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L’esperienza dell’anno passato in cui la mancanza di un numero nove valido per poco non causava seri grattacapi alla squadra, serve di sprone alla dirigenza che trova nell’ex interista Lorenzo Bettini l’uomo ad hoc. Senza apportare quindi grandi modifiche allo schieramento della stagione precedente, l’Alessandria si schiera ai nastri di partenza fiduciosa di disputare un torneo migliore di quello dell’anno prima. Il lancio di due altri prodotti del vivaio locale, Fara e Sogliano, non da’ per contro grandi risultati, soprattutto perché il detto “Nemo profeta in patria” è sempre d’attualità. Purtroppo ancora una volta gli esiti non sono pari alle aspettative; anche a livello dirigenziale si incomincia a perdere la bussola, si registrano numerosi mutamenti alla guida della squadra, viene a mancare in poche parole quel sincronismo squadra-società che sta alla base di ogni buon risultato. I Grigi si salvano per il rotto della cuffia grazie ai cinque punti nelle ultime tre partite di campionato una delle quali, quella con il Foggia poi promosso, al Moccagatta, merita una menzione particolare e per il risultato 3-2 a favore di Vitali e compagni e per la prestazione di tutta la squadra e in modo particolare per il fatto che più che ad Alessandria pare di giocare a Foggia per la presenza di numerosissimi tifosi rossoneri. Mattatore della partita è Lorenzo Bettini che dal suo repertorio tira fuori numeri di classe superiore e infila per due volte i difensori pugliesi.