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La promozione sfuggita per il classico pelo l’anno prima invoglia l’Ing. Sacco a tentare il colpo anche in questa stagione. E’ per questo che rifiuta allettanti offerte per alcuni elementi al fine di non mutilare una squadra che si era, a suo tempo, così bene comportata. Con Nimis, Maldera II, Zambianchi e Bergamo cerca anzi di rinforzarla. A Manente però è dato il benservito e al suo posta arriva Mario David, nome illustre del calcio italiano, che guarda caso pochi anni prima aveva concluso la sua onorata carriera di calciatore proprio nell’Alessandria. Dopo il 4-1 iniziale contro l’Imperia i Grigi incredibilmente cominciano a girare a vuoto. Gli infortuni, frattanto, smantellano la rosa e David già in angustie per il gioco che non riesce a dare alla squadra, si trova pure in difficoltà per mettere assieme undici elementi fisicamente a posto. Per fortuna il livello medio delle squadre che formano il girone nord della serie C è talmente basso che malgrado l’insieme di risultati modesti, l’equipe grigia si trova in posizione d’avanguardia. A due terzi del torneo per tentare di opporsi al lanciato Lecco la società licenzia David e affida la formazione al solito modesto e bravo Pietruzzi che fa l’impossibile per ottenere lo scopo, ma ormai l’Alessandria non è più una squadra, ma un lazzaretto di uomini rotti nel fisico e nel morale e il miracolo non si compie. Così per il secondo anno i Grigi terminano in seconda posizione, ma onestamente bisogna dire che mentre nella stagione precedente era stata la Reggiana a vincere il torneo questa volta è solo l’Alessandria ad averlo perso!