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La società è ora guidata dall'alessandrino Nando Cerafogli e si trova a gestire con non poca fatica il saliscendi delle ultime tre stagioni. L'inesperienza porta inevitabilmente i dirigenti a compiere gravi errori. Si ringiovansce ulteriormente la rosa affidandola ad un giovane allenatore: il presuntuoso Gianpiero Ghio. Neo diplomato e sponsorizzato dal Santone del calcio nazionale Italo Allodi, porta da subito idee innovative sul piano del gioco. Pressing e velocità sono il suo credo, ma i risultati non sono granchè. A fare da chioccia in campo è l'alessandrino Scarrone, ormai a fine carriera che con la sua classe regala comunque ottime prestazioni. L'attacco non funziona e quello che avrebbe dovuto essere il bomber di riferimento, Alfredo Canzanese, finisce per segnare la miseria di sei gol. Le difficoltà sul campo finiscono per crearne anche nello spogliatoio, o viceversa. La cocciutaggine e la presunzione dell'allenatore viene mal sopportata e contestata dai giocatori. Ghio viene allontanato e sostituito da Amilcare Ferretti, alessandrino e da sempre vicino ai colori grigi. Qualcosa migliora e la squadra chiude al quinto posto. Posizione che risulta inaspettata. Vengono lanciati giovani interessanti come Gregucci, Camolese, Paci e Caracciolo mentre chiude la sua grande carriera in grigio Antonio Colombo che dà l'addio al calcio giocato il 3 ottobre 1982 a La Spazia. Colombo è ancora oggi il calciatore che ha indossato il maggior numero di volte la maglia grigia!