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Una volta tanto nella campagna acquisti e vendite di luglio non si smembra la squadra, l’intelaiatura rimane, mentre vengono apportati pochissimi ritocchi richiesti dal nuovo trainer Manente che suggerisce ai dirigenti l’ingaggio di Magri e Copetti provenienti come lui dal Marzotto. I giovani milanisti Villa e Frank completano le novità di quest’anno. Alla resa dei conti però gli acquisti non sono così poi tanto indovinati come si credeva e i risultati negativi di inizio stagione lo provano assai chiaramente. A novembre perciò arrivano dalla Lazio, società con la quale la dirigenza grigia instaura laboriosi rapporti, Bagatti, Marchetti, De Luca e Di Giovanni, di cui i due ultimi già vecchie conoscenze del pubblico alessandrino. L’inserimento del quartetto non risolve comunque granché e così la compagine di Manente che nel contempo si dimostra tecnico abbastanza preparato, termina il torneo a metà classifica con 37 punti, venti in meno del promosso Novara. Tra le fila dell’undici grigio si mettono in particolare rilievo il terzino Legnaro, il portiere Moriggi e il laterale Chinellato che infatti meritano l’attenzione particolare della Lazio che terminata la stagione se li accaparra. Ancora una volta l’Alessandria è tra le società che a fine torneo vantano due record negativi: l’utilizzazione di un numero enorme di giocatori (ben 26) e la mancanza di un esponente nella parte alta della classifica dei marcatori. Due cose sintomatiche di una stagione poco propizia.