizio di campionato accesso e irriducibile inseguitore, i Grigi perdono passo e continuità. Nemmeno un nuovo DS (Londrosi) e un nuovo mister (Caligaris) riescono a invertire la tendenza, mentre si diffondono allarmanti dubbi sulla solvibilità della proprietà. Si arriva in questo contesto alla tragica coda dei play off, con la sconfitta interna nel match di ritorno con la Sangiovannese e la fine di ogni illusione. "Per me, sono tutti morti..." dice Boiardi in quel pomeriggio di giugno, con la circonvallazione che insorge contro i giocatori, costretti a scappare su un cellulare. Il presidente vorrebbe ripartire subito per il riscatto. Pochi mesi e si comprenderà quanto fragili fossero le basi di quel progetto.