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Una stagione che culmina con una retrocessione può essere letta in molti modi. Quella del 1975 porta con sé fatti e motivazioni diversi: errori strategici, sfortuna, valori tecnici. Lo stesso epilogo con lo spareggio di San Siro, perso con la Reggiana, con la squadra decimata dalle squalifiche, è la sintesi di un'annata comunque non negativa, con gli 8 gol di Dalle Vedove e Manueli, segnata dagli infortuni di uomini determinanti come Reja e Baisi, da un eccellente livello medio del campionato e da scelte che puntano troppo sulla vecchia guardia, senza ricambi in rosa, all'altezza della situazione. In ogni caso, l'Alessandria il proprio campionato lo compromette al giro di boa, con una media punti improponibile, dopo aver terminato il girone d'andata in posizione assolutamente tranquilla. Salta la panchina di Castelletti, sostituto di Ballacci ma mai troppo amato e Anselmo Giorcelli, dal 1 aprile cerca di riannodare i fili di una matassa ormai indecifrabile. Si arriva all'ultima gara casalinga con la Sambenedettese e al dramma del gol sfiorato da Volpato a tempo scaduto che spalanca la strada alla gara del 26 giugno, quella contro un nemico storico, la Reggiana appunto, capace di rimontare ai Grigi ben 5 punti nel girone di ritorno.. Nella canicola di San Siro, spinti dalla passione di migliaia di tifosi che hanno stipato 100 pullman, Barbiero e i suoi pareggiano con Dalle Vedove il gol iniziale di Francesconi ma un contropiede di Passalacqua a pochi minuti dal termine risulterà fatale...e il ritorno sarà un silenzio che sembra durare da oltre quarant'anni.