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Nell’ambito della società si registrano alcuni importante e sostanziali mutamenti. A livello di presidenza ha inizio uno strano valzer di personaggi; presidenti di nome ma non di fatto, che sono costantemente dominati dalla maggiore personalità e capacità finanziaria dell’Ing. Remo Sacco, un industriale di Spinetta Marengo che da molto tempo è legato alla causa grigia. A direttore tecnico viene chiamato Giulio Cappelli una persona molto nota negli ambienti calcistici in virtù delle sue capacità a muoversi nei pericolosi meandri del mondo del calcio. A livello squadra si registrano gli arrivi importanti del milanista Poppi, del bolognese Ragonesi, degli attaccanti Mognon e Di Cristofaro che vengono ad aggiungersi ai riconfermati, pur se in ruoli differenti da quelli abituali, Sogliano riscoperto ottimo difensore, Vitali già centravanti e ora libero fluidificante, Migliavacca un tempo indefesso centrocampista oggi sagace stopper. Sotto la guida di Augustine, subentrato a Giorcelli dimessosi all'arrivo di Cappelli, la compagine alessandrina fornisce ottime prove grazie all’apporto che il sempre giovane Bettini riesce a dare in zona gol. Prima del termine del torneo, che vedrà la squadra grigia a metà classifica, ci sono rimescolamenti in seno alla direzione tecnica con un Cappelli che, malgrado sia osteggiato dalla piazza, rimane anche quando Augustine viene rilevato da Coscia. Lo stesso Cappelli, poi, per un certo periodo commenta le partite dell’Alessandria nell’edizione del mercoledì de “Il Piccolo” mettendosi da solo in una situazione alquanto scomoda. Insomma la tranquillità societaria viene meno e solo la bontà dell’intelaiatura della squadra consente di terminare senza patemi d’animo il campionato.