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Un altro campionato senza infamia e senza lode. Per la verità la classifica finale pone l’Alessandria in una posizione migliore di quanto si sarebbe potuto supporre dopo l’assai deludente inizio. L'undici mandrogno, rispetto l’annata precedente, presenta notevoli modifiche, ma è soprattutto la poltrona della presidenza che fa registrare la più succosa novità. In sostituzione infatti del Comm. Moccagatta giunge l’Ing. Silvio Sacco un industriale petrolifero che prende, malgrado i suoi natali e la sua residenza non lo pongano in relazione con la città piemontese, terribilmente a cuore le vicende della squadra grigia. Tra le file alessandrine si notano innesti di notevole interesse come quelli di Vitali, Tinazzi, Redegalli, Manenti, Stefani, Marchetto, innesti che si devono ascrivere solo all’abilità e alla capacità finanziaria del neo presidente. Il campionato come già accennato non è trascendentale e proprio agli sgoccioli la compagine riesce a raggiungere una posizione di graduatoria onorevole. Le belle vittorie si lanciano con le più cocenti sconfitte, ma da tutto ciò appare evidente che questa squadra con pochi opportuni ritocchi e una sapiente regia dalla panchina potrà dare molte soddisfazioni a tifosi e dirigenti.